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[SERIE TV] È arrivata la felicità, una serie italiana ben scritta (e la Rai distacca Mediaset)

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Non so se vi sia capitato, ieri e l'altroieri, di vedere Rai 1.
Non so se vi sia capitato, due anni fa, vedere la prima stagione di È arrivata la felicità.
Una serie tv -anzi fiction, così non si offende nessuno-, una commedia romantica ma anche brillante family drama.

Ideata da Ivan Cotroneo, si era rivelata già "avanti" (specie rispetto alla media italiana) con il primo ciclo di episodi (giunti a fine 2015).
Ma è con questa seconda parte che addirittura si alza l'asticella.
Alla commedia, ai personaggi stralunati ma sempre realistici, si aggiunge un nuovo elemento: il dramma.


Il dramma di una malattia, ma anche la forza di affrontarla.
Quindi, pur rimanendo positivi, pur restando una serie comedy, l'elemento oscuro non viene neutralizzato e preso sottogamba, anzi. È un qualcosa affrontato con il giusto peso, qualcosa che fa riflettere.
Lontano da piagnistei e cupezze, lontano anche da certi risvolti a cui la stessa casa di produzione ci aveva abituato (sue sono Un Medico in Famiglia e I Cesaroni), qui è proprio tutto un altro campionato.
E il merito è della scrittura, è della ricerca di un linguaggio moderno che guarda sottilmente a certe sitcom d'Oltreoceano ma non le scimmiotta, anzi risulta originale perché resta mediterrano, resta italiano.

Il cast, di altissimo livello, completa il quadro: a partire dai protagonisti Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi; proseguendo con i bravissimi Lunetta Savino, Ninetto Davoli, Massimo Wertmüller e Edwige Fenech (presente però solo nella prima parte); potrei citarvi ancora Giulia Bevilacqua, Alessandro Roja, Federica De Cola, Simona Tabasco, Tezeta Abraham. O ancora i ragazzi, ossia i figli dei protagonisti, tutti bravissimi.

Personaggi veri, sinceri, eppure così sui generis. Forse come tutti noi.
Dalla gemella stronza al ragazzo sfigato, dalla napoletana sfacciata al romano casinista, dal padre affranto fino alla madre snob.
Insomma, un nutrito parco di personalità pronte a far divertire lo spettatore, senza mai annoiare.
Curioso poi il destino, che richiama certi attori: la Pandolfi e la Savino erano già state assieme sul set de Un Medico in Famiglia; la stessa Pandolfi e la Bevilacqua erano colleghe in Distretto di Polizia; Claudio Santamaria e Alessandro Roja, qui fratelli, hanno entrambi interpretato il Dandi in Romanzo Criminale (il primo nel film, il secondo nella serie tv).

Insomma, una fiction leggera, simpatica, divertente, ben orchestrata e brillante. E con un bel messaggio positivo, sin dal titolo.
Questo è lo stato che ci piace, della serialità televisiva italiana.
Quella che non deve sentirsi (troppo) inferiore a nessun altro.
Per chi volesse approfondire il discorso, oggi ne parlo su The Tonight Blog Show.

Se ti piace, leggi anche
Rosy Abate - la serie, la recensione


[SPECIALE] i #90Special del Moz O'Clock

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Termina oggi il programma revival 90 Special - che ne sanno i 2000.Uno show da cui francamente mi sarei aspettato di più, e che invece ha navigato spesso nella superficialità, tra aggiustamenti di tiro per giustificarne le proposte (tipo la presenza delle Lollipop), errori pacchiani (parlano di Power Rangers e mostrano le action figures degli episodi 2005 e 2007), epoco approfondimento in generale.
Eppure, lo abbiamo seguito, e specie verso la fine ha ottenuto più ritmo e colore.
Un'occasione comunque mancata per poter parlare in modo concreto di un periodo mitico, che per metà è stato ancora anni '80 e per metà era proiettato già verso il futuro del 2000.
Questo post-contenitore raccoglie alcune delle mie incursioni in questo decennio, incursioni che ho diviso per categoria.

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COLLEZIONI

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OGGETTI E RICORDI

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[FILM] Batman & Robin (J. Schumacher), una retrospettiva

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Termina così, con la retrospettiva su Batman & Robin, il percorso che da quattro mesi ci accompagna alla scoperta della tetralogia 1989-1997 sul Cavaliere Oscuro.

Una serie di quattro film gestiti prima da Tim Burton e poi da Joel Schumachacher, di cui oggi riscopriamo l'ultimo episodio, che segna il congelamento del bat-brand fino a che le gesta dell'Uomo Pipistrello non verranno riprese da Nolan...
Pronti? Via!

LA GENESI

Dopo il clamoroso successo di Batman Forever, la produzione mise subito in cantiere un seguito, che arriva due anni dopo. Unico diktat: ancora più colore, deve essere un film per famiglie. Il tutto doveva sembrare un cartone animato: addirittura gli attori accostarono il film a una pubblicità di giocattoli. E infatti, fu anche per spingere più facilmente la vendita di questi, grazie agli accordi con le case di distribuzione, che Batman & Robin divenne assolutamente commerciale.
E allora cosa fare? Semplice: si cercò di omaggiare, idealmente, la serie televisiva degli anni '60!

il trio di eroi

LA FAMIGLIA, LA RIBELLIONE

Il tema principale su cui si basa la pellicola è quello della famiglia, dei rapporti all'interno di essa.
Iniziando proprio da quello tra Batman e Robin, non un ragazzino ma un ragazzo adulto, che qui inizia a ribellarsi al suo mentore. Nei fumetti questa cosa è molto sentita, e porta al distacco di Dick Grayson da Bruce Wayne. Qui si riduce a scaramucce e gelosie nei riguardi di una donna, che si diverte a mettere l'uno contro l'altro il Pipistrello e il Pettirosso, giocando con entrambi.
La famiglia è presente anche nella trama di Alfred, di cui scopriamo l'esistenza di un fratello e una sorella, nonché di una nipote (Barbara, qui non Gordon ma Wilson).
E, infine, il legame di Victor Fries con sua moglie Nora, che mantiene in stato di ibernazione in attesa di cure.

vuol farsi il quarantenne miliardario o il ventenne focoso?

PIANTE, GHIACCIO E VELENO

Stavolta Batman e Robin se la vedono con due supercriminali e mezzo.
Da un lato l'ambientalista Poison Ivy (dapprima un'esaurita scienziata nazivegan, poi mortale villain), dall'altro il premio nobel in bodybuilding Mr. Freeze (prima un brillante ricercatore, poi ladro di diamanti -che però gli occorrono per sopravvivere-).
Tra questi c'è posto anche per Bane, che l'adattamento italiano traduce in Flagello. In questo film è un serial killer ispanico, tale Antonio Diego, a cui viene somministrato il Veleno (sostanza in realtà scoperta da Poison Ivy, che voleva incrociare piante e serpenti per fare in modo che la vegetazione potesse difendersi da sola contro l'uomo).
Il film presenta comunque un campionario di cose già viste: Fries diventa Mr. Freeze cadendo in un calderone di liquido sottozero (vedi il Joker del primo film); Pamela Isley diventa Poison Ivy "risorgendo" dalla morte dopo essere stata messa a tacere da uno scienziato pazzo (scena non dissimile dalla nascita di Catwoman nel secondo film del lotto).
A essere interessanti, qui, sono i ruoli: Poison Ivy è davvero cattiva, tanto che arriva a disattivare il generatore che tiene in vita Nora Fries, mentre Freeze delinque solo per dare una cura a sua moglie.

Chibiusa e Robocop

ATMOSFERE E MUSICA

Dominano i neon colorati, che illuminano ambienti giocattolosi: spesso e volentieri sembra di trovarsi in un episodio di una serie super sentai piuttosto che in un film di Batman.
Ogni pretesa di realismo è ormai abbandonata: omaggiando il campy della serie tv anni '60, e spingendosi ancora più oltre certe assurde trovate del film precedente, Batman & Robinè tutto azione, avventura e sgargiante ironia. Non stupisce quindi vedere il Dinamico Duo (a cui si aggiungerà Batgirl) far fuoriuscire dagli stivali le lame dei pattini per scivolare sul ghiaccio. Una trovata non lontana dallo spray squalo-repellente.
Già solo dall'inizio, con la vestizione dei due eroi (dove capezzoli, culo e pacco vengono messi bene in mostra...) è chiaro dove si vuole andare a parare. Una Batmobile tamarra, la prima battuta di Batman che recita "ecco perché Superman lavora da solo" e una scena al museo tra dinosauri e razzo spaziale, sono le basi con cui procede l'opera.
Batman e Robin inseguono Mr. Freeze nei cieli, i primi come Silver Surfer, l'altro come l'Uomo Ghiaccio. Ci scappa anche un "cowabunga!" e ormai non ci sono più dubbi: è un cartone animato!
Di certo non la serie Batman TAS, che pure viene richiamata nella storia di Victor Fries (l'ispirazione è infatti l'episodio -bellissimo- Cuore di ghiaccio).
Torna la fanfara come tema principale, ormai un classico.
Interessante l'uso dei R.E.M, degli Underworld, degli Smashing Pumpkins, Goo Goo Dolls e molti altri per la colonna sonora.

dettagli...

GLI ATTORI

Batman cambia ancora e ottiene il volto di George Clooney, che gigioneggia un po' ma in fondo ci sta.
Chris O'Donnellè ancora Robin, mentre Alicia Silverstone presta il suo volto da sagra paesana a Barbara/Batgirl, nuova arrivata tra i giustizieri: una liceale inglese che però è un asso con le moto.
Come sempre, grandi star per i cattivoni: Uma Thurmanè Poison Ivy, sensuale come Madre Natura (o un gambo di insalata, vedete voi), ma che concede uno dei migliori momenti durante il ballo tribale, in una scenografia che ricorda il finale di The Mask.
Il governatore Arnold Swartzeneggerè invece Mr. Freeze, con la pelle glitterata stile pungiglione dei Kombattini e con un'armatura da nemico dei Power Rangers: il migliore, sempre.
E si permette anche battute sulla taglia che indossa. Val la pena di amare questo film solo per lui.
Pat Hingleè ancora Gordon, per tutto il tempo in divisa.
Micheal Goughè sempre Alfred, stavolta al centro delle vicende.

wao, abbiamo ammazzato il franchise!

