Nel 1994 arrivano ben due film ispirati al mondo di Street Fighter, celebre titolo Capcom basato su incontri di arti marziali.
Iniziamo oggi una retrospettiva su questa saga, ma non sul versante videoludico: analizzeremo le principali derivazioni cinematografiche e televisive del franchise.
E si comincia proprio con Street Fighter - Sfida Finale, declinazione americana dell'opera.
Americana, sì. Con tutto ciò che ne consegue.
LA GENESI
Street Fighter, nei primi anni '90, è uno dei videogiochi più venduti e più giocati.Un successo strepitoso che in patria, la terra del Sol Levante, ha già dato origine a fumetti e merchandising vario, nonché al film d'animazione Street Fighter II (che vedremo qui il mese prossimo).
Ci vuol poco che Hollywood si interessi di questo picchiaduro.
Così, nel dicembre 1994 (aprile 1995 da noi) esce nelle sale, per la regia di Steven E. de Souza, Street Fighter - Sfida Finale. Un prodotto che solo vagamente ha a che vedere con la trama ufficiale del gioco, e che all'epoca fu anche contestato dai fan.
Ma è pur vero che incassò molto, e non solo: è divenuto un film di culto, specie tra gli amanti dell'action. E sì, perché comunque Steven E. de Souza non è mica uno qualsiasi: ha prodotto cosette come La donna bionica, Supercar, L'uomo dai sei milioni di dollari. E ancora film quali 48 ore, Commando e Die Hard 1 e 2. Giusto per dire, eh.
Ah, ha pure scritto Dredd con Stallone e Beverly Hills Cop III. Dunque uno che di action sa il fatto suo, e questo è Street Fighter - Sfida Finale: un action movie degli anni '90.
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oltre 100 milioni di bisondollari guadagnati |
UN WAR/ACTION MOVIE
Ignorando completamente la trama originale, il tutto si sposta in ottica americana, che ovviamente in occidente vende meglio.Niente filosofie, niente cazzate zen: il protagonista diventa Guile, un colonnello yankee delle Nazioni Alleate (variante delle Nazioni Unite) che vuole fare il culo al nemico.
Dunque, via di militarismi, tra caserme e discorsi pro-democrazia e anti-terrorismo.
Terrorismo che porta il nome di Bison, un dittatore che vive a Shadaloo, paese asiatico dalle parti di qualunque posto con gli occhi a mandorla che possa sembrare un paradiso per pochi (pazzi) e uno strazio per molti (poveri).
Nella guerra a Bison si intersecano le vicende di altri personaggi, tra cui una troupe televisiva e alcuni trafficanti. Il tutto finisce a mitragliate, esplosioni e ovviamente arti marziali: Street Fighter non può prescindere da una buona dose di sane sberle a mani nude.
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Zangief, Bison e Dee Jay |
LA TRAMA
Il sociopatico Bison lancia un ultimatum alle Nazioni Alleate: o gli daranno quel che vuole (il suo sogno è costruire l'utopica città di Bisonopoli) o ammazzerà diversi ostaggi.Il colonnello Guile si prende l'incarico di salvare quelle vite e porre fine alla dittatura di Bison, che ha pure catturato il suo commilitone Carlos per farne un superuomo-bestia da guerra.
Nel frattempo i traffichini Ryu e Ken cercano di vendere armi al trafficante Sagat, che a sua volta è in affari con Bison. Guile, aiutato dai suoi compagni, sferra l'attacco finale alla base del nemico: qui si intersecano le vite di tutti i protagonisti, buoni e cattivi.
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un tattoo per nulla yankee |
COSA CAMBIA
Inutile ribadire che la trama non c'entra un hadoken con la vera storia, che vedeva Ryu girare il mondo inseguito dalla Shadaloo di Bison.L'elemento militare, presente comunque nelle vicende originali, diventa qui preponderante.
Guile sale al ruolo di protagonista assoluto, e tutti gli altri gli sono di contorno.
Lo stesso Ryu, col suo amico Ken, perde ogni valore orientale divenendo un furbo imbroglione da due soldi, ma dal cuore d'oro.
Chun Li, che nella realtà è una poliziotta, qui è una giornalista. Resta invariata la sua storia, che coinvolge suo padre.
Molti personaggi subiscono dei cambiamenti decisi: Cammy diventa braccio destro di Guile per la divisione inglese; Honda e Balrog sono i due tecnici della troupe di Chun Li; Dee Jay un informatico; T. Hawk un altro militare; Dhalsim un ricercatore; Zangief un idiota che non si rende conto di cosa avviene nel mondo.
Addirittura la trama del film fonde due personaggi in uno: il mostro verde Jimmy Blanka e il militare Charlie Nash, che qui diventano Carlos "Charlie" Blanka, miglior amico di Guile trasformato in mostro con una tecnica tra il frankensteiniano (liquidi verdi e arancio) e il canale DMax (trasmissione di filmati shockanti).
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Ken e Ryu, due signorini |
GLI ATTORI
A interpretare Guile viene chiamato Jean Claude Van Damme, che almeno coi calci ci sa fare, potendo eseguire qualche vago Somersault kick.Il compianto Raúl Juliá (Gomez de La Famiglia Addams) prende il ruolo di Bison.
Wes Studiè Sagat, Byron Mannè Ryu, Damian Chapaè Ken, Ming-Naè Chun Li, e una giovanissima Kylie Minogue interpreta Cammy.
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reparto patata del film |
ANALISI
Nonostante all'epoca avesse contrariato i fan del videogame, Street Fighter fu un discreto successo al botteghino; è inoltre diventato un film di culto.L'opera, infatti, è apprezzabile: un action movie ironico e un po' giocattoloso. Persino autoironico.
Molte le battute presenti, sia come citazioni videoludiche -Bison che urla "game oveeeeer!"- sia in qualità di riferimenti alla cultura popolare -lo scontro tra Zangief e Honda cita i tokusatsu godzilliani-.
Non mancano scenette leggere tipiche dei film action anni '80-'90, utili a non prendersi sul serio, nonché frasi altisonanti e iconiche. Street Fighterè un film che si lascia guardare con piacere, e che risulta perfettamente costruito, seguendo una struttura semplice ma funzionale.
NOTE FINALI
- Molti personaggi hanno acquisito nomi o cognomi che però la Capcom non riconosce come ufficiali. Ryu ad esempio prende il cognome Hoshi, così come Chun Li prende Zhang. Sagat è chiamato Victor mentre il protagonista William.
- Per il film è stato creato il personaggio Sawada, militare giapponese che affianca Guile.
- La pellicola trasuda di un certo messaggio militarista, concretizzato dall'invito ad arruolarsi che Guile porge a Ryu e Ken.
- La Russia, che non è parte delle Nazioni Alleate, è presa bonariamente in giro col personaggio di Zangief, che nel film è un tuttomuscoli/nientecervello incapace di comprendere la realtà, sebbene poi si faccia valere.
- C'è una scena dopo i titoli di coda, presente nel dvd: viene mostrato il destino del nemico principale, dopo l'esplosione finale.
- La lingua parlata a Shadaloo è l'esperanto come si evince da scritte e cartelli.
- La frase good morning, Shadaloo fa il verso al Good morning, Vietnam dell'omonimo film.
- Nella scena finale, i personaggi assumono la posa tipica che hanno nel videogame. E comunque, un videogioco basato su questo film è stato commercializzato per davvero.
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