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[CINEMA] Jumanji - Benvenuti nella giungla, il sequel che non ti aspetti!

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Miei MiniPony, no, non l'ho visto io, che non ero convinto.
Jumanji - Benvenuti nella giungla l'ha visto Denny e lo ha recensito per noi.
Col suo sottotitolo gunsnrosesco, godiamoci il commento sul sequel di Jumanji, altra opera che arriva dritta dritta dalla retronostalgia!



Qualche tempo dopo la morte del grande Robin Williams, quando il pubblico ha conosciuto l’intenzione della Warner Bros. di girarne un sequel, si scatenò il putiferio da parte dei fan della prima ora e anche il sottoscritto fece parte di quel sentimento conservatore: Jumanji non si tocca e Alan Parrish non si sostituisce. Certo, al tempo non potevamo immaginare le intenzioni di sceneggiatura del sequel, eppure posso dirvi: che figata questo Jumanji!


Jumanji non è un gioco da tavola, né una cassetta per una vecchia console… Jumanji è un portale che vi scaraventerà nell’omonima giungla-dimensione, assumendo la forma più adatta al tempo in cui il gioco compare. Contro ogni mia rosea aspettativa il film è stato realizzato benissimo, rispettando con grande riguardo ed umiltà il Jumanji di Robin Williams a cui non intende per nulla somigliare, perché Jumanjiè una storia che va avanti da sempre. Infatti se nel primo film Alan e Sarah tornano nel 1969 e si sbarazzano del gioco gettandolo in un fiume, questo gioco ricomparirà nel 1996, anno in cui riprende la storia.


Sarà l’adolescente Alex Firek a ritrovarlo su una spiaggia e, una volta a casa, scoprirà che non è altro che un vecchio e sporco gioco da tavola, quindi deluso torna ai suoi videogame.
Ma Jumanji non ci sta: i tempi son cambiati e anche per il gioco è tempo di cambiare forma, magari una cassetta adatta ad una console del ’96. Alex a questo punto può giocare a Jumanji, quindi infila la cassetta nella console e i tamburi faranno il resto. Sì, quei tamburi sono tornati!

Facciamo un salto in avanti di 20 anni: siamo nel nostro presente. Quattro ragazzi di una scuola superiore devono ripulire una vecchia cantina, nella quale si annida il gioco di Jumanji finito lì non a caso. È una console di due decenni prima, ma è sempre meglio che ripulire una cantina di una scuola, quindi il nerd precisino Spencer avvia il gioco coinvolgendo i disinteressati compagni che a loro volta sceglieranno un avatar… e puf! Vi assicuro che questa volta non basterà più un cinque e un otto per lasciare la giungla.



Se nel 1995 fu Jumanji a fare visita al mondo reale, questa volta i ruoli si invertiranno. Ed ecco un’altra mossa azzeccata dagli sceneggiatori: prendere la vita di ragazzi normali, ficcarla in corpi profondamente diversi e catapultarli in una realtà videoludica, connubiando il tutto con l’amatissima storia di Chris Van Allsburg; due intenzioni narrative in una e lo spettacolo è servito. Se il cast è semplicemente perfetto da Dwayne "The Rock" Johnson a Jack Black, è ancora più riuscita la fisicità degli avatar-personaggi in cui le coscienze dei ragazzi dovranno prendere dimestichezza fisica e mentale. Quindi se uno spaccone di 2 metri si ritrova nell’avatar di uno zoologo di un metro e sessanta e un nerd di 60 kg si ritrova nel corpo di un archeologo pelato con 120 kg di muscoli, è semplice immaginare i risvolti psicologici di questo gruppo. E non sarà meno difficile per la ragazza narcisista ed egocentrica finire nel corpo maschile e non avvenente di un cartografo, e nemmeno per la ragazzina timida ed insicura che dovrà guidare il corpo di una bellissima killer.


Si ride tanto perché tanto sarà giocato sulla fisicità dei personaggi che mai si prenderanno sul serio, e la leggerezza si fonderà con lo spirito di avventura che riflette quei film per ragazzi che da tanti anni mancavano in questa forma sul panorama cinematografico mondiale. La forza di questo Jumanjiè che cammina sulle proprie gambe senza dover per forza attingere al primo film, anche se non mancherà un omaggio consequenziale ad Alan Parrish per ricordare che comunque questo è un sequel, ma forse uno dei migliori mai realizzati per genere e intenzione.
Per un nostalgico come me si è rivelata una grandissima sorpresa e, in maniera per nulla ruffiana e completamente coerente alla trama, troveremo anche il modo di emozionarci, senza sentir per forza il bisogno di rimpiangere il primo film. Questa è la prova che Jumanji - Benvenuti nella Giunglaè un sequel autonomo e riuscitissimo! Clockers, andate al cinema!

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