NOTE

Per aver indugiato su particolari anatomici quali culi, pacchi, tette nelle tute dei tre vigilantes, il film attirò su di sé diverse critiche, al di là di quelle sulla qualità.
Anche se fu un discreto successo al botteghino, ma soprattutto un successo commerciale per quanto riguarda merchandising e giocattoli, Batman & Robin segna la momentanea fine del franchise cinematografico facendo naufragare l'idea del quinto episodio, Batman Triumphant: ai fan non piacque per nulla. Oggi, dopo venti anni, lo giudichiamo almeno divertente, e comunque la Warner Bros. ottenne quel che aveva richiesto: un film kid-friendly.

Scopri gli altri tre film della saga! Leggi anche

Batman (1989)
Batman Returns (1992)
Batman Forever (1995)

[IN EDICOLA] Marvel Legends, Paper Fantasy, Tesori International Disney

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Tre numeri 1 in edicola in questi giorni.

Marvel Legends, Paper Fantasy, Tesori International - I Grandi Autori italiani Disney nel Mondo.
Vediamo nel dettaglio.

MARVEL LEGENDS

Al modico prezzo lancio di 12 ce-- emh 2,99€, vi portate a casa la copia anastatica e tradotta nel nostro italico idioma de Amazing Fantasy n. 15, che se non vi dice niente siete brutte bestie punto com.
Questo è l'ultimo numero dell'omonima testata -che raccoglieva storie fantastiche e straordinarie- contenente nientepopodimenoché la primissima avventura de L'Uomo Ragno.
Ok, io ce l'ho in tutte le salse, ma l'idea della Marvel (quindicinale, dal prossimo a 3,99€ con I Fantastici Quattro, Black Panther e tanti altri...) non potevo lasciarmela sfuggire.
Se non fosse soprattutto per l'omaggio: la copertina originale americana riprodotta su una placca metallica da collezione, in formato originale: yeah!
All'interno dell'albo 4 storie: la nascita di Spider-Man, Il Campanaro, L'uomo nel sarcofago e I marziani sono tra noi!; queste ultime tre di stampo fantascienz/aiconfinidellarealtà/fantastico, da vero pulp magazine.

non è una storia su Fra' Martino

PAPER FANTASY

Chi tra voi era ragazzino nel 1994 ricorderà senz'altro, almeno negli spot su Topolino, la rivista Paper Fantasy - Paperi ai confini della realtà. Quante facce "umh, vagamente...". Ok beccatevi la cover dell'epoca. Viaggio fino al giugno 1994, let's go!


Il faccione di Paperino, per metà normale e per metà reticolato tipo scansione di Terminator, costituiva il logo di questo magazine che ora torna. E mette proprio il vecchio logo come prima immagine di copertina.
Di cosa si tratta? Una raccolta di storie Disney a tematica fantascienz/aiconfinidellarealtà/fantastica.
Un gradito ritorno direttamente dal passato.

TESORI INTERNATIONAL

Un nuova collana firmata Tesori Disney, stavolta ci porta i più grandi autori italiani che però... scrivono e disegnano paperi&topi per l'estero.
Il primo è Marco Rota, nel volume "Il leggendario Zio Paperone", 12 storie dal 1976 al 2002, con una larga sosta negli anni '90.
Marco Rota ha disegnato (e talvolta scritto) queste avventure di stampo classico per il mercato di peasi fantasy tipo Germania, Svezia, Islanda e Finlandia.
Solo le prime due storie (Zio Paperone e il Tesoro delle Ande e Zio Paperone e la caccia al Tesoro Sottomarino) sono riprese dall'Almanacco Topolino, rispettivamente i numeri 233 del 1976 e 183 del 1980.
Del 1993 la storia di Roboduck, che chiamano Robopap come quello di DuckTales ma non centruncazzo.


Au revoir, les enfants!

[TV] Italia Cult, la Moz O'Clock Television - slot, orari e programmi ideali

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Terzo e ultimo post di pura fantasia riguardante una eventuale rete televisiva retronostalgica da proporre a Mediaset.
Come sappiamo, Italia2 chiude e di recente ho previsto il futuro con i ritorni di Bim Bum Bam e del Festivalbar.
Grazie a tali annunci, altri sul web si sono scatenati immaginando come possa essere un nuovo Bim Bum Bam.
Io continuo immaginando l'intero palinsesto di un canale giovanile, ispirato a Italia1 anni '80 e '90 e Italia Teen Television, ma che guarda anche al presente.
Con Sandrino abbiamo immaginato logo e nome: Italia Cult.
Ecco a voi.
A CHI SI RIVOLGEBBE
Italia Cult sarebbe un canale generalista e semi-tematico, improntato su cult del passato ma anche attuali; target giovanile, per ragazzi e per chi si sente ancora ragazzo; utilizza un linguaggio veloce, con programmi veloci ma è dedicato a chi ha ancora voglia di godersi la tv con i ritmi del passato.
In sostanza, struttura vecchio stile per una tv moderna.

COME SAREBBE STRUTTURATO
Gli orari sono calibrati: nel caso di avanzo di minutaggio (su programmi che durano 45 minuti è calcolata un'ora di trasmissione, così come su quelli di 20 minuti è calcolata mezz'ora) sono inclusi pubblicità e eventuali sketch di programmi contenitore.
Inoltre potrebbero essere aggiunte microrubriche come la ricetta veloce, la hit musicale della settimana e qualche cortissimo animato da 2 minuti.

PALINSESTO REGOLARE (DA SETTEMBRE A DICEMBRE, DA GENNAIO A GIUGNO)

TUTTA LA SETTIMANA 
  • 5.00 SERIE VINTAGE
    (es. Batman '66, Ho sposato una strega, Vita da strega, M.A.S.H., Sanford & Son...)
  • 5.30 SERIE ITALIANA
    (es. Zanzibar, i telefilm di Licia, i telefilm di Cristina D'Avena...)
DA LUNEDÌ A VENERDÌ

