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[POPVEMBER] 30 foto di cose pop (dagli anni '60 ai '90) ritrovate in giro

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Novembre è il mese del compleanno del Moz O'Clock, che quest'anno è entrato nella sua dodicesima stagione di vita.
Novembre è dunque, qui, il mese pop per eccellenza.
Vi avevo invitato a seguirmi per vedere i miei ritrovamenti del passato, e a postare i vostri ritrovamenti del passato, e ringrazio tutti coloro che lo han fatto partecipando all'iniziativa #popvember!
Oggi è tempo di mostrarvi, quindi, tutte le foto delle cose pop (dagli anni '60 ai '90) che ho ripescato in giro!

Iniziamo dalla Super Pista Elettrica Micro Machines, oltre 2 mentri e 70 di pista racchiusi in un comoda valigetta!


Un po' di spicci. 50, 100 e 200 lire degli anni '70 e '80.


Intramontabile Super Santos, ancora usato anche dai ragazzini di oggi.


Tintura Abissino, per tingere calzature, pellami e via dicendo. Una marca mussoliniana.



Un adesivo di Spaghetto & Rigatone, mascotte anni '70-'80 della Pasta Ercoli.


Ancora attuali, i pelati Attianese.


Per le bambine degli anni '60, ecco Patatina by Sebino.


Molto presto un post apposito: i bicchieri Nutella!


Regalo del mitico Sandrino, il grafico ufficiale del Moz O'Clock: musicassetta Canta Tu sponsorizzata da Fiorello e la sua coda, reduce dal successo di Karaoke su Italia1.


Questo è uno dei miei primi giochi mai avuti: la borsa del dottore della Chicco.


Una vecchia insegna trovata in città. Sarà stato un videonoleggio.


Cicciobello Angelo Negro, versione esotica del classico bambolotto di successo.


Detersivo Last al limone, con buono sconto di lire 130.


Una foto dei primi anni '90 ci mostra l'originale e verde pacchetto di Due a Due al formaggio della San Carlo.


Elenchi telefonici Sip del 1994/95.


Un frigorifero Algida anni '90, col logo originale.


Bottiglia della birra Forst Kronen.

Gassosa Fonte Tullia, bottiglia degli anni '90.


Bottiglia della Gassosa Tormenti.


Bottiglia di liquoreGoccia d'oro.


Il gioco in scatola, con videocassetta inclusa, di X-Files.


Un adesivo pubblicitario del mitico Liquore Strega, da mettere sul gelato.


Nintendo e Gig assieme per il tascabile Mini Classics FIRE!


Intramontabile al bar: Mordicchio croccante San Carlo.


Orzo 3 Gobbetti, una confezione d'altri tempi.


Pannolini Lines anni '80. E vi dirò di più: questo scatolo conteneva i miei pannolini!


La Spada del Potere e lo Scudo di He-Man! La Spada si illumina al buio!


Tubo Matto della Gig, praticamente uno di quei mega-raccoglitori di giacenze di magazzino.


La primissima videocassetta LaserVision della serie Teenage Mutant Ninja Turtles. Quattro episodi delle Tartarughe Ninja a circa 40 mila lire!


Finiamo con un cimelio presente in ogni casa: i portachiavi morbidi spesso regalati come spot di piccole imprese locali.


Quante e quali di queste cose conoscevate?
 

[MIKIPEDIA] novembre 2017

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Benvenuti nella nuova Mikipedia, che da questo mese si fa un po' più "magazine"!
Torna in parte alla sua struttura originale, ma con rinnovata vitalità.
Non solo diario fotografico, ma tante altre sottorubriche per raccontarvi il mio novembre 2017!
Let's go!

CLICK! fotodiario del mese

Ci eravamo lasciati con una festicciola per Halloween, e ci ritroviamo alla stessa tavolata perché la cena è proseguita oltre la mezzanotte, dunque a novembre!

pancakes con Gianluca, Alessandro, Lorenzo

Una bella partita a Saltinmente, con piadine alla Nutella.

Moz, Chiara, Stefano, Giuseppe, Silvia, Martina, Rob, Luca


San Martino, festa in piazza.
Io mi posiziono in cucina, come ai vecchi tempi.
Ma c'è anche spazio per il cazzeggio al karaoke!

Silvia, Moz, Carla
Moz, Giovanni, Gianluca, Isma, Rob

Pure durante le nottate in ospedale incontro amici di sempre!

Moz e Andrea in ospedale a guardare Rosy Abate

In una pausa dalla parentesi ospedaliera, mi godo un film e una tisana rilassante.

Moz e Fedecheng

Quanto tutto torna alla normalità, si torna al cazzeggio di sempre. Serate di gioco!

Moz, Gius, Fede, Giobs e Il Labirinto Magico

Birra con amici.

Silvia, Gius, ..., Manuel e Moz in primo piano

Cinema!

Stefano, Chiara, Moz, Rob

Giornata della colletta alimentare, da diversi anni aiuto la scuola e tengo d'occhio i ragazzi preposti alla raccolta di cibo. Anche questa volta è andata!

BLOG! post del mese 

Tra gli articoli più amati, commentati e discussi, vi segnalo
[EXIT POOL] il vostro snack da bar preferito
[FUMETTI] intervista al disegnatore delle DuckTales
[BLOG] l'undicesimo compleanno del Moz O'Clock
[PENSIERI] niente Mondiale 2018 per l'Italia, ma può essere un bene
[FILM] The Babysitter, recensione del film Netflix

qui trovate invece tutti i post di novembre 2017
TUTTI I POST DI NOVEMBRE 2017

SHOPPING! acquisti nerd del mese


Antologia dei film su Batman 1989-1997
Lego Batman assalto alla gioielleria
Crystal Ball della Giochi Preziosi
Twin Peaks - The Final Dossier (clicca per recensione)
Album di figurine Panini dedicato a Diabolik (clicca per recensione)

MOOZIK! canzone del mese 

Dalla compilation del passato oggi ho scelto It's my life dei Talk Talk.

MAIL! chiedilo a Moz

Avete dubbi o domande o richieste su argomenti pop (cinema, tv, animazione, fumetti, videogames, giochi ecc...)? Chiedetemi tutto quello che volete, scrivendo qui: mikimoz@hotmail.com

WORD! la parola del mese

La parola di novembre 2017 è RICONCILIAZIONE
Ho avuto modo di tornare in un ambiente, soffermandomi lì il tempo necessario per far pace con esso, dopo un evento del passato.

NEXT! a dicembre su questo blog

Per il prossimo mese, sul Moz O'Clock troverete, tra le altre cose:
-tanti post natalizi
-l'850simo albo di Diabolik
-Batman Returns, la retrospettiva
-MikiMoz ha perso l'aereo, il blogpanettone 2017!

Buon Dicembre a tutti!

[FUMETTI] Diabolik, l'albo n. 850!

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Giusto un mese fa Diabolik ha spento le 55 candeline.
Non passano trenta giorni che... nuovi festeggiamenti per il ladro in calzamaglia nera.
Diabolik oggi raggiunge il traguardo degli 850 albi regolari: 850 avventure e imprese criminali che ne fanno uno dei fumetti italiani più longevi di sempre!


