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[RIP] ciao Dolores

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Non ci posso credere.
Ci lascia Dolores O'Riordan, rauca e graffiante voce dei Cranberries, che aveva anche duettato con il nostro Zucchero in Pure Love (Puro Amore).
La voglio ricordare con la mia canzone preferita di questo gruppo.
Dreams.
Sogni d'oro.



[CHI DIMENTICA È COMPLICE] le imitazioni di Morgana Giovannetti

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Per chi ha vissuto gli anni '80 e '90 non c'è da meravigliarsi nel riscoprire quanti piccoli bravi bravissimisono approdati in tv o nella musica, con la loro simpatia e le loro particolarità.
Potremmo quasi stilare una lista, che oggi forse assumerebbe quasi i contorni dell'horror.
C'è però una enfant prodige della comicità che di strada ne ha fatta: Morgana Giovannetti.

In realtà non ho mai sopportato le sue imitazioni.
Mi sembrava una prezzemolina messa lì giusto per; e anche da bambino la trovavo antipatica a pelle. Poverina, che colpa ne aveva. Ma ai miei occhi non si rendeva simpatica.
Le sue imitazioni non mi sono mai piaciute, e chissà se il pubblico era del mio stesso parere.
Guardate questo video: il gelo al Bagaglino con Pippo Franco che cerca di esortare gli astanti ad applaudire "lo sponsor, lo sponsor!".


Certo, era la caricatura di personaggi noti (Mike, Baudo, Ramazzotti, Zero...) più che imitazione vera e propria degli stessi.
Caricatura bambinesca, di come un bambino poteva interpretare quei miti della tv e dello spettacolo.
Forse era questo il senso di tutto, ma io non l'avevo capito.

Morgana Giovannetti, possiamo dire, nemmeno da adulta si è riscattata ai miei occhi: sua è la voce del progetto dietro al Pulcino Pio, tormentone che tutti conoscerete.

Voi ricordavate le imitazioni di Morgana?

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Thanks to SandroArmy

[LIBRI] Palla al centro per Rudy

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Durante gli anni '80 e i primi anni '90, anche i cartoons più famosi di Bim Bum Bam e Ciao Ciao finivano in libreria.
Non come fumetto, ma come romanzo ricco di illustrazioni.
Nel 1988 questo felice destino toccò anche al simpatico Palla al centro per Rudy, fratello minore della serie calcistica Holly e Benji, spacciato in Italia proprio come spin-off di questa.

Italia 1 dominava, e quasi ogni suo cartoon era oggetto di merchandising. Quando il merchandising ufficiale non c'era o non era disponibile, c'erano almeno questi libri che comunque si inserivano nella scia delle analoghe pubblicazioni del passato: grandi successi tv che venivano trasformati in romanzi e venduti in edicola.




Palla al centro per Rudy (Ganbare! Kickers), che non ha nulla a che vedere con Holly e Benji -sebbene nel primo episodio dell'edizione italiana gli adattatori fininvestiani crearono dal nulla un collegamento- è una produzione del 1986 dello Studio Pierrot.
In Italia arriva nel settembre 1988, e nello stesso anno -in ottobre- uscì questo libro, che è un sunto generale dell'opera, sottoforma di racconto.
I testi sono a cura di Jacqueline Perrotin, mentre la copertina -che non presenta un disegno tratto dalla serie- è stata realizzata dalla ditta Immagine e Parole di Torino.
Palla al centro per Rudy lo si ricorda più per la simpatia dei protagonisti, lontanissimi dal prendersi seriamente tipico di Holly e Benji, e dai loro match: bene che andavano, finivano in parità. Altrimenti era cappotto.

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[INTERVISTA] Uan, un tuffo nel passato dal Gruppo 80 a Bim Bum Bam

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È un grande onore per il Moz O'Clock ospitare uno dei miti della mia infanzia: il pupazzo Uan.
Certo, chiariamo subito che per me -e per tutti quelli che lo hanno visto in tv- Uan non è un pupazzo. Uan è un essere vivente, che interagiva con Paolo Bonolis e tutta la banda di Bim Bum Bam, e in tempi recenti è stato persino "rapito".
Ma Uan ha un'anima, che è quella del Gruppo 80.
Tramite loro, sono riuscito a intervistare il cagnolone rosa più figo degli anni '80 e '90!


MIKI - Ciao Uan e benvenuto sul Moz O’Clock! Dunque, anche se la mia generazione ti considera praticamente un essere vivente, tu sei animato dai bravissimi membri del Gruppo 80. Puoi parlarci di loro? Chi sono, di cosa si occupano?
UAN - Beh, Animassione, vuol dire in fin dei conti dare un’anima a qualche cosa e Kitty e Enrico, miei genitori, mi hanno dato vita dalla gommapiuma e dal pilusc… con la voce del bravissimissimissimo Giancarlo Muratori.
Il Gruppo 80 nasce nel 1979 su inissiativa di Kitty Perria e di Enrico Valenti.
Kitty e Enrico si conoscono in teatro; Kitty si è formata nella grande scuola dei programmi per la TV dei Ragazzi degli anni 60/70, collaborando con le maggiori compagnie del tempo, fra cui quella di Maria Perego. Enrico ha inissiato la sua lunga carriera nel mondo dello spettacolo come fotografo di scena. Insieme hanno fondato il Gruppo 80 lavorando con le tv commerciali emergenti di quegli anni: Antenna 3 Lombardia e Tele Radio Reporter, emittenti che hanno costituito un bacino importante da cui sono usciti moltissimi volti della tv degli anni '80 e '90, da Massimo Boldi a Teo Teocoli, i Gatti di Vicolo dei Miracoli, Ettore Andenna e molti altri.
In occasione del loro esordio, Kitty e Enrico conoscono Marco Columbro, che presta la sua voce inconfondibile ai primi personaggi di una serie di videofiabe in onda su TRR coinvolgendo anche il noto caratterista Sante Calogero, volto noto della serie live action basata su Kiss Me Licia.

1983 - Enrico Valenti e Kitty Perria con Uan e Five

MIKI - Come approdarono alla Fininvest (oggi Mediaset) portandoti a Bim Bum Bam?
UAN - La svolta professionale avviene alla fine del 1980, quando, coinvolti direttamente da Silvio Berlusconi per creare la mascotte di Canale 5, danno vita a Five (a cui Marco Columbro darà la voce). Five sarà in onda con vari programmi fino al 1983 (per la regia di Davide Rampello e poi di Mario Bianchi), quando il testimone della conduzione della fascia ragazzi passerà a Italia 1 con l’inizio della mia fortunata carriera e del trio Paolo, Licia e Uan (regia di Stefano Vicario) e successivamente Paolo, Manuela e Uan (regia Maurizio Pagnussat).
Francesco Vicario e Giuliano Forni poi saranno i registi del programma di Rete 4 Ciao Ciao con il simpatico orso Four a cui il bravo Pietro Ubaldi darà la voce.
Inizialmente, oltre a Kitty ed Enrico, gli altri animatori coinvolti erano la sorella di Kitty, Maria Grazia Perria, e Daniela Zanchi. Nel corso del tempo si sono avvicendati nella compagnia molti altri bravi professionisti o allievi che hanno sviluppato carriere professionali nel campo dello spettacolo, della tv e del teatro. Alcuni animatori, come le sorelle Nadia e Stefania Buzzetti, sono figlie d’arte.
Purtroppo, vogliamo ricordarlo una volta ancora, alcuni dei nostri preziosi collaboratori non sono più fra noi.
Ricordiamo con affetto Belinda Bellotti, Caterina Loy -figlia del grande Nanni Loy-, Maria Gresele, Maria Consagra e Giancarlo Pagani.
Con loro ci hanno lasciato anche Giancarlo Muratori -la prima e amatissima voce di Uan-, Daniele Demma -la voce di Ambrogio- e la bravissima Paola Tovaglia.

Uan e Ambrogio sono finiti nel libro Pupazzi

MIKI - Trasmissioni come Bim Bum Bam e Ciao Ciao ci hanno presentato i tuoi amici (Four, Fourino, Ambrogio…), ma hai tanti altri fratelli minori sempre animati dal Gruppo 80: chi sono? In quali trasmissioni sono apparsi?
UAN - Nel corso degli oltre vent’anni di lavoro, il Gruppo 80 ha creato innumerevoli costumi e oggetti di scena per molte trasmissioni di successo, dagli special di Mike sino ad arrivare a Drive In. Molti sono i pupazzi creati per il mercato italiano ed estero: in Italia ricordiamo Frittella, Mic Mac, Vitamina, Ragù, Ullallà, il Ficcanaso; per l’estero Moki (Spagna), Wollo, Vampi, Bino, Lucy e Kuchen Clan per diverse emittenti Tedesche.
Il Gruppo 80 ha prodotto tredici videofiabe in partecipazione con la casa Editrice Dami e tanti costumi e mascotte per il teatro e la pubblicità.
Oggi vogliamo ricordare anche i tanti bravissimi collaboratori che ci hanno accompagnato in tutti questi anni: Francisco Boserman (il regista che ci fece conoscere Giancarlo Muratori), Alessandra Valeri Manera (la mamma dei programmi della fascia ragazzi e l’autrice dei testi delle sigle dei cartoni animati di quegli anni), lo scenografo Enrico Dusi, Daniele Candelù (produttore di Mediaset), Luca Chiozzi (direttore della fotografia dei nostri provini e delle fiabe I libri in tv), tutto lo staff della LAMPO TV, una piccola casa di produssione che ha fatto la storia della tv milanese e poi il grandissimo Lelio Bertoni, il mitico costruttore dei meccanismi degli occhi (da Four a Ullallà e quelli tedeschi) e un grazie particolare alla ditta JAPA che ci ha sempre sostenuto con grandissima disponibilità nel fornirci la gommapiuma, la preziosa materia prima con cui costruire i pupassi.

Four, l'orsetto paninaro e teenager


MIKI - Quindi il Gruppo 80 si occupava anche della costruzione tecnica di voi pupazzi?
UAN - Assolutamente sì, la parte costruttiva e progettuale era ed è essenziale, e gli animatori, oltre che operare in studio, erano coinvolti a pieno titolo nella scultura, nel montaggio e nella sartoria: tutte operazioni fondamentali nella creazione dei pupassi.

1985 - nel laboratorio del Gruppo 80

MIKI - Che ricordi hai degli anni '80, del Bim Bum Bam dell’epoca, e di Bonolis?
UAN - Innumerevoli, dagli inizi avventurosi e scapestrati dell’operazione Five, dove ogni giorno la televisione ci cresceva sotto gli occhi e poi gli inizi di Bim Bum Bam…le grandi serate con il simpatichissimissimo Piolo a Roma (lì abbiamo lavorato due anni) e poi a Milano in un crescendo di lavoro e sperimentassione. Uno dei ricordi più belli di quel periodo però non riguarda la tv, ma è relativo a una grande emossione. Una sera, per la precisione il 13 gennaio 1985, in compagnia di Stefano Vicario e di sua moglie Mita ci trovammo a camminare per Milano sotto la nevicata storica che bloccò la città per alcuni giorni. Un clima magico e inconsueto per la frenesia abituale di Milano. E poi come non ricordare gli anni dei telegatti vinti con il trio Piolo, Manu e il sottoscritto?

