Quantcast
Channel: MOZ O'CLOCK
Viewing all 2676 articles
Browse latest View live

[FILM] Street Fighter - Sfida Finale, la retrospettiva

$
0
0

Nel 1994 arrivano ben due film ispirati al mondo di Street Fighter, celebre titolo Capcom basato su incontri di arti marziali.
Iniziamo oggi una retrospettiva su questa saga, ma non sul versante videoludico: analizzeremo le principali derivazioni cinematografiche e televisive del franchise.
E si comincia proprio con Street Fighter - Sfida Finale, declinazione americana dell'opera.
Americana, sì. Con tutto ciò che ne consegue.

LA GENESI

Street Fighter, nei primi anni '90, è uno dei videogiochi più venduti e più giocati.
Un successo strepitoso che in patria, la terra del Sol Levante, ha già dato origine a fumetti e merchandising vario, nonché al film d'animazione Street Fighter II (che vedremo qui il mese prossimo).
Ci vuol poco che Hollywood si interessi di questo picchiaduro.
Così, nel dicembre 1994 (aprile 1995 da noi) esce nelle sale, per la regia di Steven E. de Souza, Street Fighter - Sfida Finale. Un prodotto che solo vagamente ha a che vedere con la trama ufficiale del gioco, e che all'epoca fu anche contestato dai fan.
Ma è pur vero che incassò molto, e non solo: è divenuto un film di culto, specie tra gli amanti dell'action. E sì, perché comunque Steven E. de Souza non è mica uno qualsiasi: ha prodotto cosette come La donna bionica, Supercar, L'uomo dai sei milioni di dollari. E ancora film quali 48 ore, Commando e Die Hard 1 e 2. Giusto per dire, eh.
Ah, ha pure scritto Dredd con Stallone e Beverly Hills Cop III. Dunque uno che di action sa il fatto suo, e questo è Street Fighter - Sfida Finale: un action movie degli anni '90.

oltre 100 milioni di bisondollari guadagnati

UN WAR/ACTION MOVIE

Ignorando completamente la trama originale, il tutto si sposta in ottica americana, che ovviamente in occidente vende meglio.
Niente filosofie, niente cazzate zen: il protagonista diventa Guile, un colonnello yankee delle Nazioni Alleate (variante delle Nazioni Unite) che vuole fare il culo al nemico.
Dunque, via di militarismi, tra caserme e discorsi pro-democrazia e anti-terrorismo.
Terrorismo che porta il nome di Bison, un dittatore che vive a Shadaloo, paese asiatico dalle parti di qualunque posto con gli occhi a mandorla che possa sembrare un paradiso per pochi (pazzi) e uno strazio per molti (poveri).
Nella guerra a Bison si intersecano le vicende di altri personaggi, tra cui una troupe televisiva e alcuni trafficanti. Il tutto finisce a mitragliate, esplosioni e ovviamente arti marziali: Street Fighter non può prescindere da una buona dose di sane sberle a mani nude.

Zangief, Bison e Dee Jay

LA TRAMA

Il sociopatico Bison lancia un ultimatum alle Nazioni Alleate: o gli daranno quel che vuole (il suo sogno è costruire l'utopica città di Bisonopoli) o ammazzerà diversi ostaggi.
Il colonnello Guile si prende l'incarico di salvare quelle vite e porre fine alla dittatura di Bison, che ha pure catturato il suo commilitone Carlos per farne un superuomo-bestia da guerra.
Nel frattempo i traffichini Ryu e Ken cercano di vendere armi al trafficante Sagat, che a sua volta è in affari con Bison. Guile, aiutato dai suoi compagni, sferra l'attacco finale alla base del nemico: qui si intersecano le vite di tutti i protagonisti, buoni e cattivi.

un tattoo per nulla yankee

COSA CAMBIA 

Inutile ribadire che la trama non c'entra un hadoken con la vera storia, che vedeva Ryu girare il mondo inseguito dalla Shadaloo di Bison.
L'elemento militare, presente comunque nelle vicende originali, diventa qui preponderante.
Guile sale al ruolo di protagonista assoluto, e tutti gli altri gli sono di contorno.
Lo stesso Ryu, col suo amico Ken, perde ogni valore orientale divenendo un furbo imbroglione da due soldi, ma dal cuore d'oro.
Chun Li, che nella realtà è una poliziotta, qui è una giornalista. Resta invariata la sua storia, che coinvolge suo padre.
Molti personaggi subiscono dei cambiamenti decisi: Cammy diventa braccio destro di Guile per la divisione inglese; Honda e Balrog sono i due tecnici della troupe di Chun Li; Dee Jay un informatico; T. Hawk un altro militare; Dhalsim un ricercatore; Zangief un idiota che non si rende conto di cosa avviene nel mondo.
Addirittura la trama del film fonde due personaggi in uno: il mostro verde Jimmy Blanka e il militare Charlie Nash, che qui diventano Carlos "Charlie" Blanka, miglior amico di Guile trasformato in mostro con una tecnica tra il frankensteiniano (liquidi verdi e arancio) e il canale DMax (trasmissione di filmati shockanti).