  • 6.00 CAFFELLATTE sketch e cartoons
    1-(es. Creamy, Evelyn, Sandy, Magica Emi, Pollyanna, Juni Peperina...)
    2-(es. Occhi di Gatto, Georgie, Il grande sogno di Maya, Kiss me Licia...)
    3-(es. He-Man, She-Ra, Gli Acchiappafantasmi, Transformers, G.I. Joe, Bravestarr, I Superamici, Heckle Jackle & Quacula, Mighty Mightor, Space Ghost, Gianni e Pinotto...)
    4-(es. Silverhawks, Rambo, Ghostbusters, Ewoks, Jayce, Kidd Video, Lazer Tag, Galaxy High School, Pole Position, Mr. T, Saturday Supercade, Karate Kid, Zero in condotta, gli Snorky, Pac-Man...)
  • 8.00 DEEJAY A.M. videoclip dagli anni '70 ai '90
  • 8.30 SERIE CULT '80-'90
    1-(es. A-Team, Hazzard, CHiPs, Magnum P.I., Nash Bridges, McGyver...)
    2-(es. Saranno Famosi, Wonder Woman, Ralph Supermaxieroe, L'incredibile Hulk...)
    3-(es. Beverly Hills 90210, Baywatch, Supercar, Acapulco Heat, Pacific Blue...)
    4-(es. Alf, Supervicky, Il mio amico Ultraman, Arnold, T and T, Pappa e Ciccia, Otto sotto un tetto, Willy il principe di Bel Air, i Jefferson, Genitori in Blue Jeans, Casa Keaton...)
  • 12.00 SKETCH COMICI
    -(es. Seven Show, Colorado...)
  • 12.30 GAME/QUIZ
    -(es. Il pranzo è servito, Sì o No...)
  • 13.20 CIAO CIAO sketch e cartoons
    lun/mer/ven
    1-(es. Batman TAS, Superman, JLA...)
    2-(One Piece, Naruto...)
    mar/gio
    1-(es. Lupin III st.5, Gundam, Adventure Time...)
    2-(es. Dragon Ball Super, Hunter X Hunter...)
  • 14.20 RUBRICA
    -(es. Fuego!, rotocalco su cinema, tv, fumetti, videogames, libri, giochi, novità, festival, moda, mondo giovanile)
  • 15.00 SPORTSHOW
    -(es. Superstars of Wrestling '80-'90, Red Bull Race, Monster Jam...)
  • 15.30 SITCOM serie moderne/contemporanee
    -(es. I Goldbergs, Youngers, Son of Zorn, Wilfred, Everything Sucks!, Malcolm...)
  • 16.00 BIM BUM BAM sketch e cartoons
    lun/mer/ven
    1-(es. Holly & Benji 2018, Rise of Teenage Mutant Ninja Turtles...)
    mar/gio
    1-(es. Card Captor Sakura Clear Card, Miracle Tunes...)
    lun-ven
    2-(es. Orange Road, Nadia - Il mistero della Pietra Azzurra, Ririka SOS, Mila e Shiro, Jem, Rayearth...)
    3-(es. Clamp Detectives, Magica DoReMi, Milly un giorno dopo l'altro, Rossana, The Slayers...)
    4-(es. Voltron, Robotech, Thundercats...)
  • 18.00 USA SENTAI
    -(es. Power Rangers, VR Troopers, Beetleborgs...)
  • 18.30 GIOCO/QUIZ
    -(es. La ruota della fortuna, Ok il prezzo è giusto!, Help!...)
  • 19.20 ACCESS SERIES
    -(es. Miami Vice, Hunter, Kung Fu, Hill Street Blues...)
  • 20.05 GAME BOAT giochi telefonici e cartoon
    1-(es. SailorMoon, Wedding Peach, La Rivoluzione di Utena, Caro Fratello, Lady Oscar, Ranma 1/2, Street Fighter II V, Slam Dunk...)
    2-(es. City Hunter, Ken il guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco, CdZ Omega, I 5 Samurai, Evangelion, Bakuretsu Hunter, Borgman, Metal Armor Dragonar...)
    3-(es. Wacky Races, Shazzan, gli Erculoidi...)
SABATO E DOMENICA
  • 6.00 CIAO CIAO PARADE sketch e cartoons
    - 5 slot, per i titoli ideali vedi quelli della mattina da lun a ven
  • 8.30 SERIE TV CULT doppio episodio
    - per i titoli ideali vedi quelli della mattina da lun a ven
  • 10.30 SERIE TV CULT doppio episodio
    - per i titoli ideali vedi quelli della mattina da lun a ven
SABATO
  • 12.30 SITCOM doppio episodio
    - per i titoli ideali vedi quelli della mattina da lun a ven
  • 13.30 RUBRICA SPORTIVA
    -(programma su motocross, trial, rally, quad, enduro, mountain bike...)
  • 14.00 GAMESHOW KIDS
    (Nickelodeon Guts, Double Dare, Legends of the Hidden Temple...)
  • 14.30 COMICO
    -(es. Mai dire TV, Mai dire Banzai...)
  • 15.00 SPORTSHOW
    -(es. WWE Smackdown, WWE Velocity...)
  • 16.00 CARTOON CLUB contenitore di cartoons e giochi in studio
    -(tipo Disney Club, con serie e cartoons diversi)
  • 17.30 DOCUMENTARIO
    -(servizi su società, fenomeni culturali, terre lontane, stranezze dal mondo...)
  • 18.00 SERIE SENTAI JAP doppio episodio
    -(es. Ultralion, I Zemborg, Guerre tra Galassie, Winspector, Megaloman...)
  • 19.00 SPORTSHOW
    -(es. American Gladiators, Ninja Warrior, Total Wipeout...)
  • 20.00 RUBRICA SPORTIVA
    -(es. NBA Action, Hardwood classics...)
  • 21.00 CARTOON CLASSICS
    -(es. Looney Tunes, classici Hanna-Barbera, Tom & Jerry...)
DOMENICA
  • 12.30 MUSICALE
    -(Superclassifica Show)
  • 13.30 TEEN TOON TOWN animazione
    -(film e special animati)
  • 15.00 GAMESHOW
    -(es. Robot Wars, Airmageddon...)
  • 16.00 TALK SHOW
    -(es. Generazione X/L'Assemblea, talk sul mondo giovanile)
  • 17.00 SPAZIO ANIMATO
    -(es. prima tv I Simpsons e show analoghi)
  • 17.30 DOCUMENTARIO 
    -(servizi su società, fenomeni culturali, terre lontane, stranezze dal mondo...)
  • 18.00 SERIE SENTAI JAP doppio episodio
    -(come sabato)
  • 19.00 RUBRICA VIDEO
    -(es. 8mm, Real Tv...)
  • 19.30 RUBRICA VIDEO COMICI
    -(es. Paperissima, Smile, La sai l'ultima?...)
  • 20.00 DOCUMENTI
    -(real tv sul mondo giovanile: sport, avventura, viaggi, volontariato, storie...)
  • 21.00 RUBRICA
    -(appuntamenti cinema, live, teatro, oroscopo, consigli)
SERA E NOTTE
  • 21.15 PRIMA SERATA
    lun-(serata cinema grandi classici o cult moderni)
    mar-(le grandi saghe cinematografiche, es. Indiana Jones, Beverly Hills Cop, Die Hard, Ritorno al Futuro...)
    mer-(serie tv in prima visione)
    gio-(attualità, es. Tempi Moderni, Cronache Marziane o reality show con ragazzi...)
    ven-(serata cinema action)
    sab-(serata cinema o animazione family)
    dom-(varietà, es. Drive In o cooking show es. Street Food Battle)
  • circa 23.00 SECONDA SERATA
    lun-(varietà, es. L'Araba Fenice)
    mar-(serie tv, più episodi)
    mer-(serie animate in prima visione)
    gio-(show es. Colpo Grosso)
    ven-(film horror anni '70-'80-'90 Zio Tibia Picture Show, cinema b-movies italiani)
    sab-(sport, match, incontri e speciali es. Oktagon)
    dom-(musicale es. Night Express o grandi concerti)
  • circa 1.00 TERZA SERATA
    lun-(film vintage)
    mar-(serie tv, più episodi)
    mer-(serie animate, più episodi)
    gio-(filmati erotici es. Playboy, Penthouse...)
    ven-(film vintage)
    sab-(evento sportivo o musicale)
    dom-(film animato)
  • circa 3.00 NOTTE
    -(maratone di cartoons (più episodi), maratone di serie tv (più episodi), film erotici, film d'animazione, repliche di programmi del passato)
EVENTI
-Speciali sportivi (es. match, Wrestlemania, campionati di strongman...)
-Speciali musicali (es. Festivalbar, concerti)
-Speciali cinema (es. Giffoni Film Festival)

ALTRI PROGRAMMI PER LA PRIMA SERATA
-Programma sulla retromania, che racconta anni '70-'80-'90 e 2000
-Cooking show sul fast-food
-Documentari su itinerari nei luoghi misteriosi, misteri spiegati, natura e animali

ALTRI PROGRAMMI PER LA SECONDA SERATA
-Programma di approfondimento cinematografico
-Programma di approfondimento musicale

NATALE (DICEMBRE E GENNAIO)
La struttura rimane similare ma il palinsesto prevede più film, film a tema, film d'animazione, speciali e cartoons classici vintage (es. serie Hanna-Barbera, Looney Tunes ecc...).

ESTATE (DA GIUGNO A SETTEMBRE)
In estate il palinsesto viene "alleggerito" per quanto riguarda dirette e interventi in studio.
I contenitori di cartoons avranno solo serie animate, con qualche slot in più.
Le serie in corso finiscono o si interrompono, lasciando spazio ad altri titoli che esauriscono la messa in onda all'interno di questo periodo.
Superclassifica Show diventa Super Estate; più spazio alla musica, al cinema, a fiction e serie del passato (anche italiane).
Previsti show come Tg delle Vacanze, Bellezze al Bagno, Beato tra le donne, Gommapiuma, Super Karaoke...
Una fascia oraria è dedicata alle serie animate vintage su robot o simili (es. Daltanious, Combattler V, Kyashan, Polymar...), altri programmi continuano in forma ridotta o estiva.
Film anche in orari diurni, reportage da fiere e festival, e tornei sportivi e per ragazzi (anche Mini 4WD, cardgame, miniature, videogames...)

AUTOPRODUZIONI
-lunga serialità italiana (fiction dal linguaggio innovativo e moderno)
-sitcom italiana (sul genere di Via Zanardi 33, I Ragazzi della 3a C
-miniserie tv fantasy per il periodo natalizio (sul genere di Fantaghirò)
-reality sul mondo giovanile

COME LANCEREI QUESTO CANALE
Per il lancio dell'ipotetico canale, punterei su prime visioni in ed. italiana (es. Turbokid, Hobo with a shotgun) e ed. italiane di cult (es. Sleepaway Camp e altre opere mai tradotte).
Per i cartoons, le fasce prepomeridiana e pomeridiana prevedono uno slot per i nuovi episodi inediti di serie famose.
Sitcom inedite nel pomeriggio, e serie tv in contemporanea con l'America in prima e seconda serata.
Un evento tipo concerto o big match sportivo per catalizzare l'attenzione completerebbe il tutto.

Ok, ora la fantasia è finita.
Voi vedreste un canale così strutturato?
Facciamo diventare realtà questo Italia Cult?

[°°PoP CoRNeR°°] carta e penna

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°°PoP CoRNeR°° è la celebrazione del Moz O'Clock vintage!
°°PoP CoRNeR°° vi riporta il MikiMoz dei primi anni!
°°PoP CoRNeR°° è un flusso anarchico e senza schemi
°°PoP CoRNeR°° ha la forma del blogging di un tempo!
°°PoP CoRNeR°° è un post inedito, scritto come nel 2006-08!


Amo scrivere e lo faccio da sempre
sin da quando con le penne tracciavo righe sui muri
pensando e sperando che fossero lettere.
Amo scrivere e scrivere non significa solo
scrivere romanzi
ma anzi
scrivere è tutto.
Non tutti capiscono che anche la televisione è scritta,
che c'è un soggetto, uno schema.
Si scrivono giochi, si scrivono poesie
si scrivono saggi.
Si mettono virgole e punti, nelle idee per avere spunti
il problema è nella scolasticità
perché ti livella e omologa la tua scrittura
a quella di un giudizio sbrigativo di un docente 
che tutto vuol fare tranne che correggere decine di compiti.
E così più allunghiamo, tipo Monkey D. Luffy,
con termini buffi
più probabilmente il voto sale.
Intro a effetto tipo servizio di Studio Aperto
e finale per niente aperto
anzi ancora più d'effetto
la formula giusta per ottenere un otto.
Ma io non lotto per l'otto, anzi
ogni tema per me era un terno al lotto
amo la sintesi, dire il necessario
gli orpelli, quelli belli, vanno bene
solo nella giusta misura.

Tutto il resto è un di più,
e non siamo Tolkien o King
ma con le parole è bello farci wrestling
(e comunque preferisco Howard e Kipling).
Tutto per me nasce da fogli e segni di una penna,
il blog che leggete è qualcosa di antico
di riviste autoprodotte con un amico
di fumetti scarabocchiati e riassunti di serie.
Se venite a casa mia troverete diari, agende,
taccuini, libricini, quaderni e fogli sparsi.
Le idee le appunto lì, ho bisogno di scrivere.
Anche i post del blog nascono prima con carta e penna.
Amo la sintesi.
Infatti chiudo qui, che mi sono già dilungato troppo.

°°PoP CoRNeR°° è il nome che il Moz O'Clock ha avuto dal novembre 2016 al settembre 2018.
Questa nuova rubrica, di soli post inediti, intende omaggiare il mio blogging del passato; quando l'idea del blog era diversa da quella di oggi; quando un blog aveva ancora la derivazione di diario personale; prima che arrivassero i guru a spiegare come realizzare blog perfetti tra SEO e Serp.
Una dimensione che mi mancava. A circa dieci anni dall'ultima volta, ho deciso di tornare, ogni tanto, a scrivere con la stessa concezione di allora. Quando si era forse più immaturi, forse più spensierati, forse meno ancorati alla forma. Ma sicuramente liberi. Specie dai guru.