Manuela, Uan, Paolo

MIKI - Negli anni ’90 invece hai avuto modo di interpretare nientemeno che la parodia di Joker in BatRoberto, forse tra le miniserie più amate e riuscite degli sketch di Bim Bum Bam: cosa ci dici a riguardo? E com’è stato cambiare voce e gruppo di presentatori che ti affiancavano? 
UAN - Come è giusto che sia, le cose crescono e diventano grandi, Giancarlo purtroppo ci ha lasciati e questo è stato un duro colpo, per fortuna il bravo Pietro Ubaldiè corso in nostro aiuto.
Paolo, dopo un breve periodo si è avviato su una strada che lo ha portato al successo meritato che tutti conosciamo e con tutti gli altri nuovi conduttori si è creata una squadra vincente.
Carlotta, Deborah, Carlo e Roberto, oltre alla inossidabile inviata Manuela, hanno dato vita ad un Bim Bum Bam tutto nuovo, arricchito anche dalla nascita di Ambrogio, il pupazzo peloso doppiato da Daniele Demma. BatRobertoè stata un’avventura bellissimissima e io mi sono divertito tantissimissimo a fare il pessimo Jolly.

il perfido Jolly, parodia del Joker

MIKI - Oggi la tv dei ragazzi, comunemente intesa, non esiste più. Ci sono tanti canali tematici ma nessuna trasmissione-contenitore: è un’idea obsoleta o può funzionare ancora? Ti piacerebbe tornare in tv, al di là di piccole apparizioni come quella dalla Clerici?
UAN - Sì, mi piacerebbe, ma in modo più agile e adatto ai tempi, magari su un canale web… perché, sapete, anche se ho i miei anni, i pupassi non invecchiano mai!

MIKI - Progetti per il futuro? Un canale retronostalgico ma visto con gli occhi di oggi, potrebbe funzionare? Ti piacerebbe farne parte?
UAN - Si potrebbe partire da lì: i genitori di oggi sono i bambini di ieri e a me farebbe piacere divertire i loro figli come, a suo tempo, ho fatto divertire quelli che oggi sono diventati grandi… mi sono un po’ sconfuso con questa frase ma avete capito il senso… vero?

MIKI - Ahaha, certo! E hai ragione! Ma è vero anche che i più giovani non ti conoscono, o almeno non hanno mai avuto modo di vederti in televisione: pensi che tu, Four e gli altri potreste piacere anche alle nuove generazioni?
UAN - Con i testi adatti, i conduttori giusti, magari anche la stessa Manuela che si ritrova a fare i conti con me che sono un eterno bambino... oppure con i miei nipotini e le situazioni giuste, perché no? Chattano, giocano con il PC , sono dei piccoli geni dispettosi, insomma, essere divertenti e divertire non ha età… l’importante è farlo bene, divertendosi.

Kitty, Uan e Enrico oggi

MIKI - Uan, ti ringrazio per il tempo concesso al Moz O’Clock e speriamo dunque di vederti prestissimo in tv!
UAN - Grassie a voi… intanto invito tutti a seguirci sulla nostra pagina Facebook Gruppo80UanFourFive official!
Ci vediamo
SSSSSsssssì…il Vostro affessionatissimissimissimo UAN


Ringrazio il gentilissimo Enrico Valenti del Gruppo 80 per la pazienza e per il materiale fornitomi.
Uan e il Gruppo 80 saranno ospiti a Linate di Novegro (MI) presso l'Air Hotel Milano Linate il giorno 20 gennaio 2018 dalle 11 alle 17, assieme a Manuela Blanchard, Pietro Ubaldi e tanti altri!
Per info e prenotazioni scrivete a tv-pedia@tv-pedia.com

Ami fare tuffi retronostalgici in salsa pop, nerd e geek?
Ti aspetto nelle sezioni

Anni '80
Anni '90

[PENSIERI] la mia percezione degli anni '90

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Ieri sera su Italia 1 è iniziata la celebrazione di un decennio particolare, l'ultimo dei "periodi belli" prima della vera modernità.
90 Special, che ha furoreggiato sui social (trovate qui la mia recensione dello show), pur con diverse sbavature e qualche "errorino" (Le Lollipop sono nate nel 2001, e Classe di Ferroè iniziato nel 1989...), ci costringe ancora a fare i conti con quel che è: siamo in piena retronostalgia, che piaccia o meno.
E così vi beccate questo post absolutely nineties!

Io ho già avuto modo di raccontare i miei anni '90, sia in bene (click) che... meno (click), e così tanti di voi che hanno partecipato al mio tag (che in primavera tornerà con gli anni '70!), e ho già spesso e volentieri trattato argomenti di quella decade.


Ma cosa sono gli anni '90?
Come li ho percepiti io?

Per me gli anni '90 "fighi" durano fino al 1996. Poi inizia già un lento percorso che guarda più ai pietosi anni 2000 che al passato.
Non so perché: ma cambia la musica, cambiano i colori (che si fanno più cupi), cambia la moda.
È che forse fino al 1995-1996 ancora si sentiva la forte, fortissima, influenza del periodo precedente.
Non si esce vivi dagli anni '80, si suol dire. Cosa resterà di questi anni '80, si canta.
E infatti, per me gli anni '80 hanno allungato i loro tentacoli pop fino alla prima metà del decennio successivo, che pure era in continua mutazione: ma era la metamorfosi degli anni '80.

Nel mondo televisivo, poi, ricordiamoci che molti dei prodotti che amiamo e che abbiamo visto negli anni '90 (film, ma soprattutto telefilm e cartoons) venivano dall'epoca precedente.
Per me, dunque, è quasi strano distinguere nettamente gli anni '80 dai '90, e infatti considero come periodo d'oro quello che va dal 1983 al 1996. Fossi nato prima, lo spettro si allargherebbe, ma all'indietro: mentre per la fine dei '90 la percezione sarebbe analoga.

Insomma, per me gli anni '90 sono wrestling, basket, rap.
Murales, cortili delle scuole. Giochi di ruolo, manga, cinema.
Scout e campeggi, concerti, uscite pomeridiane e al sabato sera.
Boyband e girlband, pizzerie, pub, falò, paranormale, porno.
Skateboard, rollerblade, snowboard, bicicletta.

Voi come percepite gli anni '90? Che ricordo avete di quel decennio?
Anche per voi c'era ancora una certa influenza degli anni '80?

[TELEVISIONE] la tv delle notti che furono (dall'erotismo al wrestling)

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C'è un post, qui sul blog, che ebbe un certo successo e tuttora è ricordato con piacere da chi ebbe modo di leggerlo, all'epoca.
Si parlava della tv di notte. Di cosa propone lo zapping notturno tra canali regionali e non: televendite assurde, pillole drizzapiselli, show ammosciapiselli, film dell'anteguerra e via dicendo.
Oggi torniamo sull'argomento, e ci torniamo con l'amico Gas75 del blog Amici Animali.

Gas ci regala questo post che parla sì della tv notturna, ma di quella del passato: pronti a riscoprire tanti programmi cult?


La televisione è cambiata, non saprei nemmeno dire esattamente quanto dato che da vari anni non possiedo un televisore in casa. So per certo che un tempo c’era un altro tipo di televisione: c’erano “Giochi senza frontiere” (quando ancora l’Unione Europea e la globalizzazione non esistevano), “Il pranzo è servito”, “90° minuto”, “Superclassifica show”, “Starsky & Hutch”, “L'Almanacco del giorno dopo”…
E poi c’era la tv della notte che, per uno studente condizionato da una sveglia che suonava troppo presto la mattina, era paragonabile al barattolo di marmellata tenuto nel ripiano più alto della credenza.
Soltanto il sabato sera riuscivo a trattenermi liberamente dopo il programma di prima serata, ma capitava che restassi un’oretta alzato anche durante la settimana, specie dopo la bella “combo” costituita da “I ragazzi della terza C” e da “Candid Camera Show”!
Ecco cosa c’era nella tv della notte di quella che, a pensarci oggi, sembra una vita fa!


MAURIZIO COSTANZO SHOW
Il noto e affermato giornalista/pioniere della tv italiana non è mai stato nelle mie simpatie, ma devo riconoscere che il suo palcoscenico-salotto talvolta ha proposto degli ospiti e dei dibattiti spesso interessanti, nonché esibizioni musicali dal vivo. Seguivo soprattutto gli interventi comici di Giobbe Covatta, Stefano Nosei, l’ora tarda mi scoraggiava dal seguire interviste più “impegnate”. 


INDIETRO TUTTA
Una trasmissione che oggi mi riesce incredibile potesse andare in onda tutte le sere per quanto fosse ricca. Renzo Arbore e Nino Frassica proponevano un quiz televisivo che era soltanto il pretesto per fare varietà, inserendo lo sponsor immaginario Cacao Meravigliao, e avendo come sigle “Sì la vita è tutta un quiz” e “Vengo dopo il tg” che divennero note anche a chi non seguiva il programma.


SUPERSTARS OF WRESTLING 
Con l’inconfondibile voce di Dan Peterson a fare la colorita telecronaca, il sabato sera non poteva chiudersi che con un bel po’ di “mazzate” sul ring tra personaggi rigorosamente “buoni” o “cattivi”! Purtroppo la trasmissione il più delle volte proponeva una sorta di “allenamenti” dei campioni contro avversari mollicci e dalla sconfitta scritta sulla faccia se non sulla panza, in vista di un evento importante che spesso era già stato trasmesso settimane prima! Evento importante che si chiamava Wrestlemania, Survivor Series, Royal Rumble, Summerslam… e che proponeva esclusivamente delle rese dei conti tra i lottatori che si erano insultati a distanza per mesi. Mi piacevano soprattutto Jake “The snake” Roberts, Ultimate Warrior, Jim Duggan, Ted Dibiase, Mr Perfect e tra le coppie Demolition e Hart Foundation.


CATCH THE CATCH
Prima che il wrestling a stelle e strisce si affermasse (televisivamente) in Italia, alcune emittenti private (in Puglia Teledue) proponevano incontri di lotta giapponese commentati da Tony Fusaro (anche se io ricordo nitidamente la voce di Mario Mattioli!). Erano incontri molto più lunghi e “tecnici” che spettacolari, dove generalmente i buoni erano i giapponesi (vedi Antonio Inoki o Tatsumi Fujinami), mentre nomi quali Hulk Hogan e Andre the Giant figuravano tra i cattivi. Il programma mostrava anche gli incontri del “vero” Uomo Tigre!!!


HAREM
Programma che sinceramente non ho mai seguito ma che credo meriti una menzione. Catherine Spaak ospitava, in un salotto orientaleggiante, alcune celebrità femminili, generalmente da settori differenti (l’attrice, la sportiva, la scrittrice …), intervistandole in attesa che entrasse in scena l’ospite maschile della puntata. Situazione che mi ha sempre ricordato certi film pornografici dove alcune donne iniziano a “giocare” per conto loro prima che capiti da quelle parti un uomo per inserirsi nella scena. Il tutto su Raitre!


COLPO GROSSO
Forse il programma di maggiore successo per quella fascia oraria, in quegli anni ma non solo! Condotto inizialmente dall’ex “gatto” Umberto Smaila, era un sexy quiz ambientato in un casinò, dove alle vincite corrispondeva la possibilità di spogliare delle ragazze, e alle perdite il/la concorrente poteva sopperire togliendosi degli indumenti di dosso. Nelle prime edizioni Smaila è stato affiancato da Daniela Fornari (ex valletta di “Ok il prezzo e giusto”) prima e da Linda Lorenzi dopo. Disgrazia volle che la diffusione del programma in Puglia fosse affidato a Telenorba (del gruppo Italia7) che ci metteva nel mezzo l’ultima edizione del notiziario che durava più della trasmissione stessa, tra notizie nazionali, internazionali, regionali e sportive!