Ken e Ryu, due signorini

GLI ATTORI

A interpretare Guile viene chiamato Jean Claude Van Damme, che almeno coi calci ci sa fare, potendo eseguire qualche vago Somersault kick.
Il compianto Raúl Juliá (Gomez de La Famiglia Addams) prende il ruolo di Bison.
Wes Studiè Sagat, Byron Mannè Ryu, Damian Chapaè Ken, Ming-Naè Chun Li, e una giovanissima Kylie Minogue interpreta Cammy.

reparto patata del film

ANALISI

Nonostante all'epoca avesse contrariato i fan del videogame, Street Fighter fu un discreto successo al botteghino; è inoltre diventato un film di culto.
L'opera, infatti, è apprezzabile: un action movie ironico e un po' giocattoloso. Persino autoironico.
Molte le battute presenti, sia come citazioni videoludiche -Bison che urla "game oveeeeer!"- sia in qualità di riferimenti alla cultura popolare -lo scontro tra Zangief e Honda cita i tokusatsu godzilliani-.
Non mancano scenette leggere tipiche dei film action anni '80-'90, utili a non prendersi sul serio, nonché frasi altisonanti e iconiche. Street Fighterè un film che si lascia guardare con piacere, e che risulta perfettamente costruito, seguendo una struttura semplice ma funzionale.


NOTE FINALI

  • Molti personaggi hanno acquisito nomi o cognomi che però la Capcom non riconosce come ufficiali. Ryu ad esempio prende il cognome Hoshi, così come Chun Li prende Zhang. Sagat è chiamato Victor mentre il protagonista William.
  • Per il film è stato creato il personaggio Sawada, militare giapponese che affianca Guile.
  • La pellicola trasuda di un certo messaggio militarista, concretizzato dall'invito ad arruolarsi che Guile porge a Ryu e Ken.
  • La Russia, che non è parte delle Nazioni Alleate, è presa bonariamente in giro col personaggio di Zangief, che nel film è un tuttomuscoli/nientecervello incapace di comprendere la realtà, sebbene poi si faccia valere.
  • C'è una scena dopo i titoli di coda, presente nel dvd: viene mostrato il destino del nemico principale, dopo l'esplosione finale.
  • La lingua parlata a Shadaloo è l'esperanto come si evince da scritte e cartelli.
  • La frase good morning, Shadaloo fa il verso al Good morning, Vietnam dell'omonimo film.
  • Nella scena finale, i personaggi assumono la posa tipica che hanno nel videogame. E comunque, un videogioco basato su questo film è stato commercializzato per davvero.

Ami Street Fighter? Leggi anche

GUIDA COMPLETA a Street Fighter
FUMETTI: Street Fighter III

[LISTA] Slime: i migliori giocattoli e playset con questa sostanza

$
0
0

Tra la fine degli anni '70 fino a tutti gli anni '90 c'è stata una particolare sostanza che ha imbrattato le toyline più famose, i marchi di giocattoli più in voga.
Tornata in auge anche negli ultimi anni, questa sostanza sta attualmente conoscendo una ulteriore nuova giovinezza, declinata in mille modi: parliamo dello Slime!
Vi avevo già parlato della mia passione per questo "gioco", ricostruendone un po' anche la storia.
Oggi qui vediamo quali sono i giocattoli e i playset più tosti che hanno utilizzato lo Slime come elemento aggiunto di turbofigaggine!
 
FLUSHOMATIC
Dalla linea Teenage Mutant Ninja Turtles, era un cesso-tortura con cui Shredder faceva colare l'ooze mutageno sui malcapitati.
Ho un ricordo personale di questo playset, perché lo aveva un ragazzino con cui capitai nello stesso albergo durante una vacanza in montagna.



RETROCATAPULT
Altro aggeggio delle Turtles, era la Catapulta Lancia-schifezze, con cui splattare di slime i nemici.


GOOBERS/MINI GOOBERS
Ovviamente i The Real Ghostbusters, che vantavano un personaggio con lo slime nel nome (il fantasma verde Slimer) non potevano non includere nella loro toyline la sostanza, chiamata qui Ecto-Plazm.
Abbinata sia ai Gooper Ghosts sia ai Mini Goopers.
Io avevo il Banshee Bomber, che ti forniva anche un tappetino per non sporcare a terra e recuperare facilmente la melma colorata.



DISSEZIONE ALIENA - MAD SCIENTIST
Mattel, linea Mad Scientist: come fare una autopsia su un alieno, il cui sangue è ovviamente... slime!
Una leggenda metropolitana vuole una bambina squartata dal fratellino per replicare dal vivo il gioco.
Lo ebbi di seconda mano, regalatomi da un cugino più grande.


SLIME MONSTER GAME
Fine anni '70, lo Slime (by Mattel) finì pure in un gioco di società!
Bisognava essere più veloci del mostro che faceva colare lo slime dalla sua bocca!
Scoprii l'esistenza di questo board-game attraverso un catalogo italiano Mattel dell'epoca.



EVIL HORDE SLIME PIT
Il playset in assoluto più famoso contenente lo Slime: dalla linea Masters of the Universe, ecco lo Slime Pit. Talmente iconico che la Mattel lo ha riciclato per altre linee, da King Arthur and the Knight of Justice sino a Harry Potter.
Cliccate play per vedere lo Slime Pit in azione.