Dunque, dopo l'albo del cinquantacinquennale (click), dopo il magnifico album di figurine Panini a lui dedicato (click), ecco che Diabolik torna già a far parlare di sé.
850 episodi sono tantissimi, e se consideriamo gli speciali annuali la cifra sale. Ma la strada di Diabolik è ancora piena di sorprese.
Un passato misterioso, una fedele complice e compagna, un agguerrito avversario, pochi amici e troppi nemici. Diabolik è tutto questo e molto altro.
Inoltre, questo albo potrebbe essere un ottimo starting point per chi vuole iniziare (o perché no, riprendere) la lettura di questa mitica serie.

Oggi l'altrettanto mitico Lucius Etruscus mi ha ospitato sul suo blog per una intervista diabolika, a cui mi sono sottoposto con sommo piacere visto l'amore che da sempre nutro nei confronti del fumetto (e vista la stima che nutro nei confronti di questo blogger!).
Andate a farci un salto (click), e tenete d'occhio Lucius e i suoi aggiornamenti! E inoltre, fatemi sapere che ve ne pare delle sue domande e delle mie risposte... si parla anche di un mio sogno nel cassetto legato a Diabolik!

una tavola tratta dall'albo ora in edicola


Perché Diabolik è così speciale?
Di fatto ha inaugurato la stagione dei fumetti neri italiani.
Dalla sua prima uscita in poi fu tutto un continuo di personaggi dai nomi ferali e spesso contenenti la K.
Non ne è sopravvissuto nemmeno uno, a Diabolik. Ci sarà un perché.
Creatura delle sorelle Giussani, vere donne emancipate, colte, eleganti: Diabolik nasce da una loro felice intuizione e da allora vive un eterno presente, che si aggiorna con garbo stando al passo coi tempi, ma resta in una funzionale dimensione naif.
Diabolik ha poche regole, poche ma che lo hanno fatto arrivare all'albo numero 850.
Mai volgare, mai inutilmente audace, mai gratuito.
Un fumetto d'evasione ma anche di costume.

Se volete (ri)cominciare a leggerlo, non perdete questo episodio, Sulle tracce di Eva.
Diabolik dovrà vedersela con una feroce banda di pirati.
A gennaio e febbraio, poi, un doppio episodio ambientato tra passato e presente (nota: i doppi episodi sono rarissimi!), mentre a marzo sarà Eva Kant a festeggiare il suo cinquantacinquesimo compleanno.
Insomma, per gli amanti del fumetto è l'occasione irripetibile per passare un inverno diaboliko!

l'albo di gennaio 2018

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche:

https://mikimoz.blogspot.it/2017/05/spot-negli-albi-diabolik.html

[TRAILER] Batman Ninja, un film animato giapponese

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Rilasciato ieri il trailer del nuovo film su Batman, anche stavolta affidato a mani nipponiche.
Batman Ninja, diretto da Jumpei Mizusaki (regista de Le bizzarre avventure di JoJo) e scritto da Kazuki Nakashima con animazioni di Takashi Okazaki, arriverà nei cinema giapponesi durante il 2018.
Non è la prima volta che Batman viene affidato a produzioni orientali, vediamo perché ma soprattutto... vediamo il trailer di Batman Ninja!


Cosa mi viene subito in mente? Il terzo film cinematografico delle Tartarughe Ninja, con le quattro Turtles catapultate nel Giappone Feudale per salvare la loro amica April O'Neill.
Stessa cosa succede qui: una sorta di frattura spazio-temporale su Gotham trasporta Batman & soci nella terra del Sol Levante.
Certo, sembra tutto più serio, ma come fa a essere serio un Batman con queste premesse?


Le animazioni sono quelle tipiche di produzioni moderne, molto simili alla trilogia cinematografica su Berserk.
Ovviamente qui il livelloè molto più alto.
Batman, Joker, Robin (con la scoppatura tipica), Catwoman, Harley Quinn (ormai è immancabile dopo il successo avuto in Suicide Squad) e persino Alfred (lo sentiamo pronunciare un Bruce-Sama) se le daranno di santa ragione tra armature da samurai (Batman ha già avuto qualcosa di simile proprio nel crossover con le Tartarughe Ninja), robot giganti o qualcosa del genere (beh, siamo pur sempre in Giappone), antichi palazzi e tanta follia.
Ci piacerà?
Chissà.


Come dicevo, non è la prima volta che il Cavaliere Oscuro passa attraverso mani giapponesi: il film collettivo del 2008 Batman: The Gotham Knight era composto da sei episodi quasi tutti prodotti e diretti da artisti nipponici.
Tra il 2000 e il 2001 fu il celebre mangaka Kia Asamiya a cimentarsi con l'Uomo Pipistrello in Child of Dreams, con Batman che arriva a Tokyo per indagare su una strana e letale droga.

Dunque, ancora una volta si torna in terra giapponese: voi cosa ne pensate?

Ami Batman? Leggi anche:
I nemici più bizzarri dell'Uomo Pipistrello
Le opere più belle su Batman
Batman, il film di Tim Burton: una retrospettiva

[BLOG] Speciale Natale: tutti i post delle Feste!

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Siamo ufficialmente nel mese delle Feste, e prima di entrare nel mood natalizio con grafica adeguata, arriva sul Moz O'Clock una speciale raccolta di post.
Troverete questa rubrica -aggiornata costantemente- sia nelle sezioni del blog (da pc o da cellulare, le voci sotto l'header) sia qui di fianco a destra (visualizzabile in versione pc, anche da cellulare), per tutto il mese e oltre!
Film, liste, special, cartoon, giochi, fumetti, ricordi: tutto a tema Natale!
Ecco i contenuti!

CINEMA E TV

I più bei film di Natale
I film, le serie e le puntate speciali trasmesse a Natale
Vacanze di Natale (1983), la recensione

MUSICA

Le più belle canzoni di Natale
Vacanze di Natale, la mitica colonna sonora anni '80

SPECIAL

La Coca-Cola e il Natale
I migliori momenti delle Feste, tra giochi e regali

FUMETTI

Magico Natale - 12 storie di Walt Disney

CARTOONS

He-Man e She-Ra, Speciale Natale

RACCONTI

Cioccolata e tè, un racconto natalizio

[TELEVISIONE] The Lion Trophy Show

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Alzi la mano chi non ha mai visto The Lion Trophy Show!
Uhhh, ecco, ci sono delle mani alzate. Saranno quelle dei più giovani?
Beh, poco male: oggi torniamo nel 1994 perché vi parlerò di un programma televisivo fichissimo (e golosissimo)!

Andato in onda dal 1994 al 1996 su Telemontecarlo e poi su TMC2 dal 1996 al 2000 (ma dal '97 cambiò nome e gran parte dell'impostazione, divenendo Lion Network), The Lion Trophy Show fu, assieme al praticamente coetaneo Solletico di Rai1, il primo game show televisivo italiano interattivo.
Sì: grazie all'uso della tastiera dei telefoni (chi aveva ancora quello "a ruota" non poteva giocare), il giocatore operava delle scelte in diretta, che si traducevano con delle azioni sullo schermo.