AL LUPO AL LUPO
Se “Colpo grosso” offriva spogliarelli, “Al lupo al lupo” parlava di sessualità e problematiche connesse. Condotto dal prof. Maurizio Bossi, sulla scia di un suo libro omonimo sull’argomento, offriva al pubblico a casa – che poteva intervenire telefonicamente – consulenze andrologiche, ginecologiche, nonché psicologiche. L’atmosfera in studio era sobria, gli argomenti delicati venivano affrontati come sarebbe giusto che si affrontino sempre: con naturalezza, usando i termini appropriati, facendo informazione senza scandalizzare nessuno.


VIZI PRIVATI
Quando Smaila lasciò la conduzione di “Colpo grosso”, essa fu affidata a Maurizia Paradiso, che a sua volta passò a questa trasmissione che conteneva inizialmente video amatoriali non integrali, e successivamente spogliarelli.


AGENZIA TROVITUTTO
Ultimo ricordo non poteva che essere questa ciliegina trash! Molte emittenti private che non potevano permettersi di produrre una trasmissione notturna, riempivano i palinsesti con filmati sexy o saffici, col pretesto di mostrare dei numeri di telefoni erotici (i famigerati 144 e 166, per non parlare dei chilometrici numeri intercontinentali). Qualcuno pensò bene di realizzare un video erotico tutto italiano: dopo una sigla cantata in dialetto calabrese piena di doppi sensi peggio de “L’uccellino della comare”, appare il protagonista nel suo ufficio (un panchetto in una stanza a dir poco precaria), dove riceve telefonate tipo un’agenzia interinale che funziona, nel senso che per ogni richiesta ha la soluzione pronta. Nel caso in questione deve procurare una moglie a un ragazzo che ha lasciato i genitori dopo averci litigato; la ragazza, Immacolata, una straniera di presunte origini dell’est Europa, lavora (a nero) in una cascina di periferia e appena viene condotta a casa del cliente, dimostra la propria incompetenza in cucina tanto che il ragazzo, capita la truffa, la fa stendere sul tavolo e la trasforma in una insalata mista! Successivamente il nostro agente “sistema” altre richieste, sempre connesse con situazioni di presunto erotismo. Conosco persone disposte a sposare chi fosse in grado di recuperare il video integrale che s’intitola “Profumi d’Italia… Tropea” (in Rete se ne trova l’inizio cercando “Agenzia Trovitutto”)
link: http://www.popscreen.com/v/6ho6E/Telefono-erotico-Agenzia-trovitutto

Ringrazio Gas per questo bel tuffo in una tv che non esiste più, o forse sopravvive solo nelle reti minori, con la loro non incatenabile anarchia... Ma avremo modo di parlarne, prima o poi.

Ami la tv? Non perdere
I programmi tv del passato
Programmi tv che facevano paura
I contenitori per ragazzi

[EXIT POOL] quali sono i vostri personaggi Marvel preferiti?

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Sabato di sondaggio, questo di oggi.
Fumetti, ma anche cartoon e ovviamente telefilm e film.
I personaggi Marvel stanno conoscendo un successo strepitoso: supereroi, supercriminali, mutanti, vigilanti, alieni e chi più ne ha più ne metta, il mondo Marvelè variegato e ultrapop.

Oggi vi chiedo: quali sono i vostri personaggi Marvel preferiti, uno per i buoni e uno per i villains?
Iron Man? L'Uomo Ragno? Captain America? Wolverine? Ciclope? La Bestia? Venom? Thor? Goblin? Teschio Rosso? La Cosa? Il Mandarino? Dottor Destino? Elektra? L'Avvoltoio? Carnage?
Devil? Ghost Rider? La Torcia Umana? Hulk? Silver Surfer? Ant Man? Stella di Fuoco? Magneto?
Impossibile elencarli tutti, ma tutti li conoscete.
A voi il verdetto finale!

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] L'Incredibile Hulk (The Incredible Hulk)

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Per la rubrica SMF - Sigle Meno Famose, ossia tutte quelle opening Mediaset che non solo tra le solite... note, oggi arriva il gigante verde: L'Incredibile Hulk.
Protagonista in tv di varie serie, anche dal vivo, Hulk giunge su Italia 1 con un prodotto "moderno".
Prima della sigla, qualche info sul cartoon.

L'OPERA

La serie de L'Incredibile Hulk (The Incredible Hulk) si compone di due brevi stagioni per un totale di ventuno episodi.
Trasmessa in america nel 1996, arriva da noi nel 1999 per essere spesso replicata sulle nostre televisioni.
In originale la voce di Hulk era quella dell'attore Lou Ferrigno, che aveva interpretato l'incazzoso supereroe nella celebre serie tv del passato.

LA SIGLA

Scritta da Alessandra Valeri Manera, musicata da Max Longhi e Giorgio Vanni e cantata da quest'ultimo, la sigla italiana de L'Incredibile Hulkè un rock energico che ha come particolarità il largo uso di cori, come si usava fare una volta.
Da segnalare l'intro, i cui versi ricordano quelli di Livin' on a prayer di Bon Jovi.


IL TESTO

(Versi) Hulk!
Bruce è un coraggioso scienziato che è stato contaminato

e purtroppo, quando è arrabbiato, non ragiona più.
Si trasforma in una bestia furiosa: Hulk,

che scaraventa ogni cosa,
butta tutto giù, non ci riflette proprio su...
Oramai è braccato, lui non ha più scampo,

ma è scatenato e non si fermerà...

Perché ha la forza di mille uomini,

e più s'arrabbia più mostra i muscoli
che colpi dà l'Incredibile Hulk...
Ha veramente dei super muscoli,

perché ha la forza di mille uomini,
chi fermerà L'Incredibile Hulk?
Lui è Hulk, l'Incredibile Hulk, l'invincibile Hulk

Hulk è veramente un gigante che al pari di un elefante

butta tutto giù, non ci riflette proprio su...

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[CLASSIFICA] i migliori cattivi nei cartoons

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Domanda: cosa rende una storia, una saga, davvero indimenticabile? Risposta: i nemici.
Oggi parliamo di serie televisive animate, dagli anni '60 agli anni '90, per una classifica che ci farà riscoprire i più grandi antagonisti delle più famose opere di animazione.
Non saranno presi in considerazione, dunque, lungometraggi o personaggi che sono antagonisti ma non per forza malvagi: qui, che siano ironici o crudeli, entrano in questa chart solo i più grandi antagonisti principali dei cartoons!


21° POSTO - PROFESSOR PANDEMONIUM
Pazzo scienziato, nemico giurato dei Rescue Rangers Cip & Ciop.
Ha spesso a che fare con gli animali, rapiti per i suoi scopi assurdi.


20° POSTO - GARGAMELLA
Mago crudele, odia a morte i Puffi (e possiamo comprenderlo) e vuole mangiarli o trasformarli in oro.
Ha creato Puffetta. Assomiglia a Bersani del PD.



19° POSTO - MALEFIX
Dalla sua spettrale dimora, guidava il gruppo di fantasmi più incompetente di sempre.
Il povero Malefix soffre spesso di crisi isteriche e si surriscalda, perché a vincere sono gli Acchiappafantasmi.


18° POSTO - BARONE ASHURA
Second* in comando tra i nemici del Mazinga Z, è una mummia ermafrodit* inquietantissim*.
Chi ha paura del gender? Non i robottoni, che se ne sbattono degli asterischi.


17° POSTO - MISS DRONIO
Comandante del Trio Drombo, arrogante e spregiudicata, è la nemica nella serie Yattaman.
Finiva sempre per mostrarci il seno.


16° POSTO - PIZZAZZ
Leader del gruppo rock Misfits, rivale giurata di Jem e le Holograms, Pizzazz è di fatto la versione femminile del wrestler Ultimate Warrior.



15° POSTO - TEX-HEX
Nemico del cowboy stellare Marshall Bravestarr, Tex Hex è un vecchio criminale del pianeta New Texas.


14° POSTO -  DICK DASTARDLY
Il Bieco Barone che cerca in tutti i modi di sabotare le corse pazze Wacky Races, fallendo miseramente.
Un anno dopo, si darà ai velivoli per tentare di fermare un piccione viaggiatore.


13° POSTO - NEGADUCK
Gemello crudele di Darkwing Duck, proviene dal Negaverso ed è il capo della lega criminale conosciuta come Cinici Cinque.



12° POSTO - HORDAK
Maestro di Skeletor e stregone galattico, ha soggiogato il pianeta Etheria con la sua Orda Infernale.
Toccherà ai ribelli guidati da She-Ra fermare i suoi piani dittatoriali.


11° POSTO - IRIZA LEGAN
La stronzaggine fatta persona, Iriza è la gelosa, invidiosa e crudele rivale di Candy. Ne farà di tutti i colori alla sfortunata protagonista.


10° POSTO - MUMM-RA
Arcinemico dei Thundercats, è un malvagio stregone non-morto che mira a impossessarsi del magico Occhio di Thundera.


9° POSTO - MEGATRON
È il rivale nella serie Transformers; lui è a capo dei Destructors ed è la nemesi di Commander. Tutti si trasformano in veicoli ma lui no... lui diventa una pistola laser. Top!


8° POSTO - COMANDANTE COBRA
Guida la fazione nemica dei G.I. Joe. In sostanza è il capo di tutti i terroristi sulla faccia della terra, al di là di razza e religione. Basta che siano folli e mentalmente malati.


7° POSTO -  ARLES
È il Grande Sacerdote del Grande Tempio in Grecia. Ha usurpato il legittimo ruolo di Lady Isabel e per questo i Cavalieri dello Zodiaco devono fermarlo. Soffre di doppia personalità.


6° POSTO - SHREDDER
Maestro di arti marziali, è un giapponese che non si fa scrupoli nello schiacciare i nemici. A New York però ritroverà il suo vecchio rivale che adesso guida le Tartarughe Ninja contro il suo criminale Clan del Piede.



5° POSTO - BOSS ARTIGLIO
Di lui vediamo sempre e solo un guanto meccanico, magari intento ad accarezzare il gatto Satanasso.
Guida l'organizzazione criminale MAD contrastata dall'Ispettore Gadget. Nel primo doppiaggio Rai era chiamato Dottor Gang.



4° POSTO - MR. X
Inquietante e vampiresco dandy, è l'oscuro impresario dell'organizzazione criminale nota come Tana delle Tigri. Cerca con ogni mezzo di dare del filo da torcere all'Uomo Tigre.



3° POSTO - FREEZER
Conquistatore interplanetario, è un dittatore spaziale che sottomette pianeti su pianeti.
Ha tre trasformazioni-base, che lo rendono sempre più forte. Ma sulla sua strada incontrerà Goku.
È l'antagonista più amato di tutto Dragon Ball.


2° POSTO - RAUL
Gigantesco guerriero Re di Hokuto, viaggia sempre in sella al suo oscuro cavallo Re Nero. È il dominatore di fine secolo, protagonista di un epico scontro col suo fratellastro Kenshiro.



1° POSTO - SKELETOR
Il nemico dei nemici. Inquietante e cattivo, il perfido Skeletor mira a dominare su Eternia e sull'Universo cercando di impossessarsi dei poteri di Grasykull. Nemesi di He-Man, è una vera icona degli anni '80 grazie alla trasposizione animata, che lo rese persino simpatico.
Ma la sua storia completa, così come quella degli altri Masters, è molto articolata e particolare: scoprila cliccando qui.



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[SPORT] il wrestling in Italia: i periodi di successo

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Il wrestling: uno sport-spettacolo che ha preso piede in Italia solo a inizio anni '80, conoscendo almeno due momenti di grande boom.
Nel resto del mondo, questa particolare lotta libera acrobatica era già molto nota: storica la scuola messicana (lucha libre), giapponese (puroresu) e statunitense (pro wrestling), mentre da noi viene inizialmente chiamato "catch".
Questo articolo, tra storia televisiva e non solo, vuole ripercorrere il cammino del wrestling nella nostra Penisola...