SLIME PIT 200X
E come può esserci una serie su He-Man senza Slime Pit? Così, sebbene diversissimo dalla Trappola dell'Orrore anni '80, la versione del 2002 era un pozzo da cui fuoriusciva un antico mostro...


GAK VAC
Il Gak era lo slime Mattel/Nickelodeon. Da noi a metà anni '90, aveva confezioni a stella e slime di tanti colori diversi. Con questa siringa potevi aspirarlo e farne delle bolle.

 

SKIFILTOR
Inizio anni '90, lo slime arrivò in forma fosforescente grazie allo Skifiltor, dalla confezione particolare che lo conteneva.
Mi fu comprato durante una vacanza estiva, e purtroppo mi cadde sul pavimento pieno di briciole, sporco e farina. Fine dei giochi.


COCCODINO
Chiudiamo coi Coccodino, uova contenenti un dinosauro gommoso immerso in una vagonata di slime colorato!
Durante una settimana bianca fu acquistato da un amico di famiglia a sua figlia: assieme fecero finire tutto lo slime nello scarico del lavandino.


Quanti di questi prodotti ricordate?
Con quali fra questi giocattoli avete giocato?

Ami i giochi del passato? Leggi anche

[SMF - SIGLE MENO FAMOSE] He-Man and the Masters of the Universe

$
0
0

Sapete che He-Man ha avuto l'onore di ricevere uno stupendo remake realizzato nel 2002 e arrivato da noi nel 2004?
Stupendo perché è una serie che, pur mantenendo tutto ciò che di buono c'era nel passato, migliora sensibilmente molto altro e fa sì che finalmente si inizi a fissare un canone narrativo per i Masters of the Universe.
È anche grazie a questa serie che oggi abbiamo un quadro preciso dell'intera storia, che potete leggere qui (click!)
Ascoltiamo la sigla italiana di questa serie!

L'OPERA

Remake del celebre He-Man and the Masters of the Universe degli anni '80, questa serie (in due stagioni) racconta le vicende del principe Adam che grazie al Potere di Grayskull diventa He-Man. Una forte continuity lega le varie sottotrame, narrando le origini e i retroscena di tantissimi personaggi, nonché finalmente anche il passato di Eternia.
Proprio dal passato giungono nuovi nemici, che si sommano a Skeletor: gli Uomini Serpente e l'ombra di Hordak...

LA SIGLA

Tre minuti di vero rock come non se ne era mai sentito in casa Mediaset, che finalmente depone il gusto eurodance regalandoci una sigla fatta di schitarrate e addirittura un assolo con distorsioni che Metallica levatevi dal cazzo.
Cantata da Giorgio Vanni, che ne cura le musiche con l'inseparabile Max Longhi, la sigla di He-Man and the Masters of the Universeè scritta da Cheope e Anastasi.
Si possono riconoscere omaggi ad alcune linee musicali di Whisper degli Evanescence.
Bellissimo che, come anche durante l'adattamento italiano di questa serie, nel pre-ritornello si omaggino entrambe le formule di trasformazione italiane della serie anni '80 (diverse perché affidate a due gruppi di adattatori diversi).
Buon ascolto.


IL TESTO

He-Man!
Ad Eternia c'è chi lotterà 

per difendere la libertà
ferita dai malvagi servi dell'oscurità

A difendere il Castello
c'è una spada buona, un principe,

un segreto rivelato solo dalla luce

Per il Potere di Grayskull
La Forza sia con me!


He-Man and the Masters of the Universe

con giustizia lotterà 
contro chi non ha più un'anima...

He-Man and the Masters of the Universe
tutti quanti grandi eroi
loro non si arrenderanno mai...


La minaccia ha un nome, un brivido

come la sua faccia: Skeletor
lui vorrebbe diventare il tiranno unico.
Coi fedeli servi attaccherà

per sconfiggere la libertà
ma c'è un uomo ed una spada che dovrà affrontare...

He-Man!

Ami le sigle dei cartoons? Leggi anche

La classifica delle più belle sigle di Cristina D'Avena
La classifica delle più belle sigle di Marco Destro
Le sigle cartoon più tamarre
Il segreto della sigla di Transformers/City Hunter
Una spada per Lady Oscar: la prima versione!
Una Miss Scacciafantasmi - la sigla
Sailor Moon e il Mistero dei Sogni - la sigla
L'Incredibile Hulk - la sigla

[°°PoP CoRNeR°°] perditempo

$
0
0

Amo perdere tempo, ma non amo il tempo buttato
sprecato, gestito male, odio la noia del non fare.
Il perder tempo che dico io è un'altra cosa
è osservare e pensare, immaginare, un po' fantasticare
perdermi in ricordi e dettagli, inventare mondi.
Nulla di concreto almeno all'inizio
come un concerto che però non è vizio.

Vivo di ozio, che del vizio ne è padre,
ma l'ozio è anche lo zio di situazioni ladre
che rapiscono emozioni, che rapiscono sensazioni.
Non c'è una meta, non c'è un bersaglio, se non la vita
e qualche dettaglio che sfugge se sei frenetico e vivi in salita
e il tempo non lo perdi, ma perdi tante cose,
sia aleatorie sia fatti certi.
Che sfuggono alla vista, che sfuggono al palato, che sfuggono al sentire.

