Acclamato come miglior gioco per NES, remakeizzato in seguito con grafica più "moderna", arrivato in occidente nel 1991 (e tre anni prima in Giappone): oggi parliamo di Super Mario Bros. 3!
Tutta la tradizione di Super Mario (mattoni, funghi, power-up...), tutto il mondo di Super Mario (Bowser, la Principessa Peach, Luigi...), per un titolo che alza la posta.
E la difficoltà: perché non è affatto una passeggiata.
La cosa interessante di Super Mario Bros. 3 è che il gameplay torna a essere maggiormente simile al primo mitico titolo, ma prende qualcosa di buono da Bros. 2 e rielabora il tutto in una sorta di semi-rpg.
Mario guadagna un menù fisso da cui il giocatore può prelevare vari item (da ottenere nel gioco) per poweruppare il personaggio (il fungo, il fiore, la foglia), o per permettergli di andare avanti (ad esempio un martello per rompere la roccia), o per saltare degli step (una nuvola magica, un flauto incantato...).
![]() |
oggetti e poteri |
Tra i punti della mappa è possibile trovare dei casinò (anche mobili) in cui giocare a una sorta di slot machine o al memory (voltare due carte uguali per ottenere il premio indicato su di esse).
Ma anche delle casette contenenti tre forzieri, o nemici che si aggirano minacciosi e che bisogna battere per guadagnare la ricompensa.
![]() |
la mappa del secondo mondo |
Di volta in volta si passa agli altri mondi, le cui mappe diventano sempre più complesse, fino ad arrivare al World 8, quello del nemico, che è quasi una summa di tutto ciò che si è affrontato finora ma... posizionato in modo scombinato: la mappa è buia, per disorientare; il galeone finale diventa qui una sequela di carri armati iniziali. Il castello è la meta ultima.
![]() |
tutte le mappe per otto mondi (+1) |
Paradossalmente, il quadro finale non costringe a chissà quali sforzi: il solo livello precedente era ad esempio costituito da un labirinto, con strade sbagliate e pulsanti da premere per far apparire porte ove entrare in una corsa col tempo.
Invece il livello finale è molto semplice da portare a termine: solo Bowser deve essere sconfitto in un modo "particolare": qui è inutile saltare sopra il boss, ma bisogna schivare le sue palle di fuoco e aspettare che lui stesso salti a pressa su un pontile di mattoni, che si rompe man mano facendolo infine precipitare.
Mario acquisisce nuovi poteri, come il costume da procione, utile a planare.
Ma non solo: correndo, la barra di energia si carica e Mario può spiccare salti più alti o -nel caso avesse l'Abito Tanooki del procione - può librarsi in volo per esplorare il cielo oppure per evitare i nemici.
Molte sono le sorprese e gli spazi nascosti, e tantissime le vite extra.
Sì: oltre alle canoniche cento monete che ti danno un 1up, vite extra possono essere aggiunte in vari modi: vincendo alla slot machine, completando tre "quadri", trovando punti interrogativi nascosti.
Non si è mai a corto di vite, in Super Mario Bros. 3, ed è nomale: è il giusto contraltare alla difficoltà del gioco. Salvando il gioco, si arriva alla fine con almeno 30 vite, potete giurarci.
Oltre a potersi muovere avanti e indietro all'interno del livello, il videogamer può anche scivolare lungo piccole coste, raccogliere gusci e lanciarli via, nuotare.
Giocare in coppia con un altro giocatore, che impersonerà Luigi, significa alternarsi o ad ogni cambio di livello o ad ogni vita persa.
La modalità di gioco, la mappa del mondo e i poteri sono diventati così iconici che anche altri futuri titoli del brand Super Mario utilizzano le stesse caratteristiche.
Una curiosità: il film Il piccolo grande mago dei videogames mostra più volte alcuni momenti del gioco, che stava per essere lanciato in America, contribuendo a incuriosire il pubblico e sicuramente a decretare parte del successo economico del titolo.
Ami i videogames? Non perdere