Quantcast
Channel: MOZ O'CLOCK
Viewing all 2676 articles
Browse latest View live

[TV] Bim Bum Bam torna in onda?

$
0
0

Come vi avevo promesso ieri sui social, oggi parliamo della notizia più megafantaboom dell'anno. Che, se si rivelasse vera, ci riporterebbe un pezzo di storia della televisione.
Si vocifera che, su Italia 1, potrebbe tornare nientemeno che Bim Bum Bam.
Un'indiscrezione trapelata in rete nelle ultime ore, per un modello che probabilmente sarà come quello che ci aveva raccontato Uan nell'intervista che gli ho fatto qualche giorno fa.
Vediamo nel dettaglio.

Gli antinostalgici si arrendano all'evidenza: siamo in piena Generazione dei Ritorni, così come l'ho chiamata io (qui), e se torna Twin Peaks, se torna DuckTales, se torna Pennywise, se torna Berlusconi (prevedo anche il futuro), se ovunque si parla di anni '80 e '90 a partire dall'America (vedi Stranger Things) è logico che prima o poi si parli anche di Bim Bum Bam.
Che, ricordiamolo, con una buona scrittura aveva già saputo affrancarsi dagli storici conduttori per introdurre un nuovo team che seppe davvero rinnovare senza cambi drastici.
Quindi, per chi ha paura di queste operazioni di ripescaggio (anche io le temo sempre) abbiamo un esempio concreto in Bim Bum Bam stesso, che non soffrì il cambiamento ma lo seppe affrontare con ottimi autori alle spalle (e pure in un periodo dove i bei cartoons scarseggiavano, ci tengo a sottolinearlo!).

negli anni '80 - immagine web

Proponendo la mia tv ideale, un paio di giorni fa qui sul Moz O'Clock, facevo richiesta alla Mediaset di sfruttare il canale Venti per farne una tv retronostalgica, inserendo anche un contenitore tipo Bim Bum Bam.
Beh, ve l'ho detto che prevedo il futuro, no?
Pare che Bim Bum Bam, se dovesse tornare davvero, sarà su Italia 1 e ovviamente sarà "aggiornato" a oggi. Quindi sicuramente più veloce, quindi considererà web e social. Non potrebbe essere altrimenti: nostalgia sì, ma non una replica di un passato che non può più esistere.
Quel che vorrei è però anche uno sguardo a quanto di buono c'era stato, e che potrebbe funzionare: dalle piccole "serialità" (Uanathan, BatRoberto...) fino ai grandi giochi in studio (Hotel, Spago Spaghetti...).
I ragazzini di oggi avranno anche gli smartphone, ma anche noi avevano le prime console: non siamo così diversi.
Sui cartoon che potrebbero essere trasmessi, mi vengono in mente le nuove serie di Card Captor Sakura e Holly e Benji, nonché le nuove saghe di One Piece.

i conduttori degli anni '90 - immagine web


Prendo ancora la sfera di cristallo e guardo... sì, vedo il probabile ritorno del Disney Club, con tanto di tortura dell'insegnante. O di Solletico. Cosa trasmettere al suo interno? Ma la nuova serie di DuckTales, no?

[GEEK LEAGUE] Prof. Möuze: la scheda + secret files

$
0
0

È giunta l'ora di ribaltare la blogosfera. Di proteggere le nostre identità, di imbracciare le nostre armi, di mostrare al resto del mondo i nostri superpoteri.
La GEEK LEAGUEè qui: la lega dei bloggers che avete sempre escluso dai vostri collettivi. Cinematografici, handmade, beauty, di foodblogging, di scrittura, di lettura.
Oggi MikiMoz non c'è, oggi (e per tante altre occasioni) veste i panni del vigilante Prof.
Möuze.
Apro le porte della GEEK LEAGUE, e dopo la mia scheda
vi svelo alcuni secret files.
Che la festa abbia inizio.


 LA SCHEDA

  • NOME: Prof. Möuze
  • ALTER EGO:MikiMoz
  • SPAZIO WEB: Moz O'Clock
  • CODICE: H****
  • CHI È: fondatore della Geek League
  • SUPERPOTERI: retronostalgia, fumetti, cinema, tv
  • PUNTI DEBOLI: videogames di ultima generazione, tecnologia
  • PERCHÉ HA FONDATO LA GEEK LEAGUE: spinto dal desiderio di attuare una supremazia pop sulla blogosfera, ha messo su questa squadra di bloggers a lui affini. Ma i suoi veri scopi sono sconosciuti...

SECRET FILES

L'idea di fondare un collettivo di bloggers risale agli ultimi mesi del 2012.
Lo scopo, all'epoca, non era orientato tout-court verso qualcosa di "geek" e avrebbe compreso 5 o 6 amici con cui ero più legato nella blogosfera.
Similmente, si pensava a supereroi mascherati, con alter ego, dal nome La Lega dei Bloggers -rimasta come sottotitolo della GEEK LEAGUE- o Blog Sentai MozRangers -per parafrasare i supergruppi giapponesi in tute colorate-.
Si sarebbe giocato molto più sul racconto di una storia, coinvolgendo passivamente anche altri bloggers, piuttosto che su eventi e post tematici.
Le idee evolvono, la blogosfera e i suoi ospiti cambiano, le cose si combinano in modo diverso.
Dei bloggers di allora siamo solo in due a essere ancora parte del progetto.
Chissà chi è l'altro... lo scoprirete mai?

[HOME VIDEO] Power Rangers Karate Club, le videocassette

$
0
0

Quest'anno gli eroi nippoamericani in tutine colorate compiono 25 anni.
Quindi aspettatevi un bel po' di post, da adesso fino alla data del compleanno, dedicati ai mitici Power Rangers.
Oggi vi mostrerò un video legato al brand: questo ci fa capire quanto, il medesimo, fosse forte. E quanto, oggi, ben poche cose raggiungano questo livello di forza nell'immaginario collettivo.

Nel corso degli anni '90 uscirono un paio di vhs targate Mighty Morphin Power Rangers.
Che non contenevano puntante regolari della serie tv, all'epoca sulla cresta dell'onda, ma erano prodotti collaterali. Oltre a quelle natalizie, alla parata live, ci fu una serie dedicata alle arti marziali: Power Rangers Karate Club.
La prima di queste videocassette è uscita anche in Italia, sempre per la Polygram Video, che già raccoglieva gli episodi della prima stagione. Da notare come nel logo scomparisse una i, sostituita da un apostrofo.



Star dello show, della durata di 42 minuti circa, è Jason David Frank, alias Tommy: allora come oggi, il più amato e mai dimenticato tra tutti i Rangers.
Supervisionato dal mago Zordon e dal robottino Alpha 5, l'attore tiene una lezione base sul karate, disciplina di cui è maestro.
La location è una delle più famose dello show: il centro giovanile di Angel Grove.


A eseguire gli esercizi proposti dal mitico Tommy ci sono alcuni ragazzini di ogni età, che si impegnano dallo stretching fino alle "mosse" basilari, passando per concetti come il rispetto del maestro e dell'arte marziale stessa.


Questo è il retro della vhs in italiano.
In America ne uscì almeno un'altra, sempre con Jason David Frank a fare da superstar.
Dunque, le arti marziali: uno degli ingredienti della formula di successo dei Power Rangers.
Ma ne riparleremo in dettaglio, presto.
Morphin' Time!


Special thanks to Emanuele Sidoti per il materiale italiano

[PENSIERI] effetto remake: pro e contro

$
0
0

Nel giro di due mesi, i fan di due grandi brand 
-hanno storto il muso 
-sono rimasti un po' meh
Per cosa? Per le immagini -fatte trapelare- delle nuove serie animate di She-Ra la Principessa del Potere (Netflix/Dreamworks) e Teenage Mutant Ninja Turtles (Nickelodeon).
Ecco. Non sempre i remake sono wow. Almeno all'apparenza.

Se lo schizzo di lavorazione per She-Ra, divulgato nel dicembre scorso, ha provocato un brivido ma può anche essere una sorta di "test" (del tipo: vi facciamo vedere l'immagine più brutta, magari uno di quei disegni di infra-animazione), resta che Netflix e Dreamworks hanno tra le mani una bomba atomica che è difficile da gestire.


Il remake di He-Man del 2002 seppe guardare alla modernità di quegli anni (che un po' virava sul giappominchiesimo) senza eccedere, lasciandoci una serie davvero interessante e con un design meritevole d'attenzione.
Forse si dovrebbe procedere su quella linea -magari tornando a uno stile più americano- ma già fa strano non partire dalla storia di He-Man, visto che l'esistenza di sua sorella She-Ra si scopre in un secondo momento a giochi già ampiamente avviati.
Fare un remake di She-Ra presupporrebbe quindi un narrato precedente e non mostrato? O si inventeranno chissà cosa, scontentando i fan di una saga che è già bella che pronta per essere animata come si deve?