Perchè è imprevista la faccenda che ti porta a qualcos'altro.
amo camminare per le via di una città
amo ritrovarmi nella serendipità,
qualcosa sui cui riflettere qualcosa da riflettere
il tempo lo perdo: non con te.
Stanne certo.

°°PoP CoRNeR°° è la celebrazione del Moz O'Clock vintage!
°°PoP CoRNeR°° vi riporta il MikiMoz dei primi anni!
°°PoP CoRNeR°° è un flusso anarchico e senza schemi
°°PoP CoRNeR°° ha la forma del blogging di un tempo!
°°PoP CoRNeR°° è un post inedito, scritto come nel 2006-08

se ti è piaciuto leggi anche
LA MIA SCRITTURA - carta e penna

[CARTOONS] Big Mouth, la recensione (tra una sega e l'altra)

$
0
0

I cartoni animati hanno ormai superato ogni limite.
Non c'è più decenza, e si spostano sempre oltre. Oltre. Oltre.

Si può indicare l'inizio dell'ondata "per adulti" con I Simpson, che all'epoca sembravano spregiudicati. Poi vennero I Griffin, ma ancora di più South Park, che tra blasfemie e sconcezze non avevano rivali. E quindi American Dad e tutto il resto delle serie attuali, anche by Netflix, fino a Big Mouth: la pubertà in animazione.
I cartoni hanno superato ogni limite, non c'è più decenza.
E così mi piace, così li voglio!

Ho scoperto Big Mouth sul blog del Cumbrugliume.
È la storia di alcuni ragazzini delle medie che scoprono la sessualità e con questa devono fare i conti.
Dal segaiolo Andrew con gli ormoni a mille fino al suo amico Nick, che invece è ancora in fase pre-puberale e non nota cambiamenti significativi nel proprio corpo (leggi: ha il cazzetto da bimbo).
Poi c'è Jay, pervertito ossessionato dal sesso che si scopa pure il cuscino.
Ma, come recita il titolo di un episodio, anche le ragazze si eccitano. E quindi ecco l'infantile Missy e l'intelligente Jessi, alle prese con tutto ciò che succede alle ragazze (ed è sempre tanto scabroso nominare).
Una serie irriverente in 10 episodi che è assolutamente paritaria nei sessi.
Tanto parla dei ragazzi, tanto parla delle ragazze.

avete mai provato con un cuscino o siete rimasti alla pesca di Chiamani col tuo nome?

Gli ormoni impazziti di Andrew e Jessi danno origine a due mostri millenari, Maurice e Connie, i demoni della pubertà sboccati e ribelli come sanno essere i tredicenni in piena adolescenza.
Sì, perché nonostante il design surreale e i dialoghi infarciti di volgarità assortite, tutto ciò che vediamo in scenaè tutto ciò che ci è successo in quell'età.
Il pensiero fisso del sesso, addirittura confusioni di identità (in un episodio uno dei protagonisti si eccita nel vedere The Rock, e penserà di essere gay: che pivello, io mi eccito con He-Man che ha pure più muscoli e non mi sono mai posto il problema!), libri erotici che coinvolgeranno anche i genitori dei ragazzi, i porno da guardare di nascosto (ah, i bei tempi delle vhs... scusate la digressione personale).
Il non sapere cosa avviene davvero, la limitazione rispetto all'altro sesso, le prime storielle innocenti che per forza di cose non possono andare oltre qualche bacio durante il ballo scolastico.
Tutto è predisposto per mandarti in pappa il cervello, e spesso ci chiediamo come siamo sopravvissuti a tutto questo.
Immaginate me, che da eterno dodicenne vivo sempre in questa fase. Si sopravvive tranquillamente.

Connie è la demone più figa al mondo (con tanto di inutili sbalzi d'umore adolescenziali)

Big Mouth ha poi tanti altri personaggi anche assurdi: vagine e coccinelle parlanti, fantasmi di cantanti e musicisti, fratelli e sorelle vari, professori stralunati, compagni di scuola tipo la queen bee e la sua beta, il coetaneo omosessuale già risolto e oggetti inanimati che prendono vita.
Molti i riferimenti pop, cinetelevisivi e musicali, che dietro nascondo spesso qualche battuta volgare come piace a noi. Addirittura ci sono metacitazioni: si scherza apertamente sul binge watching di Netlfix anticipando senza motivo quanto vedremo nell'episodio seguente, che sicuramente sarà visionato subito.

il demone Maurice, consigliere di Andrew

Insomma, la pubertà per tanti è il peggior periodo della vita, ma Big Mouth ce la ricorda con il sorriso e un po' di orrore (e tante parolacce).
Tra una sega e l'altra. Perché i ditalini nessuna ragazza ammette mai di farsene.

Se ti è piaciuto leggi anche
CASTLEVANIA E POWER RANGERS su Netflix?
EVERYTHING SUCKS, ecco gli anni '90

[GEEK LEAGUE] la Geek Compilation del Prof. Möuze

$
0
0

Oggi torno a vestire i panni del fantomatico Prof. Möuze, fondatore del misterioso gruppo Geek League.
Con gli altri membri del collettivo siamo qui per farvi cantare, emozionare e perché no... ballare.
Musica, mestro: ecco la Geek Compilation!

