Da un po', in rete, ci stiamo ponendo delle domande che riguardano noi e le nostre passioni.
Nostalgismo, retronostalgia, nerdismo, geekismo.
Addirittura abbiamo parlato di quando, secondo noi, sarebbe finita "la magia".
Il discorso prosegue, anche su altri lidi, anche con battibecchi e analisi abbastanza feroci.
E questo è il mio punto di vista a riguardo.
Il post del blogger Pirkaf, sul peso dell'età nerdica (ossia: come si resiste alla disaffezione?) mi ha spinto a riflettere sulla questione.
In sostanza: superati i trent'anni, si ha davvero ancora la passione iniziale per giocattoli, film, fumetti, cartoons, videogames? Oppure spesso è solo uno status che si mantiene forzatamente -magari per mestiere-?
Il tempo, i guai della vita da adulti... tolgono spazio e entusiasmo per ciò che si amava?
Queste domande non sono affatto scontate.
gli altri articoli sull'argomento:
Credo che tutti noi siamo diversi. C'è gente che, pur di mantenere uno status (rassicurante anche se fasullo) fa cose peggiori che continuare ad esaltarsi (per finta) davanti all'ultimo trailer Marvel.
Ma c'è anche chi, per davvero, ama ancora questo mondo "nerdico".
VOI DA CHE PARTE STATE?
Siete tra coloro che si esaltano per forza, o tra coloro che si esaltano genuinamente?Che poi, anche qui ci sarebbe da fare più di una distinzione.
Chi si esalta forzatamente è -ovvio- falso. Magari non è nemmeno colpa sua.
Si può diventare così per soldi, per paura, per incapacità di crescere, per insicurezza.
Tra coloro che si esaltano ancora genuinamente, invece, possiamo distinguere altre tipologie.
Chi è rimasto bambino (patologicamente: si riconosce dagli atteggiamenti), chi è affetto da nostalgia, chi da nostalgismo e chi, invece, in modo maturo è capace di vivere una vita completa.
Poi, ovviamente, c'è anche chi lo fa per moda: in quei casi dura il tempo che deve.
Ah, la foto in apertura del post è volutamente "esagerata".
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tanti miti |
NOSTALGIA O NOSTALGISMO?
Sono il primo ad affermare che tutti idealizziamo il nostro passato, quando si è trattato -ovviamente- di un passato felice.Formiamo un calderone di bei ricordi e belle sensazioni in salta retro, e parte la malinconia nostalgica del "bei tempi""prima era meglio" e tutto il campionario simile.
Penso che non ci sia niente di male a voler rivivere ciò che ci fece stare bene: perché doversi allontanare da questo benessere? È scontato che prima o poi lo ricercheremo.
E credo sia giusto. Il problema è quando si perde di vista la realtà; quando si vuole, cioè, ricrearsi un mondo ideale ma fittizio: è il sottile confine tra nostalgia e nostalgismo. Il secondo è patologico.
È quello delle lacrime facili, dell'esaltazione sfrenata, del presente che non si vive e di gente ottusamente pericolosa: penso a tutti coloro che non riescono ad accettare i minimi cambiamenti in ciò che hanno amato (vedi i remake) anche quando sono oggettivamente migliori del passato.
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siamo ancora qua, eh già... |
PRIMA ERA DAVVERO MEGLIO?
La domanda è particolare.Il passato è migliore? In un certo senso sì: è vero che la società cambia ed evolve (in peggio?), che tantissimi modi di fruizione sono mutati, che i valori sono diversi e spesso quelli più vecchi sembrano calpestati.
Ma i nostri genitori dicevano lo stesso degli anni '80; i nostri nonni dicevano lo stesso degli anni '60.
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qua sì che si stava davvero meglio! |
QUANTI ANNI HAI? QUANTI ME NE DAI?
Ecco, forse dovremmo solo vivere il nostro tempo, sempre. E sforzarci di comprenderlo, iniziando dal comprendere i giovanissimi di oggi.Oggi l'età non esiste più, specie sui social.
Di mio, per lavoro, sono sempre stato abituato a frequentare gente più piccola. Assieme a gente più grande. Le cose sono cambiate e la differenza di età non si percepisce più come prima.
Sono pronto a scommettere che, con noi, scompariranno i centri sociali per anziani perché vivremo tutti in un continuo centro sociale giovanile/adulto.
Le passioni si sono mischiate, in questa retronostalgia che porta He-Man con i Pokémon, i Dire Straits con Sfera Ebbasta e tutti sempre e comunque a tirar calci a un pallone o a pedalare in bicicletta. O a usare smartphone e giocare coi videogames.
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ragazzini oggi |
UN MONDO LUDICO
L'uomo è nato per giocare: al lavoro l'ha condannato il peccato originale.Mai frase fu più vera. Siamo fatti per un mondo ludico, di divertimento.
E oggi le barriere sono cadute: divertiamoci.
È chiaro che comprare un Lego da trentenni non è come averlo a otto anni.
Il Lego da adulti si fruisce in altro modo. Penso anche alle action figures: da bambini ci si gioca con fantasia, da adulti diventano collezioni o ci si "gioca" in modi diversi: ad esempio costruendo scenari, facendo fotostorie e via dicendo.
A chi si chiede se sia da deficienti continuare a giocare, ricordo che non è così dissimile dal costruire galeoni, dal far volare modellini costosi o dal montare e accessoriare case delle bambole. Hobby e passioni ben precedenti alla nostra generazione. Che l'uomo sia un animale (da gioco) sociale, anche da adulto, lo prova il fatto che da sempre esistono giochi da tavolo.
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continuano a farli... |
E IO?
Non posso giudicarmi da solo. Ex eterno dodicenne, ora eterno tredicenne, cresco a modo mio ma vivo sempre il presente guardano al futuro. Sono un retronostalgico ma non di quelli che pensano che nel passato sia tutto bello a prescindere e oggi faccia tutto schifalcazzo.Amo tantissime cose di oggi. Mi esalto ancora oggi. Ecco: torniamo all'inizio.
Le mie passioni sono rimaste: tutte con la stessa forza ma in modi più adulti.
Mi esalto per ogni nuovo albo di Berserk come dal 1996: oggi semplicemente lo leggo con un bagaglio culturale diverso, apprezzandolo anche di più.
Mi esalto per ogni nuova notizia sui Masters: è ovvio che oggi il mio "giocarci"è differente. Ad esempio scrivendone e facendone retrospettive.
Gioco ancora a ogni nuovo Street Fighter, esattamente come un tempo in sala giochi.
Credo sia tutto qui: prendere in mano i nostri anni, portare la genuinità delle nostre passioni nel presente, con noi, e vivere bene.
Questo è quello che conta.
Vero, falso: come mi percepite?
E voi... come siete a riguardo?