Ma se per l'icona pop She-Ra ci si preoccupa della storia, più che del disegno (almeno fino a quando non mostreranno qualcosa di più concreto...), febbraio si è aperto con un colpo al cuore per i fedelissimi delle Tartarughe Ninja.
La nuova serie -da settembre 2018 in onda su Nickelodeon, che ha chiuso in fretta e furia la precedente- avrà come titolo Rise of Teenage Mutant Ninja Turtles, torna all'animazione 2d e a un uso di colori finalmente accesi, fluo, sgargianti.


Ma... visto che roba?
Sono le vere Tartarughe, quelle? No.
Il designè totalmente diverso, così come tanti "piccoli" dettagli. Donatello che fa il santone yoga con un aggeggio che regge April O'Neil afroamericana (dio, quanto odio i cambi di etnia). Michelangelo che usa una frusta con lama rotante tipo robottone giapponese. Raffaello che sembra Ralph... Spaccatutto. Il nemico (doppiato da John Cena) non sarà Shredder ma un alchimista pronto a contendersi con le Tartarughe i mistici segreti ninja di New York. O qualcosa di simile.
Insomma. Le premesse non possono essere positive, perché ancora una volta (la quarta) lo stile e la trama dei creatori originali non vengono rispettati (solo la serie animata anni 2000 se ne avvicinò molto).

Ma secondo voi... perché le case di produzione si impelagano in cose come queste, inventandosi chissà cosa e stravolgendo chissà cos'altro, quando hanno già tutto bello e pronto, coi fan di un titolo che non chiedono altro che fedeltà all'originale... o almeno anche solo al passato che hanno vissuto?
Siamo in piena generazione dei ritorni, vero... ma che almeno tornassero per bene!

[GEEK LEAGUE] lo Slime, il mio Totem Geek

$
0
0

Oggi niente MikiMoz: torna il Prof. Möuze della GEEK LEAGUE!
Io e gli altri vigilanti presentiamo il nostro oggetto topico, quello che più degli altri descrive la nostra passione per il mondo pop: il TOTEM GEEK.
Io vi parlo dello Slime, sostanza viscosa che dalla fine degli anni '70 non ha mai smesso di appassionare generazioni di ragazzini: a fine post trovate tutti i TOTEM GEEK degli altri componenti della GEEK LEAGUE! Non fateveli scappare.
Infine, vi ricordo chesevolete entrare a far parte di questo supergruppo basta leggere le istruzioni in calce al post: vi aspettiamo nella Lega dei bloggers nerd!

Il barattolo di Slime -ancora sigillato dal 1986- che vedete in foto è per me lo Slime per antonomasia: quello targato Masters of the Universe, by Mattel.
Sicuramente una delle primissime linee di giocattoli a utilizzare la "melma" viscida, merito dell'azzeccato playset La Trappola dell'Orrore(Evil Horde Slime Pit) di cui vi parlai qui.

 Ma la Mattel aveva commercializzato già a fine anni '70 i barattoli di Slime (Slaim in Italia).
Sia come gioco singolo, sia per un gioco di società: Slime Monster Game.

immagine web

La stessa casa di produzione riutilizzerà la sostanza giallo-verde per la linea Mad Scientist (cliccate sull'immagine per saperne di più).

http://mikimoz.blogspot.it/2017/02/lo-scienziato-pazzo-mattel.html

Negli anni '80 era tutto un fiorire di slime. Da quelli venduti singolarmente in barattoli (anche per i Masters era possibile acquistarlo a parte, al di là del playset che lo conteneva), sino alle popolari linee Teenage Mutant Ninja Turtles e The Real Ghostbusters.
Le Tartarughe Ninja utilizzarono il loro "Ooze" per diverse confezioni: ricordiamo il Flushomatic e la Catapulta Lanciaschifezze (Retrocatapult), nonché le confezioni singole di Ooze Retromutagen Slime.

immagine web

I Ghostbusters avevano già Slimer dalla loro parte, ma per le loro action figures fu utilizzato spesso e volentieri lo slime (specie di colore viola) chiamato Ecto-Plazm. Ricordiamo i Goopers e i Mini Goopers, pupazzi morbidi che, premuti, facevano fuoriuscire la sostanza.
Stesso meccanismo per tanti altri giocattoli a seguire.
Ma negli anni '90 lo slime non passò di moda e anzi lo si poteva trovare all'interno di uova contenenti un misero dinosaurino di plastica.

immagine web

Non una novità: già la Mattel, all'inizio, aveva cominciato a inserire piccoli animaletti di plastica (tipo vermi) all'interno dei barattoli di slime.
Idea che sarà ripresa per la nuova ondata anni 2000 nata con lo Skifidol, che a oggi va ancora alla grande proponendo vari tipi di slime.
Nel mezzo, anni '90, il Gak targato Mattel/Nickelodeon, nelle confezioni a forma di stella, con tanto di macchinario per "pompare" la sostanza e farne delle bolle.

immagine web

La Hot Wheels, nel giugno 2017, esce in edicola distribuita da DeAgostini con barattoli di slime di vario colore.
Ne approfitto subito per fare la scorta di quello giallo-verde, adatto per lo Slime Pit dei Masters.

giugno 2017

Dunque, per me lo Slime è sempre un ritorno all'infanzia. Un gioco "alieno" che si inseriva prepotentemente nelle varie toy-line. Le sporcava, le rendeva diverse. Era quasi interattivo.
Anche dal logo di questa stagione del Moz O'Clock scendono gocce di slime colorato.
Per molti anni non riuscii ad avere lo Slime Pit, tanto che me lo inventavo da solo, mettendo l'Infasil Intimo (colore verde) dentro il contenitore nero dei rullini fotografici. Lo facevo colare attraverso qualche struttura realizzata coi Lego.
Ecco, ad esempio i Lego non hanno mai utilizzato lo slime: non è mai troppo tardi, però!




Scoprite tutti gli altri Totem della GEEK LEAGUE!
Il Bazar di Riky: gli Exogini
Omniverso: L'Uomo Ragno #102
Storie da Birreria: il Tablet
La Bara Volante: il Maestro Yoda
La Cupa Voliera del Conte Gracula: la Carta Stampata
Nerditudine: il Commodore
The Reign of Ema: joypad del Sega Master System
Moz O'Clock: lo Slime
Fede Stories: Game Boy Advance 
Gameocracy: Dragon Ball Final Bout
Pietro Saba World: il Personal Computer
La Firma Cangiante: l'albo Marvel 2 (Labor Comics)
Orso Chiacchierone: l'Unico Anello
Gioco Magazzino: il Furby
Il blog di Delux: l'action figure di Spider-Man
Il Cumbrugliume: Summer Games
Cornerhouse's pub: Nintendo NES

Seguite laPAGINA FB della GEEK LEAGUE!

Avete un blog o uno spazio che parla di cultura pop, retro, nerd e geek?
Abbiamo bisogno di voi! Entrate a far parte della GEEK LEAGUE!
Clicca qui per tutte le informazioni!

[BLOG] Moz O'Clock Digest - n.1/2018

$
0
0

Primo superpost dell'anno, primo appuntamento del 2018 con il Moz O'Clock Digest!
Una raccolta di articoli oldies/goldies o cult che vi potranno fare compagnia durante le mie assenze dalla blogosfera.
Sì, perché da oggi fino a venerdì mi trovate a Modena per una breve vacanza e per il concerto di Caparezza: chiunque di voi è in zona mi avvisi, che ci scappa una bevuta!
Veniamo a noi!

Stavolta ho scelto tra gli ultimi articoli pubblicati, così se ne avete perso qualcuno che può interessarvi trovate il link per poterlo leggere.
Ma prima facciamo partire un po' di retrowave music!

MUSICA

Cliccate play e godetevi questa compilation di Ottobre 2017!


I POST

  • Batman si sposa? Scoprilo qui (click!)
  • Il successo del wrestling in Italia (click!)
  • Wonder Boy III, un platform rpg (click!)
  • Snack: tra peso e gusto, come cambiano nel tempo (click!)
  • L'episodio pilota di Ken il Guerriero (click!)
  • The Lion Trophy Show, videogame televisivo (click!)
  • Street Fighter: la guida completa (click!)
  • Una retrospettiva su Il Re Leone (click!)
  • I Superamici: un cartoon sulla JLA (click!)
  • Riscopri i migliori cattivi dei cartoons (click!)
  • Educazione Fisica a scuola: non funziona (click!)
  • Intervista esclusiva a Uan di Bim Bum Bam (click!) 
  • Power RangersKarate Club, le vhs (click!)
  • Bunny Band, rivista dei personaggi Looney Tunes (click!)
  • Collezione album di figurine: ecco la mia (click!)