Il primo contatto italiano con il wrestling è tutto giapponese: gli energumeni che se le davano di santa ragione sul ring, tra salti e mosse speciali, sono arrivati in doppio formato -reale e animato- proprio dal Sol Levante.
Siamo al principio degli anni '80.
Euro Tv trasmette Catch the Catch (vedi qui) commentato da Tony Fusaro. È il puroresu, il wrestling nipponico, dove il pubblico ha modo di conoscere star del calibro di Antonio Inoki, Shosei Baba, Andrè the Giant e Tiger Mask.
Persino un giovane Hulk Hogan figurava spesso in questi filmati, essendo all'epoca impegnato nella trasferta giapponese. La trasmissione viene replicata diverse volte su altre televisioni, fino alla fine del decennio.

Tiger Mask e Hulk Hogan - immagine web
Il caso vuole che su Rete 4 (e poi su tutta una serie di tv minori) venga mandata in onda, praticamente in contemporanea con Catch the Catch, anche la famosa serie animata L'Uomo Tigre, il campione.
Un cartoon sul wrestling, violenta e dura, che ha come protagonista proprio un personaggio ispirato al Tiger Mask che gli spettatori potevano ammirare dal vivo. E non solo: nella serie apparivano anche wrestler reali come Antonio Inoki e Shusei Baba!
Seguì, a ruota, la trasmissione del sequel: L'Uomo Tigre II.

L'Uomo Tigre - immagine web

Italia 1, che era molto orientata all'americanità specie nelle proposte sportive, affidò il ruolo di telecronista al mitico Dan Peterson, ex giocatore e già commentatore delle partite di basket: con Superstars of Wrestling, il sabato sera attorno ale 22.30, arrivò lo spettacolare wrestling americano della WWF (oggi WWE).
Attenzione, qui chiedo agli esperti di paleo-tv: si dice che la WWF sia stata mandata in onda per un brevissimo periodo anche dalla Rai, commentata da Mario Mattioli: ne sapete niente?
Siamo ancora negli anni '80, seconda metà. Anche Tele+, che poi divenne a pagamento, trasmetteva Superstars of Wrestling (divenuto nel frattempo WWF Superstars).

il logo della trasmissione - immagine web

Ci proiettiamo così negli anni '90, quando il wrestling conosce il primo vero boom nella cultura popolare, durato fino al 1994.
Innanzitutto arriva, in sordina su Italia 7, il cartoon I campioni del wrestling (Hulk Hogan's Rock 'n' Wrestling).


Poi grazie alla trasmissione -di nuovo su Italia 1 e sempre con commento di Peterson, stavolta al sabato pomeriggio e alla domenica mattina- diWWF Superstars, i personaggi più iconici della lotta libera americana diventano un fenomeno sociale.
Hulk Hogan e la sua Hulkmania; Macho Man; Ultimate Warrior; l'esordio di Undertaker; Jake the Snake e tanti altri, coloratissimi, se le davano senza sosta sul ring celeste.

tra i più famosi lottatori dell'epoca - immagine web

Arrivarono giocattoli e gadget: action figures, materiale per la scuola e via dicendo.

uno spot dei giocattoli importati da Gig - immagine web

Non poteva mancare il videogame arcade, che spopolò nelle sale giochi e nei bar.

botte da orbi in salsa videoludica - immagine web

Dopo questo clamore, il wrestling sparisce dalle scene.
Bisogna attendere il 2000 per rivederlo, sempre su Italia 1, con la federazione WCW.
Monday Nitro ero lo show proposto dall'emittente italiana, alla domenica mattina.
Un ritorno che voleva essere in grande stile, con nuova linea di giocattoli lanciata nei negozi e il commento di due speaker radiofonici. Era il periodo d'oro per la lega WCW di Ted Turner, all'epoca marito di Jane Fonda: Kevin Nash, Sting, Hollywood "Hulk" Hogan, Macho Man, Eric Bischoff.
Durò poco, anche perché in America la WCW fallì e fu acquistata dalla WWE (la ex WWF).

Hollywood Hogan e il Nuovo Ordine Wrestling della WCW


Arriviamo nel nuovo millennio: Italia 1 crede ancora nel wrestling e a fine 2002 inizia a mandare in onda, il sabato mattina e con commento di Ciccio Valenti, la trasmissione Velocity.
È solo l'inizio: Velocity, di fatto, è la versione "minore" dello show Smackdown; è l'anticamera del nuovo boom.
Lo stesso Smackdownarriva sulla rete italiana ed è subito un enorme successo: The Rock, John Cena, Triple H, Big Show, Rey Mysterio, Eddie Guerrero a cui si sommeranno Batista, Booger T e tanti altri, sono i nuovissimi campioni osannati anche dal pubblico italiano.

il logo di Velocity

Per tutti gli anni 2000 si moltiplicano eventi e trasmissioni sul wrestling: Sky trasmette Raw e i main event, come Wrestlemania; in edicola arrivano card e figurine, nonché riviste; sugli scaffali le nuove action figures; le console si animano coi nuovi videogiochi; altri canali mandano in onda servizi e highlights dei principali eventi (ad esempio su GXT). Ma non è finita: la mania del wrestling porta alla ribalta anche la federazione italiana, con tanto di show su altre reti minori.
Il cartoon Ultimate Muscle (Kinnikuman) arriva in televisione.

popolare titolo videoludico - immagine web

Il nuovo oblio: dopo i tragici fatti che hanno colpito il lottatore Chris Benoit e poi la morte di Eddie Guerrero si conclude, a ridosso del nuovo decennio, anche questa prolifica nuova vita del wrestling per il pubblico italiano. Sky continua a mandare in onda qualche evento, ma le trasmissioni sono sparite.
Qualche nostalgico segue ancora i match e nuovi protagonisti sono sorti, nel frattempo, sul ring.
Ma non è ancora scoccata l'ora di farli conoscere alla grande platea tricolore.
Mancherà poco per un terzo, grande, boom?

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[FUMETTI] la svolta "intimista" di Batman

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Con il primo albo di gennaio si compie il percorso intrapreso da Batman negli ultimi numeri, o comunque si arriva al giro di boa.
Un'immagine che ha fatto il giro del web, con quelle due paroline in inglese che finalmente adesso sono diventate una sola parola nella nostra lingua.
Batman, Catwoman. Se non sapete di cosa parlo, continuate a leggere.
Ma attenzione: l'articolo contiene spoiler.

Siamo abituati a un Batman sempre freddo, distaccato; un Bruce che come sentimento massimo ha solo il lutto, la morte mai superata dei genitori. Nessuna donna ha scalfito il suo cuore. L'amore che prova per i suoi pupilli è spesso per "sottrazione": è quello di un mentore più ingombrante che accompagnatore. Persino col figlio Damian è un padre granitico.
I sentimenti di Batman sono sempre stati oscuri, legati al dolore. Gli unici sorrisi sono riservati ai momenti campy anni '60. Bruce è un playboy ma non si lega mai ad alcuna donna.
Eppure il suo cuore può provare amore, un amore che graffia sfugge e ruba.
Catwoman, la Gatta.


In Universo DC Rinascita, il Cavaliere Oscuro ha affrontanto e sta affrontando nemici pericolosissimi.
Ha subìto una grave perdita ma ha ritrovato anche un gruppo affiatato.
Il quindicinale è partito sotto i migliori auspici, salvo arenarsi ogni tanto quando a Bats lasciano che si aggiungano personaggi inutili alle sue fosche trame.
In passato, in questi casi, ho lasciato la lettura della testata senza troppi rimpianti.
Ma stavolta, per un AntiFlash e un watchman che intervengono a sproposito tra le pagine del nostro, ci sono stati episodi come veri gioielli.
Penso all'amaro team-up con Swamp-Thing, giunto a Gotham sulle tracce di un assassino.
Ma penso soprattutto a Catwoman, colei che ha dato a Batman una svolta "intimista".
Il duro che non deve chiedere mai, il pipistrello statuario che terrorizza i criminali... stavolta si è piegato all'amore. O meglio, inginocchiato.
Ok, per Selina, che comunque è stata una dei villain più temibili. Ok, si tratterà di una storia senza speranza, visti i caratteri dei due. E non chiediamo certo altro. Ma Batman prova qualcosa di bianco nel suo mondo nero.

È iniziato tutto con il doppio episodio sui tetti. Batman ha catturato Catwoman, rea confessa di una strage. La loro ultima notte: niente fughe da gatta e niente paranoie da vigilante. Gotham può bruciare; i drogati possono derubare; gli stupratori possono violentare; le vittime possono cadere.
Batman non c'è, è sul tetto con Selina, ad ammirare una notte stellata.
I due sono amanti.
E ricordano il loro primo incontro.
Che dipende anche da come vogliamo vedere la continuity DC, alterata dopo uno di quei grandi eventi che stravolgono le timeline di tutti e purtroppo anche quella di Batman.
E così Selina ricorda di Bruce che fa apprendistato nei vicoli di Gotham, nel milleriano Anno Uno.
E invece Bruce ricorda Selina vestita da vecchia, su una nave, intenta a compiere uno dei suoi furti.
Entrambi hanno ragione ed entrambi si sbagliano.
Di solito le donne vogliono avere sempre ragione, ma stavolta è Bruce a essere nel giusto.
Su una nave. Un diamante.
Anni e anni fa, quando Batman era solo un fumetto.


E poi una corsa alata sotto la pioggia. La città è sempre la stessa.
Bruce si confessa, come non ha mai fatto.
Paura. Felicità. Pazzia.
E infine, questa vignetta.
Che ha fatto il giro del web, con quelle due paroline in inglese.
Marry me.
Che finalmente adesso sono diventate una sola parola nella nostra lingua.
Sposami.
Dio, è questo il Batman che amo.


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I nemici più bizzarri dell'Uomo Pipistrello
Cosa penso di Batman
Sezione Batman del blog

[FUMETTI] Berserk, l'analisi delle saghe: presentazione del progetto

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Berserkè il mio fumetto preferito.
Mi sta accompagnando da oltre venti anni; l'ho visto arrivare in un'estate di scuole medie, mi ha visto studiare al liceo -quando ci riscoprimmo pronti davvero l'uno per l'altro-, ho continuato a leggerlo durante tutto il mio percorso universitario e mentre svolgevo i più disparati lavori. Anche oggi, Berserkè con me.
Un'opera mastodontica, impressionante per scrittura e disegno.
Un romanzo grafico di scuola giapponese, che però deve tanto alle opere occidentali.
Berserkè il fumetto fantasy per eccellenza, e voglio illustrarvi il progetto che ho in mente.

Incasellato nel genere della fantasia eroica di stampo sword & sorcery con venature horror, Berserkè un fantasy dark, pseudostorico e violento.
Nessun eroe dal cuore puro, nessun personaggio è libero dal mostrare la sua torbida natura: Berserk ci parla dell'uomo, in ogni suo aspetto.

Per anni ho gestito la sezione contenutistica del sitoBerserk Chronicles, oggi chiuso ma un tempo tra i primi riferimenti italiani online sull'opera. Voglio portare quella passione anche qui, con una serie di post volti ad analizzare, una per una, le saghe berserkiane.




Berserk si compone, per ora, di cinque macro-parti, di cui la quinta è tuttora in corso.
A loro volta, questi grandi archi narrativi si suddividono spesso in varie porzioni più piccole.
Ogni saga ha idealmente un inizio, uno svolgimento e una fine. Cioè, racconta un "pezzo" di storia che parte da un nodo narrativo e arriva a uno snodo narrativo, che segna un cambiamento e/o un nuovo punto di avvio.