Vediamo di capire meglio.
Sponsor del gioco era la barretta di cioccolato Lion. Il protagonista del videogame interattivo era la mascotte del programma stesso, un leone che esplorava diversi mondi grazie alla tastiera telefonica.
Bisognava fare -al volo- le giuste scelte per permettere al protagonista di andare avanti senza cadere nelle trappole o nelle strade morte, recuperando quanti più punti possibili.
Essere veloci era tutto: sullo schermo apparivano dei bivi che bisognava "risolvere" in tempo, pena la perdita di una vita (una barretta di Lion virtuale!) perché il leone avrebbe sbagliato strada finendo male.


Ogni giocata dava diritto a tre vite, e ogni puntata prevedeva tre partite.
Il campione del giorno vinceva un orologio, gli altri due una maglietta.
Chi, alla fine della settimana televisiva di gioco, aveva guadagnato più punti, vinceva dei pattini.
C'era anche il campione del mese, che vinceva una bicicletta.
E non finiva lì: a fine edizione, si stilava la classifica definitiva dei dodici migliori concorrenti. Alcuni di loro vincevano uno scooter, mentre i primi tre -con un nuovo torneo finale dei campionissimi- si contendevano un'automobile.


Le prime edizioni vennero condotte da Emily De Cesare, le successive da Adriana Volpe.
The Lion Trophy Show andava in onda in fascia preserale, alle ore 20.
Con la quinta stagione lo show cambiò nome in Lion Network, proponendo anche servizi sul mondo giovanile e, con lo stesso brand, anche cartoni animati.
Voi ricordate The Lion Trophy Show?

[TV] dal gameshow Winner al bambino dell'inchiostro: aiutatemi a ricordare

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Ciao a tutti, Clockers!
Oggi un post un po' inusuale, che nasce sicuramente dai commenti della blogger Kukuviza ma che riprende, anche, qualcosa che scrissi già in passato.
E proprio dal passato vi riporto anche una domanda televisiva: magari i nuovi lettori arrivati in questi anni sapranno dirmi di più.

Avevamo già risolto il caso dell'Oroscopo Rai, di cui non si aveva quasi più ricordo, e sicuramente abbiamo risolto insieme altri casi analoghi.
Tranne uno, che mi sta qua (Miki indica la gola).
Vediamo se qualcun altro ricorda questa scenetta.


CASO 1

Solitamente la guardavo a ora di pranzo, forse di domenica, sulla Rai. Primissimi anni '90.
Probabilmente introduceva qualche programma (un rotocalco, una rubrica...).
Era forse uno spezzone di un vecchio film: una sequenza in b/n ambientata in un collegio religioso, in cui un ragazzino stava scrivendo su un banco, col pennino e tanta buona volontà. C'è un frate, che in ultimo si dispera quando il calamaio cade rovesciando tutto l'inchiostro sulla pagina così finemente trascritta dal bambino.
Non so se apparisse anche un diavolo.
Qualcuno ricorda qualcosa di simile?

immagine a scopo illustrativo

Ma andiamo avanti, perché qui interviene la nostra amica Kukuviza.

CASO 2

Nel post su The Lion Trophy Show è venuta fuori la probabile esistenza di uno show similare, che però al posto del Lion aveva il gelato a barretta Winner Algida. Il periodo era pressoché lo stesso (primi anni '90).
Forse presentato da Paola Maugeri, forse andato in onda su VideoMusic (in effetti la Maugeri fu uno dei volti di quel mitico canale!), era un programma pomeridiano il cui gioco si sviluppava -almeno inizialmente- in un ambiente urbano.
Qualcuno ricorda qualcosa di simile?

il gelato Winner Algida

Aiutateci a far luce su questi misteri televisivi!

[JUNKFOOD] come cambiano gli snack

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Ultimamente stiamo parlando un po' più spesso di snack da bar.
Sarà che il periodo ci spinge a essere più volere più dolci, chissà.
Oggi torniamo anche al vintage, perché scopriremo assieme...
...come sono cambiati i vari prodotti!

Non è un mistero che in molti non avvertano più i sapori come una volta.
La Coca-Cola è cambiata!, sono pronti a giurare.
Ci sta. Spesso sono gli ingredienti a cambiare, o qualche parametro di questi.

E gli snack?
La foto qui in alto, al di là della differenza di packaging (il KitKat sopra è del 1992, quello sotto è del 2017), ci mostra un'altra differenza. Voltiamo gli incarti:


Il peso netto. Prima, 25 anni fa, il KitKat pesava di più (e costava di meno: oggi sta a 1€ -nei bar che non sovrapprezzano-), da 48 gr di ieri ai 41,5 gr di oggi.
E, tra gli ingredienti, grazie alle nuove normative, adesso abbiamo l'elenco di ogni prodotto utilizzato, scoprendo che negli anni '90 il KitKat aveva il 65% di cioccolato al latte, e oggi il 67,5%. Oggi c'è grasso di palma al 5,2% e ieri questa sostanza non era dichiarata (o non era presente).

I nomi. Anche i nomi cambiano.
Raider, grandioso doppio biscotto con mou e cioccolato, ad un certo punto ci "diede un taglio" e divenne Twix. In realtà, nacque come Twix in Inghilterra negli anni '60 e nel 1991 tornò a essere tale in tutto il mondo.
E mano a mano si fa più corto.
In un mondo dove tutti fanno a gara per chi ce l'ha più lungo.
In un mondo dove tutti fanno a gara per chi ce l'ha più grosso: gli snack rimpiccioliscono.
Prendete il Lion -da un anno è tornato croccante e morbido, per anni ha rischiato di spaccarci i denti- oggi molto meno massiccio rispetto a ieri.


Torniamo agli involucri. Avevano stile, sebbene quelli odierni non siano così diversi ma aggiungono dettagli e orpelli (lucidità, effetti catarifrangenti, contorni, corsivi, tridimensionalità e bombature) che non rendono più così unico quel pacchetto. Unico come un tempo.



Se ti è piaciuto, leggi anche
The Lion Trophy Show
I nostri snack preferiti

[FUMETTI] Frank Carter - Avventure di una spia per caso, recensione

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Carter, nei fumetti, non è solo Nick.
Dal 2009, in rete, esiste anche Frank. Italianissimo ma americanissimo, appassionato di gialli e normalissimo uomo comune.
Ma cosa ha di così particolare Frank Carter? Beh, suo malgrado, è una spia...

Le storie di Frank Carter - Avventure di una spia per caso, sono state per anni disponibili online, ottenendo nominations in diversi concorsi.
Ma il lavoro di Carlo Coratelli (autore) e Fortunato Latella (disegni, a cui subentreranno altri artisti) è pubblicato anche in formato cartaceo dalla Red Publishing, in formato "oblungo" tipico delle comic-strips.