[MIKIPEDIA] febbraio 2018

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Se ne va il corto e freddo febbraio, e arriva il suo resoconto dal mio punto di vista.
Un mese che mi ha visto viaggiare, divertirmi, svagarmi: quel che mi serviva da tempo.
Come sempre, oltre al fotoresoconto (questo mese sagra della salsiccia: praticamente solo maschietti nelle foto, è stato un febbraio molto cameratesco), anche musica e tanto altro!

CLICK! FOTODIARIO DEL MESE

Ultima sera a lavoro, ma sono sempre il re del junkfood!

ma a marzo dovrei tornare...

In partenza per Modena.

Moz e Giovanni

Cena pre-concerto, mangiando panini di fronte al PalaPanini.

Moz, Gabriele, Giovanni, Cristian, Tommaso

Ecco il mio viaggio e il concerto di Caparezza, riassunto per voi in 2 minuti.


Un giro nella cittadina emiliana...

Moz, Tommi, Cristian

Capodanno cinese: mi invitano per una cena multirazziale (praticamente era come trovarsi in un college americano da serie tv anni '90).

riso, pollo, verdure... YUM!

Alle prese con gli ideogrammi cinesi.

ching chao xin ossia "la flegna di tua madle impanata e flitta"

La nottata prosegue in un pub.

Moz, Ale, Lorenzo

Mattina: colazione del contadino. Ossia frittella, uovo, verdure, pancetta, salsiccia, peperoncini e patata.



Moz & Med

Nottata tra birre e biliardo!

Moz ubriaco, Rob
Pomeriggio di retrogaming.

Super Moz Bros. 2 e Gabriele

Apocalisse, glaciazione, burian (per il terrorismo da telegiornale).
In sostanza, i soliti 40 cm di neve e il solito ghiaccio di ogni anno (tranne l'anno scorso, quella sì che fu l'Apocalisse).

Gab, Moz, Emi

BLOG! I POST DEL MESE

Ecco gli articoli più amati, letti e discussi di febbraio!
LO SLIME: il mio Totem Geek
BLOGOSFERA: perché continuiamo a bloggare?
ITALIA CULT: il mio (possibile) canale televisivo
GELATI ALGIDA: ecco tutte le novità 2018
DISNEY VHS: tutti i bumpers e le intro anni '80 e '90

SHOPPING! ACQUISTI DEL MESE

A Modena ho recuperato duePuni di Ennis; ho preso l'edizione italiana del Final Dossier di Twin Peaks e continua la collezione di Conan il Barbaro (che vede tra i disegnatori il per me mitico Alfredo Alcala).

MOOZIK! CANZONE DEL MESE

Per me, da anni, febbraio è il mese di Zucchero.
Stavolta la canzone più ascoltata, oltre Miserere, è Pane e sale, che vi lascio.

WORD! PAROLA DEL MESE

La parola di febbraio 2018 è SVAGO.
Quel che mi serviva da tanto tempo, senza pensarci troppo. Compri i biglietti e via, sali sul treno col tuo zaino ed è un'avventura come ai vecchi tempi.

NEXT! A MARZO SU QUESTO BLOG 

Berserk, analisi della seconda saga
Street Fighter e Power Rangers: iniziano le retrospettive!
Eva Kant compie 55 anni

Buon MARZO a tutti!

[PERSONAGGI] Eva Kant: 55 anni di avventure

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A pochi mesi dal suo compagno, che ha festeggiato il compleanno a novembre, anche Eva Kant spegne 55 candeline.

E mentre la redazione di Diabolik ci porta in edicola una storia incentrata sulla bionda complice del Re del Terrore, io vi racconto chi è Eva Kant.
Un personaggio rivoluzionario.


MARZO 1963

Eva Kant debutta nel terzo numero della collana Diabolik. Presentata come una nobile vedova dal passato un po' fosco, attira le attenzioni di Diabolik che vuole rubarle il favoloso Diamante Rosa.
Ma lei è furba. Diabolik resta spiazzato. E il Diamante Rosa non avrà più alcun valore (visto anche che è un falso): da questo momento c'è in gioco l'amore.

marzo 1963, terzo albo

EVA KANT

Atletica, bionda, occhi verdi.
Sensuale o materna, ragazza e donna. Eva è una pantera nobile, e non solo perché è stata la moglie di un lord.
Quel che si sa di Lady Kant, appena tornata in Europa, non è proprio lusinghiero. Ricattata dalla malavita sudafricana, minacciata dal funzionario George Caron che la vuole in sposa (altrimenti rivelerebbe il torbido passato della donna), a Eva -che era stata cantante, segretaria, spia industriale- accade anche che si innamori di Diabolik. Ricambiata.
E qui succede l'evento che sovverte le regole.
Diabolik viene scoperto e destinato alla ghigliottina.
Eva non si perde d'animo e riesce a mettere su un piano infernale, degno del criminale stesso.
In un solo colpo si libera del seccatore George Caron e strappa alla morte il suo amato, di cui diventa insostituibile complice.

DONNE E RIVOLUZIONI

Eva Kant (il cognome è un omaggio al celebre filosofo) è un personaggio rivoluzionario. Eva Kant è la leale compagna di un criminale, abile e spietata quanto lui. La creatura dove le autrici, Angela e Luciana Giussani, hanno inserito tutta la modernità. Un femminismo vivo, reale, non urlato con slogan o sottopancia da telegiornale.
Eva è una donna emancipata, colta e avventuriera. Ma che ha sempre avuto rispetto della sua femminilità: lontana da bassezze e volgarità, sa essere sexy senza bisogno di mostrarsi di più.
È la perfetta trasposizione di due donne "avanti", le Giussani: tra le prime ad avere patente e brevetto di volo, in una Italia proiettata al futuro ma ancora mentalmente rurale.
Diabolik stesso, sociopatico e solo, si trova in difficoltà con una donna così, suo pari. Ma, albo dopo albo, anno dopo anno, sarà Eva a vincere la battaglia.

IL PASSATO

Eva è la figlia illegittima di Lord Rodolfo Kant e di Caterina, una plebea. Tuttavia, quando Rodolfo vuole rivelare la realtà dei fatti sposando la donna, il cugino Anthony Kant ordisce un piano che porta Caterina al suicidio, Eva in collegio e Rodolfo alla morte.
Eva riesce comunque ad appurare la verità, e dopo un periodo infernale nell'istituto di Morben, comincia a viaggiare in giro per il mondo, arrivando in Sudafrica. Qui diventa involontaria complice di un criminale, motivo per cui sarà ricattata, ma al contempo è anche una spia industriale.
Cantante in un night club, ha modo di incontrare nuovamente Lord Anthony Kant. L'uomo si innamora di lei, e lei decide così di vendicare sua madre: lo sposa, ottiene legalmente il cognome che le appartiene, e durante la prima notte di nozze rivela la sua identità al marito.
Anthony non ci sta e tenta di uccidere Eva, imprigionandola in una arena sotterranea usata come zona di caccia. Ma la ragazza riesce a salvarsi e fa in modo che sia il marito a finire sbranato dalla belva.
Ricattata dalla gente del suo passato nonché da George Caron, decide di tornarsene in Europa, dove incontra Diabolik.
Ma tante cose del suo passato sono ancora vaghe e fumose.
Sappiamo ad esempio che durante la sua permanenza al collegio di Morben si innamorò di un ragazzo, Manuel, con cui organizzò una fuga. Ma lui tradì Eva, usandola come diversivo e riuscendo a scappare. Un episodio che non ha più avuto seguito.
Fino ad oggi: in edicola scopriremo come finirà tra i due, dopo tanti anni.


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Perché leggo ancora Diabolik

[EXIT POOL] quale ritorno (remake, sequel) vorreste?

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Lo diciamo sempre: siamo nel grande periodo dei ritorni.
I miti del recente passato, specie quelli anni '80 e '90, vengono riesumati (con successo non sempre ottimo) ma è palese che si tratta di nomi troppo forti per essere lasciati indietro.

Più forti della maggiorparte delle cose che sorgono oggi.
Sono tornati X-Files, Dragon Ball, Kick-Ass assieme ad altre opere.
Pertanto vi chiedo: quale remake, quale nuova stagione, quale ritorno vorreste?

Io vi svelo i miei. Tutti, ovviamente, possibili (quindi attori vivi e storie che lo permettono: inutile volere sequel di opere dove i protagonisti sono morti).

WALKER TEXAS RANGER
Ci eravamo lasciati con un "until we meet again", poi fecero un paio di film-tv non canonici.
Sarebbe ora di tornare nel caldo Texas per prendere a pugni e calci volanti gli stronzi di turno.
Pensate a come potrebbe essere oggi questo serial, impostato su piccoli archi narrativi e o una struttura anche orizzontale.


MALCOLM IN THE MIDDLE
La sitcom più bella di sempre merita una reunion, no?
Capiremmo che fine hanno fatto Malcolm e gli altri membri della sua famiglia. Quanti altri fratelli sono nati nel frattempo, come se la passano Hal e Lois.

DISTRETTO DI POLIZIA
C'è ancora una domanda, senza risposta dal 2006: Mauro Belli (interpretato da Ricky Memphis) è vivo o no? In America ci farebbero i miliardi, con un mistero così, già bello e pronto. Ma noi non siamo gli americani.

TWIN PEAKS
È vero, è già tornato, ma di Twin Peaks non si è mai sazi. Nonostante finisca tranquillamente così, come anche finivano le prime due stagioni e il film. Ma l'universo è in continua espansione, si potrebbero narrare cose tipo primo caso Rosa Azzurra, gli indiani e la Grotta dei Gufi più chissà cos'altro.

THE SHIELD
Vic Mackey sarebbe già dovuto tornare in azione. Ma non se ne fece niente. Chissà che il nostro poliziotto corrotto non si convinca a tornare sulle strade, barcamenandosi tra un traffico di droga e qualcosa da intascare...

CITY HUNTER
Un'altra stagione con le avventure di Ryo Saeba, magari che riprenda tutti i capitoli del manga finora ignorati (cioè l'effettiva conclusione dell'opera) non è certo un'idea assurda.