Non ho scelto le mie preferite tout-court, tra sigle e colonne sonore, ma quelle che in questo momento mi piace farvi sentire e/o scoprire. In fondo al post trovate i link per accedere alle compilation degli altri componenti della Geek League.
Vi ricordo che se avete uno spazio (blog, pagina...) rigorosamente a tematica nerd/pop e volete entrare nel collettivo, basta farvi avanti!
Ma soprattutto, noi della Geek League vogliamo conoscere le vostre Geek Compilation personali... quindi vi invitiamo a selezionare i cinque brani che volete e farceli avere tramite un post o nei commenti!!

SIGLA CARTOON

He-Man and the Masters of the Universe, la theme song più epica in assoluto. Perfettamente azzeccata per le storie barbaro-tecnologiche dei Dominatori dell'Universo.
Ascoltandola ti senti così forte da poter spaccare il mondo con un cazzotto, esattamente come He-Man.

SIGLA SERIE TV

Romanzo Criminale - La serie.
Innanzitutto la migliore serie crime italiana, prima che il genere si prendesse dannatamente sul serio (vedi Gomorra). Una opening meravigliosa, non solo sul profilo musicale (un groove che richiama i poliziotteschi anni '70), ma anche come immagini.

SIGLA PROGRAMMA TV

Speciale Tg1.
Una sigla storica, che in realtà è Sinfonia per un addio del gruppo Rondò Veneziano.
Un tema affascinante, sicuramente inquietante come sanno essere le sigle tv di un tempo, specie quelle dei rotocalchi o dei programmi per grandi.

COLONNA SONORA CINEMA

Commando.
Ho scelto la theme song di uno dei migliori film action di sempre. Uno Swartzenegger in perfetta forma che ti gasa e ti fa davvero credere che puoi farcela da solo contro gli stronzi dalla pressione troppo alta e una miriade di militari privati.

COLONNA SONORA VIDEOGAME

Castlevania Symphony of the Night - Dracula's Castle.
Uno dei migliori videogame di sempre (recensione qui) con una colonna sonora da paura. Metal, rock, goth e atmosfere neoclassiche per brani entrati nella storia.
Io ho scelto il principale, ma sono tutti validi.



E queste solo le selezioni musicali di tutti gli altri:
E in più, tre nuovi membri si sono aggiunti alla Geek League!

ami sigle e colonne sonore? Guarda anche
SEZIONE MUSICALE del blog

[CHI DIMENTICA È COMPLICE] Sailor Moon, la serie americana by Saban

$
0
0

Quante serie può vantare Sailor Moon negli anni '90?
Cinque, direte voi: la prima, poi La Luna Splende, quindi Il Cristallo del Cuore, ancora Il Mistero dei Sogni e infine Petali di Stelle.
Ne siete proprio sicuri? Sì, queste le serie originali giapponesi.
E se vi dicessi che esiste un concept tutto italiano (Sailor Moon e il Signore del Tempo) ma soprattutto una mai prodotta serie americana?
Ebbene, oggi vi parlo di questa mega trashata: la serie Sailor Moon della Saban!

Come già saprete, la Saban non è nuova nell'acquisto di brand esteri per mixarli in salsa occidentale. Una formula che spesso è risultata vincente (vedi i Power Rangers, clicca per leggerne l'origine), e che altre volte ha rischiato di dare vita a qualcosa di ancora più assurdo: è il caso di Sailor Moon.
Nel 1993 la Saban comprò il marchio ma non la serie giapponese. Ne opzionò il nome e qualche concetto, intenta a produrre una serie tutta americana.
Un po' live action e un po' cartoon, pensata per essere trasmessa dalla Fox alla domenica mattina.

le cinque guerriere

Le Guerriere Sailor diventano una squadra multietnica da sentai americano (e qui in un certo senso il cerchio si chiude: l'originale Sailor Moon nasce dall'idea di una supersquadra sentai di Rangers femminili).
Così, se la protagonista è ovviamente la classica valley girl, le altre diventano rispettivamente una paraplegica, una mulatta e una orientale. Insomma, se magari la quinta Sailor fosse stata lesbica, avevamo fatto l'en plein del politicamente corretto. Però probabilmente è una mangiaburrito messicana. Ci siamo lo stesso.
Purtroppo (leggi: per fortuna) non ne sapremo mai nulla, perché di questa fantomatica serie sopravvive solo un trailer promozionale che la Saban produsse per far girare nelle fiere. Evidentemente non ebbe il successo sperato.
Beccatevelo, tiè!


C'era anche un pilot di 17 minuti, andato perso. Di contro sono saltati fuori il soggetto generale della trama e alcuni rodovetri.
La storia sembra essere quella di cinque amiche compagne di stanza, che all'occorrenza possono trasformarsi nelle Guerriere Sailor: convocate dalla Regina della Luna devono sconfiggere i nemici, e possono viaggiare a bordo di windsurf stellari (tranne Mercury che ha una sorta di trono volante).

un mercoledì da leonesse
La protagonista ha una gatta (bianca, e più pelosa di Luna e Artemis), una uniforme leggermente diversa da quella di Usagi/Bunny ma lo stesso "colpo finale": il disco luminoso scaturito dalla sua tiara.