Ho deciso di analizzare le saghe di Berserk in una serie di post che vogliono scandagliare l'opera nel dettaglio, facendo anche accenni al futuro, al passato; confrontando i volumi, le parti di storia; rivolgendosi quindi a tutti coloro che non hanno paura di ritrovarsi anticipazioni (che inevitabilmente ci saranno), ma soprattutto rivolgendosi a quanti hanno già un'infarinatura complessiva della trama.


Ogni analisi seguirà uno schema preciso, in modo da risultare enciclopedica ma, ancora più, ordinata.
Si inizia con una breve descrizione tecnica della saga presa in considerazione.
Si prosegue con un'analisi generale della stessa.
Quindi, andrò a riassumerne gli avvenimenti raccontati.
Poi, partiranno delle "sottorubriche" inerenti alle pagine analizzate:
-Personaggi e Creature introdotti nella saga
-Luoghi e Scenari introdotti nella saga
-Armi e Oggetti introdotti nella saga
-Miti e Leggende introdotti nella saga
-Mezzi e Trasporti introdotti nella saga
-Eventi e Tematiche introdotti nella saga
-Popoli e Gruppi introdotti nella saga
-Evocazioni e Tecniche introdotte nella saga
-Titoli e Appellativi introdotti nella saga
facendo riferimento a eventuali ritorni o a dettagli che potranno trovarsi anche molti numeri dopo.

Infine, si parlerà della cosmologia e di ciò che la saga ha spiegato del mondo di Berserk.
Chiude l'analisi un tris di voci: gli errori e le particolarità presenti; l'eventuale trasposizione animata degli eventi trattati; gli omaggi ad altre opere e le fonti di ispirazione del maestro Miura.


Un lavoro che vorrà essere quanto più completo possibile.
Una serie di articoli così ripartiti:
1° post) Primo arco - Lo Spadaccino Nero
2° e 3° post) Secondo arco - L'Epoca d'Oro
4° post) Terzo arco - I Capitoli della Condanna: Lost Children
5° post) Terzo arco - I Capitoli della Condanna: La Catena immobile
6° post) Terzo arco - I Capitoli della Condanna: La Festa della Rinascita
7° post) Quarto arco - I Capitoli del Falco del Regno Millenario: Cronache della Guerra del Sacro Male
8° post) Quarto arco - I Capitoli del Falco del Regno Millenario: Falconia
9° post) Quinto arco - I Capitoli del Mondo Fantastico: l'Isola degli Elfi
continuando poi fino alla fine.

Si accettano volentieri consigli e suggerimenti.
Si parte la settimana prossima col primo articolo per l'analisi del primo arco narrativo.
Berserk regna!

[FUMETTI] Mercurio Loi, il miglior fumetto italiano degli ultimi anni

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Con il numero adesso in edicola, Mercurio Loi chiude la sua prima fase di vita.
O forse la seconda, se consideriamo l'episodio pilota uscito qualche anno fa nella collana Le Storie.
Mettiamola così: chiude la sua fase di vita mensile

Possiamo dunque tracciare un quadro completo di questa testata, tanto elegante e inusuale.
Mercurio Loi, il miglior fumetto italiano degli ultimi anni.

Sin da quando al professor Loi venne dedicato l'albo de Le Storie, in molti ne avevano intuito il potenziale: personaggio, storia e ambientazioni ideali per una serie regolare.
E così, un paio di anni dopo, Mercurio Loi ottiene la sua propria testata, tutta a colori.

Quello che sembrava -e che forse il grande pubblico ha creduto che fosse- uno Sherlock Holmes romano con il suo fedele assistente-collaboratore, si prestava alla perfezione per un racconto di più largo respiro, episodico.
Una collana che non tarda ad arrivare, ma che quando arriva... spiazza.
E se al logo poco accattivante ci si abitua -ormai è parte integrante dell'opera, almeno la M iniziale-, il lettore si trova di fronte non più (o meglio, non solo) a un detective che si muove nella Roma di ieri, ma anche a un professore perdigiorno, niente affatto impegnato a scovare sempre e solo assurdi criminali o a sbrogliare misterici enigmi attraverso la città.
No.
Mercurio Loi è geniale, è diverso, e spiazza per questo. Ma chi ha coraggio di andare avanti, chi ne comprende e ne accetta la filosofia, la poesia, l'oniricità, l'allegorica stramberia e l'ermetica farsa... si ritrova tra le mani un gioiello.


Passeggiate e introspezioni, visioni, scenari. Mercurio Loi e i suoi personaggi sono filosofi di una Roma antica, ora colta ora bassa. La strada e i suoi abitanti, le locande e i loro cuochi, le famiglie felici e quelle infelici. Le Guardie, la Chiesa, società segrete. Luce, colori, sapori, sensazioni.
Disegni, pensieri, stagioni, noia e vivacità.


Il professor Loi, scimmiesco e dinoccolato, bohémien del gusto e raffinato uomo di cultura, ama perdersi e farci perdere. Tra le sue follie, tra i suoi momenti di quiete, tra le sue lunghe camminate che fissano sanpietrini e monumenti.
E così, oltre che insegnare all'università, cerca di indagare nei cuori altrui e nei nostri cuori; perde intere giornate a rintracciare gli ingredienti di una ricetta; si imbatte in una tesi di laurea metafumettistica; si presta a sfide d'ingegno e risolve irrisolvibili misfatti.
La trama portante, il filo orizzontale, è la filosofia. Filosofia di vita e narrativa.


Mercurio Loiè un fumetto da meditazione. Come un buon sigaro. Come un buon liquore fatto in casa. Da gustarsi lentamente. Da comprendere, da perdercisi.
Non è paragonabile a nulla: la sua forza è nella sua anarchia, splendidamente ingabbiata tra le circa cento pagine di ogni albo.
Mercurio Loi da adesso diventa bimestrale. Un modo per resistere e insistere.
La creatura ideata, scritta e sceneggiata da Alessandro Bilotta ha il sapore di quelle opere dell'avanguardia fumettistica di ormai trenta, quaranta anni fa.
È il miglior fumetto che potete trovare in circolazione.
A patto che siate disposti a essere condotti verso                . O verso               .
O forse ancora, verso                 .
Buona lettura.

[MISTERI] l'interferenza tv di Max Headroom

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La televisione: milioni di immagini, suoni, frequenze, ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno.
E se qualcuno interferisse nel segnale? Come Joker negli spot del Brand X?

Il blog Entrances to Hell ci parla dell'interferenza tv di Max Headroom (Max Headroom broadcast signal intrusion incident) ossia un atto di pirateria televisiva avvenuto il 22 novembre 1987 a Chicago. Sia il pirata che i suoi complici non sono mai stati trovati né identificati. Ignote le motivazioni di tale intrusione.
Ma cosa avvenne?

CHI È MAX HEADROOM

Il personaggio Max Headroom (lett. livello massimo) debutta come protagonista di un film, nel 1985, e poi della derivata serie tv del 1987 (entrambi i prodotti arrivati anche in Italia).
La serie è composta da quattordici episodi divisi in due stagioni, che rielaborano il concetto originale del film Max Headroom: 20 Minutes into the Future e ne espandono la trama.
Cyberpunk, futurista e distopico, Max Headroom raccontava di un futuro prossimo dove la tv ha potere assoluto sulla gente.

il cast della serie tv: Max Headroom appare sullo schermo in alto
Dopo il successo del film, fino al 1986, Max Headroom viene trasformato in un annunciatore di video musicali, un vj ante litteram.
Si voleva dare l'impressione di avere a che fare con un'immagine generata al computer, ma in realtà si trattava di un attore truccato, vestito con fibre di vetro e sovrapposto a fondali in chroma key.
In sostanza, un po' come il nostro DJ Super X di Superclassifica Show.
Il personaggio ebbe un certo successo, tanto che dalla serie ne fu tratto un videogame e lo stesso Max Headroom apparve in Ritorno al Futuro Parte II e divenne testimonial della Coca-Cola.
Ultimamente è comparso anche nel film Pixels.

L'INCIDENTE

La sera del 22 novembre 1987, durante il programma di informazione delle 21, qualcuno si introdusse nel segnale televisivo della rete WGN-TV 9.
Una persona con la maschera di Max Headroom apparve per 20 secondi (prima che l'intrusione venisse bloccata) in un filmato muto, con un pannello metallico che ruota sullo sfondo.

Stessa sera, poco dopo le 23. Il canale WTTW sta mandando in onda Doctor Who, quando la sagoma umana vestita da Max Headroom irrompe anche qui. Con in mano una lattina di Pepsi, pronuncia frasi sconnesse (tra cui il suo "slogan"CATCH THE WAVE) e canticchia la sigla di Clutch Cargo (il cartoon noto per apparire in una scena di Pulp Fiction). Poi si lascia frustare seminudo da un complice vestito da donna, e il tutto dura 90 secondi, quando l'emittente televisiva riesce a oscurare la trasmissione e fermare l'intrusione del segnale pirata.


CONCLUSIONI

I colpevoli di questa interferenza televisiva non sono mai stati presi.
Tale episodio è comunque entrato nella cultura popolare e nell'immaginario collettivo degli appassionati di segnali tv e radiofonia.
Nel 2017 la rockband Muse gioca con dei video promozionali dove ogni componente è vestito allo stesso modo del pirata televisivo.
Nel 2010, sulla piattaforma Reddit, un utente americano dichiara di conoscere le persone che erano dietro questa intrusione, fornendo dettagli in merito alla stessa senza rivelare l'identità dei fautori del gesto.
Ma cosa fu l'interferenza di Max Headroom?
Uno scherzo? Un messaggio in codice?
Di certo, il personaggio originale, così legato alla tv sia nella realtà che per fiction, non fu scelto per caso...

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Thanks to SandroArmy

[FILM] Batman Forever (J. Schumacher), una retrospettiva

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Continuiamo la lunga cavalcata con il Cavaliere Oscuro e la sua tetralogia 1989-1997.
Oggi tocca al terzo film della saga, iniziata da Tim Burton ma che adesso passa nelle mani di Joel Schumacher.
Batman Forever, 1995, un titolo che cambia stile accentuando alcuni colori solo accennati in passato, chiudendo totalmente con altre atmosfere e aprendosi del tutto agli anni '90.

LA GENESI

Tim Burton, che non è più in cabina di regia, passa la palla a Joel Schumacher (Linea Mortale) ma resta tra i produttori della pellicola.
Inizialmente si pensava a un prequel (tratto da Anno Uno), scelta condivisa sia da Burton che da Micheal Keaton, ma l'idea venne accantonata: era preferibile un seguito dei due precedenti film, sebbene alla fine non vi siano collegamenti forti (al di là dei due attori che figureranno in tutti e quattro gli episodi).
Finalmente gli studios videro realizzato il sogno di avere Robin tra i personaggi del film: un personaggio che nelle intenzioni doveva apparire sin dal primo titolo ma che Burton cassò ogni volta senza remore.

siamo sexy!

BATMAN PER SEMPRE

Stavolta Bruce Wayne (interpretato da Val Kilmer) deve vedersela con altri due criminali presi dal pantheon batmaniano: Due Facce, che un tempo era il saggio procuratore Harvey Dent, e l'Enigmista, uno sfigato nerd dalle ambizioni troppo grandi.
I due criminali uniranno le loro forze per un piano molto fantascientifico (assorbire, tramite un'apparecchiatura, l'intelligenza dei gothamiti). Ad aiutare Batman -che nel frattempo se la intende con la dottoressa Chase Meridian- arriva nientemeno che Robin, un ragazzo circense la cui famiglia è stata uccisa da un attacco di Due Facce e che viene adottato da Wayne: brucia ancora il ricordo dell'omicidio dei genitori visto nel primo film e qui rigirato per l'occasione con altri attori, per una sequenza comunque similare.