Ci rileggiamo prestissimo!

[MUSICA] Caparezza - Prisoner 709 Tour: un carnevale di energia

$
0
0

Nella settimana della musica italiana io e i miei amici siamo andati al PalaPanini per assistere alla tappa modenese del Prisoner 709 Tour di Caparezza.
Ok, dopo questa introduzione da tema di quinta elementare, utile però a chiarire subito chi - dove - quando, passiamo all'azione.
Ah no, non ho detto il quando: mercoledì 7 febbraio 2018.

Sul biglietto c'era scritto ore 21.00, e puntuale come non mai -un tempo gli spettacoli si facevano aspettare un po'- ecco che si spengono le luci (wow con i temi da quinta elementare!)...

Parte la data del Prisoner 709 Tour.
Un Caparezza nuovo, più personale, quello che traspare dal suo ultimo lavoro dal titolo analogo, come vi avevo raccontato qui.
Tutta la prima parte del concerto è dedicata al nuovo album, dove trionfano la title-track, l'inno Ti fa stare bene e l'intima Una chiave.
Oltre queste, si inizia con Prosopagnosia, si prosegue col viaggio interreligioso di Confusianesimo, poi Migliora la tua memoria con un click, il sibilo di Larsen, L'uomo che premette, il carillon introduttivo di Minimoog e l'ipnotica Autoipnotica.
Chiude Prosopagno sia!, reprise dell'intro che apre le porte alla seconda parte dello show: quella dedicata tutta ai vecchi successi.

Confusianesimo

E si comincia proprio con la stra-famosa Fuori dal tunnel. Poi Legalize the Premier, Non me lo posso permettere, Jodellavitanonhocapitouncazzo, Goodbye Malinconia, China Town, La fine di Gaia, Vieni a ballare in Puglia, Mica Van Gogh. E il tris finale con Avrai ragione tu, Vengo dalla luna e Abiura di me.

Due ore e trenta di spettacolo, non solo musicale.
Un concerto ricco di energia, di parole, di danza, di intermezzi.
Ballerini, coriste, la band, il braccio destro Diego: tutto concorre alla riuscita di uno show che spesso è un vero e proprio racconto a episodi (ossia le canzoni).
Il palco è una passerella, sul fondo ha un ponte. In alto svetta la forma di una serratura.
Caparezza è preso dai cambi d'abito più della Hunziker e di Baglioni, addirittura viene imbragato e vola su una chiave alata. E poi è vestito da apicoltore, cosmonauta, santone: il tutto tra un salto e l'altro.
Dalle quinte fuoriescono una decina di enormi simboli, che sono un po' come carri di carnevale: allegorie mobili.
Una lavatrice-dio, un frigo, un alveare, uno spaventapasseri, una postazione di comando, un lettino da clinica psichiatrica, un enorme libro pop-up.

Mica Van Gogh

Molte le luci, molti i pannelli che trasmettono ulteriori racconti nei racconti: i personaggi di Street Fighter II, un quadro di Van Gogh, il livello di "caricamento" a tacche.
E questo è niente: l'inizio è una sfera trasparente che si gonfia al centro della scena, con il cantante pugliese che dall'interno intona le prime strofe del concerto. Una bocca gigante, orecchie giganti, ma soprattutto due cannonate spara-coriandoli, una pioggia di stelle filanti e persino degli enormi e colorati palloni che il pubblico si diverte a lanciare via.
Una scaletta ben orchestrata, che accontenta tutti e promuove il nuovo lavoro dell'artista.
Il pubblico apprezza molto Una chiave, va in delirio per Prisoner 709 e si scatena con Ti fa stare bene.
Con le vecchie glorie, oltre al trittico finale -dove Capa non si risparmia dialoghi a tu per tu con diversi fans- si balla e ci si gasa praticamente su tutti i brani, anche quelli più amari o malinconici.
È uno spettacolo che val la pena di esser visto e sentito.
Apprezzano tutti, dai bambini coi genitori fino ai ragazzi e agli adulti.
Un concerto che ti fa stare bene.

Ve lo racconto, assieme al mio viaggio verso Modena, con questo breve video:


[LIFE] da Modena a Sanremo (un resoconto)

$
0
0

Rieccomi tra voi.
Dopo una breve vacanza, dopo una settimana segnata dalla musica italiana.
Ho deciso che partirò più spesso, perché i treni passano sempre.

E un po' mi mancava il gusto dell'avventura.

Il dormire come capita, magari non dove capita.
Ci si può prendere una gomitata sul naso, ma ne vale la pena.
Più concerti, sì. Musica. Nella settimana del Festival, sono andato a godermi un live.
Zaini in spalla, valigia, stazioni, binari.
Pioggia torrenziale, amici che ti raggiungono e altri amici che giungono.
Pizze a domicilio con cocacolazero gratis perché il pizza boy fa ritardo e la fame non fa sconti.
In città la frenesia è da sfruttare. Ognuno teme di perdere il cliente, che magari smette di andare nella tua pizzeria dal nome rumeno e si fionda su quella bangla.
Farli sentire in colpa, telefonare per sollecitare la consegna: ti farà dono di qualche bottiglia non vendibile separatamente.


Case di studenti, come ai vecchi tempi. Terminator e hasta la vista, baby.
Fumi che volteggiano dalle cicche, tenute in mani sicure che rollano e si muovono, su racconti di esami superati, bocciati, da dare.
Ma piove ancora, meglio tornare a casa. Con un joypad in più perché il pre-nanna è a base di Street Fighter V. Rashid e Necalli, impari a conoscere meglio i nuovi personaggi del tuo brand videoludico preferito. Le tette di Chun Li, di Cammy e di Laura sono l'unica cosa femminile disponibile in stanza.
Si dorme. Buongiorno. Caffè.
Ho voglia di mangiare qualcosa di tipico, almeno vagamente.
Osteria, tortelli (non in brodo, però), tigelle e gnocco fritto.
Non proprio leggerissimo per affrontare Caparezza, ma va bene lo stesso. PalaPanini, i controlli che manco contro l'Isis.
Non mi fanno entrare con una bottiglietta d'acqua frizzante: sarà che può contenere liquidi infiammabili? O perché dentro il palazzetto c'è un bar che ne vende di sue?
Concerto strepitoso, energia positiva, ve ne ho parlato qui. Si ritorna come siamo arrivati: a piedi.
Il McDrive non pesa la gente senza auto, così la stronza in cassa non ci risponde.
Ce ne andiamo a casa a stomaco vuoto, arrivederci panino di Bastianich.


Come in tante avventure, la valigia è sempre pronta, anche per muoversi nella stessa città. Cambio di casa, nuova ospitalità, nuova stanza, dopo un pranzo carbonaro rinsecchito per colpa mia.
Repliche di Sanremo: c'è musica nell'aria. Musica che assomiglia ad altra musica, almeno stando a due o tre canzoni che ho sentito. Non sapevo del macello sul pezzo di Moro, (auto)plagio o forse no.
Mi godo Samarcanda, e capisco che questo Festival è davvero ben realizzato. Piace ai giovani, non è il vecchiume di una Rai che non esiste più. Bene, perfetto.
La sera, in un quartiere pieno zeppo di ogni etnia tranne quella italiana, tra un turbante che ti sfreccia in bici e due nigga che molleggiano come fossero nel Bronx, eccola lì, la Grande M.
Gialla, sinuosa. Ma se mi giro a sinistra ci sono i tre piani del Burger King. McDonald's e Burger King, equidistanti.
Entrambi dall'altra parte della strada. Bastianich sei mio. Ma poi c'è anche il Whopper menù.
Due fastfood in un'unica soluzione, vi sfido a fare di meglio.


Mattina modenese, in una giornata in cui si intravedere qualcosa di primaverile.
Un bel giro in centro, una capatina in fumetteria (per rispetto prendo qualcosa targato Panini, che sennò ci fai la figura di merda...), piadine per pranzo e si riparte verso la stazione.
Per il treno c'è ancora tempo, e un altro McDonald's è proprio qui. E io non posso non mangiare un Crispy.
All'andata con una suora, al ritorno con gente stanca, è ancora tempo di musica. Dal 1989 del Litfiba Pirata Tour al 2018 del Festival di Sanremoè un attimo: Pelù propone quel brano, come lo cantò in un lontano passato, e duetta con Baglioni come successe negli anni '90 sulla sigla di Sandokan.
Mi basta il tempo di morire. Di stanchezza.
Domani puoi dimenticare, domani, ma adesso il letto mi dice di sì.
Lo so che non ama nessun altro.
Nel frattempo Italia2 chiude e resta libero solo il Canale 20, che magari diventa davvero quello che ti sei augurato.
Si ricomincia.