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] Diabolik (Diabolik: Track of the Panther)

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Per la rubrica musicale sulle sigle cartoon Mediaset meno note, arriva oggi nientemeno che il ladro Diabolik.
Dal 1962 sulla cresta dell'onda con la sua serie regolare di albi a fumetti, a fine anni '90 Diabolik conobbe la ribalta televisiva.
Prima della sigla, vediamo assieme qualche notizia generale sul cartoon.

L'OPERA

La serie animata Diabolik: Track of the Pantherè composta da quaranta episodi, andati in onda dal 1999 in Francia e dal 2000 in Italia.
Coprodotta da Saban, M6, Fox Television e Mediaset, riadatta le sanguinose e criminose vicende del fumetto per presentarle a un pubblico più giovane.
Difatti, in questa serie televisiva Diabolik non compie alcun delitto; sia lui che Eva -ringiovaniti per l'occasione- sono abili ladri ma derubano solo un gruppo criminale internazionale noto come La Confraternita, guidata dal fratellastro dello stesso Diabolik.
In sostanza, un prodotto per i più piccoli che riprende solo vagamente le situazioni del fumetto.

LA SIGLA

Con musica di Max Longhi, scritta da Alessandra Valeri Manera e cantata da Giorgio Vanni, la sigla Diabolik non è la tipica "discotecara", presentando più elementi pop-rockeggianti.
Da segnalare l'errore nella pronuncia del cognome della protagonista: Kant viene infatti pronunciato "kent", quando invece è "kant", proprio come l'omonimo filosofo.
La sigla italiana cerca a suo modo di rendere giustizia alla vera natura del ladro, citando "il male" che comunque rappresenta.
Buon ascolto!


IL TESTO

Diabolik, Diabolik, Diabolik...

Dopo un altro colpo
tu ed Eva Kant vi guardate intorno e nell'auto siete già;
un errore, un contrattempo e adesso c'è la polizia,
ma con l'auto nel frattempo siete già filati via.

Lei non ti tradirà mai, 

perché lei è tutto quel che hai.

I tuoi occhi nella notte sono fari che risplondono
e il bene e il male accendono;
quando affronti le tue lotte tu fai sempre tutto quel che puoi

per arrivare dove vuoi...

È un'impronta il tuo nome,
lasci il segno, Diabolik.

Ti muovi con destrezza e con abilità,
e nell'intraprendenza c'è la tua ingegnosità.
Sei così, non hai paura,
la tua vita è questa qua,

sempre all'erta, sempre in fuga,
con la bionda Eva Kant.

Del tuo passato non ne parli quasi mai,
quello che è stato solamente tu lo sai.

I tuoi occhi nella notte sono fari che risplondono
e il bene e il male accendono;
quando affronti le tue lotte tu fai sempre tutto quel che puoi 

per arrivare dove vuoi...

Diabolik sta arrivando...


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[CINEMA] Call me by your name - una semiseria recensione da Oscar

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Stavo mangiando un waffle con yogurt e pezzetti di frutta, quando un amico mi parla di una scena del film in questione.La scena della pesca. Elio, il protagonista, penetra il succoso pomo per poi lasciarlo -ripieno di bianco nettare- sul comodino. Arriva Oliver, l'altro protagonista, intento ad assaggiare questo frutto della passione.
Ecco, descritta così, sembra qualcosa da film con Boldi e i Fichi d'India.
E il tutto mi aveva incuriosito, mentre mangiavo quel waffle che ora mi suonava tipo yogurt=cum e frutta=pesca. Alla prima occasione ho visto Chiamami col tuo nome, appena premiato durante la notte degli Oscar.

E comunque la scena della pesca non è così trash. C'è tutto un pre, una costruzione di tensione tragi-erotica che poi è il leitmotiv del film di Luca Guadagnino. Che ricordiamo per aver diretto il film Melissa P. e il videoclip di Paola & Chiara Vamos a bailar (esta vida nueva).

Chiamami col tuo nomeè un film italiano, che all'estero è stato apprezzato da subito mentre qui da noi non se lo incul-- emh, filava nessuno.
Addirittura il trailer italiano sembrava voler mostrare qualcosa che nel film non c'è, quasi per non spaventare una platea che poche ore fa ha comunque in larga parte votato Salvini, Elsa Etero di Frozen e la Lega (Nord). Ecco, il nord. Dell'Italia.
Qui è ambientato il film di Guadagnino (con sceneggiatura -che si aggiudica il premio dell'Academy- di James Ivory dal romanzo di André Aciman). Ma è un film americano, nel senso di film fatto anche per piacere agli americani, per compiacere gli americani.
Estate 1983 (evvai con questi 80's!): il diciassettenne Elio cazzeggia in mutande per tutto il giorno, aspettando le sue storie tese.
Che arrivano col ventiquattrenne Oliver, studente americano che dimostra almeno dieci anni in più, ed ecco il guaio: Eliuccio si innamora.
Prima respinto, poi spinto; tra una sega (con mano e con pesca) e pochi comprimari si consuma questa speciale storia d'amore, tragica come un poema greco, bella come l'Italia.

dopo American Pie, Italian Fruit.

Un film quasi divisibile in due parti: la prima, molto più poetica e romantica, la seconda un po' più giocata sul filo dell'eros. ChiaVami col tuo nome.
La prima parte mi è piaciuta di più: un'estate che fa percepire il suo caldo, i suoi spazi, la sua oziosa monotonia. Avrei visto diecimila ore ancora di questa prima parte.
Ma la tensione cresce, e la seconda metà -restando sempre elegante- diventa praticamente un film gay. Un classico film gay di quelli che quindici anni fa trasmettavano su Gay.tv, magari dopo essere passati dai festival a tema.
Per carità, 'sti cazzi (appunto), è un film come un altro. Solo che, visto l'argomento, non si possono non notare certi dettagli. Ad esempio la famiglia di Elio, assurdamente "avanti": ok sono colti, ok sono ricchi, ok sono mezzi francesci mezzi italiani mezzi ebrei (insomma, bastardini), ok sono progressisti: ma vedono il rapporto tra il figlio e Oliver come fosse una coca-cola al bar. Che dovrebbe essere così, sia chiaro, ma siamo pur sempre nell'Italia del 1983 dove la gente ha ancora il quadro di Mussolini appeso sotto il portico e dove leggere Diabolikè il massimo della trasgressione.

per i patiti dell'archeo-edicola, ci scappa pure un Più e il suo gioco

La storia è comunque ben costruita, come i due protagonisti: due ruoli ben riusciti e ben recitati; da un lato il ragazzino sognatore e ingenuo, dall'altro il maturo che cerca di far meno danni possibili, commettendo forse il danno più grande di tutti. Ma la vita è bella per questo, è bella anche perché a volte fa piangere.


È un film linguistico. Come Bastardi senza gloria: va visto in lingua originale per apprezzare i diversi idiomi in cui è recitato. Italiano, francese, americano.
Insomma, si dice che all'Academy comandino due lobbies: quella ebrea e quella gay. Metti due circoncisi ad amarsi e prendi due piccioni con una fava.
E non è un doppio senso. È un Premio Oscar.

[TV] i cartoons dimenticati di Junior TV

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Junior TV ha conosciuto tre fasi di vita, al di là dei tre loghi utilizzati per la sua trasmissione in syndacation.
È stata, per dire, anche sotto la Fininvest (oggi Mediaset), poi nella seconda metà degli anni '90 ci ha regalato tanti nuovi prodotti giapponesi grazie all'accordo con Dynamic Italia.
Ma è stata anche la rete che ha trasmesso l'inedito Dragon Ball (sia senza censure, sia poi ridoppiato per come lo conosciamo su Italia 1); è stata la rete che per prima ha valorizzato I Simpson e IRugrats.

Tanti altri cartoon sono finiti, negli anni, sulle reti Mediaset (vedi I Cavalieri del Drago). Tanti, dalle reti Mediaset, sono approdati su Junior Tv.
Però ci sono delle serie che davvero in pochi ricordano...
MAGICO DAN, SUPERCAMPIONE
Anime del 1991, arriva da noi nel 1996. In 47 episodi seguiamo le partite di Dan, campione di dodgeball. Doppiaggio e adattamento milanesi, con nomi tipo Chicco, Ivana, Luca, Marco, Stefano...


VIRTUA FIGHTER
Due stagioni, grande successo in tv (tanto che la Hobby&Work fece uscire anche le vhs in edicola).
La storia è quella di Akira Yuki, artista marziale che -dopo il pippotto introduttivo a inizio episodio- gira il mondo conoscendo vari altri personaggi ognuno con la sua tecnica. Doveva ovviamente molto a Street Fighter; anche qui subentra un'organizzazione criminale...


STREET FIGHTER II V
La V sta per Victory e presto ne parleremo qui sul blog.
Serie giapponese che riscrive il mito del Combattente di Strada, ringiovanisce i protagonisti Ryu, Ken e Chun-Li e viene mandato in onda con qualche censurina. Sigle italiane dei Dhamm.


LA COPPA DEI DRAGONI (DRAGON LEAGUE)
Misconosciuto cartoon giapponese del 1993, arriva anche da noi qualche anno dopo. È una serie fantasy-calcistica in 42 episodi, ambientata in un mondo simil-medievale dove convivono umani e animali/bestie antropomorfi.


AUTOMODELLI - MINI 4WD

Prima che le macchinine approdassero su Italia1 con Let's & Go!, una precedente serie ispirata alle Mini 4WD aveva fatto la sua comparsa su Junior Tv. Adattamento e doppiaggio mediasettiani, abbiamo così Alan, Francesco, Ciccio Sprint, Stella, Davide.


LE AVVENTURE DI BLINKY BILL
Le storielle del koala Blinky Bill assieme ai suoi amici (un dingo, un canguro, un vombato, una marsupiale, un ornitorinco...), persi in mille avventure.
In Italia questa serie arrivò anche in videocassetta.