LA STORIA

Anni '50. Tutto inizia quando Frank e sua moglie Jill si recano a Casablanca per un viaggio di lavoro... che la donna vorrebbe si trattasse più di piccola vacanza.
Per un equivoco, Frank Carter viene associato a un'altra persona, e si ritrova nei guai. E dove finiscono i guai, inizia l'avventura. Un funzionario dei servizi segreti USA approfitta del malinteso e "trasforma" l'uomo qualunque Frank Carter in una spia del governo... per salvare il presidente!
Da qui, la vita di Frank e Jill non sarà più la stessa.

i personaggi principali: Frank, Jill e l'agente segreto

ATMOSFERA E STILE

Senza mai prendersi troppo sul serio, la striscia a fumetti è un mix di azione, avventura e ironia.
La prima cosa che subito ho pensato vedendo i disegni è che il mood da opera anni '50 è perfettamente richiamato.
Il design di personaggi e oggetti rimanda chiaramente a quello longilineo e spigoloso di tante produzioni (anche animate) dell'epoca. Lo stile gioca molto su questo, disegni all'apparenza semplici con evidenti derivazioni di scuola europea (senza voler scomodare TinTin).
Colori netti, con sfondi pastellati e tinte più forti per ciò che è in primo piano, rendono piacevole la lettura. A volte si gioca molto con i colori.


Che state aspettando?
Andate a scoprire il mondo vintage e cool di Frank Carter!

[TAG] Boomstick Award 2017

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Incredibilmente, dopo Twin Peaks, dopo Blade Runner, dopo Berlusconi (cit. Renzi -Matteo, non Cesare-) è tornato anche il Boomstick Award ideato da Germano di Book and Negative.
Un award con poche e semplici regole che serve a premiare gli abitanti della blogosfera.
Io l'ho ricevuto da Alf (Non c'è paragone), Ric (Il bazar di Riky), Marco (La stanza di Gordie), Piter (Pietro Saba World), Fab (Cent'anni di nerditudine), Arwen (La fabbrica dei sogni), Dani (Il blog di Delux) e Marco (Pensieri Cannibali). Correte a scoprire i loro blog.

Ma ora passiamo alle regole e alle mie nominationsssss.


Le regole sono regole:
1 – i premiati sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni d’onore
2 – i post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo’ di consolazione
3 – i premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un pretesto, o più di uno, se ne avete
4 –è vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle, così come lui (Germano) le ha concepite
Ecco chi premio, tutti blog per me nuovissimi che si beccano il bumstic evuòrd:
CHEEKY|SHOW
perché Toby scrive davvero troppo bene (tanto che credevo fosse un progetto letterario).

un altro modo per parlare di cinema, vedere per credere! Kukuviza ottima padrona di casa.

blog della concorrenza che merita davvero. Il Conte Gracula vi aspetta!

il mio gemello malvagio, ho detto tutto. Correte a conoscerlo!

PICTURES OF YOU
tra racconti, film, passato e presente, un viaggio in compagnia di Red Bavon!

Arcangelo e Isolde vi portano in un mondo di fumetti, cinema, serie tv e tanto altro!

recensioni, supereroi, fumetti, racconti: questo e molto altro da una blogger nuovissima!

Ricordate: se le regole non dovessero essere rispettate, ci si becca il Bitch Please Award!

[EXIT POOL] giochi, giocattoli, film, cibi, serie, cartoon: cosa vi fa pensare al Natale?

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Ok, niente cose natalizie, qui, oggi.
Non citeremo alcun titolo prettamente festivo.
Ma solo quelle cose che, per voi, diventa(va)no prettamente natalizie senza esserlo.
Perché magari legate a momenti precisi, regali ricevuti e via dicendo.

Inizio io, poi mi dite voi!
Ah, ve lo dico: a chi mi cita qualcosa di effettivamente natalizio, risponderò con una X! Ecco!

Per me i film e i cortometraggi classici Disney sono natalizi, tutti.
Ma anche il primo film dei Power Rangers, Labyrinth e ovviamente tutti i Fantaghirò e i fantasy italiani simili.
Natalizi sono i film di Asterix, che davano sempre su un canale regionale.

Per me è natalizia la serie animata di Batman, quella del 1992.
Anche il telefilm dei Power Rangers, sia la seconda stagione che le serie Zeo e Turbo, che vedevo di notte (anzi, mattina presto) durante le Feste.
Il Lionè natalizio e pure il Mars, così come le Golia Active Blu.
E la Coca-Cola, che comunque si è genialmente legata a questa festività: sapete come? Ve lo racconto qui.

I giocattoli dei Masters, quelli delle Turtles e i Lego sono natalizi.
Ma anche quelli dei Power Rangers e di Batman.
I giochi di società sono natalizi. Ravensburger in primis.
Anche i videogames, tipo quelli del Game Gear o della PlayStation. Per me, Castlevania SOTN o Tombi! sono titoli legati alle vacanze di Natale.

La poesia ei fu. siccome immobile, dato il mortal sospiro... è natalizia. Perché mi ricorda il caminetto acceso durante le ferie, mentre la imparavo a memoria per portarla a scuola dopo le vacanze. Altro che cinque maggio: per me è fine dicembre.
Al massimo, inizio gennaio.

Ora parlatemi di voi.

Se ami il Natale corri a scoprire la SEZIONE SPECIALE del Moz O'Clock!


https://mikimoz.blogspot.it/p/blog-page.html

[BLOGPANETTONE] casting 2017, prenota la tua presenza!

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Per il quinto anno consecutivo, visto il successo dell'iniziativa, torna l'unico vero & solo blogpanettone del web.
Per chi non sa di cosa si tratti: è il classico post di ringraziamenti finali, un tempo in voga nella blogosfera.
Che io ho riadattato sottoforma di racconto e citando solo chi si iscrive, così da evitare di nominare gente che non vuole essere nominata; così da evitare di dimenticare qualcuno.
Anche quest'anno i ruoli li scegliete voi, di seguito le regole e... veloci veloci veloci, capirete perché.


MIKIMOZ HA PERSO L'AEREO (BLOG ALONe)è il titolo del blogpanettone 2017, dopo
Natale sul Moz O'Clock
Natale sul Moz O' Clock 2 - Un anno dopo
Natale sul Moz O' Clock 3D
Canto di Natale di MikiMoz


Dunque, prenotate la vostra presenza scegliendo
-il grado di parentela o amicizia che volete avere con me (tranne la mamma);
-cosa fare durante il cenone in famiglia oppure cosa fare di ingiusto nei miei confronti (da parenti);
Non saranno accettati ruoli al di fuori di questo ambito; i ruoli classici del film Mamma ho perso l'aereo non possono essere presi in considerazione (i ladri, Kevin...). Chi si prenota senza dichiarare ruolo e azione, farà da comparsa.
Ma...

I primi sette che si prenoteranno qui sul blog, potranno interpretare -a mia discrezione- uno dei seguenti ruoli:
- la mamma
- il vecchio vagabondo
- il nipote del vecchio
- il fattorino delle pizze
- il re della Polka
- il sergente di polizia
- l'impiegato dell'aeroporto

Dunque... largo al casting!

[TELEVISIONE] Rosy Abate - la serie: recensione (e lo stato della fiction italiana)

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Gli spin-off hanno ufficialmente preso piede anche in Italia.
E così, dopo la chiusura di Squadra Antimafia (che ormai aveva dato tutto e non poteva dare più nulla), la Taodue Film ne riprende uno dei protagonisti più amati e ne fa una serie-costola.
Con ottimo successo di pubblico. Rosy Abate - La serie sbanca.
Vediamo perché, analizzando un po' anche lo stato della fiction italiana, in generale.