[GELATI] Algida 2018, a tutto Batman e Justice League!

$
0
0

Puntuali come l'estate, anche questo inverno vi presento i gelati Algida 2018.
Ecco i cartelloni, tra novità e conferme. E ritorni. E supereroi DC.
Sì, Batman la farà da padrone. Con scritte alla Moz O'Clock. E anche l'O'Clock la farà da padrone.
Scopriamo assieme questi gelati!


IL DESIGN

Sostanzialmente identico a quello dello scorso anno, minimale ma non più molto "piatto". I colori e le scritte creano una diversa armonia più accattivante.
E bisogna esserlo, accattivanti, che quest'anno arrivano anche i gelati Kinder: sarà guerra?

I GELATI

Iniziamo dalla sezione Cornetto.
Come sempre presente il Classico e il Super, ma riconfermato anche il Mini.
Proseguono la loro corsa quello Veggie e quello Senza Glutine, così come l'Esagerato XXL, il Royal all'amarena (sbiadita versione del Gran Rico) e i Choc 'n' Ball (che nacque come SuperBlob).
La novità è il Cornetto Coffee Shock, 100% caffè arabica e scaglie di cioccolato fondente.


Sezione Magnum.
Torna finalmente il Magnum Double Caramel; si ripresentano i Double Chocolate e Double Lampone.
Il Magnum Classicoè immancabile, assieme al Bianco, Mandorle e Intense Dark.
Con loro, la Bomboniera (ormai marchiata con la M), Caramel & Nuts (versione cafon-chic del vecchio Winner) e Sandwich (che quest'anno dovrà fare i conti con il ritorno dell'originale... come scoprirete più sotto).
La novità è Magnum Pralinè, con cioccolato belga.


Sezione classici.
Cremino, Croccante all'amarena, Croccante Nocciolato (un tempo noto come Feast), Lemonissimo, Fior di Fragola, Liuk, Cooky Snack, Copa Rica all'amarena e coppetta Kimbo al caffè (omonimo).
Per i Solero, oltre a quello Exotic, quello Ananas e quello Fragola, nasce Bio: senza glutine e vegan.
Il Calippo lo si succhierà al lime e alla cola, ma nello stesso formato tubiforme arriva anche il ghiacciolo Lipton Ice Tea (al tè verde). Un ritorno all'Algida per il noto marchio di tè, ricordate il vecchio spot col mitico Dan Peterson?


Passiamo ai biscotti.
Continuano il Camillino old style (non quello anni '90), il Winner Taco, l'Iceberger.
Il Cucciolone (sempre Maxi) si fregia ora dei disegni Batman/DC con font che conoscete già.
La novità è il biscotto circolare dal color oreo4 O'Clock.
E dal passato, ecco che torna il Bikini, chiamato Bikini 1969. Una piacevole sorpresa.


Sul lato kids, ancora la scatolina Treasure (che vuole essere una novella coppetta Music); il Super Twister, i cinque inossidabili gusti del Freddolone (con nuovo formato e nuova ricetta), il Piedone (old style) e riconfermato il gelato vaniglia-banana dei Minions.
Le novità: lo Stecco Batman, la cui forma e il cui senso riportano a taaaanti anni fa, e la Surprise Cup della JLA, con in regalo i tattoo dei supereroi.


E nei bar più forniti, sulla scia del Cafè Zero, ecco arrivare l'americanissimo (almeno negli intenti) Calippo Slush: una granita in tanti gusti per una novità fantasticamente anni '80-'90!

RIFLESSIONI

Coi prezzi tutti o quasi lievitati, ben poche cose da 1€ sopravvivono al rincaro (i canonici dieci centesimi).
Persino i Freddolone salgono a 0,60€ ma comunque come lo scorso anno il tetto massimo resta quello dei 2€.
Ricapitolando: torna il Magnum Double Caramel; torna il Bikini; il Calippo si fa granita; il Lipton diventa ghiacciolo; i supereroi DC sbarcano sul Cucciolone, sullo Stecco Batman e nella Surprise Cup; i biscotti guadagnano il 4 O'Clock; Coffee Shock, Magnum Pralinè e Solero Bio completano il 2018 Algida.
Soddisfatti?

[MUSICA] Larasong, quando i Litfiba celebrarono Lara Croft

$
0
0

Forse in pochi sanno che la rockband Litfiba, ai tempi temporaneamente senza la voce di Piero Pelù, si occupò della canzone di un videogioco.
E non un videogioco qualunque, ma un brand diventato icona popolare e che ha generato film, fumetti, merchandising vario: Tomb Raider.
Per il sesto episodio delle avventure di Lara Croft -il criticatissimo The Angel of Darkness- uscito nel 2003, la casa editrice commissionò al gruppo guidato da Ghigo Renzulli una canzone inedita.
Nacque così Larasong.

L'OPERA

La storia vede la bella archeologa alle prese con un omicidio che non ha commesso, ma per il quale viene braccata dalla polizia di mezza Europa.
Tra Parigi e Praga, Lara Croft dovrà vedersela con una pericolosa setta esoterica.
L'uscità di Tomb Raider: The Angel of Darkness fu inizialmente posticipata dal 2002 al 2003, ma ciò non bastò a sistemare tutti i bug presenti. I fan lamentarono l'assenza pressoché totale degli ambienti che avevano fatto la fortuna del brand (sotterranei e mausolei), a favore di zone di gioco più urbane.

LA CANZONE

Cantata da Gianluigi "Cabo" Cavallo, che aveva sostituito Pelù, vede Renzulli alla chitarra, Gianluca Venier al basso, Gianmarco Colzi alla batteria e Antonio Aiazzi alle tastiere. Larasong, uscito come singolo, non è presente in nessun album della band.


VUOI SAPERE TUTTO SUI LITFIBA? NON PERDERE LA GUIDA COMPLETA ALLA ROCKBAND ITALIANA: CLICCA QUI!

IL TESTO

(E chissà se sono io che gioco te
oppure se sei tu che giochi me...)

Sei nei guai, e tutto sembra contro di te

stavolta devi correre, lottare per la verità.

Sfiderai antiche e strane creature

nascoste dientro gli angoli
tra enigmi, segni e profezie...

Ora c'è l'Angelo Oscuro (The Angel of Darkness),
una nuova identità...

Allucinazioni o realtà (chi sei?)
oltre il buio c'è la verità.


Sentirai il pregiudizio su di te
accetta questa realtà:
il dubbio rende fragili.
Ti perderai, ti cercherai, ti troverai...

Pensa chi sei, pensa chi sei...

sì che lo sai!

Ami i videogames? Fiondati nella
sezione videogiochi del blog!

[BLOG] MOC Goldies Compilation - stagione 1 (2006-2007)

$
0
0

Tra il 2013 e 2014 iniziò qui una rubrica, che niente affatto umilmente chiamai MOC Goldies.
In sostanza, l'idea era quella di selezionare una manciata di articoli "vecchi&gloriosi" del passato, annata per annata.
Classici, per me e per il pubblico, sulla base di una superbia che mi faceva pensare al mio blog come una testata importantissima.
E oggi, che sono ancora più superbo e vedo il Moz O'Clock come -chessò- Playboy, Panorama, Epoca, L'Espresso, Time, Vogue, Grazia, Cosmopolitan..., ho deciso di continuare con quella rubrica.
Ma prima ho voluto fare un riassunto generale per tutti. Torniamo al primo anno, torniamo al 2006-2007...

MOC Goldies non era la semplice riproposizione copia/incolla di vecchi post.
Certo, la formula con cui li riproponevo era quella originale, così come erano stati scritti: ma in più aggiungevo una mia postilla che raccontava e spiegava cosa c'era dietro quel preciso post.
Il ricordo, il momento. Il perché era stato scritto. E magari anche cosa era successo nello spazio commenti dei lettori.

Tale resterà la ricetta con cui, durante questa dodicesima stagione, vi proporrò i sei o sette post migliori del secondo anno di vita del blog (2007-2008).
Che poi è un anno fondamentale per il Moz O'Clock, perché in un giorno di settembre 2008 questo spazio da °°PoP CoRNeR°° divenne proprio Moz O'Clock.
Direi che siamo nell'anno giusto, anche per festeggiare un'altra ricorrenza, un altro compleanno.