Cristallo di Grayskull, entra in azione!!
Tralasciando le sequenze in live action che sono scene tipiche di prodotti a basso costo dei primi anni '90, vediamo cosa ci riserva il lato animato (che subentra quando le ragazze si trasformano in Guerriere Sailor).
Ovviamente riadattato al gusto americano, sembra di trovarsi di fronte a una copia maldestra di She-Ra, con le protagoniste che hanno un look da cartoon di sottomarca (avete presente quei disegni tarocchi da giocattolo di bancarella scrausa o da quaderno di cartoleria da poveri? Ecco).

Malefi-- la nemica della serie
Addirittura la scena del combattimento col mostro alieno sembra vecchia di almeno dieci anni (nel 1993, quindi fate voi i conti!).
Insomma, con tanto di tema musicale già pronto, quanti di voi sarebbero stati fan di questa megatrashata americana?

Vuoi non dimenticare? Leggi anche

[AFFETTI PERSONALI] Amiga 500, il mio primo computer

$
0
0

Taggato dal grande Reb Bavon in qualità di membro della Geek League (se non sai cos'è guarda due post indietro), vi svelo qual è stato il mio primo computer.
Quindi vi porterò con me in un breve viaggio nel passato, fino al 1990.
Pronti? Ecco a voi l'Amiga 500 e cosa resta del mio primo personal computer, tra ricordi e retroscena!


Era la fine dell'estate del 1990 quando entrai coi miei genitori in un negozio di computer a Pescara, la Los Angeles italiana.
La figlia del proprietario stava giocando a Emerald Mine, videogame che poi ebbi incluso nell'acquisto.
Per la modica cifra di 1.121.000 lire (così riporta Wikipedia) portai a casa, dopo qualche giorno, il Commodore Amiga 500.

Una tastiera alfanumerica qwerty, un mouse a due tasti, un alimentatore, un monitor. Ma anche due joystick a ventosa e diversi floppy disc con dentro qualche gioco, ovviamente piratato.
Mi sa che vi presenterò poco a poco i giochi migliori che ho avuto, e già in questa foto potete farvi un'idea:

perché ROBOTS e DATI? Continuate a leggere per scoprirlo...

Era bellissimo, ad esempio, poter giocare a Pacmania -che adoravo in sala giochi-.
Mentre desideravo tantissimo Prince of Persia, ma niente: non si riusciva a trovare una versione che girasse sull'Amiga.

Ma come funzionava?
Accendevi l'alimentatore, pranzavi in tranquillità, e dopo pranzo FORSE il gioco era pronto per essere giocato.
Il floppy andava inserito direttamente all'interno della tastiera e via.
una schermata epica
Ricordo che per un Natale -probabilmente dell'anno seguente- mi fu regalato il gioco delle Tartarughe Ninja, dal titolo Teenage Mutant Hero Turtles (i ninja erano spariti).
Innanzitutto non era la replica su pc del gioco in cabinato, e già questa fu una sorpresa (non dico delusione, perché comunque la cosa mi incuriosì). Ma oltre al disco, la scatola conteneva un libricino con tanti codici per poter avviare o salvare la partita: perso quello, addio gioco. E io comunque alla lunga l'ho perso.
Ma non importa: era un sacco di tempo che avevo smesso di giocarci, e vi spiego il perché: più o meno al terzo livello (un quadro dove la Tartaruga doveva nuotare in un laghetto/labirinto) non riuscivo più ad andare avanti. Non so che problema ci fosse, credevo di essere deficiente ma scoprii che altrove in Italia anche un altro bambino si bloccava a quel livello, senza uscita. Due deficienti.

bah.

Ho utilizzato l'Amiga per qualche annetto, già alla fine delle scuole medie probabilmente l'abbandonai.
Col tempo, il monitor (che pian piano riempii di adesivi tipo Energie, Gas, o quelli della rivista PSM) fu riciclato per la PlayStation, così che potessi tenerla in cameretta senza dover aspettare che si liberasse il televisore.
La tastiera, il mouse e i floppy, qualche anno prima, finirono per essere utilizzati nei giochi casalinghi da e con i miei fratelli più piccoli: si fingeva di pilotare un'astronave o il Megazord (ecco perché trovate le scritte ROBOTS e DATI, mistero svelato).
Ma spesso li portavamo anche in campagna, fingendo di creare delle basi futuristiche in mezzo alla natura.

Insomma, abbiamo sfruttato l'Amiga 500 anche con fantasia oltre che a livello pratico, quando ormai non ci giocavo più.
E il vostro primo computer qual è stato? Che ricordi ne avete?