QUESTA ALLEGRA GIOVENTÙ
Molto meno nota della sorella Prendi il mondo e vai, questa serie non venne quasi più replicata dalla Mediaset e finì su Junior TV. Adattamento e doppiaggio tipici dell'epoca, con nomi come Marina, Sandro, Enzo, Guidone, Mimmo e via dicendo.
43 episodi tratti dal manga di Mitsuro Adachi.

[LUOGHI CULT] Burghy, il fast food italiano

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Prosegue il viaggio nel tempo all'interno di luoghi cult del passato, che spesso purtroppo non ci sono più.
Oggi parliamo di un fast food, ma che è stato anche e soprattutto un fenomeno sociale.
Anni '80. Milano (e poi Italia): ecco a voi il mitico Burghy!

Piazza San Babila, ore 12: un delitto utile.
Quello di tanti manzi che vengono trasformati in succulenti hamburger, sulla scia dell'american dream mcdonaldiano.
Ed è così che nel 1981 nasce il primo fast food italiano, fondato dalla catena di Supermecati GS: ecco il Burghy. Logo giallo su sfondo rosso, i colori sono giusti e le forme (tondeggianti, da onomatopea fumettosa) pure.

il ristorante di Piazza San Babila

Ma perché il Burghy è stato un fenomeno sociale?
Ve lo spiego subitosubitosubito.
Correvano gli anni '80, gli anni del disimpegno, dei colori, dell'allegria e dell'edonismo. Degli yuppies e del capitalismo.
E quindi, a partire proprio dal ristorante di Piazza San Babila (a cui presto seguirono altri cinque locali sempre nel milanese), il Burghy divenne un simbolo per i ragazzi dell'epoca.
Che vestivano con Timberland, Moncler e cinta El Charro. Che sgallettavano con le squinzie, ascoltando Duran Duran e schifando i ciaina.
Esatto, sto parlando dei paninari.
Si chiamano così proprio perché si davano appuntamento al Burghy, che era appunto un fast food che vendeva panini.
Un termine che ha assunto un significato ben preciso, una moda. Tanto che i Pet Shop Boys vennero fino all'ombra della madunina per girare il video della loro celebre canzone. Paninaro, appunto.
Riascoltiamola.




Insomma, una cosa del genere il McDonald's non l'ha fatta mica, eh.
Ma andiamo avanti.
Dal 1985 al 1995 il Burghy fu acquistato dal Gruppo Cremonini.
Crebbe tanto, arrivando fino a 96 ristoranti dislocati principalmente nel centro-nord.
Il suo motto? Più gusto di Burghy nessuno ti dà. Nei primi anni '90 è anche sponsor di due squadre di basket: Modena e Virtus Roma.
In questo decennio nasce la mascotte Willy Denty, una bocca a caccia degli altri simboli cartooneschi: il panino Mr. Burghy, la bibita Freddy e il sacchetto di patatine Patty.

le mascotte

Nel 1996 entra in gioco l'America: McDonald's, che ancora non era forte sul mercato italico, comprò tutti i Burghy.
Poco a poco, anno dopo anno -fino al 2006-, ogni Burghy viene trasformato in un ristorante McDonald's. I colori sono quelli, direte. Sì, anche la concezione del fast-food. E, insomma, ci sta: Cremonini diventa fornitore ufficiale di carne per i Mc italiani e l'accordo è siglato.
Ora penserete quanto sia ingiusto: il colosso americano vince e mangia tutto.
Eh, in fondo è così: ma non tutto è perduto.
Seguitemi ancora per qualche rigo.
Sapete qual è il panino più amato, comprato e consumato nei McDonald's italiani?
Il Big Mac? Naah.
Il Quarto di libbra con formaggio? Naah.
Ve lo dico: è il Crispy McBacon.
E sapete chi lo ha inventato? Il Burghy.
Certo, prima si chiamava King Bacon, ma tant'è.

il menu di Burghy, con il King Bacon

Ma McDonald's non ha potuto ignorare quanto fosse amato questo panino, così si è dovuta piegare all'evidenza italiana.
Il panino più mangiato di Mc Donald's Italia è un prodotto nato qui, da noi, grazie a Burghy.
Buon appetito, paninari!


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LUOGHI CULT: LA VIDEOTECA

[GIOCATTOLI] Food Fighters, i guerrieri della tavola calda

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Giusto ieri vi raccontavo la storia tutta italiana del Burghy e oggi ci tocca tornare sui tavoli di un fast-food.
Ma non parleremo di cibo, bensì di giocattoli. Giocattoli a forma di cibo.
Ecco a voi i Food Fighters, i Guerrieri della Tavola Calda!

Il nome Food Fighters ha ovviamente l'ironica derivazione da foo fighters, ossia un termine americano per gli oggetti volanti non identificati.
Foo diventa Food, perché la geniale intuizione della Mattel fu quella di creare una linea di nuove action figures (di dimensioni piuttosto ridotte) tutte incentrate sul mondo della ristorazione veloce.
Gli anni, dopotutto, sono quelli giusti: 1988/1989 in America e 1990 in Italia.
In patria non ebbero poi molto successo, mentre da noi -con un logo un po' ripulito- spopolarono, seppur come fenomeno circoscritto nel tempo.
Celebri gli spot cartacei -che immagino siano italianissimi, per l'Italia-, presenti ad esempio sui Topolino dell'epoca:


Ma cosa sono i Food Fighters? Sono antropomorfizzazioni militari di junkfood da tavola calda, divisi in due fazioni che si danno battaglia tra cucine, stoviglie e tovaglie.
Cinque personaggi a "squadra": i buoni, dal berretto verde, chiamati Kitchen Commandos; i cattivi, dal berretto nero, chiamati Refrigerators Rejects.
I personaggi (tutti con un nome proprio) avevano la forma di cibi da rosticceria e fast-food, come pizze, cheeseburgers, donuts, tacos, coni gelato, patatine fritte, hot dog, cookies, pancakes, pollo fritto.
Torniamo un secondo al Burghy: dovete sapere che i Food Fighters furono tra le sorprese-regalo allegate alla catena italiana di ristorazione, che le offriva ai suoi clienti! Dopotutto erano perfettamente in tema!


Ogni fazione poteva contare anche su particolari veicoli: c'era ad esempio il furgone a forma di cartone per le uova; la grigla e la paletta che fungevano da catapulte spara-cibo; l'elicottero a forma di padella.
Insomma, una variante simpatica di action figures: non ne avevo tanti, ma ugualmente utilizzavo altri giocattoli per fingere di giocare ai Food Fighters. Bastavano una tovaglia, qualche piatto e posata di plastica, tovaglioli e un po' di schizzi di ketchup.
Food Fighters: riproposti oggi, scommetto avrebbero un grande successo. Perché si potrebbe ampliare il parco personaggi con nuovo streetfood, tipo cinese, giapponese, indiano, messicano. E perché no, anche italiano.
 

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[SERIE TV] Mighty Morphin Power Rangers, stagione 1 - la retrospettiva

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Inizia oggi una serie di retrospettive sulle prime serie dei Power Rangers, quelle che costituiscono la grande continuity della cosiddetta Era Zordon: sei stagioni tutte collegate tra loro, per trama e personaggi.
Iniziamo con Mighty Morphin Power Rangers season 1, la prima mitica tranche delle avventure degli eroi in calzamaglia, che quest'anno festeggiano il loro venticinquennale.
Nati in America nel 1993 grazie alla Saban, arrivati da noi nel 1994, i Power Rangers continuano ogni anno a combattere il male. Questo è l'inizio della loro storia...

IN PRINCIPIO: BIO-MAN E I GALAXY RANGERS

L'idea di adattare un live action giapponese della serie tokusatsu super sentai (i super squadroni) venne in mente alla Saban già nel 1986, quando realizzò il pilot di Bio-Man, basato sul nipponico Choudenshi Bioman. I tempi non erano maturi: il prodotto fu rifiutato da ogni network.
L'azienda ci riprova negli anni '90, diffondendo nei circuiti il promo dei Galaxy Rangers, che combinava il footage della serie giapponese Zyuranger con il girato americano per Bio-Man di qualche anno prima. Un mix di idee e nomi che poi sono diventati quel che conosciamo dei Power Rangers, e che vi invito a visionare in questo raro documento:


UN TOKUSATSU AMERICANO

Stavolta, evidentemente, la cosa funzionò. La Saban produsse così un episodio pilota per la sua serie Mighty Morphin Power Rangers, mutuata dall'originale Kyōryū Sentai Zyuranger. In sostanza l'idea era quella di tenere le scene in costume e coi robottoni, rigirando tutte le altre: si eliminava così ogni riferimento agli elemeti giapponesi, e si poteva rimodellare la trama in favore del pubblico occidentale, con interpreti americani. Dopo un episodio pilota di prova (dove cambia solo un attore rispetto al cast regolare), il 28 agosto 1993 inizia ufficialmente Mighty Morphin Power Rangers, una serie destinata a diventare un successo commerciale e popolare come pochi altri. Durata 155 episodi, MMPR si divide in tre stagioni (più un arco narrativo aggiuntivo). In questo articolo parliamo della prima stagione, che comprende gli episodi 1-60.

la squadra iniziale nel Centro di Comando

LA STORIA

10.000 anni prima, il mago Zordon riuscì a catturare la strega intergalattica Rita Repulsa e i suoi tirapiedi all'interno di un calderone magico spedito sulla Luna. Tuttavia Rita imprigionò a sua volta Zordon in un vortice temporale.
1993: due astronauti liberano per sbaglio Rita e i suoi scagnozzi, e la strega riprende i suoi piani per la conquista della Terra. Zordon nel frattempo -con l'aiuto del robottino Alpha 5- ha costruito un Centro di Comando e convoca cinque ragazzi a cui affidare il Potere.
Così, cinque giovani di Angel Grove City vengono teletrasportati nella base operativa e informati del pericolo che incombe sulla Terra. Zordon affida loro le Monete del Potere, con le quali trasformarsi nei supereroi Power Rangers. Quando i mostri attaccano la città in forma gigante, Zordon concede ai ragazzi gli Zord, ossia dei moduli robotici ispirati ai dinosauri, che possono combinarsi per formare il Megazord, un robot ancora più grande.
Da questo momento in poi lo scopo di Rita è anche quello di sconfiggere i Power Rangers, provando in tutti i modi a fermare gli eroi. Utilizzerà anche una sesta Moneta del Potere per fare di un nuovo ragazzo arrivato in città il suo ranger personale, il Green Ranger. Spezzato l'incantesimo, il Green Ranger si unirà al resto del gruppo, per poi doverlo presto lasciare quando la stessa strega riuscirà a consumargli i poteri. Tuttavia il Green Ranger tornerà spesso in campo, seppur con capacità ridotte, grazie all'intervento magico di Zordon.