Se volete farvi un'idea di com'era questo blog oltre undici anni fa, se volete capire com'è strutturata questa rubrica, ecco i MOC Goldies del 2006-2007.


Dunque, presto MOC Goldies tornerà con altri superclassici.
Come concludevo all'epoca...
...Stay Gold!

Vuoi fare un tuffo nel passato? Leggi anche
La storia del Moz O'Clock - Stagione 1
La storia del Moz O'Clock - Stagione 2

[FUMETTI] Topolino in: "Ho sposato una strega" (ossia lo shockante San Valentino Disney del 1990)

$
0
0

Una copertina sanvalentiniana, quella del Topolino uscito l'11 febbraio 1990.
Celebrava l'amore: cuoricini, stelline, colori, Paperina e Paperino che si tengono abbracciati, con la dovuta casta distanza, su uno spicchio di luna.
Una copertina come tante. Ma quel Topolino n. 1785 presentava la storia più shockante di tutto il panorama fumettistico disneyano.

Topolino in: "Ho sposato una strega".
Scopriamo assieme quale assurda particolarità nasconde questo fumetto, al di là di tue tavole invertite per sbaglio...

Bandita per sempre dal lotto dei fumetti di Topolino, mai più riproposta in raccolte e celebrazioni, Topolino in: "Ho sposato una strega" (testi di Marconi e disegni di Cavazzano) sembra essere una normalissima storia dedicata all'amore, in un normalissimo numero sanvalentiniano del popolare settimanale Disney.
E invece.


È sì una storia che ha l'amore come tema centrale e con Topolino come personaggio principale.
Ma la controparte non è la solita.
Avete capito bene: per una serie di circostanze, Topolino tradisce Minni.
Facciamo un passo indietro e vediamo cosa porta Mickey verso questa scelta.
Basettoni coinvolge Topolino nel pedinamento di un bandito.
Una missione della durata di un mese. Minni non la prende affatto bene.



Basettoni minimizza: "Le passerà! Al tuo ritorno, un mazzo di fiori, una cenetta intima e...", insomma vecchia scuola il nostro commissario, sa come sono fatte le donne.
Dalla centrale arriva però la notizia che il criminale è stato già arrestato, così Topolino può sperare di far subito pace con Minni.
Anzi, visto che c'è un camper (che era la copertura per la missione) noleggiato già per un mese, Basettoni lo cede volentieri all'amico in modo che possa utilizzarlo per una vacanza con la sua amata.
Ma quando Topolino va a casa della sua fidanzata... trova Clarabella che, oltre a fargli la cazziata femminista, gli dice che Minni è incazzata nera ed è partita da sola per una crociera.

Topolino, infuriato, si mette alla guida del camper e con Pluto si dirige verso nuovi orizzonti per una vacanza scacciapensieri.
Diluvia, e i due danno un passaggio alla bella Samantha, che però in zona non è ben vista: Topolino arriva a difenderla persino contro un benzinaio, e ci guadagna un occhio nero.
Un nobile gesto da cui scocca la scintilla.
Subito Samantha porta Topolino a casa, dove gli presenta suo padre. Per tutto il mese, il nostro Mickey decide di fermarsi lì, anche se Samantha e suo padre sembrano nascondere qualcosa.
Passa un mese, un mese di estrema vicinanza tra Topolino e Samantha.
E succede che i due si baciano.


E quindi, frettoloso come tutti gli uomini, cosa fa Topolino? Chiede la mano di Samantha.
Al che il futuro suocero rivela chi siano loro in realtà, costringendo Samantha a una dimostrazione delle sue doti magiche. La strega inizia a pulire casa senza sforzo, suo padre spera che la visione di mobili, stracci, scope che si muovono da soli possa portare Topolino a un ripensamento, o quantomeno a una riflessione più ponderata.
Ma oh, Topolino secondo voi si impressiona per due cazzate simili, quando in Fantasia fece peggio?
No di certo: e allora niente, lui è innamorato, lei pure, vuole sposarla.
A patto che, per evitare complicazioni, Samantha non usi la magia.
E venne il giorno delle nozze.
Della prima notte insieme in un letto matrimoniale (arredo sempre arginato dalla Disney dove tutti sono eterni fidanzati, anche se questa estate si è visto un letto a due piazze proprio per Topolino e Minni in una cabina di una nave da crociera).


E venne la vita da ammogliati e ammaliati. Con Samantha che proprio non riesce a non usare la magia, fino a farsi scoprire da Clarabella e da tutta Topolinia.
Città che, tipo l'Italia salviniana, inizia a dare spettacolo con manifestazioni e cartelloni anti-streghe. Ci manca giusto Paperino che imbraccia il fucile e si mette a sparare a Nocciola e Amelia.

Ma il danno viene evitato, quando il suocero baffuto mostra a Topolino e Samantha la realtà: tutto quello che i due hanno vissuto negli ultimi giorni non era che il futuribile e probabile andazzo della vita coniugale, dopo un matrimonio che per fortuna non c'è mai stato.
Così tutto torna alla normalità: Topolino e Samantha capiscono che non è il caso che stiano assieme, e il topo, con Pluto, se ne torna a Topolinia.
Caso chiuso, quindi?
Nossignore.


Topolino e Samantha si sono comunque davvero innamorati, si sono comunque davvero baciati, hanno davvero espresso volontà di unirsi in matrimonio.
Questo non può succedere -forse giustamente- in casa Disney. Tale fumetto, come per magia -forse la stessa del papà di Samantha- non esiste più.
E così Topolino è triste, sulla via del ritorno, consolandosi solo con la foto che Samantha fa apparire sul cruscotto. La dedica: "al mio amore senza fine".
Alla faccia di Minni.
Buon San Valentino a tutti.

Per saperne di più e vedere la storia completa, vi rimando al Blog di Delux, da cui ho tratto gran parte delle immagini perché mi rompevo a scansionare la mia copia di Topolino n. 1785.

[GIOCATTOLI] Cap Machine, la macchina per fabbricarsi i Pog!

$
0
0

Chi di voi era ragazzino attorno alla metà degli anni '90 ricorda sicuramente i Cap o Pog.
Dischi di cartone raffiguranti vari soggetti, era possibile collezionarli e anzi poi ne uscirono delle linee specifiche dedicate a titoli famosi della cultura pop.
Tirando addosso ai Pog un gettone più pesante, bisognava cercare di farli ribaltare per conquistarli e vincere la sfida.
Una piccola mania che dilagò anche in Italia: ma non tutti ricordano che nel 1995 la Giochi Preziosi commercializzò la Cap Machine, ossia la macchina per fabbricarsi in casa i Pog!

In sostanza l'unico limite era la fantasia... e il numero di caps disponibili nella confezione (60 dischi adesivi).
Bastava prendere una foto, un'immagine, o anche un nostro disegno e... voilà, ecco che avremmo avuto il nostro Pog personale e unico.

Ho recuperato la Cap Machine e l'ho aperta per voi, provando a vedere come realizzare qualche Pog.
Ecco qui l'unboxing e la dimostrazione del funzionamento della Cap Machine Giochi Preziosi!
Cliccate play e godetevi questo tuffo negli anni '90!


Ami le collezioni del passato? Leggi anche
Le mie schede telefoniche
I miei album di figurine anni '90
Sorrisini Supersport 1992-1992
Stickers Panini
Cards NBA anni '90
I miei tappi a corona

[TV] Italia2 chiude, Venti apre, Bim Bum Bam (forse) torna: ripropongo la mia idea televisiva!

$
0
0

Una paio di settimane fa si parlava di di una eventuale mia tv ideale.
Vi avevo illustrato, per sommi capi, come poteva essere la Moz O'Clock Television.
Che avrebbe avuto contenitori come Bim Bum Bam.
Che avrebbe avuto cartoons come Italia2.
Che mi auguravo potesse prendere vita sul canale Venti di Mediaset.
E poi è successo che: Venti apre in primavera. Bim Bum Bam forse ritornerà. Italia2 sta per chiudere i battenti.
Direi di analizzare la situazione.
E in più, entro nel dettaglio della mia tv.

COSA È SUCCESSO

Metto subito le mani avanti. Le mie sono solo fantasie.
Un po' ho in effetti anticipato la realtà, ma non nella cosa più importante: il compimento del mio sogno.
La tv retronostalgica in stile Italia1 anni '80 e '90 che mi auguravo non sarà sul canale Venti (inizio trasmissioni in primavera), che invece trasmetterà film e serie moderne, roba nuova appena passata sui canali a pagamento, in diretta concorrenza con Rai4.
Pare ci sia un però, nel senso di un probabile ulteriore canale.
E allora io la mia idea la rilancio: rete generalista retronostalgica. Chissà se dicendolo ancora... qualcosa succede.