Carrey pronto a interpretare Lene Nystrøm degli Aqua

ATMOSFERE E MUSICHE

Con i saluti di Burton, va via anche Danny Elfman e il suo Batman Theme. Elliot Goldenthal ha l'incarico di musicare la nuova pellicola e crea la riuscita e altrettanto iconica Fanfare.
Via anche le atmosfere da fiaba dark, gotica e futurista, si passa a una New York anni '30 immersa in tonalità fluo (colori che in precedenza erano elemento di rottura coi neri e grigi, ora qui sono dominanti). E anche vestiti, costumi e trucchi assomuno questi riflessi acidi: il verde, l'arancio, il viola, il fucsia, il rosso scuro e ovviamente il grigio/blu. In sostanza, sono i colori che, nella seconda metà degli anni '90, diventeranno tipici della moda. I titoli di testa, come costruzione e stile, sono indicativi di ciò.

resa dei conti a Little China-Tokyo

ENIGMI E DOPPIEZZA

La forza del Joker di Nicholson non era ancora svanita -e tuttora non lo è-. Così, non è strano se sia l'Enigmista di Carrey ma soprattutto il Due Facce di Lee Jones sembra che gli assomiglino in più punti, o forse che gli facciano il verso. Il problema è però per Due Facce, che finisce costantemente sopra le righe, in barba a ciò che è davvero il suo personaggio.
Funziona meglio Edward Nigma, a cui viene dato il volto cartoonesco di Jim Carrey: funziona meglio nonostante il character, per il film, sbordi nell'assurdo (scambi di intelligenze attraverso macchinari, e via dicendo). Se Dent/Due Facce ne esce depotenziato (in sostanza gli si riserva un "colpo" iniziale e la scena al circo) senza che siano minimamente scandagliati il suo passato e la sua sofferenza, l'Enigmista ruba un po' di più la scena, coi suoi enigmi e col fatto di essere un reale pericolo per il segreto dell'identità di Batman. Il suo personaggio, comunque, appare quasi una versione ancora più accentuata e farsesca della precedente Selina Kyle.

la vedi questa? È l'acqua verde delle fogne del Pinguino!

GLI ATTORI

Val Kilmer subentra a Micheal Keaton, che rifiutò di tornare ancora nei panni di Bats dopo aver letto il copione di Forever.
Kilmer diede diversi problemi al regista, sul set.
Così come Tommy Lee Jones, che pare non soffrisse la presenza di Jim Carrey.
Nicole Kidman, in un ruolo similare a quello di Vicky Vale nel film del 1898, interpreta la dottoressa Chase Meridian.
Si segnala la presenza di Drew Barrymore come valletta "buona" di Due Facce.
Chris O'Donnell vince la concorrenza di DiCaprio e viene scelto per impersonare Robin: non più il ragazzino dei fumetti ma un giovane ultraventenne.

due bamboli

NOTE

Harvey Dent era già apparso nella prima pellicola, interpretato da Billy Dee Williams (che accettò sperando un giorno di interpretare poi l'arcinemico di Batman). La produzione scelse il recasting e affidò il ruolo a Lee Jones, rompendo il contratto con l'altro attore.
Robin, che sarebbe già dovuto apparire in precedenza, avrebbe avuto le fattezze di Marlon Wayans. In sostanza, sia per Due Facce che per Robin, l'idea iniziale era quella del cambio di etnia (tipico di molte opere odierne) in quanto i due attori sono afroamericani. Alla fine, però, tutto tornò alla normalità, rispettando l'originale quantomeno nel colore della pelle.
Burton è solo produttore di questa pellicola, ma viene citato nel finale: la scena all'Arkam Asylum riprende gli stilemi tipici del regista, e lo psichiatra che appare alla fine è chiamato Dr. Burton.
Batman Forever fu comunque un enorme successo commerciale: rompendo con il passato, si lanciava dritto nella colorata e luminosa metà degli anni '90.
La pellicola è ricordata però soprattutto per il dettaglio sexy/gay dei capezzoli che spuntano sui nuovi costumi dei supereroi.

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Batman Returns (T. Burton, 1992): retrospettiva
Lego Batman The Movie, recensione

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] Sailor Moon e il Mistero dei Sogni (Sailor Moon SS)

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Ma come, un'opera così popolare come Sailor Moon in questa rubrica?
Cinque sigle, ma davvero solo tre sono iper-famose (la prima, la seconda e la terza).
Le ultime due sono poco note al grande pubblico che non seguiva regolarmente la serie, anche perché nelle compilation e nei concerti vengono proposte sempre e solo la prima e la terza sigla.
E poi... avevo promesso un appuntamento con un'opera un po' più femminile, no?
Ecco dunque la sigla di Sailor Moon e il Mistero dei Sogni!

L'OPERA

Chiunque sulla Terra sa chi sia Sailor Moon. Il suo cartoon consta di 200 episodi ripartiti in cinque serie distinte.
Sailor Moon e il Mistero dei Sogni (in originale Sailor Moon SS, poi specificato in SuperS per non sembrare nazi) è la quarta grande saga della combattente in marinaretta.
Questa serie è molto moscia rispetto alle altre: paga lo scotto di arrivare dopo il capolavoro che fu la terza stagione (qui una retrospettiva), e in più abbassa il target rendendo co-protagonista l'irritante Chibiusa; le atmosfere e i colori si fanno fiabeschi e pastellati e si rinuncia ai due personaggi più amati di sempre (Uranus e Neptune, relegate a una comparsa speciale in un singolo episodio).

LA SIGLA

Lontana dalla durezza di Sailor Moon e il Cristallo del Cuore, questa sigla ritorna a sound più morbidi.
Scritta da Alessandra Valeri Manera e cantata da Cristina D'Avena, viene spesso accostata aI Maschi di Gianna Nannini: più d'una persona, infatti, ne ha colto somiglianze qua e là (e non è una novità: la sigla de Il Cristallo del Cuore conteneva un nemmeno troppo velato omaggio a La isla bonita di Madonna).
Buon ascolto.


IL TESTO

Com'è bello il sole che risplende con fervore, oh Sailor Moon
ma più non risplende se la luna lo nasconde, Sailor Moon.
In quel cielo nero senti il gelo del mistero, oh Sailor Moon
forse stai sognando tutto quanto, dolce Sailor Moon.

Ehi, c'è un cavallo che vola laggiù,
ehi, attraversa così tutto il cielo blu,
forse nei tuoi sogni lo vedrai, e allora sai, ti sveglierai,
Sailor Moon e il Mistero dei Sogni.

Ehi, il cavallo galoppa e va via,
ehi, si rifugia più in là, nella fantasia.

Ti accarezza il sole che risplende con fervore, oh Sailor Moon
ma c'è qualcos'altro oltre al sole, lassù in alto, Sailor Moon:
guarda, c'è un tendone con decine di persone, oh Sailor Moon
forse stai sognando tutto quanto, dolce Sailor Moon.

Sailor Moon e il Mistero dei Sogni, Sailor Moon

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[TV] Moz O'Clock Television - inventa il tuo palinsesto (con proposta finale)!

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Se questo blog di fatto è l'evoluzione delle riviste che creavo da bambino, c'è un'altra mia passione dell'epoca che non ha ancora trovato uno sfogo "adulto": la televisione.
Sono sempre stato fan della televisione, pur vedendone poca.
Da piccolo, carta e penna, creavo i miei palinsesti ideali, sognando di avere un canale tutto mio. Oh, Silvio ne ha tre e io non posso arrivare ad averne uno? Suvvia.
Oggi, non più con carta e penna ma sul blog, ho provato a immaginare quel sogno di allora in chiave "matura": quelli che seguono sono i contenuti della mio canale televisivo personale.
Ma voglio sapere anche come sarebbe la vostra tv e soprattutto che ne pensate della mia proposta a fine post!

PREMESSA
Nello spirito, la rete sarebbe una semi-generalista rivolta a un pubblico nostalgico, che proporrebbe molto del passato ma anche del presente.
Un mix tra una rete privata vecchio stile e l'Italia 1 anni '80-'90, con aggiunte di Junior TV.
Ho suddiviso i programmi per categoria.

SPORT
Punterei molto su sport americani o su altre discipline spesso offuscate dal calcio.
Largo al basket, con match e resoconti settimanali; il wrestling, presente ma soprattutto passato; poi arti marziali, mountain bike, trial, motocross e rally (anche invernale).
Il calcio? Qualche special (magari su campionati passati), o eventi una tantum.

MUSICA
Quotidianamente uno spazio musicale di video d'annata. Ogni giorno, più volte al giorno, la canzone del momento in heavy-rotation; ogni fine settimana la classifica musicale del momento. Una volta a settimana, un programma di musica con approfondimenti e ospiti (ricordate Taratatà o Night Express?).
Manderei in onda anche molti concerti, cult o meno.

CARTOONS
Preferendo i cartoons di un tempo, li manderei in onda in diverse fasce orarie:
prima mattina, pranzo, pomeriggio, preserale; e poi appuntamenti non quotidiani in prima serata e notte. Reintrodurrei un contenitore stile Bim Bum Bam / Disney Club, con tanto di giochi in studio e tutto il resto.

palinsesto Italia 1 primi anni '80

TELEFILM
Anche in questo caso, prediligendo serie cult anche recenti, divido in fasce orarie:
mattina, pomeriggio, access prime time; e poi appuntamenti non quotidiani in prima e seconda serata nonché di notte. Darei spazio anche alle serie supersentai tokusatsu.

FILM
I grandi classici o i film di genere, di ieri e oggi.
In prime time, seconda serata e notte. Poi anche mattina e pomeriggio nel weekend.
Non mancherebbero approfondimenti tipo Stracult.

SHOW
Molto spazio a giochi come American Gladiators, Total Wipe Out, Takeshi's Castle, ma anche "riduzioni" veloci di candid camera, papere, barzellette, sketch comici. Colpo Grosso e altre cose sexy farebbero parte del palinsesto (filmati di Playboy o Penthouse).
Programmi vari su videogames, rubriche di cinema, serie tv, fumetti, giocattoli, arte, disegno, web, approfondimenti eventuali.

ATTUALITÀ
Programmi veloci, che facciano molto uso dell'interazione in diretta via social. Magari un tema caldo, per una diretta notturna. Talk pomeridiano coi ragazzi, magari per confronti generazionali.

GIOCHI
Telefonici, dal vivo, ma anche quiz. Sfide varie, anche in studio. Riproporrei qualcosa tipo Il Grande Gioco dell'Oca, Giochi senza Frontiere e via dicendo.

CUCINA
Questa è l'era dei cooking show, ma io trasmetterei solo cose di street food o talent del junk food.


DOCUMENTARI
Rotocalchi che parlerebbero di tutto, dalla natura alla società, ma con un taglio rapido proponendo servizi diversi, curiosità dal mondo e resoconti storici.
Manderei in onda un programma sui misteri... che però ne racconta la soluzione o la spiegazione, non l'inutile enfatizzazione.

RUBRICHE
Previsioni meteo, oroscopo, almanacco/agenda, ma non nego che mi piacerebbe avere anche uno spazio di televendite (magari a tema) e cartomanzia.

SPOT
Oltre alle normali pubblicità odierne, sarebbe bello se le aziende ancora attive nel marketing potessero far uso dei loro vecchi spot.
In ogni caso, una trasmissione su pubblicità vintageè d'obbligo.


palinsesto Italia 1 primi anni '90

E ora veniamo a noi.
Immagino sappiate che Italia 1 sta mandando in onda, in questi giorni, 90 Special: una trasmissione che celebra il ricordo di un periodo d'oro anche per la tv.
Immagino sappiate che la Mediaset ha un sacco di materiale anni '80 e '90.
E, non so se lo sapete, ma Mediaset ha un canale ancora inutilizzato: il numero 20 del digitale terrestre.
Nome? Venti.
Cosa metterci dentro? Nessuno lo sa.
Ma se proponessimo all'azienda di creare un canale generazionale retronostalgico?
Che ne pensate?