Rosy Abate era ormai l'emblema di Squadra Antimafia stessa, tanto che la sua assenza nelle ultime stagioni (con apparizioni-cameo o solo suggerite) non ha giovato al prodotto.
Abili gli sceneggiatori, che per diversi anni hanno alimentato una trama legata a questo personaggio: la sorte di suo figlio Leonardo, apparentemente ucciso durante il quinto capitolo della serie madre.
Molti gli indizi sul fatto che il bambino potesse essere sopravvissuto; molte anche le smentite. Il tutto, sempre, a mezza bocca. Poi lo spin-off, che si basa ovviamente proprio su questa storyline.

degno figlio di Rosy, Francesco Mura interpreta Leonardino

Ed è subito un successo. Trasformando il prodotto da poliziesco action a drama con qualche punta d'azione, la Taodue e Mediaset hanno richiamato anche parte di quel pubblico che non aveva mai seguito Squadra Antimafia perché non appassionato del genere crime.
Io stesso conosco diverse persone tra questi.
Il merito è nella freschezza del prodotto -che si allontana ma non troppo dall'appannata Squadra Antimafia- e nella bravura di Giulia Michelini, attrice che da sola regge l'intera baracca.

Mario Sgueglia è il poliziotto Luca Bonaccorso

Quello che si crea, in realtà, è un cortocircuito particolare, ancora più della celebrazione di criminali cinetelevisivi le cui accuse hanno investito tutti, dal coatto Libanese ai cafoni di Gomorra.
Rosy Abate -e se ci pensate un titolo simile, un nome quasi da cassiera del Carrefour, è stato possibile solo grazie alla forza del personaggio- è un'antieroina.
Una mafiosa, e si parteggia per lei.
Perché adessoè solo una madre, pentita già da tempo (e collaboratrice di giustizia in passato), a cui vengono a rompere l'anima. Una madre che rivuole indietro suo figlio.
Ma è (stata) una criminale e assassina senza pietà.
Curioso. Però, appunto: trasformare la storia in family drama, con maggiore femminilità (lo scontro tra due madri) ha fatto vincere il prodotto.

Franco Branciaroli e Paola Michelini sono gli antagonisti della storia:
Nuzzo Santagata e Regina Mainetti

Ma perché? Perché è una fiction ancora più vicina all'attuale Canale 5, che di anno in anno si è trasformata in quella Rete 4 per massaie che tanto veniva bistrattata ai tempi delle telenovelas.
Ora è l'ammiraglia Mediaset -tra verissimi, amici, grandifratellivip e segreti- a tenere alta la triste bandiera di tv popolana.
Nonostante questo, e nonostante gli evidenti limiti, Rosy Abate - La serieè stata apprezzabile. E apprezzata.
Resta il peccato di questo appiattimento di rete, su cui sarà sempre più improbabile vedere prodotti innovativi (come a suo tempo fu un Distretto di Polizia, per dirne uno) perché livellato ai gusti di un pubblico senza più pretese.
Un pubblico spesso ignorante: andate a fare un giro sulle pagine social dedicate a questa e alle serie simili. Utenti che, dopo una decina di stagioni, ancora sbagliano a scrivere i nomi dei loro beniamini. Gli errori ortografici? Manco ve li cito. Ma è così, la triste realtà. E Rosy Abate - La serie si muove in questo mondo, tanto che anche i suoi profili ufficiali non vanno forte in lingua italiana:


Non stupisce, quindi, che la serie abbia sospeso l'incredulità più e più volte, forse un po' stupidamente in alcuni tratti. Ma il pubblico sta zitto e guarda.
Voglio dire: Rosy Abate, all'interno del racconto, è stata colei che ha idealmente preso il posto di Provenzano, divenendo Madrina della Cupola.
Assurdo che, sebbene ufficialmente morta due anni prima, nessuno riconosca l'ex Regina di Palermo in giro per lo Stivale. Ok, facciamo finta che ci può stare. Ma quando il suo nuovo migliore amico è un vicequestore di Savona, allora proprio no.
C'è stata qualche leggerezza e illogicità di troppo, nonché quel buttarsi sul melò e sugli intrighi non richiesti (parentele segrete e tutto il campionario da soap, che già aveva miseramente rovinato la serie madre) quando si poteva in realtà giocare molto sulle cose già suggerite e disseminate in passato (l'uso di De Silva in questa serie rimane un nonsense mica da poco, quando in realtà il personaggio avrebbe potuto/dovuto essere dietro alla questione Leonardino, visto il finale di Squadra Antimafia 5).

il cameo di Paolo Pierobon nei panni di De Silva

Resta comunque una fiction intrigante, nella nuova formula di miniserie che allontana il rischio di un brodo inutilmente allungato e concentra tutte le sue forze in cinque puntate ricche di eventi (forse solo all'inizio un po' confusionari).
Giustamente, visto il riscontro, è già in produzione la seconda stagione: va bene, il prodotto è fresco, piace e effettivamente è apprezzabile.
Ma non tiriamo troppo la corda, che il rischio Beautifulè già in corso.

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[TAG] The Un-power, il nostro superpotere inutile

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Oggi tocca al nostro Conte Graculaproporre un giochino, peraltro molto molto divertente.
Tutti noi abbiamo un superpotere, si sa.

Ma magari è un superpotere... inutile.
In sostanza, il gioco di oggi è proprio questo: qual è il vostro inutile superpotere?

E ci sono delle piccole (ma simpatiche) regole... vediamole assieme!

  • Scegli il tuo superpotere più inutile nella vita di tutti i giorni: il più stupido, inaffidabile o divertente;
  • Dai alla tua abilità un nome altisonante (da fumetto di supereroi), meglio se con spiegone pseudo-scientifico incorportato. Gracula suggerisce di schiaffare un po' ovunque i quanti, che rendono tutto più cool;
  • Ora ridescrivi il tuo superpotere in parole semplici;
  • Nomina altri tre blogger che vuoi continuino il gioco, o anche di più di tre. E se ti va, scrivi anche il motivo della tua scelta.

Dunque, ecco il mio inutile superpotere:

RADARIZZAZIONE POSITRONICA IPERSENSORIALE

Ho ottenuto questo superpotere durante la Golden Age, nell'albo #14 della mia serie regolare.
Mentre affrontavo il criminale mediorientale conosciuto come Tumulto, venni catturato dagli scienziati del Triumvirato Alfanumerico che installarono in me la tecnologia proveniente dall'ormai collassato pianeta Omnius IV (dopo la saga Fratture Ucroniane Crisi Karmicaè stato modificato in Omnia VI).
Da allora riesco a capire perfettamente la gente che ho di fronte, in tutto e per tutto, senza che questi abbiano alcun segreto per me. Gusti sessuali, stili di vita, indole, temperamento, addirittura se si tratta di persone tendenti a nuocere al prossimo (approfittandosene, magari).
L'inutilità sta nel fatto che... sbaglio giudizio quando chi ho di fronte riguarda me, nella mia sfera privata o più strettamente personale.
Da allora, sono condannato all'errore fatale di sbagliare la Radarizzazione Positronica Ipersensoriale sulla gente che per un motivo o l'altro deve entrare nella mia vita. Specie in amore.
E così, dopo oltre 800 avventure e dopo aver salvato vite, civiltà e mondi, vago ancora solitario tra i pianeti...