Ho anticipato la realtà perché poco dopo la mia proposta viene fuori la notizia che Bim Bum Bam potrebbe tornare, con una formula aggiornata. Solo chiacchiere, per ora, ma intanto.
E Italia2? Chiude. A breve.
Addio alle serie in corso, specie quelle a cartoons, che poi erano le nuove stagioni di vecchie storie, tipo One Piece.
E allora io la mia idea la ririlancio: rete generalista retronostalgica, che guardi al presente. Chissà se dicendolo ancora... qualcosa succede.

I MIEI PROGRAMMI IDEALI

Veniamo alla Moz O'Clock Television. Ecco cosa trasmetterei in dettaglio.

Iniziamo dai cartoons. Rifacendomi alla Mediaset, riproporrei 4 fasce fisse: Caffellatte (mattina), Ciao Ciao (pranzo), Bim Bum Bam (pomeriggio) e Game Boat (preserale).
Cosa mandare in onda? Innanzitutto le nuove stagioni di titoli cult.
Si seguirebbe la scia di Italia Teen Television e Hero, quindi niente censure e ritorno di grandi classici (anche robot) assenti da troppo. Largo spazio alle serie americane anni '80.
I cartoon godrebbero anche di un appuntamento in prima serata, in seconda serata e di alcune maratone (notturne o domenicali).


Passiamo allo sport. Assolutamente wrestling, con incontri WWF/WCW anni '80-'90 e appuntamento settimanale della WWE di oggi. In più, i grandi eventi (es. Wrestlemania)in chiaro.
Appuntamenti settimanali anche con Grand Prix - Fuori Giri per rally, trial, motocross e NBA Action, con gli highlights del basket americano.
Eventi e tornei di arti marziali (Oktagon), football (Superbowl) e via dicendo farebbero parte del lotto.
Show come American Gladiators e Beastmaster non mancherebbero.
2 Fast, con robe Redbull e sport veloci ed acrobatici, completerebbe il tutto.


Musica, costume, televisione.
Ogni giorno, nella mattinata, una carrellata di video cult, magari introdotti da un dj come in Deejay Television. Appuntamento settimanale con Superclassifica Show e in estate con Super Estate.
Molti celebri concerti e il ritorno del programma Night Express con artisti dal vivo.
Farei tornare anche Target, col suo taglio veloce a parlar di tv, e Fuego! per costume e cultura popolare (darei spazio a analisi di videogiochi, serie tv e fumetti).
Il Festivalbar non si farebbe desiderare troppo.
Tornerebbero i contenuti dei programmi del vecchio canale Italia Teen Television (BandIT!, IT! Generation, Mangaus).


Varietà e spettacolo.
Molte delle trasmissioni iconiche di Mediaset diventerebbero appuntamenti concentrati e velocissimi: La sai l'ultima?, Paperissima, Smile.
Verrebbe riesumato anche il Drive In in edizione ovviamente moderna, e pure programmi come Matrioska/L'araba fenice/Lupo solitario.
Non mancherebbero nuove edizioni di Mai dire Tv e Mai dire Banzai, nonché del Karaoke.
Dall'America tornerebbero Robot Wars e Monster Jam.


Sexy.
Nuova versione di Colpo Grosso; filmati targati Playboy (vecchi e nuovi).

Attualità.
Generazione X, talk con e per ragazzi.
Tempi Moderni, talk generale su svariati argomenti.

Giochi.
Quiz e gameshow tipo Sì o No, Il Pranzo è Servito, La Ruota della Fortuna e Ok, il prezzo è giusto! ma anche telefonici alla The Lion Trophy Show.


Cucina e real tv.
Street Food Battle e un "Masterchef" di street food come cooking show.
Una brevissima ricetta junkfood (sul modello Youtube o video Instagram) ogni giorno.
Per la real tv, spazio ai ragazzi: qualcosa a scuola, qualcosa in palestre e altri luoghi sportivi, altri racconti di volontariato. Anche un vero e proprio reality con questi argomenti e molti dibattiti potrebbe andar bene.
Farei tornare 8mm, che presentava i video più "particolari" catturati per caso da telecamere comuni.

Documentari e cultura.
Qualcosa con linguaggio veloce e giovanile. Natura, costume, società, storia, passato recente, misteri svelati, fenomeni, scienza.

Cinema.
I grandi classici e le grandi saghe anni '80 e '90. I cult di sempre. Anche animazione.
Prime, seconde e terze serate. Venerdìaction, poi I racconti di Zio Tibia, molto cinema di genere italiano anni '70.
Un programma di approfondimento cinematografico sarebbe l'ideale.


Telefilm e serie tv.
Qualche cult del passato Mediaset come Valentina.
Ma anche serie moderne e grandi titoli anni '70-'80-'90.
Spazio ai sentai americani e giapponesi.

E questo è.
Piersilvio, se ci sei batti un colpo.

[PENSIERI] critiche a prescindere

$
0
0

A volte sembra che bisogna essere per forza contro.
Mai a favore, o mai sticazzi.
Ci sono degli argomenti, diciamo quelli nazional-popolari, che -così come catalizzano l'attenzione delle grandi masse- attirano le critiche di un'altra grande massa.
Le mie critiche, le tue critiche, le critiche di tizio, di caio, di sempronio.
È figo essere contro. Ma spesso è anche la strada troppo facile.

Prendiamo ad esempio il Festival della Canzone Italiana, per gli amici Sanremo.
Quando arriva la settimana di Sanremo, ecco che tutti diventiamo brutti, sporchi, cattivi e rock, se non addirittura metal.
E sono solo canzonette, e fanno pietà, e parlano d'amore mariù, e fico De Andrè  che non ci è mai andato, e Vasco l'hanno fatto arrivare ultimo, e Tenco si è sparato. Le solite cose, note a tutti. Pure a Salvini, che finge di non saperle per venire retwittato.


Insomma, capite che criticare a prescindere il Festival ora ci mette quasi allo stesso livello di un Salvini qualsiasi?
Quindi, suvvia.
È musica leggera, lo si sa fin dalla prima edizione. Funziona in un certo modo, e adesso è soprattutto uno spettacolo televisivo, più che musicale.
Dove invitare l'attore di Hollywood, lo sportivo, l'astronauta.
Ogni tanto ci scappa qualche ospite musicale. E quest'anno non è andato certo male.
Ma Sanremo è Sanremo e non può essere né il Festivalbar, né qualsiasi altro spettacolo televisivo-musicale. Dunque: perché fare ogni santo febbraio lo stesso rumore? Lo stesso broncio?

Quando si parla di fast food, tutti ci riscopriamo amanti della cucina che dico nazionale! Che dico regionale! Che dico locale! La cucina della nonna! Centimetro zero, altro che kilometro zero.
Bleah il Mc, come fate a mangiare il Whopper, solo gli afro mangiano il pollo del KFC e via dicendo. Vorrei vedere cosa mangiate ogni giorno.
Vi ammassate il pane da soli? Vi fate la pasta col grano che cresce nei vostri ettari di campagna?
Il vostro maiale lo scannate ogni otto dicembre? Siete già andati a mungere la mucca che avete nella stalla dietro casa? I ravanelli sono quelli dell'orto? Sì, che costeggia la superstrada.

A me pare che non si badi mai al contesto. Che, per fare i "contro", si perda di vista la realtà dei fatti.
Sanremo è musicalmente qualcosa di livello medio, che si innalza in certi casi (le ultime due gestioni, ad esempio) e si abbassa in altri (quando ci fu la De Filippi coi suoi Amici).
Non si può pretendere sia qualcosa di alto e poetico: non vuole esserlo, non deve esserlo.
Il fastfood nasce per proporre junkfood. Letteralmente: cibo spazzatura.
Non vuole essere slow food. Eppure quando due burloni hanno portato un Big Mac in un incontro tra amanti della cucina gourmet, spacciandolo per chissà che costosissimo hamburger, tutti si sono leccati i baffi.
La stessa gente che paga cinquanta euro per un piatto con diametro di 70 cm e al centro uno gnocco e una sgommata di crema.