Ami il mondo dei videogames e dei computer?
Scopri quali sono per me


Gli altri miei Affetti Personali

[NOVITÀ] Power Rangers: Shattered Grid, i trailer di Cobra Kai e Rise of Ninja Turtles, il ritorno di UAN

$
0
0

Quartetto di succose novità per i retronostalgici anni '80 e '90, su ben quattro versanti diversi: serialità, animazione, televisione e fumetto.
Parliamo nello specifico di un evento legato al venticinquennale dei Power Rangers: la serie a fumetti Shattered Grid, che ci regala un trailer live che farà felici molti fans; poi il ritorno di Daniel-san ma ancor di più del suo eterno rivale che rileva la mitica palestra Cobra Kai; un già discusso trailer per la nuova serie delle Tartarughe Ninja e infine torniamo nella nostra Italia (Uno) perché la Mediaset sta per rilanciare il suo pupazzo Uan!
Pronti ad avere un quadruplo (ma io azzarderei anche quintuplo) godimento? Preparate le bacinelle, che sennò mi allagate il blog!

POWER RANGERS: SHATTERED GRID

La serie a fumetti di Boom! Studios (di cui vi ho parlato qui) prosegue con clamoroso successo in America, riscrivendo in forma dinamica e matura storie e personaggi visti nella serie tv.
Un fumetto per i fans, e dove i fans ritrovano quel che già conoscono (addirittura piccoli dettagli) ma qui restituito in modo più moderno e molto meno bambinesco. Uno dei pochi remake che funzionano, e che funziona meglio dell'originale. Partirà ad aprile la saga Shattered Grid (letteralmente Griglia Distrutta, riferendosi al campo di energia spaziotemporale a cui ogni Ranger attinge il proprio potere). Una saga che si preannuncia epica, con tantissimi crossover tra vari gruppi di Power Rangers e un evento sconvolgente, il tutto addirittura basato su dettaglio apparso in un unico episodio (il settimo) della primissima stagione del 1993 e mai più sviluppato: i Morphing Masters, antichi fattucchieri legati a qualcosa di ancestrale e potente.
Questo il trailer del fumetto:


Ma fermi tutti. Perché non è certo finita qui. Un altro trailerè stato creato per il lancio dell'evento. Ed è in live action. E non basta: presenta nientemeno che Jason David Frank ancora nei panni di Tommy! Anzi, nei panni del cattivo Lord Drakkon.
Godete:


Insomma... il fumetto sembra voler omaggiare i venticinque anni della saga in modo molto molto più concreto e profondo rispetto anche alla serie tv stessa!

COBRA KAI

Restiamo sulla serialità, però stavolta è una serie di Youtube. Ritorniamo nel 1984, all'epoca del metti la cera togli la cera. All'epoca del maestro Miyagi. All'epoca di Daniel-san. All'epoca del mitico dojo di una disciplina orientale ma intamarrita di puro spirito marines USA: il Cobra Kai!
Dopo tanti anni è tempo di tornare in azione e i due rivali (Daniel LaRusso e Johnny Lawrence) saranno ancora uno di fronte l'altro per il sequel di Karate Kid!
Ecco il trailer:



RISE OF TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES

Già molto discussa in rete sin dall'immagine promozionale diffusa questo inverno, questa serie vede le Tartarughe Ninja impegnate contro nuovi nemici per una riscrittura di storie e personaggi.
Ecco il cartoonesco e coloratissimo trailer... Unica nota davvero positiva, il remix della sigla originale:

IL RITORNO DI UAN

Mediaset, tv italiana.
È ufficiale: dopo le voci che volevano un ritorno di Bim Bum Bam, dopo ospitate in tv e dopo la mia intervista esclusiva... Uan sta per tornare.
Certo, non (ancora) in pelo e gommapiuma ma come marchio: l'azienda del Biscione vuole rilanciare il brand Uan, che già ebbe successo negli anni '80 e '90.
Sarà l'inizio di qualcosa di più grande? Ai posteri l'ardua sentenza.
So che Silvio ora è impegnato a fare il culo a strisce a Salvini, però io un'idea ce l'ho, bella e pronta: Italia Cult. Silvio, leggi il link prima di tornare a dominare il mondo!


Per oggi è tutto, alle prossime novità retronostalgiche!

[FUMETTI] Berserk, l'analisi delle saghe - 2: L'Epoca d'Oro (prima parte)

$
0
0

Continua l'analisi delle saghe del fumetto Berserk: eccoci alla seconda, L'Epoca d'Oro.
Un lungo tuffo nel passato del protagonista, un racconto di crescita tra guerre e sangue che farà capire come si è arrivati al punto raccontato nella prima saga (qui l'analisi completa).
Cambierà moltissimo, in questa porzione di storia che ho voluto -per comodità- suddividere in due momenti diversi. Oggi rivediamo assieme la prima parte ideale, quella che ci presenta la mitica Squadra dei Falchi!
NOTA: Ricordo che questi articoli presuppongono una conoscenza almeno sommaria di tutta l'opera, perché andranno a riprendere aspetti presenti in volumi successivi per disegnare un quadro quanto più completo possibile: dunque sono presenti anticipazioni e spiegazioni.