IN SOLDONI...

Riesco ad aiutare gli altri ma non me stesso, sui giudizi riguardanti terze persone.

CHI TAGGO

Scelgo a caso tre blogger, che tanto poi la cosa si espanderà da sé (anche perché è figa).

Orso Chiacchierone
Perchè sono curioso di scoprire se si trasforma in peluche gigante. E morbido.

Patricia Moll
Perché sono curioso di capire se il suo potere è confondere gli altri sembrando una ragazzina.

Pietro Saba
Perché sono curioso di vedere che potere tira fuori uno che nella vita è già davvero tosto.

Ne approfitto per reindirizzarvi anche sul blog DuePuntoTre, che oggi mi fa questa sincera sorpresa (click)!

[LIBRI] il Catechismo della Conferenza Episcopale Italiana

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Ora, solo se non siete di cultura ebraica o musulmana, e prima delle vostre conversioni new age, buddiste, pagane, reikiane, scientologiste, metallare, sataniste, gnosticiste, agnostiche o semplicemente atee...
...sì, siete stati cattolici cristiani.
Ok, si astengano anche evangelisti o testimonidiggeova. 
Ma davvero, tutti voialtri siete chiamati in causa.
E, come me, avete avuto tra le mani i libri di questa collana.

Differenziati dai colori celeste, rosso, giallo e verde (e da titoli diversi come Venite e vedrete, Sarete miei testimoni, Venite con me... c'è molto cum, insomma!) sono i libricini del Catechismo.
Ora, potremmo aprire quasi una parentesi sul Catechismo. Di fatto non è un obbligo, ma ti senti obbligato. Non è un obbligo nemmeno credere in Dio, ma se non credi sei uno che finirà all'inferno (paradosso: se non credi in Dio, non dovresti credere manco nell'Inferno, ma ti instillano il dubbio).

Ma l'Italia, si sa, è un paese laico solo sulla carta (costituzionale). Per il resto siamo sempre stati un popolo di santi (dal Padre Pio glorificato dai mafiosi fino alle madonnine che piangono).
Dunque, non essere cattolico in un paese dove si prega Gesù per vincere il Lotto è quasi come avere addosso un marchio d'infamia. Altro paradosso, visto che -a rigor di logica, in un mondo razionale- a dover essere bollati come pazzi sono i credenti, ma vabbé.

E dunque, tali libricini sono finiti nelle case di ognuno di noi. Prima Confessione? Zac! Ti studi il Cum con il colore celeste.
Prima Comunione? Cum con il colore giallo.
Cresima? Cum con il colore verde.
Estrema Unzione? Cum dal colore viola (e Whoopi Goldberg e Danny Glover non c'entrano niente).
E li paghi. E questi soldi vanno alla Chiesa.
Bisogna ammettere che se lo sono costruito bene, il sistema.
Io li ammiro per questo e mi piacerebbe replicarne il successo: venite e vedrete.

[MUSICA] fenomenologia di Caparezza

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Caparezza, al secondo Michele Salvemini.
Pugliese di Molfetta, prima di essere una testa riccia fu Mikimix.
Che alcuni ricordano a Sanremo a fine anni '90, altri come presentatore di un programma su VideoMusic.

Io Caparezza l'ho conosciuto con la testa riccia, immagino nello stesso modo in cui l'avete conosciuto un po' tutti: sono fuori dal tunnellellellè del divertimento-o-o-o.
E questo è quello che penso di lui.

Verità Supposte, il suo secondo album, fu anche quello che lo portò al successo.
Era la fine dell'estate del 2003, e in tv cominciò ad apparire il video di Fuori dal tunnel. Heavy-rotation.
Un video particolare, un artista particolare, che citava cose del passato con particolarità... ma poteva essere tranquillamente una sorta di "meteora di successo", un po' come l'alta rotazione di I am happy dei Soerba, di qualche anno prima. Era così che me lo immaginavo.
Anche perché Fuori dal tunnel era già il terzo singolo estratto dall'album, ma i primi due non li avevo mai sentiti.
Resta che chiunque adesso canta sono fuori dal tunnellellellè del divertimento-o-o-o, anche assurdamente in discoteca. Caparezza era arrivato a tutti.
Smart rossa, cd, e via lunghissimi giri a ascoltare questo album, che in pratica fuse a furia di girare.
Era davvero particolare, un altro modo di rappare; ma non c'erano solo le classiche linee rap, c'era di più, al di là dei vari generi proposti (rock, pop...).
C'erano i testi.
Ma intanto sentiamoci il suo ultimo singolo di successo:



I testi catturavano davvero, erano particolari.
Intelligenti, taglienti, citazionistici.
Ecco, forse tanto. E andando avanti, man mano, forse troppo.
Caparezza è un personaggio, lui lo sa e il pubblico anche; lui gioca su questo.
Capa è un nerd, Capa infila citazioni pop (fumetti, serie, videogames, film...) ovunque.
Arriva un momento che tutto questo, secondo me, gli si ritorce un po' contro (ma il successo aumenta).
Se da un lato continua a scrivere genialate come Kevin Spacey (sempre viva Spacey, tra l'altro), o perle come China Town, o Eroe, o la bellissima Nell'acqua (per il collettivo Rezophonic), o La fine di Gaia...
...Capa scrive anche cose per appiccicarle al suo personaggio, creando una figura del nerd ingabbiato in cliché assurdi o peggio, reazionario in modi per me fastidiosi.
Nel secondo album si poteva ancora comprendere, ma poi?
Amo le donne che sanno di merluzzo, è già tanto se si cambia le mutande. Per dirne due.
Odiabile quando dice più Stratocaster e meno dj (come se una chitarra bastasse a salvare la musica e come se i dj fossero tutti il male), o mi troverai nel viavai di una gaypride (come se andare lì fosse qualcosa di alternativo o di aiuto a qualcosa/qualcuno).

Per fortuna, col tempo questo aspetto è migliorato, e molto.
Fino ad arrivare all'ultimo album, da lui stesso definito quello con più Michele e meno personaggio.
E si vede. Anzi, si sente.
E così, tornando ad apprezzare l'artista come ai vecchi tempi, ho deciso di ascoltarlo live.


Ebbene, qualcuno di voi si troverà a questo concerto, a Modena, a febbraio?
Se sì, ne approfittiamo per una piccola reunion, sulla musica della testa riccia pugliese.

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[TAG] il Natale del passato, del presente e del futuro!

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Avevo in canna il post sui natali passati -tipo fantasma che tormenta Scrooge- quand'ecco che il buon Riky tira fuori un tag che si spinge oltre: pure presente e pure futuro.
Dunque, approfittando del giochino, triplico le parole e vi racconto il mio Natale.
Pronti per questo nuovo viaggio nel tempo, bambini?