E le multinazionali fanno schifo. Le grandi aziende fanno schifo.
Sì, eticamente è vero. Eticamente è sbagliato mangiare al Mc o bere Coca-Cola.
Ma se ragionassimo con queste sottigliezze, non potremmo fare più niente.
Non avreste le scarpe che portate ai piedi. Non avreste il dispositivo con cui mi state leggendo. Non mi leggereste nemmeno, visti gli argomenti che tratto.
Non avreste il 90% delle cose che vi circondano. Di utili e meno utili. E di futili.
È una guerra persa, se di guerra possiamo parlare. Siamo sconfitti e schiavi.
Poi ci sono schiavi più e schiavi meno. E schiavi consapevoli, e pertanto forse stronzi.
Siamo in quest'ultima categoria?
Un esempio: amo i Power Rangers. Prodotti dalla Saban di Shuki Levy. Il cognome vi dice niente? Ha un sapore noto. Non per la Montalcini, ma perché giudeo.
La Saban è un'azienda che a guardare complottisticamente diremmo parte della lobby ebraica di Hollywood. Finanziata dai Clinton.
E io tifo Trump. Ma vedo lo stesso i Power Rangers.
Che erano Disney, e sono l'unica cosa che la Disney non ha più, mentre compra tutto il resto.
È la loro guerra, non la nostra.
Non critichiamo a prescindere: godiamone.

[SERIE TV] Everything Sucks! - parliamo di anni '90

$
0
0

Tutto fa schifo.
La scuola fa schifo, gli amici fanno schifo, le ragazze che non ci stanno fanno schifo.
I genitori fanno schifo, i professori fanno schifo, la tv fa schifo, i revival fanno schifo.
Gli anni '80 fanno schifo, soprattutto. E infatti ora siamo nel modernissimo 1996.

Ma sempre retronostalgia è, a riprova dell'esistenza della Generazione dei Ritorni, dove anni '80 e '90 costituiscono un insieme di cliché ben definiti e codificati: colori, mode, modi di dire e di fare e di vivere.
Everything Sucks!ci riporta così negli anni '90, ma a ben vedere...

Netfix guarda ancora al passato. Dopo Stranger Things, dopo Dark e dopo The Toys That Made Us, l'onda revival non perde la sua forza e stavolta rompendo con gli anni '80 arriviamo nel decennio successivo.

Quello di Crescere, che fatica!, Beverly Hills, e ancora Friends, Will & Grace, e Fuga dalla scuola media, Giovani, carini e disoccupati, Breakfast Club.
Vai col trailer.



La scuola che molti di noi hanno visto, le situazioni che molti di noi hanno vissuto.
1996: dietro l'angolo, solo venti anni fa o poco più.
Eppure tanto basta perché tutto sia diverso, e diverso lo è.

Ma cosa fa Netflix? Ha davvero smesso con gli anni '80 passando ad altro, oppure quel che conta è il periodo d'oro della retronostalgia?
Io credo sia questo: non esiste più la distinzione tra '80 e '90, ma il tutto è un flusso di (bei) ricordi e particolarità contestualizzati all'interno di un immaginario collettivo (il nostro) che cristallizza certi stilemi.
Perché noi amiamo la nostra infanzia e giovinezza, e nella nostra infanzia e giovinezza sono sorti i miti. Miti che oggi mancano, e se ci sono non hanno la medesima forza dei miti di allora. Ecco perché tutto torna. Ecco perché tra Stranger Things e Everything Sucks! non c'è alcuna differenza d'intenti.
È tutto qui: Generazione dei Ritorni, volontà retronostalgica.
10 episodi disponibili su Netflix: riusciranno i nostri giovani eroi ad avere la meglio su vhs e videocamere di ultima (?) generazione?

[VIDEO] Intro/Bumpers Collection vol. 1 - Walt Disney Home Video

$
0
0

Da oggi inizieremo un viaggio tra televisione e videocassette, il tutto sempre anni '80 e '90.
Intro/Bumpers Collectionè una raccolta di tutti quei video che introducevano programmi e show, sia in tv sia in homevideo. Sigle, jingle, intro, intermezzi: ecco a voi Intro/Bumpers Collection!
Iniziamo con quelli, mitici e storici, della Walt Disney Home Video!


Innanzitutto una piccola premessa: si parla di videocassette targate Walt Disney, nello specifico tratterò intro e bumpers italiani o usati anche in Italia.

1980-1984, warning screen per i crediti e logo Walt Disney Home Video.
Questa schermataè molto rara, trovandosi solo nelle primissime (e costosissime) videocassette dell'epoca.


1984, un mix di immagini per questo jingle, chiamato dagli appassionati "neon intro".


1987-1989, una sequenza di spezzoni vari (tra gli altri, Peter Pan, Mary Poppins, Condorman, Tron...) col tema "Casey Jr." del film Dumbo rielaborato col sintetizzatore. Tutto esageratamente e fighissimamente anni '80.


Il warning screen 1989-1993: la famosa "macchina da scrivere" su sfondo celeste e il logo che si compone dalla mano di Topolino Apprendista Stregone.
In più, i promo delle pubblicazioni Disney di quel periodo (Topolino, Mega Almanacco, Paperino Mese...).
Il filmato nclude la carrellata di spot del periodo d'oro Walt Disney Home Video (Cip e Ciop Agenti Speciali, DuckTales, Saludos Amigos, i Classici...).


"Non accettate i falsi", versione di metà anni '90.


Seconda metà anni '90, il logo era cambiato divenendo Disney Video, e anche l'ologramma argentato era diverso: ora presentava il disegno di Topolino Apprenista Stregone.



Ami oggetti, mode, giochi, visioni, musica e situazioni del passato? Scopri anche
la sezione anni '80 del blog
la sezione anni '90 del blog

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] C.O.P.S.: SQUADRA ANTICRIMINE (COPS)

$
0
0

Oggi facciamo un salto nella tv del 1992, quando su Italia1 andò in onda la serie animata C.O.P.S.: Squadra Anticrimine.
Una sigla amatissima da tanti ma che in pochi ricordano: è giunta l'ora di dare merito a questi sbirri del futuro!
Ma prima, come sempre, qualche breve info sulla serie!


L'OPERA

COPS (Central Organization of Police Specialists) è il corpo di polizia di Empire City, che fa uso di armi futuristiche per risolvere svariati casi contro il gruppo criminale dei C.R.O.O.K.S. guidato dal malvagio Big Boss.
La serie, composta da 66 episodi, è andata in onda in America nel bienno 1988-89, prodotta da Hasbro (che ne distribuiva i giocattoli), DiC Entertainment e Paramount Television.
La DC Comics ne fece anche una serie a fumetti.

LA SIGLA

Cantata da Cristina D'Avena, la sigla di C.O.P.S.: Squadra Anticrimineè stata scritta da Alessandra Valeri Manera e Ninni Carucci.
Sound e cantato tipici dell'epoca, ha un testo funzionale e una melodia orecchiabile.
Buon ascolto!


IL TESTO

Sai la novita? Per difendere la città 
c'è la Squadra Anticrimine C.O.P.S.!
Questa polizia è davvero una garanzia,
è la Squadra Anticrimine C.O.P.S.!

Addestrata per combattere chi
si incammina per la via sbagliata,
corazzata, tu pattugli così
le strade notte e dì, quando serve è qui
tutta la città più sicura sarà...

C.O.P.S., C.O.P.S., Squadra Anticrimine
Quanti feroci banditi catturerai

quante rapine sventare saprai, yes
quante battaglie ogni giorno combatterai
Squadra Anticrimine C.O.P.S.!

Con rapidità mandi all'aria ciò che non va

se ci servirai, in un attimo arriverai.
Addestrata per combattere chi
si incammina per la via sbagliata,
corazzata, tu pattugli così
le strade notte e dì, giungi al volo qui
tutta la città più sicura sarà...

Quanti abitanti impauriti proteggerai,
quanti corrotti arrestare saprai, yes!

Ami le sigle tv? Leggi anche

La classifica delle più belle sigle di Cristina D'Avena
La classifica delle più belle sigle di Marco Destro
Le sigle cartoon più tamarre
Il segreto della sigla di Transformers/City Hunter
Una spada per Lady Oscar: la prima versione!
Una Miss Scacciafantasmi - la sigla
Sailor Moon e il Mistero dei Sogni - la sigla
L'Incredibile Hulk - la sigla

[SERIE TV] i Power Rangers del futuro: ma dov'è finita la ricetta del successo?

$
0
0

Il 2018 è ancora l'anno dei Power Rangers, che si apprestano a compiere 25 anni di onorata carriera.
La venticinquesima stagione dovrebbe riportare, per almeno un episodio, qualche Ranger del passato (si prevedono almeno due grandi miti dello show).