[PENSIERI] di Facebook, fascismi e murales

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Probabilmente qualcuno di voi conosce già la storia che sto per raccontarvi, anzi la storia con cui inizia questo post.
Perché l'accaduto che vi riassumerò tra poco è salito agli onori delle cronache specie attraverso ricondivisioni sdegnate.
Questo post è il mio pensiero -e la mia esperienza- su social e vita vera, e di come quest'ultima, per qualche ora, possa diventare un vero e proprio post di Facebook. Dove, intanto, sono stato bannato.

Isola del Gran Sasso d'Italia (TE), posto dove attualmente vivo.
Nella notte tra venerdì e sabato 26 gennaio sono apparse scritte razziste, minacce e offese nonché atti di vandalismo.
Il perché: da qualche mese, la zona ospita alcuni immigrati arrivati tramite un'associazione. I ragazzi staranno qui presumibilmente qualche tempo, e sono impegnati a svolgere attività quali riqualifica di sentieri o di luoghi pubblici.
Peraltro sono ormai integrati, bene o male, nel tessuto sociale (tradotto: frequentano tranquillamente il bar del paese in mezzo agli altri).
Qualcuno da sempre è stato contrario all'arrivo di questi migranti e appunto l'altra sera sono apparse queste scritte:


È partito subito lo sdegno social, sdegno più che giusto visto l'atto di per sé (distruzione e imbrattamento di cose pubbliche) e visto il contenuto di stampo razzista nonché minaccioso verso due persone accusate di collaborare con questa associazione.
I giornali online e poi quelli cartacei hanno fatto da cassa di risonanza, parlando di attacchi fascisti annessi&connessi.
Io, che sono abituato a chiedermi le cose, mi sono comunque fatto due domande sul perché quei palesi errori grammaticali (hai negri; Smona e non Simona) e sul perché quei simboli disegnati così male. Fretta? Paura? Poca luce? Trollaggio per infamare? Trollaggio per visibilità? Ignoranza reale? Trollaggio per depistare? Tutto può essere e le indagini sono ancora in corso.
Ovviamente su Facebook si è sempre dato per scontato, tutti in coda, che si trattava di fascisti ignoranti. Ci sta.

Sono partiti video, dirette, condanne. Giustissimo.
Anche un appello alla cittadinanza -che si è dissociata dal gesto di uno o pochi- per andare a coprire quelle scritte.
E così nel pomeriggio di domenica, la vergogna è stata coperta con qualche mano di vernice.
Tra quache diretta FB e giornalisti accorsi per l'occasione.
In più, un writer aquilano ha portato la sua arte per ri-scrivere sopra la fresca copertura, realizzando questo:


Per me (mio modesto parere) fuori luogo; io -se proprio si dovevano imbrattare ancora i muri- avrei fatto altro, magari di ironico.
Ma comunque.

Oggi dico la mia sulla questione, su Facebook, per la gente di Facebook. Sul buonismo e il perbenismo.
Riferendomi ai comportamenti delle persone. Citando altri due episodi in cui il paese è stato coinvolto qualche tempo fa: atti di vandalismo e scritte ingiuriose in un luogo temporaneamente non più di passaggio a causa del terremoto; un attacco contro una famiglia cinese, il cui negozio è stato preso di mira.
Stigmatizzavo la risonanza mediatica di questi giorni, e la sordina -durata mezza giornata facebookiana- degli escrementi contro i cinesi.
Ma, siccome qualcuno mi ha segnalato il post -che peraltro stava ottenendo molta interazione con riflessioni per me importanti sul comportamento generale delle persone-, avendo scritto in esso la parola "negro" (usata per parafrasare le scritte), Facebook mi ha cancellato tutto.
Ve lo riporto comunque:


Ora, accettando le regole di Facebook o questa minestra o questa finestra. Negro non si può dire.
Ma puoi dire tranquillamente "ammazzati" o "spero che ti stuprino". Assurdo, eh? La parola "negro"fa più paura della merda contro i cinesi: come su Facebook così in vita vera.
Ma le regole si accettano: spero che Blogspot sia più di manica larga.
Io intanto ho scritto questo:



E in risposta al solito commento sull'uso della parola con la n, ho replicato così:


Mi hanno segnalato il tutto, ancora.
Sicuramente qualche minorato mentale represso che spero si ammazzi (questo si può dire), e che soprattutto non ha capito il senso del mio post (quindi, se si ammazza fa un favore all'umanità).
Conclusione? Sono bannato da Facebook per 24 ore.
Intanto in paese sono riapparse nuove scritte.
Stesso errore grammaticale, ma stavolta niente negri.
Che magari ti cancellano il post a verniciate.


[FUMETTI] Berserk, l'analisi delle saghe - 1: Lo Spadaccino Nero

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Berserkè un fumetto giapponese serializzato dal 1989 -dopo un "prototipo" dell'anno precedente-, scritto e disegnato da Kentaro Miura.
Oggi inizia una serie di post che cercherà di analizzare nel dettaglio l'intero capolavoro dark-heroic fantasy, saga per saga. Iniziamo con la prima: Lo Spadaccino Nero.
Ricordo che questi articoli presuppongono una conoscenza almeno sommaria di tutta l'opera, perché andranno a riprendere aspetti presenti in volumi successivi per disegnare un quadro quanto più completo possibile: dunque sono presenti anticipazioni e spiegazioni.

SCHEDA TECNICA

La prima saga ingloba circa i primi tre volumi dell'opera.
Si articola in otto capitoli, tutti molto lunghi (il quarto supera abbondantemente le cento pagine!).
Il nome della saga è dato dal titolo del primo episodio (in Italia Il Guerriero Nero), che in giapponese è Kenshi Kuroi. Internazionalmente conosciuta come The Black Swordsman, questa prima parte dell'opera rivela quindi  sin da subito un problema nell'adattamento italiano: kenshi kuroi significa letteralmente "spadaccino nero", appunto "black swordsman" in inglese, appellativo che hanno ripristinato solo nel trentanovesimo volume italiano, datato 2018.
Berserk è arrivato in Italia nell'agosto 1996, tradotto da una orribile versione spagnola da cui ci portiamo dietro ancora i segni. È colpa dell'adattamento iberico se ci ritroviamo ancora oggi -tra gli altri- nomi come Gatsu, Grifis, Bejelit al posto dei corretti Guts, Griffith e Behelit.

l'inizio

ANALISI

Questi primi episodi aprono le vicende di Berserk, ma non ne costituiscono l'inizio in ordine cronologico: la storia comincia in medias res, disorientando e incuriosendo il lettore (che troverà parte delle sue risposte solo nei dieci volumi che seguiranno). Guts si presenta orbo, mutilato, pieno di cicatrici e marchiato. Il suo oscuro passato non viene raccontato, ma si evince che ora è solo e in cerca di vendetta.
Il lettore viene così catapultato direttamente nel mezzo dell'azione, costretto a immagazzinare una decina di dubbi essenziali.
Questa prima saga ci presenta gran parte del mondo in cui si muove il protagonista: un medioevo-rinascimento europeo, l'epoca è quella dei primi cannoni. Cavalieri, soldati, ma anche feudatari e nobili. L'ombra dell'inquisizione e ingiustificata violenza sono il contorno a tutto il resto.
Degna di nota l'introduzione di due leitmotiv: il legame di Guts con gli elfi, che sarà uno dei fil rouge dell'opera, e quello -sempre del protagonista- coi personaggi più giovani, in cui spesso si rispecchia o rivede atti del passato: impossibile non pensare all'omicidio di Adonis, che vedremo nella prossima saga, nella sequenza (qui presente) in cui Guts è costretto a uccidere la ragazzina posseduta.
Anche il rapporto tra Puck e il Behelit comincia già a definirsi.
Se l'inizio è furbescamente d'impatto (Guts copula con una donna che si rivela essere un Apostolo), dunque unisce in quattro pagine eros, thanatos, stupore e orrore (in sostanza racchiude già molte delle tematiche berserkiane), il finale presenta il primo grande evento (che fornisce indizi sul passato ma contribuisce a creare quel che sarà un vero e proprio cortocircuito: il lettore ora saprà già come va a finire, ma non come ci si arriva, e in ogni prossimo volume la tensione sale sempre di più...).
L'incontro inaspettato con l'arcinemico ribalta quasi il cliché generale del procedere per livelli: Guts e Femto sono faccia a faccia. La chiusura, che riporta tutto sul piano terreno -tremendamente modificato dopo la furia rappresentata da Guts e da tutto ciò che si è trascinato con sé- è emblematica: la saga si chiude con Guts che piange, per mille motivi sottintesi. Il superuomo, il berserker, l'antieroe restituito nella sua forma più debolmente umana.

l'Ammazzadraghi

LA STORIA

Guts è un guerriero oscuro e solitario, orbo, marchiato da uno stemma sacrificale e con una protesi a un braccio. Vagando di feudo in feudo a caccia di Apostoli, si imbatte nell'elfo Puck che comincia a seguirlo.
Sconfitto il barone di Coca, dopo aver affrontato un esercito di non-morti risvegliati dall'occulto potere del marchio, Guts si reca in una contea per ucciderne il nobile tenutario, altro Apostolo.
Qui si imbatte in un Behelit, artefatto magico capace di aprire varchi extradimensionali verso il mondo dove risiederebbe la preda finale della sua caccia: Femto, ora membro degli arcidemoni noti come Mano di Dio, ma che un tempo era il suo compagno d'armi Griffith.
Il destino vuole che, proprio durante la battaglia contro il Conte, quest'ultimo attivi il Behelit facendo apparire la Mano di Dio davanti a Guts, che però non può nulla con le sue sole forze. Svanito il varco extradimensionale, Guts recupera il Behelit e va via con Puck, lasciando dietro di sé l'ennesima scia di morte e desolazione, con la figlia del Conte -la giovane Teresia- che gli giura vendetta ritenendolo responsabile di tutto quel che è successo...

le atrocità di Coca

PERSONAGGI E CREATURE INTRODOTTI
Guts: il protagonista dell'opera;
Puck: un elfo dal carattere scherzoso;
Donna Apostolo: un'adescatrice di uomini, usa il suo corpo per attirare le vittime che poi divora. In passato, durante l'evento dell'Eclisse, uccise Korcas, membro della Squadra dei Falchi.
L'opera si apre proprio con Guts che stana questa demone e la uccide con una cannonata in bocca.
Barone di Coca: un Apostolo che tiene le sue terre sotto un giogo di terrore, costringendo il borgomastro a fornirgli un tributo umano.
Bambino deforme: un essere spettrale che appare continuamente a Guts. Solo dopo molti volumi il lettore scoprirà la sua vera natura.
Spiriti: fantasmi di persone rancorose o cattive, vagano ancora nel nostro mondo.
Incubus: un essere che si nutre di paure oniriche della gente.
Monaco: un prete che viaggia con sua figlia, aveva un nipote morto in guerra.
Colette: figlia del prete, è una ragazzina gentile che purtroppo verrà uccisa e posseduta dai demoni.
Il Conte: un tempo padre e marito autorevole nonché fedele servitore della Chiesa, scoperto il tradimento di sua moglie -che si abbandonava a orge eretiche- attivò il Behelit divenendo Apostolo.
Teresia: unica figlia del Conte, ha sempre creduto che sua madre fosse stata uccisa dagli eretici in un atto di rappresaglia verso suo padre.
Dar: ministro del Conte, cerca di far ragionare il nobile ormai ossessionato dalla caccia agli eretici.
Zondark: capitano delle milizie del Conte, sconfitto da Guts otterrà dall'Apostolo poteri sovrumani divenendo un quasi-apostolo.
Vargas: un tempo medico del castello, ha visto la sua famiglia venire trucidata e divorata dal Conte. Seppur sfregiato e mutilato, è riuscito a fuggire rubando il Behelit e attendendo per anni l'arrivo di qualcuno che vendicasse i suoi cari.
Griffith: comandante di un gruppo mercenario -poi esercito regolare- ed ex amico di Guts. Ora si è tramutato nell'arcidemone Femto.
Void: a capo della Mano di Dio, è un inquietante demone con sei dita per mano.
Femto: da umano fu Griffith, oggi è l'ambiziosa nuova progenie infernale.
Ubik: membro della Mano di Dio, è un essere volante abile con le parole.
Conrad: altro membro della Mano di Dio, corpulento e taciturno.
Slan: membro femminile della Mano di Dio, è una lussuriosa demone interessata a Guts.

