Non so se vi sia capitato, ieri e l'altroieri, di vedere Rai 1.
Non so se vi sia capitato, due anni fa, vedere la prima stagione di È arrivata la felicità.
Una serie tv -anzi fiction, così non si offende nessuno-, una commedia romantica ma anche brillante family drama.
Ideata da Ivan Cotroneo, si era rivelata già "avanti" (specie rispetto alla media italiana) con il primo ciclo di episodi (giunti a fine 2015).
Ma è con questa seconda parte che addirittura si alza l'asticella.
Alla commedia, ai personaggi stralunati ma sempre realistici, si aggiunge un nuovo elemento: il dramma.
Il dramma di una malattia, ma anche la forza di affrontarla.
Quindi, pur rimanendo positivi, pur restando una serie comedy, l'elemento oscuro non viene neutralizzato e preso sottogamba, anzi. È un qualcosa affrontato con il giusto peso, qualcosa che fa riflettere.
Lontano da piagnistei e cupezze, lontano anche da certi risvolti a cui la stessa casa di produzione ci aveva abituato (sue sono Un Medico in Famiglia e I Cesaroni), qui è proprio tutto un altro campionato.
E il merito è della scrittura, è della ricerca di un linguaggio moderno che guarda sottilmente a certe sitcom d'Oltreoceano ma non le scimmiotta, anzi risulta originale perché resta mediterrano, resta italiano.
Il cast, di altissimo livello, completa il quadro: a partire dai protagonisti Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi; proseguendo con i bravissimi Lunetta Savino, Ninetto Davoli, Massimo Wertmüller e Edwige Fenech (presente però solo nella prima parte); potrei citarvi ancora Giulia Bevilacqua, Alessandro Roja, Federica De Cola, Simona Tabasco, Tezeta Abraham. O ancora i ragazzi, ossia i figli dei protagonisti, tutti bravissimi.
Personaggi veri, sinceri, eppure così sui generis. Forse come tutti noi.
Dalla gemella stronza al ragazzo sfigato, dalla napoletana sfacciata al romano casinista, dal padre affranto fino alla madre snob.
Insomma, un nutrito parco di personalità pronte a far divertire lo spettatore, senza mai annoiare.
Curioso poi il destino, che richiama certi attori: la Pandolfi e la Savino erano già state assieme sul set de Un Medico in Famiglia; la stessa Pandolfi e la Bevilacqua erano colleghe in Distretto di Polizia; Claudio Santamaria e Alessandro Roja, qui fratelli, hanno entrambi interpretato il Dandi in Romanzo Criminale (il primo nel film, il secondo nella serie tv).
Insomma, una fiction leggera, simpatica, divertente, ben orchestrata e brillante. E con un bel messaggio positivo, sin dal titolo.
Questo è lo stato che ci piace, della serialità televisiva italiana.
Quella che non deve sentirsi (troppo) inferiore a nessun altro.
Per chi volesse approfondire il discorso, oggi ne parlo su The Tonight Blog Show.
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