NATALE PASSATO

Per me il Natale del passato è idealizzato, un po' come se fosse un supercontenitore.
La mia memoria ha cristallizzato solo i momenti migliori per creare un ricordo di figate meganatalizie da sturbo.
Dunque, per me, la magia c'era davvero. Sono stato un bimbo (prima) e un ragazzino (poi) fortunato e viziato: Feste passate in famiglia e tra amici, zero pensieri, tanti regali e tanto affetto.
Il Natale del passato è ricevere il Castello di Grayskull, è ricevere giochi di società tipo Vampiri in salsa rossa, è ricevere enormi playset Lego. Le vacanze prevedono o sole o neve, comunque ci si divertiva. Tv che dava speciali a più non posso, io che mi sdoppiavo tra Puglia e Abruzzo, dolciumi, videogames, casino con fratelli e cugini, più molti giochi tipo tombola e carte.
Case addobbate, luci colorate, parenti da andare a trovare, edicole da svaligiare... ecco com'è la concentrazione del mio Natale del passato.

NATALE PRESENTE

Il Natale di oggi cerca di essere come quello di tanti anni fa, ma non ne è che una copia. Non è colpa di nessuno, semplicemente manca la magia.
Tutto scorre in fretta, troppo, nonostante non manchino continue serate di gioco, di cinema, di film, di bevute, di mangiate.
I regali sono diventati un pro forma, pochi mi fanno davvero venire gli occhi a stellina perché non sono più giocattoli o comunque qualcosa di ludico. Ora sono solo qualcosa di... utile.
La magia forse è proprio questa: la futilità, ma non spreco, un'abbondanza che ogni tanto ci si concede al di là dell'utilità. Dovrebbe essere così per tutti. Invece regna la serietà.
Comunque, tra Mercatini da organizzare e altri piccoli eventi, l'atmosfera sopravvive ancora.

NATALE FUTURO

Vorrei poter dire che il mio Natale di domani sarà come quello del passato (remoto), chissà. Forse con dei bambini attorno la magia potrà tornare? Boh.
Di certo non mancheranno calore e affetto, spero in modo fisso e completo.
Probabilmente, se sarò più stabile (economicamente, emotivamente) tornerò anche a farmi stare bene con oggetti o giocattoli, quel superfluo che rende felici.

Ora dovrei taggare della gente, ma davvero taggo chiunque di voi perché voglio proprio vedere come avete vissuto, vivete e vivrete il Natale!
Oh oh oh!

[PERSONAGGI] 20 curiosità su Paperon de' Paperoni

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Oggi è il compleanno di uno dei paperi più amati e famosi.
Oggi festeggiamo il 70° compleanno dello zione più ricco (e avaro) del pianeta.
Tanti auguri, Paperon de' Paperoni: scopriamo assieme venti curiosità su uno dei più noti personaggi Disney!


  1. Il vero nome di Paperon de' Paperoni è Scrooge McDuck. Sì, proprio come l'Ebenezer Scrooge del dickensiano Canto di Natale, che vuole omaggiare. Sarà un caso che proprio Paperone interpreta Ebenezer in Canto di Natale di Topolino (1983)?
  2. Paperon de' Paperoni è scozzese, e in tenera età partì dal Vecchio Continente fino ad approdare in Calisota, a Paperopoli. Imparentato con i paperi americani discendenti del fondatore della città.
    L'intera saga è stata raccontata per filo e per segno da Don Rosa, negli anni '90.
  3. La prima apparizione di Paperone avviene nella storia Christmas on Bear Mountain del 15 dicembre 1947. Da noi è arrivata col titolo Il Natale di Paperino sul Monte Orso, su Topolino da febbraio a marzo dell'anno successivo. La storia è di Carl Barks.

  4. In questa sua prima storia, Paperone è sconosciuto ai pronipoti Qui, Quo, Qua. Barks non aveva nemmeno intenzione di riutilizzare il personaggio, pensato solo per apparire come comprimario in quelle pagine.
  5. Don Rosa, nella sua Saga, ha fatto in modo di far combaciare comunque il narrato di Barks: Il Natale di Paperino sul Monte Orsorientra giustamente nella continuity.
  6. Nella prima traduzione italiana, il nome di Paperone era tradotto Paperon de' Paperini.
  7. La Numero Unoè il celeberrimo primo decino guadagnato da Paperone, che considera suo personale portafortuna. La strega napoletana Amelia tenta in tutti i modi di impossessarsene.
  8. I due rivali più acerrimi di Paperone sono Cuoredipietra Famedoro, miliardario sudafricano (reso anch'esso scozzese a partire dalla serie DuckTales) e John D. Rockerduck, miliardario americano.
  9. La serie DuckTales, il cui rebook è in corso da pochissimo, è una delle opere animate Disney più amate. Dedicata alle avventure in giro per il mondo di Paperone, ne addolcisce il carattere evitando di mostrarlo eccessivamente arido.

  10. Di contro, nei fumetti, spesso Zio Paperone ricoprì anche il ruolo di antagonista. Non mancano neppure in Italia storie di questo tipo, con un Paperone quasi privo di scrupoli e che fa di tutto per il guadagno, restando comunque simpatico. Proprio sulla scia di questo mood, nacque a fine anni '60 il prode Paperinik, che inizialmente era il modo in cui Paperino voleva vendicarsi dei soprusi dello zio.
  11. La prima apparizione del Deposito, posto in cima alla Collina Ammazzamotori (già Collina Ammazzamuli), avviene nel dicembre 1951.
  12. Anche se la sua prima apparizione è del 1947 (motivo per cui oggi compie 70 anni), la biografia del personaggio stilata da Don Rosa cita come data di nascita il 1867. Luogo: Glascow, Scozia.
  13. Il 1947 resta come data dell'incontro tra Paperone e Qui, Quo, Qua, che sproneranno lo zione a rituffarsi nell'avventura. Questo è anche l'incipit della nuovissima serie DuckTales del 2017.
  14. Tra i costanti pericoli per la ricchezza di Paperone vi è la Banda Bassotti, un gruppo di rapinatori che da anni cerca con ogni mezzo di rubare il tesoro accumulato dal papero.
  15. In alcune storie italiane Paperone risulta essere fratello di Nonna Papera: i due avrebbero trovato il piccolo Paperino in una notte di tempesta, adottandolo. Tuttavia, sebbene molto nota anche grazie a un racconto televisivo, questa storia non è da considerarsi canonica.
  16. Zio Paperone ha un alter ego supereroistico: Tuba Mascherata.
  17. La prima apparizione animata di Paperon de' Paperoni, al di là di un cameo, è del 1967. Il cortometraggio si intitola Paperone e il denaro.
  18. Prima di essere il superprotagonista della serie DuckTales, appare in Soccermania, mediometraggio con Sport Goofy.
  19. Nel Deposito si dice ci siano tre acri cubici di denaro, ma ovviamente quella è solo parte della ricchezza di Paperone.
  20. Così come esiste una data di nascita, per il vecchio Zio Paperone esiste anche l'anno di morte.
    Paperone passa a miglior vita, secondo una visione comunque non ufficiale di Don Rosa, nel 1967.
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[PENSIERI] ironia & -ismi

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-ismo, -ismi.
Tutto ciò che finisce in -ismo fa paura. È negativo.
Sessismo, classismo, qualunquismo, razzismo, fascismo, comunismo (sì, pure comunismo), populismo, maschilismo.
Femminismo? Boh, forse femminismo no, è positivo, come animalismo: chissà perché.
C'è qualcosa di cui voglio parlarvi, una volta per tutte.

