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[LIFE] la magia degli anni '80 e '90: realtà o impressione nostalgica?

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Ebbene, siamo arrivati al punto: il passato è magico in quanto passato, o è (stato) magico per davvero?
Sì, perché è chiaro che qualunque sia la decade in cui abbiamo vissuto l'infanzia, questa ci appare meravigliosa: anni felici, a patto che felici lo siano stati.
Ma, di norma, l'infanzia è così: ognuno di noi ripensa a quelle giornate (che siano negli anni '40, '50, '60, '70, '80, '90 e anche 2000) in modo mag(nif)ico, sommerso di dolci ricordi.
Però c'è effettivamente una variabile: gli anni '80 e '90...

Se gli anni '60 sono quelli della ricchezza, i '70 sono il decennio di piombo, gli '80 e '90 (più i primi) sono il periodo maggiormente mitizzato: a posteriori ma non solo.
Le spalline e i capelli cotonati hanno sempre fatto più scena dei pur celebri pantaloni a zampa e baffo leccafregne, per dire.
Ma la domanda è: al di là della nostalgia che proviamo per quelle decadi, sono stati davvero anni magici?

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NOI QUI, FIGLI DEL BOOM

Perché gli anni '80 e '90 vengono mitizzati più di ogni altro periodo?
Possiamo probabilmente individuare l'inizio della cultura popolare contemporanea col boom degli anni '60. In sostanza, la televisione e il Carosello -arrivati negli anni '50- e l'americanizzazione -che si era progressivamente instaurata nei cervelli e nel modo di vivere sin dal dopoguerra- gettarono le basi per una pop culture di massa (e mass-media) fatta di sorpresine, pupazzi, cartoon, slogan e nuovi miti.

UN ALTRO BOOM

Ci vuole un nuovo boom economico, quello degli anni '80, per fondare definitivamente i canoni della cultura popolare comunemente intesa. Non che dei seventies sia rimasto poco, ma pensateci: prendete un Topolino del 1977 e uno del 1985. Guardate le differenze abissali nei prodotti reclamizzati. Ciò che troviamo nell'albo più giovane, è noto bene o male ancora oggi (ed è molto più probabile che sia vivo, ancora oggi, almeno come forte ricordo).


LA NASCITA DEI MITI MODERNI

Proprioil germe consumistico-capitalista degli anni '80 -fatto di tv a colori e canali privati, di pubblicazioni a profusione e di enormi possibilità di scelta- ha dato origine ai miti che ancora oggi celebriamo e ricordiamo.
Strategie di marketing abbinavano i nuovi giocattoli a disegni animati da seguire ogni giorno in televisione; gli stessi pupazzetti diventavano sempre più colorati e plasticosi, ben realizzati, lontani dal metallo e altri materiali che andavano sparendo da quel mondo. Per non parlare dei videogames.

CAMBIAMENTI

Ma, nel momento stesso che si stavano vivendo, quegli anni erano percepiti come mitici?
Una domanda che non troverà mai risposte univoche.
Da un lato possiamo dire con certezza di no: erano anni come gli altri, e solo chi li ha vissuti da bambino/adolescente li avrà percepiti come magici.
Dall'altro, è pur vero che fummo tutti testimoni di un cambiamento epocale: la provincia si sprovincializzava, la Standa e le sue scale mobili rendevano Milano anche il paesello di montagna, ovunque fiorivano pub pizzerie discoteche e club, nuovi templi del divertimento e dell'aggregazione.
Insomma, chi li stava vivendo, si rendeva conto che c'era qualcosa di più.


CONSIDERAZIONI FINALI

Per me quindi gli anni '80 e '90 sono magici per davvero: ma perlopiù retroattivamente.
Non solo per nostalgia, che quella ci frega sempre -per qualunque sia il periodo in cui abbiamo vissuto la nostra giovinezza-, quanto per la mitizzazione degli stessi visto ciò che successe lì, a livello di cultura popolare, consumismo e società.
Voi cosa ne pensate?

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