i sei Power Rangers

I PERSONAGGI PRINCIPALI

JASON LEE SCOTT
Il Red Ranger, è anche il capo della squadra. Campione di karate, è un tipo sportivo che invoca il potere del Tirannosauro.
ZACK TAYLOR
Il Black Ranger, solare e positivo. Appassionato di musica, invoca il potere del Mammuth.
BILLY CRANSTON
Il Blue Ranger: geek del gruppo, impacciato negli sport ma genio nelle scienze. Invoca il potere del Triceratopo.
KIMBERLY HART
La Pink Ranger, è una fenomenale ginnasta che si innamora del nuovo arrivato Tommy. Invoca il potere dello Pterodattilo.
TRINI KWAN
La Yellow Ranger, tanto brava negli sport quanto nelle materie scientifiche. Invoca il potere dello Smilodonte.
TOMMY OLIVER
Il Green Ranger, è un ragazzo che arriva a Angel Grove più in là nella serie, e viene scelto da Rita per diventare il suo Green Ranger. In seguito si unisce agli altri, innamorandosi di Kimberly.
BULK E SKULL
I bulli della scuola, più impacciati e ridicoli che veri teppisti. Rimediano sempre pessime figure.
ZORDON E ALPHA 5
Zordon è un potente mago che in passato difese la Terra e imprigionò la strega Rita: ora può manifestarsi solo attraverso un cilindro di energia. Alpha è un robottino che aiuta Zordon.
RITA REPULSA E I SUOI SCAGNOZZI
Rita ha con sé il malvagio Goldar, che mal sopporta la strega; Scorpina, che è un aiuto esterno; il creatore Finster, che realizza mostri in argilla che poi prendono vita; i due fedeli Baboo e Squatt. In più, oltre alle decine di creature che Rita invia sulla Terra, vi sono anche i soldati Putties.

Rita e i suoi seguaci

ANALISI

La cosa che più salta all'occhio, guardando oggi questa prima stagione di MMPR, è l'approssimazione generale del prodotto, dovuta alla sua natura di esperimento.
Un esperimento che via via ottenne consensi stellari, e fa sì che trame e risvolti diventino sempre più accurati.
Oltre all'evidente diversità di tute, costumi e oggetti tra la produzione originale e quella USA, inizialmente il mix di scene giapponesi e americane era realizzato alla buona (non è difficile vedere attori della serie originale e elementi che non dovrebbero essere presenti): tuttavia il pubblico sembra non far troppo caso a questi difetti e decreta il successo del brand.
Il primo grande snodo della stagione è la saga del Green Ranger, un arco in cinque episodi che introduce un sesto protagonista.

moda anni '90

Se all'inizio tantissimi episodi erano assolutamete fini e se stessi, o peggio del tutto inutili anche come filler (presentando risvolti che non stavano né in cielo né in terra, figli di sceneggiature improvvisate), con l'apparizione del Green Ranger si inizia a intravedere una vaga trama, seppur molte soluzioni siano ancora prive di logica.
Gli episodi riempitivi continuano a esserci e costituiscono anzi la quasi totalità della stagione, ma è anche vero che il presentare così a lungo gli stessi personaggi in azzeccate situazioni quotidiane (scolastiche, sportive e di svago) rese gli attori beniamini del pubblico.

il Red Ranger contro i SuperPutties

La serie era pensata per terminare con il doppio Doomsday (ep. 39-40) ma il successo clamoroso spinse la Saban a proseguire. Di fatto, però, quella doppia puntata è strutturata come un season finale, con il demone Lokar pronto a vincere e Rita stessa che si insedia sulla Terra.
La serie proseguì quindi per altri venti appuntamenti, senza un vero finale di stagione (l'episodio #60 è semplicemente una puntata come un'altra).
Proprio in questi episodi si rese necessario reperire, da parte di Saban, nuovo materiale giapponese: le scene di Zyuranger erano state sfruttate ormai in ogni modo possibile!
Così l'azienda si fa produrre dalla Toei Animation nuovo footage, che i fan chiamano Zyu 2, e che sarà usato anche per parte della seconda stagione.
In queste sequenze, girate in Giappone, si assecondarono le trame e le personalità dei Power Rangers americani, come ad esempio una maggiore vicinanza tra il Pink e il Green Ranger, dovuta alla love story tra Kimberly e Tommy.

il primo Megazord

NOTE FINALI

  • La trama di MMPR non ha nulla a che vedere con l'originale giapponese.
  • Lo Yellow Ranger, nella serie giapponese, è un ragazzo. In America diventa donna ma ovviamente il suo costume non prevede il gonnellino.
  • Vi furono accuse di razzismo perché il Black Ranger è interpretato da un ragazzo afroamericano e la Yellow Ranger da una ragazza asiatica.
  • Curiosamente, anche in Giappone venne trasmessa la serie MMPR, ossia l'americanizzazione di un prodotto che i giapponesi avevano già visionato.

ad Aprile sul Moz O'Clock: MIGHTY MORPHIN POWER RANGERS STAGIONE 2! 
NUOVI ZORD! LORD ZEDD! NUOVI PROTAGONISTI! ARRIVA IL WHITE RANGER!

Se ami i Power Rangers leggi anche

[MISTERI] falsi storici: una delle spiegazioni per l'Effetto Mandela?

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Torniamo a parlare di Effetto Mandela, un argomento che l'anno scorso ha avuto qui un inaspettato successo e che è sempre più di dominio pop, con tanto di episodio della nuova stagione di X-Files dedicato a questo fenomeno.
Ne parliamo oggi, due giorni dopo la Festa della Donna. Perché?
Perché ritengo che una delle spiegazioni del Mandela Effect risieda proprio nei falsi storici

Nozioni spesso perpetrate sui banchi di scuola, spacciate come fossero vere. E torniamo quindi all'8 marzo: che non è nessuna ricorrenza di una tragedia avvenuta in una fabbrica tessile...

Di falsi storici è pieno il mondo: storielle che abbiamo imparato a scuola, citate -in assoluta buona fede- dagli insegnanti stessi. E che, una volta confutati, potrebbero generare un Effetto Mandela in chi non si aggiorna.

NOTA: L'Effetto Mandela si chiama così perché in molti ricordano i funerali di Nelson Mandela negli anni '80, mentre il leader politico è morto nel 2013.
Ecco i falsi storici più famosi:
  • la regina Maria Antonietta non ha mai pronunciato "non hanno pane? Che mangino brioches!". La frase fu creata ad arte dai rivoluzionari, prendendo spunto da uno scritto di Rousseau.
  • Gabri D'Annunzio non si fece togliere le costole per l'autofellatio. Non c'è riscontro anatomico nel togliere due costole e riuscire quindi a ciucciarselo.
  • lo Ius primae noctis non consisteva certo nel far giacere la sposa col feudatario, durante la prima notte di nozze. Chi si sarebbe sposato più? Piuttosto era una tassa simbolica, in danaro.
  • il naso della Sfinge non lo hanno rotto i napoleonici, come testimoniano immagini precedenti. Noi lo sappiamo: è stata colpa di Aladdin e Jasmine a bordo del tappeto volante. Il mondo è miooo...
  • quella di Guglielmo Tellè una leggenda. La mira perfetta, la mela sul capo del figlio... una storia non solo svizzera, ma anche danese, olandese e via dicendo.
  • non erano certo 300 gli spartani intervenuti a fermare i persiani. Storiella utile nelle versioni di greco al liceo e per un fumetto di Frank Miller da cui hanno tratto un famoso film.
  • Galileo, abiurando, non ha mai detto "eppur si muove", che se ti sentono i preti ti bruciano lo stesso. A far dire questa frase a effetto, degna di un "Hasta la vista, baby", fu un giornalista nel 1757.
  • il Ratto delle Sabine non è avvenuto come si racconta, ossia la festicciola e i romani che rapiscono e si ingroppano le donne altrui. Semplicemente vivendo fianco a fianco, le razze si sono mischiate da sé.
  • il san bernardo non porta il fiaschetto di brandy appeso al collo. Un'immagine fumettistica ma che se messa davvero in pratica peggiorerebbe la situazione della persona soccorsa.
  • Houdini non è morto eseguendo un pericoloso numero di escapologia. Semplice peritonite, perché si fece dare un cazzotto in pancia da un boxeur, per testare i suoi addominali.
ecco chi ha rotto il naso della Sfinge

Ecco, ho messo gli esempi più pop.
Ma quanti sarebbero disposti a giurare che queste cose siano avvenute? Leggende urbane e auto-convincimenti sorti in determinati ambienti circoscritti.
Basta poco per passare dalla realtà A a quella B, che poi è la realtà effettiva. Ma se oggi sappiamo per certo che la Festa della Donna non ricorda alcuna donna morta, chiusa a chiave in una fabbrica di New York dal padrone cattivo mentre lo stabile brucia (ma perché poi?), andatelo a dire a chi ha sempre vissuto con questa convinzione nella testa.
Se sentirà la verità, si vedrà vittima di un Effetto Mandela.

il vero incendio di una fabbrica tessile a NY: ma avvenne dopo l'istituzione della Giornata della Donna

Come chi scopre che Lentamente Muore non l'ha scritta Neruda, eppure così è (era?) riportata da tutti.
Come chi scopre che Maracaibo non l'ha cantata la Carrà, eppure c'era un video su Youtube che attribuiva il brano alla bionda star televisiva.
Insomma, un falso storico perpetratoè un errore che può essere corretto: una delle spiegazioni possibili per l'Effetto Mandela.
Assieme a prodotti che cambiano (davvero!), bufale e soprattutto falsi ricordi anche collettivi.
Quando qualcosa viene corretta, è una semplice correzione: non ha alterato la realtà precedente.
Chissà se Micheal Mozzati è la vera identità di MikiMoz; chissà se anche questo post veicolerà qualche Effetto Mandela.