Sotto ogni mio post c'è la mia firma: descrive me stesso in un modo che -lo so bene, l'ho fatto apposta- può risultare antipatico.


Parole che mi hanno alienato - a priori- le simpatie di qualcuno.
Mi scrivete, in anonimo, che sono un nazifascista di merda, che c'è posto per me a piazzale Loreto, che devo morire male io e quelli che la pensano come me.
Ammazza quanti partigiani da tastiera. Vorrei vedervi dal vivo, sui monti, fucili in mano.
Vi caghereste addosso.

Il motivo per cui ho scritto una descrizione simile era quello di mettere le mani avanti, oltre che provocare un po', ironicamente.
Mettere le mani avanti perché, spesso, mi sono ritrovato a esprimere opinioni su varie questioni, e ho notato che non erano sempre "buoniste".
Si tratta semplicemente di una visione un po' fuori dai binari delle regolari matrici a cui siamo abituati (leggi perbenismo salottiero), e non lo dico per fare l'alternativo.
Difatti, proprio per questo (odierei passare come alternativo e provocatore), e proprio perché siamo sotto Natale, modificherò la descrizione del mio profilo.

Ora che nella mia descrizione non vi sono più tutte quelle brutte cose, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Rimane un blog per nerd, geek, retronostalgici e amanti del pop. Mamma mia, quante parole spregevoli.
Nerd, quindi sfigati da malmenare.
Geek, quindi impacciati e rincoglioniti.
Retronostalgici, dunque gente che non cresce mai.
Amanti del pop, quindi puttanelle.
Va meglio così, no?


Ma ora lasciatemi dire delle cose, e poi non ci torniamo più.
Non penso che Trump sia il male assoluto, e che lo star system americano stia esagerando allo stesso patetico modo in cui esagerammo noi con Berlusconi.
Ma ora che Berlusconi ricomprerà il Milan salvandolo dai culi a mandorla, la squadra si chiamerà MiRan?

Obama non è stato per forza bello e bravo (magari solo perché negro -sì, negro si può dire, è il termine esatto nella nostra lingua per definire anche gli afroamericani, e non ha nulla di razzista se non in chi il razzismo ce l'ha in testa). La Clinton non sarebbe stata per forza bella e brava (magari solo perché donna -sì, donna si può dire ancora, o è violenza di genere?).

Non credo ci siano razze inferiori. Ah, non ve ne uscite con la storia delle razze che non esistono ma siamo tutti parte della razza umana: avete capito cosa intendo e non stiamo all'asilo.
Credo nelle diversità, magari ambientali, magari genetiche (Lombroso, se ci sei batti un colpo), quindi penso sia sciocco dover soltanto glorificare le cose che distinguono in meglio e considerare indecorose quelle più scomode. Del tipo: gli indiani sono più intelligenti (statisticamente) per questioni matematiche; gli africani hanno migliore muscolatura -ecco perché sono atleti migliori- e voci possenti (la famosa voce "black"). Questo è razzismo, nel senso più puro e meraviglioso del termine. Per le cose scomode, fate voi. Le state già pensando, ma non preoccupatevi: non è peccato.
Così come non è peccato pensere quanto faccia schifo la modifica dell'etnia di certi personaggi di fantasia, per ingraziarsi minoranze che tanto nemmeno ci badano, a questi dettagli. Tipo la Torcia Umana che diventa mulatto. Chissà ora se sotto la Disney tornerà a essere bianco. Ma nessuno ha mai -giustamente- detto niente della blaxploitation. Vai, Foxy Brown!


Non odio nessun gruppo religioso, ma ho un conflitto interiore sugli ebrei: ne odio la fantomatica lobby, in contrasto con la mia (quella dei Cazzari), ma è pur vero che un sacco di cose che amo le fanno i discendenti della stirpe di Davide. Prendiamo i Power Rangers, ad esempio: il creatore è Shuky Levy. Levy, come Levitico. Ebreo. La Saban è finanziata dalla Clinton, che non amo. Argh.
Meglio il mio conflitto interiore che quello ebraico contro i palestinesi, contro cui i giudei ne fanno di cotte e di crude, appoggiati dall'America (Gerusalemme capitale di Israele? Ma per piacere).

Per inciso, mai piaciuta Anna Frank. Ma non perché è ebrea o perché non ho rispetto per quello che ha passato: semplicemente non mi ha mai detto niente. Shosanna mi piace, Anna Frank no. Deriverà da qualche imposizione scolastica. Se Tarantino avesse raccontato la storia di Anna Frank, magari mi sarebbe piaciuta. Mi stavano sul cazzo anche tutti i diari di profughi-scappati-rifugiati, tipo quelli albanesi. Mi regalavano dei libri come Il ragazzo di Tirana e non li leggevo mai. Non sono letture per me. E ho amici albanesi.
No, non è come dire "premetto di avere amici gay ma...". Non è la sagra del luogo comune, questa.
Ho amici anche cinesi. E prima ho detto l'offensivo culi a mandorla. Ma era solo una citazione di Coliandro.

Perché, ripeto, nei miei post l'ironia (e ancora di più l'autoironia) vuol essere sempre presente.
Non mi prendo sul serio, io per primo. Anzi, mi prendo proprio in giro. Quando le cose si fanno troppo serie (o peggio, seriose) non mi piace.
Le cose serie le lascio ad altri. Io non sono nemmeno così bravo a trattarle.
Così come non sono bravo a fare ironia, evidentemente.

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Perché sono fascista
Utenti e commenti anonimi nel blog

[BLOG] oggi sono da voi

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Oggi come ai vecchi tempi,
anarchia totale.
Chi di voi ricorda quando i miei post erano così?
Poche mani alzate, beh, è il tempo che passa.

Ebbene, siccome per qualche giorno non ho potuto leggervi, oggi niente post da me ma blogging da voi: giornata dedicata ai vostri blog.
Non vorrei pensaste che vi ho abbandonati, o peggio non vorrei che non passiate più da me, perché lo sanno tutti che il blogging è un do ut des: se mi leggi, ti leggo di rimando.
Per i commenti, idem.
Ah, se non mi seguite ancora, qui di lato c'è il gadget per i followers: io faccio il follow back, amo collezionare i vostri avatar.
E quindi, oggi qui niente.
Niente? E questo cos'è?
Un post nuovo, comunque.
Beh, altrimenti come faccio a fare i click quotidiani?
Però se proprio dovete leggermi, preferisco lo facciate col post precedente, che è più importante.
Vi metto il link, lo sanno tutti che in rete nessuno se lo andrebbe a cercare.
Cliccate qui.
Ci vediamo da voi.
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