E per il futuro la Saban ha già annunciato una ventiseiesima serie, che inizierà l'era col nuovo logo, in accordo con la Hasbro che distribuirà i giocattoli.
Ma i Power Rangers, diciamocelo, non sono più quelli di una volta. È finita l'epoca del popolarissimo successo, e se diventano da un lato cult, dall'altro ci si chiede il perché di altre scelte...

Solitamente la Saban, nell'adattare le serie originali giapponesi da cui fa derivare i suoi Power Rangers, segue il preciso ordine che queste hanno in patria.
Per adesso ha saltato solo due delle produzioni più recenti: Go-Busters (del 2012) e l'improponibile ToQger (2014).
Quando tutti si aspettavano, dopo Super Ninja Steel (del 2018, adattata da Ninninger) l'avvento o di Zyuohger o ancor di più di Kyuranger (quest'ultimo appetibile sotto molti punti di vista, ottimo per essere riadattato in salsa USA), ecco che la Saban stupisce tutti con una scelta che fa storcere la bocca.

Kyuranger: come sarebbe stato in versione Power Rangers?

L'azienda americana torna a recuperare proprio Go-Busters, una serie che si diceva fosse stata già acquistata ai tempi e che parte con una squadra ridotta di Rangers.
Nasce così Power Rangers Beast Morphers, ventiseiesima stagione, dal 2019.
Il brutto è che la trama -come ormai usanza- non solo non si pone in diretta continuità con le precedenti, se non idealmente, ma stavolta addirittura sceglie l'ambientazione del "futuro", che aveva funzionato in passato ma è sempre pericoloso riutilizzare (così come "realtà parallele" e "mondi alternativi").

la serie del 2019


Questa scelta allontana sempre di più la possibilità di tornare alla formula che diede vero successo e grande fortuna al brand, ormai venticinque anni fa.
Un brand che comunque sopravvive dignitosamente, e che anzi copre anche altre nicchie facendosi cult (si veda il recente fumetto, per noi dalla Panini Comics).
Ma perché non tornare a una serialità maggiormente strutturata e "forte"?
Cosa manca ai Power Rangers oggi? Qual è la formula del successo di questo popolare marchio?

Secondo me, innanzitutto è sbagliata la scelta di cambiare attori -quindi gruppo- a ogni stagione. Parzialmente il problema lo hanno compreso, producendo adesso due stagioni (di però pochi episodi) con gli stessi personaggi.
Una volta, invece, i protagonisti restavano gli stessi, salvo piccoli avvicendamenti nei ruoli, e la loro presenza costante ne faceva dei veri miti.
Non che avessero chissà quali storyline articolate, anzi.
Ma vi sfido a ritrovare, nelle ultime incarnazioni, personaggi che hanno la forza di un Tommy o un Adam. Che, guardacaso, sono anche tra i protagonisti che vengono puntualmente riconvocati in occasione degli anniversari, per rivestire momentaneamente la loro tuta colorata.

Jason David Frank è Tommy, anche nel 2014

Power Rangers, seppur a volte goffamente, aveva avuto per sei stagioni una trama continuativa. Nemici vari che collimano in un gran(dissimo) finale, comprimari fissi, storie e ritorni, e persino un futuro che continuava su quella linea (Lost Galaxy).
Questa era l'era Zordon, che potete riscoprire qui.
Centinaia di episodi che hanno raccontato una unica storia, divisa nelle storie di tutti i protagonisti: chi è arrivato, chi ha lasciato, chi è tornato.

La forza dei Power Rangers era questa: la continuità. E non solo.
Il brand parlava ai ragazzi, e parlava di ragazzi. Ragazzi come noi, in gamba come noi.
Uno spirito che, anche quando presente, non si ritrova più in quella forza.
Erano studenti liceali, impegnati in attività dai valori positivi: volontariato, sport, studio, ricerca, passioni.
Le discipline sportive erano sempre presenti, conduttrici del vivere sano: arti marziali in primis, ma anche ginnastica, aerobica, calcio, basket. Persino pattinaggio.

Questi valori funzionano ancora.
La prova è proprio nei comic-book recenti, che riprendono i primi anni dell'Era Zordon riproponendo quei personaggi e quelle situazioni.
Questa è la formula del successo.
E la Saban farebbe bene a comprenderlo.
Con Beast Morphers ormai è andata.
Ma si può pensare al futuro. Rispolverare magari qualche idea nata (morta) con Power RangersHexagon, la serie che avrebbe riunito molte storyline precedenti e che non fu mai realizzata.
Si può fare ancora, per ridare lustro a un brand che in Giappone non accenna a esaurirsi e che può essere riportato ai vecchi fasti anche in occidente.

Go-Busters, quindi Beast Morphers, potrebbe iniziare a proporre questo team-up, saltato in passato:


E da qui ricominciare, con storie quotidiane e colorate.
O davvero dobbiamo affidarci all'eventuale serie cartoon by Netflix, dopo il probabile naufragio del brand cinematografico?
Go, go!

Ami i Power Rangers? Non perdere
Team-up, crossover e ritorni: gli episodi più belli dei Power Rangers!

[BLOGGING] immersione nella blogosfera

$
0
0

Il blog che state leggendo ha ormai più di undici anni.
Questa è la sua dodicesima stagione: il Moz O'Clock -pur con un altro nome- è qui since 2006.
Un'eternità.
Ogni tanto mi piace scrollare in giù sul mio blogroll.
4 giorni fa, una settimana fa, un mese fa, tre mesi fa, un anno fa.
E anche oltre, fino al punto più basso, in quell'eterno mausoleo di blog dimenticati.

Perché lo faccio? Nostalgia, forse.
Ricordi.
Il web è un mondo veloce che 2014 è come dire 1994.
Figuriamoci cos'è rivedere un blog del 2008.
Sono sceso in giù, come in un'immersione, anche poco fa.
Non così in profondità: diciamo due anni fa.
Fattostà che mi sono imbattuto in una miriade di blog che non vengono più aggiornati.
Alcuni, in effetti, hanno dichiarato la chiusura. Altri sono spariti, addirittura cancellati.

E mi chiedo: cosa ci spinge a bloggare? Cosa cerchiamo da un blog?
E se dovessimo scendere ancora oltre, nel tempo, fino al nostro esordio sulla blogosfera, vi chiederei: cosa vi aspettavate? Perché avete aperto il vostro spazio?

Non so. Mi piace pensare che, chi ha chiuso i battenti, lo ha fatto perché ora sta meglio.
Perché deve badare a cose più serie, più felici.
O perché il blog, magari, era solo una valvola di sfogo che, una volta sfiatata tutta l'aria negativa, non ha più motivo d'essere.
Peccato solo se ci si affeziona a uno spazio e a chi lo gestisce.
Voi andreste mai via senza dir nulla? Io, francamente, no.
Nello spirito mi sento come in quel lontanissimo 2006.
Ma cosa mi spinse a bloggare? Cosa mi spinge a farlo ancora oggi (e sempre di più rispetto al passato)?
Insomma, chi cazzo ce lo fa fare?
Perché lo facciamo? Crediamo nella rete, nella blogosfera, nelle amicizie -pur virtuali, magari qualcuna sfocia nel reale o magari qualcuna già reale- che si interconnettono qui?

Da chi speriamo di essere letti, una volta scelta la piattaforma e messo online -quasi sicuramente in modo goffo- il nostro blog?
Non siamo mica famosi. Perché dovrebbero leggerci?
Siamo dei signor nessuno e continuiamo a esserlo.
Non c'è guadagno monetario, a volte nemmeno un minimo riconoscimento morale.
È da qui che nasce la frustrazione?
Ci si era illusi di diventare come gli youtuber famosi, che fanno pure i film?

Magari pubblicizziamo il nostro spazio tra gli amici, sui social.
Sì, ma in quanti ci leggeranno per davvero?
Sapreste dire quanti dei vostri amici "fisici" vi leggono costantemente? Vi sostengono?
Condividono (nel senso di sharing) ciò che scriviamo, per farci conoscere?
Nessuno è profeta in patria, mi sa.
O forse scriviamo di merda. O forse generiamo negli altri quel senso di stranezza del tipo "mamma, quello c'ha un blog!" tipo impermeabile e pisello al vento ai giardinetti.
Nessuno è profeta in patria.
Io, che di patrie ne ho due, sono doppiamente fregato.
Eppure, dopo tutti questi anni e dopo tutte queste domande, io voglio stare ancora qua.
Non so, mi diverto sempre come il primo giorno.
Torno in superficie e penso ai nuovi post da scrivere.
Non c'è un vero e proprio guadagno monetario, ma non potete sapere quanto mi senta più ricco dal 2006 a oggi.
Viewing all 2676 articles
Browse latest View live