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EFFETTO MANDELA: la spiegazione razionale

[tv] i cartoons dimenticati di Solletico

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Dopo aver visto i cartoons dimenticati di Junior TV/JTV (qui il post), oggi torniamo negli anni '90 per tuffarci dentro uno dei più famosi programmi per ragazzi di Raiuno: Solletico.
Diretto concorrente di Bim Bum Bam, vantava una formula davvero coinvolgente (con giochi telefonici, che presto rivedremo qui sul blog) e interventi in studio.
Oltre all'inossidabile telefilm di Zorro, Solletico ha -negli anni- mandato in onda tanti cartoons, prediligendo produzioni europee e americane: ricordiamo ad esempio le serie Disney o i famosi Biker Mice da Marte.
Rivediamo assieme quelle meno ricordate.

CAPITAN PLANET E I PLANETEERS
Tre stagioni, 65 episodi, per una produzione DiC del 1990-1992.
Gaia, lo spirito di Madre Terra, forma il gruppo di Ecodifensori, cinque ragazzi di diverse etnie che hanno il potere di invocare Capitan Planet. Pelle azzurra e chioma verde, Capitan Planet combatte l'inquinamento e lo sfruttamento incondizionato delle risorse terrestri.
Arrivarono anche le action figures.


LE AVVENTURE DI JONNY QUEST
Remake della precedente serie anni '60, sempre a opera degli studios Hanna-Barbera, questo titolo nasconde una particolarità: molti spettatori sono vittime di un Effetto Mandela, ricordando il nome del protagonista con l'h, ossia Jhonny Quest.
Ma Jonny è sempre stato Jonny, anche nelle nuove avventure dove continua ad accompagnare il padre scienziato in giro per il mondo.



IL GIOVANE ROBIN HOOD
Le storie medievali del ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri... in salsa giovane. Tutti i personaggi sono ringiovaniti, in questa serie dei primissimi anni '90.


RENADA
Serie tedesca di fine anni '90, Renada raccontava le vicende quotidiane di una ragazza libera e ribelle. Assieme a lei, famigliari e amici.


ORSON & OLIVIA
Co-produzione franco-belga-italiana di metà anni '90, raccontava le storie dei due orfani Orson e Olivia, in una Londra vittoriana e dickensiana. Cacciatori di topi (!) per professione, questi bambini senzatetto si facevano pagare per le imprese di derattizzazione.


JUMANJI
40 episodi dal 1996 al 1999, la serie ha un titolo che tutti conoscete. Perché si tratta di una trasposizione animata del noto film Jumanji, che di recente ha avuto persino un sequel.
In questa serie, i due fratelli cercano di liberare il professor Alan Parrish, imprigionato nel gioco.
Interessante il fatto che si mostri il creatore di Jumanji, lo Stregone Senza Volto.


TOMMY & OSCAR
Una delle prime opere di Iginio Straffi, questa serie è prodotta da Rai e Rainbow.
Ebbe un certo successo, anche all'estero, con tanto di gadget.
Tommy, un ragazzino amico dell'alieno Oscar, cerca di fermare i piani di un crudele affarista.
L'alieno Oscar è stato co-creato con Carlo Rambaldi; tra gli sceneggiatori troviamo anche Luca Raffaelli e Tito Faraci.


REBOOT
La prima serie al mondo in computer grafica, ReBoot era una co-produzione USA/Canada.
Quattro stagioni dal 1994, con un sequel che arriva nel 2018.
Avventure nel mondo cibernetico e virtuale, per tenere lontani pericolosi virus dai sistemi informatici.


SEI IN ARRESTO!
Uno dei pochissimi prodotti giapponesi ad essere trasmesso da Solletico, sicuramente l'unico anime moderno andato in onda in questo contenitore, seppur per pochi episodi.
La serie racconta le scanzonate vicende di due poliziotte di Tokyo, tra vita privata e lavoro.

[CINEMA] The Disaster Artist, la recensione: chi è Tommy Wiseau?

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Quel che più mi ha colpito di The Disaster Artist non è la trama, non è la recitazione, non sono i motivi per cui è stato candidato agli Oscar.
È un film grandioso, una commedia drammatica che ricorda un po'This Must Be the Place.
L'unica vera differenza è che tutto quello raccontato in The Disaster Artistè successo davvero.
E la cosa che più mi ha colpito dell'opera è questa, con tutto ciò che questo comporta.

Conoscevo The Room sono per sentito dire: un cult per gli amanti del brutto cinema, in Italia non è nemmeno mai arrivato, ma ne è arrivata la sua fama. Uno dei peggiori film mai fatti, dicono.
The Disaster Artist ci racconta proprio la realizzazione di questo lungometraggio.
Ma è, ovviamente, di più.

Non farò spoiler, ma tanto è anche inutile: si può dire tranquillamente di cosa parla The Disaster Artist. Un'amicizia molto particolare tra due persone, due artisti, due sognatori che un giorno decidono di girarsi un film tutto per loro: The Room. E lo girano. Fine.
È questa la storia, davvero.
Davvero perché è un fatto accaduto realmente. The Room esiste, così come esistono i personaggi messi in scena in The Disaster Artist, che in realtà sono persone.


Quel che più mi ha colpito di The Disaster Artist è il protagonista (magistralmente interpretato da James Franco). Il protagonista vero della vicenda: Tommy Wiseau.
Chi è costui?
Bel mistero. Un mistero ancora non svelato, un mistero che probabilmente non sarà mai sciolto.
Tommy Wiseau è un genio incompreso, forse un folle, forse un po' infelice. Qualcuno con troppe idee e un unico grande sogno: Hollywood. Il mito della cultura pop americana, le luci del Cinema, la ribalta di un mondo dorato.
Non si sa da dove provenga (si dice Europa dell'est, ma ha vissuto anche in Francia, sebbene lui dica di essere un puro americano di New Orleans).

Non si sa quanti anni abbia. Meno di trenta, dice. Ma sembrano molti di più.
Forse ha l'età di chi gli sta di fronte. Forse è uno di quei demoni custodi che ti spinge a realizzare sogni. Anche quando ti costano la rinuncia a una particina in Malcolm, per una puntata diretta da Bryan Cranston dove vieni chiamato a recitare da "Hal" in persona.

Non si sa nemmeno come abbia avuto i suoi soldi, Wiseau.
Wise, come saggio. Oiseau, come gli uccelli di legno che vendeva facendo il giocattolaio.
Ma è stato anche lavapiatti, droghiere, infermiere. Wiseau è un nome d'arte. Arte, come il Cinema che ha sempre sognato.
I sogni si infrangono: ce la può fare solo uno su un milione e questo uno non è Wiseau.
Ma i sogni si realizzano se hai tanti soldi, e se sei in America. L'America tanto agognata da questo uomo. L'uno su un milione non conta più nulla se di milioni ne hai almeno sei, e puoi creare il tuo film. The Room, eccolo qui.
Un film inconcludente, trash, brutto da essere bello. E per questo divenuto di culto.

il vero Wiseau
Tommy Wiseau resta un personaggio enigmatico.
Quel che più mi ha colpito di The Disaster Artistè la dolcezza che accompagna la descrizione di una personalità così.
Così... umana, particolare, sui generis.
Non ho idea di chi sia Tommy Wiseau: forse qualcuno che vive in un mondo tutto suo, o in una realtà spostata di appena mezzo metro rispetto alla nostra. Wiseau è come un bambino.
Ecco perché non rivela la sua età: è un eterno bimbo. Con tanti misteriosi soldi.
The Roomè un capolavoro. The Disaster Artist ancora di più.

[RIVISTE] Uomini e Donne Magazine - la recensione

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L'avete richiesta ed eccola qui: la recensione di Uomini e Donne Magazine.

Vi svelerò i segreti della nuova rivista ora in edicola.
Tra tronisti, vamp, divi e rubriche varie... ecco Uomini e Donne Magazine!

Videorecensione tutta per voi:


e ditemi: l'acquisterete? Io probabilmente sottroscrivo l'abbonamento annuale.

[TV] The Box: Music Television You Control - ricordi televisivi

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Sul finire degli anni '90 arrivò anche da noi, per un paio di annate, il rivoluzionario The Box: Music Television You Control.

Una trasmissione musicale già popolare all'estero, che a inizio 1998 giunge in Italia riscuotendo subito grande successo nella formula di messa in onda in syndacation tra alcune tv regionali.
Ma cosa era The Box, misterioso programma dal logo simile a quello del Parental Advisory? Riscopriamolo assieme...


Una sorta di juke box televisivo, The Box mandava in onda a rotazione (sia nel pomeriggio sia in notturna) tantissimi video musicali, che era lo spettatore a scegliere.
Attraverso un servizio telefonico, con cui a ogni brano veniva assegnato un codice numerico (un po' come i televoti dei concorsi/reality), il telespettatore poteva scegliere il videoclip che voleva fosse trasmesso.

gennaio 1998: lo spot cartaceo col lancio di The Box- immagine presa da RudeAwakeMetal
E così, The Box si trasformava in una sequela di video musicali "controllati" da chi era comodamente sul divano a casa.
Tra i video più mandati in onda in Italia ricordo Everybody get up dei 5ive, One more time di Britney Spears, Viva Forever delle Spice Girls, Il mio corpo che cambia dei Litfiba, Frozen di Madonna, Believe di Cher, Pretty Fly degli Offspring, Unforgivable sinner di Lene Marlin, Brimful of Asha dei Cornershop, Blu di Zucchero.
Tra un video e l'altro, ma anche nei sottopancia durante i videoclip stessi, passavano i codici degli altri brani e il numero telefonico da comporre.


The Box: Music Television You Control aprì in America nel 1985 e chiuse nel 2001, inglobato da Mtv. Da noi, relegato su canali privati che a stento coprivano bene i territori circoscritti, chiuse probabilmente anche prima.
E voi ricordate The Box: Music Television You Control?
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