LUOGHI E SCENARI PRESENTI
Feudo di Coca: un piccolo villaggio cinto da alte mura; poco distante sorge lo spettrale castello dell'Apostolo.
Territori del Conte: con una cittadina di media grandezza dove al suo interno vi è sia il laboratorio segreto di Vargas sia il castello del nobile.
Campo di battaglia: oggi sembra un normale boschetto, ma un tempo fu teatro di una battaglia. I resti dei soldati coinvolti giacciono nascosti sotto la terra.

EVENTI E TEMATICHE INTRODOTTI
Apertura del varco: dischiudendo il Behelit con "sangue e disperazione", si attiva una connessione con la dimensione dove dimora la Mano di Dio. I presenti si ritrovano catapultati in un altro mondo, mentre dall'esterno questa "connessione" prende la forma di un tornado nero.

ARMI E OGGETTI INTRODOTTI
Behelit: acquistato anni prima da alcuni antiquari, proviene da un mercato di una città orientale. È di colore verde/bluastro, e sostanzialmente è un essere vivente oltre che un oggetto magico. Altre cose si scopriranno, sui Behelit, nelle saghe a seguire.
Ammazzadraghi: lo spadone brandito da Guts. La sua creazione verrà raccontata solo nel vol. 14, per ora vediamo chiunque stupirsi dell'enormità dell'arma e di come questa rappresenti la personalità granitica del protagonista.
Braccio Artificiale: la protesi meccanica che sostituisce l'arto sinistro di Guts. Oltre a un magnete che permette di supportare la spada, il braccio contiene un cannone.
Balestra a ripetizione: applicabile agilmente sul braccio meccanico, è un meccanismo che spara decine di dardi.
Coltelli da lancio: piccole lame che Guts tiene sempre a portata di mano; nella saga successiva se ne scoprirà l'origine.
Polvere d'elfo: una sostanza fatata prodotta dalle ali dei folletti, capace di alleviare il dolore e favorire la guarigione di ferite.

MITI E LEGGENDE INTRODOTTI
Berserk: la parola viene pronunciata da Puck che la associa al modo di combattere di Guts.
È il titolo dell'opera, ma fino al volume 26 -con l'apparizione dell'Armatura del Berserk- questo concetto non sarà più direttamente citato, nonostante si vedrà spesso il protagonista "andare in berserk".

POPOLI E GRUPPI INTRODOTTI
Sgherri di Coca: un gruppo di banditi al servizio del barone, prepotenti che uccidono ingiustificatamente.
Compagnia di saltimbanchi: citata da Puck, la vedremo solo nella prossima saga. È il gruppo di artisti di strada con cui viaggiava l'elfo e di cui fece parte un altro personaggio che apparirà in seguito.
Sono stati trucidati dai banditi di Coca. Con loro viaggiava anche una vecchia indovina che predisse a uno dei protagonisti molti avvenimenti futuri poi verificatisi.
Santa Sede: soltanto menzionata, si lascia ipotizzare che sia impegnata in una incessante lotta contro gli eretici. L'istituzione tornerà presente dal vol. 14 in poi.

TITOLI E APPELLATIVI INTRODOTTI
Spadaccino Nero: è il nomignolo con cui, da due anni, è conosciuto Guts. La voce si è sparsa tra gli Apostoli, prede dello stesso, sia negli ambienti religiosi.

Puck assiste allo scontro tra Guts e il Conte

COSMOLOGIA

Pur restando ancora abbastanza vago, l'autore introduce diversi concetti legati alla cosmologia berserkiana.
Compaiono gli Apostoli, ossia uomini che -attraverso il Behelit- hanno trasceso la condizione umana per tramutarsi in mostri.
La magia non è direttamente citata, sebbene si faccia più di un riferimento a pratiche occulte e per sommi capi si riveli il funzionamento del Behelit.
Stessa cosa per le "altre dimensioni", non chiarite nel dettaglio (tutto ciò sarà spiegato solo nel vol. 24): si introduce, ad esempio, il vortice di anime dannate.
Si conosce la Mano di Dio, ma tra le righe si intuisce che tali entità sono solo esecutori di una volontà superiore.
Come creature folkloristiche del mondo ultraterreno appaiono per ora solo elfi, fantasmi e incubi.

la dimensione della Mano di Dio e, sullo sfondo, il vortice di anime
 

GLI SCONTRI PRESENTI

Ecco la lista delle battaglie presenti nella prima saga:
Guts contro la donna-Apostolo;
Guts contro il barone di Coca;
Guts contro i non-morti;
Guts contro Zondark umano e i suoi soldati;
Guts contro Zondark quasi-Apostolo;
Guts contro il Conte;
Guts contro Femto.

Guts utilizza il cannone contro Coca

ERRORI E PARTICOLARITA'
Probabilmente senza una concezione ancora ben definita, l'autore parla di un "palazzo del nostro Signore" quale dimora finale del Dio maligno che dovrebbe essere a capo degli Apostoli.
Un concetto mai più ripreso, che potrebbe benissimo essere inteso quindi in senso metaforico.
Nemmeno l'idea di religione era ancora chiara: sebbene non appaiano simboli sacri (ma ciò succederà nella prossima saga), il culto sottinteso sembra essere quello cristiano o cattolico.
Gli eretici, intenti nelle loro pratiche, adorano il dio Baphomet, riportato da Miura esattamente come lo si vede nelle immagini reali che lo rappresentano.

IN ANIMAZIONE
Il primo capitolo ha avuto l'onore di essere parzialmente animato con la serie anime del 1997.
Parzialmente perché, nonostante si riprenda lo scontro con Coca, alcuni dettagli sono stati modificati, ad esempio inserendo Colette al posto di Puck.
Nella serie tv del 2016 è presente solo la scena della locanda, stavolta con Isidro invece di Puck.
L'attacco dei fantasmi è omaggiato in una piccola sequenza del primo episodio del 1997, mentre tutta la lunga parte del Conte non è mai stata animata.


FONTI DI ISPIRAZIONE E OMAGGI
Miura, fortemente legato a opere e artisti occidentali, ha inserito nella sua opera una miriade di rimandi e omaggi agli stessi.
Da Hellraiser provengono gli echi del Behelit e della Mano di Dio: la Configurazione del Lamento è un oggetto similare all'uovo magico, mentre i Supplizianti Cenobiti ricordano molto da vicino gli arcidemoni berserkiani.
Il Nome della Rosa, con le sue cupe atmosfere, è iconico per l'autore (come scopriremo nella terza saga). In questa, l'autore omaggia un'inquadratura del film dove il frate grassoccio si frusta: stessa scena la si vede nel carceriere -dalle fattezze simili al frate- intento a frustare Guts.
Conan il Barbaroè probabilmente il modello a cui Berserk fa riferimento per il genere. Uno sword and sorcery violento e brutale. Una scena del film, con Swartzenegger che si intrattiene con una prostituta che si rivela essere un demone, è citata nelle primissime pagine dell'opera.
Ash de La Casa potrebbe aver fatto da modello per il braccio meccanico di Guts: non una motosega ma un cannone. Miura ama molto, comunque, Sam Raimi.
Il mondo raccontato da Miura risente anche dell'influenza di Ken il Guerriero, spostando l'ambientazione postatomica senza leggi a quella medievale altrettanto dominata dal caos.
Le scale disegnate da Escher compaiono come "mondo" della Mano di Dio; non manca un riferimento alla reale geografia, con il castello di Coca (che si trova in Spagna).

omaggio a Escher

[MIKIPEDIA] gennaio 2018

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Bentrovati su Mikipedia, il mio riassunto del mese.
Ci eravamo lasciati con le ferie natalizie in corso, e da lì si riparte.
Un gennaio per me di vera rinascita, con giornate bellissime e... un inaspettato lavoro.
Quale? Scopritelo dopo il salto!

CLICK! FOTODIARIO DEL MESE

Capodanno con una cena top e un dopocena fatto di candid camera, Velluto Blu e Beastmaster. La notte prosegue con giochi e altre mangiate/bevute.


Le vacanze continuano con tantissime serate di gioco, principalmente con megapartite a lupus in tabula.


Scappiamo al cinema -e prima in una paninoteca- per passare una serata diversa...


Sosteniamo i nostri finalisti in un torneo con particolari carte da gioco. Ovviamente si beve anche.


E si mangia: dopo diverso tempo, vai col sushi!


E, inaspettatamente, torno in cucina per quasi tutte le sere a venire.
Il paradosso è che avevo proposto al locale una sola serata targata di hamburger no limits, ma sono dovuto rientrare d'urgenza (ovviamente temporaneamente e come favore personale) per motivi tecnici.


Il fantasy che ci piace (e Tolkien muto).


E nelle poche sere libere, col freddo polare, ci riscaldiamo bevendo.


Comunque alla fine la serata con gli hamburger l'ho fatta, già che mi trovavo lì. Burgermania, oltre 200 fette di carne e -per fortuna- grande successo. L'american way del junkfood passa da Moz.


Stranamente poi gli ultimi giorni del mese ci regalano giornate quasi primaverili, e allora passeggiate pomeridiane e caffè.

BLOG! POST DEL MESE

Ecco gli articoli più amati, letti e discussi del mese!

[INTERVISTA] Uan, da Bim Bum Bam al Gruppo 80
[LIFE] 2018 (ti ritroverò)
[FUMETTI] Berserk, il primo arco narrativo
[PENSIERI] and the winner is Kevin Spacey

e qui trovate tutti i post del mese
TUTTI I POST DI GENNAIO 2018

SHOPPING! ACQUISTI NERD DEL MESE

Stavolta non ho comprato qualcosa di nerd, ma... un contenitore di tutti gli acquisti precedenti!
Una nuova libreria per la mia camera, che vi mostrerò a breve!

MOOZIK! CANZONE DEL MESE

La canzone è Promises dei Cranberries, in onore a un'artista che ci ha lasciati troppo presto.

WORD! PAROLA DEL MESE

La parola di gennaio 2018 è RITORNARE, per il mio inaspettato rientro in un luogo di lavoro che sembrava un capitolo chiuso. Ma niente nella mia vita sembra chiudersi definitivamente...

NEXT! A FEBBRAIO SU QUESTO BLOG

Per il prossimo mese, sul Moz O'Clock troverete, tra le altre cose:
- Batman & Robin, la retrospettiva
- Algida 2018, il cartellone
- i Caps, famosi cerchietti di cartone
- le incursioni della Lega dei Bloggers, la Geek League

Buon febbraio a tutti!
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