SCHEDA TECNICA

La seconda saga di Berserk si estende dalle ultime pagine del terzo volume fino a circa metà del quattordicesimo, per un totale di 102 episodi; questa analisi si concentra sulla porzione di storia coperta fino all'intero ottavo volume, peraltro punto di svolta della saga stessa.
Il nome di questo arco narrativo è dato dai primi otto episodi di cui è composto, ed è probabilmente il più famoso (nonché apprezzato) di tutta l'opera. Il successo si deve anche al fatto che per anni (e per ben due volte) è stata l'unica parte di Berserk a essere tradotta in animazione, sia con la serie tv del 1997 sia con la successiva trilogia cinematografica.
una splash page dal vol. 6

ANALISI

Quel che colpisce il lettore, leggendo L'Epoca d'Oro, è il cambio totale di registro rispetto alla saga precedente. Fungendo da prequel a quest'ultima, l'arco narrativo in questione ci racconta la nascita e la giovinezza del protagonista, facendoci arrivare poco a poco alle risposte tanto attese.
Le atmosfere de L'Epoca d'Oro sono diverse dal dark-fantasy dei volumi precedenti: qui Miura predilige un racconto pseudostorico, ambientato tra vita di corte e campi di battaglia. L'elemento orrorifico e quello fantastico avranno solamente guizzi circoscritti. Nello specifico, si assiste alla prima apparizione di Zodd il Nosferatu, che compare anche una seconda volta; l'introduzione del Behelit Cremisi; la polvere d'elfo, che abbiamo già visto nella scorsa saga.
E mentre le tematiche Guts/giovani e Guts/elfi vengono portate avanti (l'assassinio di Adonis e la polvere di Puck usata per medicare il guerriero), subentra anche il leitmotiv del legame tra Guts e Zodd: una rivalità/stima da parte del mostro e ingresso nell'orrore per il protagonista.
La prima metà della saga si chiude con un giro di boa che vede contrapposti i due personaggi principali, Guts e Griffith: la fine di un'amicizia, quasi una anticipazione di ciò che avverrà.
Interessante notare come molti personaggi qui presentati, anche più che secondari, torneranno molti volumi dopo determinando meccanismi perlopiù socio-politici.
Iconiche restano molte scene di questa parte di storia, che saranno spesso ricordate nei volumi futuri in qualità di periodo felice vissuto dai protagonisti.

Guts incontra Zodd

LA STORIA

Assistiamo agli istanti che seguono la nascita di Guts, trovato neonato ai piedi di sua madre, un cadavere impiccato. Raccolto da una compagnia di mercenari, cresce conoscendo solo guerra e violenza. Gambino, suo padre adottivo, arriva a venderlo per una notte a un suo sottoposto.
Ucciso il patrigno e costretto alla fuga inizia il percorso che porta Guts da un campo di battaglia a all'altro, in qualità di mercenario.
Sempre più abile con la spada, combatte senza porsi limiti: si imbatte così nell'etereo Griffith, che lo vuole con sé nella Squadra dei Falchi.
In questi anni Guts trova quell'affetto che non ha mai avuto.
Di battaglia in battaglia, i Falchi diventano sempre più famosi e vengono ingaggiati dal re di Midland per porre fine alla Guerra dei Cento Anni. Eroi di quelle terre, i mercenari vengono promossi a esercito regolare ma Guts non vuole più seguire i sogni di gloria di Griffith, e così -seppur dopo un duello che sancisce la fine della loro amicizia- abbandona i Falchi lasciandosi alle spalle i suoi compagni e Caska, per cui nutre un certo sentimento ma che sa non essere probabilmente corrisposto.

la nascita di Guts

PERSONAGGI E CREATURE INTRODOTTI
Gambino e Sys: genitori adottivi di Guts; la donna muore di peste, mentre Gambino viene ucciso da Guts stesso per autodifesa;
Donovan: soldato di Gambino, violenta Guts e da costui viene in seguito ucciso per vendetta;
Bazuso: sanguinario soldato ucciso da Guts;
Caska: ragazza guerriero dei Falchi, è gelosa del rapporto d'amicizia tra Guts e Griffith, per cui prova un sentimento che rasenta l'adorazione;
Korcas: un tempo brigante, ora membro dei Falchi apertamente ostile a Guts;
Rickert: giovanissimo membro dei Falchi;
Pipin: ex minatore, ora è un soldato di Griffith;
Judeau: ex saltimbanco nella compagnia itinerante dove viaggia Puck, è abilissimo con i coltelli;
Re di Midland: sovrano impegnato a porre fine alla secolare Guerra dei Cento Anni contro l'impero Tuder;
Zodd: un guerriero leggendario, brutale e sanguinoso. Si dice viva da trecento anni, è un Apostolo della Mano di Dio;
Charlotte Beatrix Marie Rhody: principessa di Midland innamorata di Griffith;
Yulius: fratello del re, è il conte ostile all'ascesa di Griffith, e da quest'ultimo viene fatto uccidere;
Foss: ministro della fazione conservatrice, non vede di buon occhio Griffith e organizzerà contro di lui ben due attentati. In futuro cambierà atteggiamento;
Adonis: figlio tredicenne di Yulius e cugino di Charlotte, di cui è promesso sposo. Viene ucciso per sbaglio da Guts;
Regina di Midland: matrigna di Charlotte e seconda moglie del Re, in realtà è l'amante di Yulius e organizza un attentato ai danni di Griffith anche come vendetta personale: finirà uccisa essa stessa;
Adon Koboritz: arrogante e volgare comandante di Tuder, viene ucciso da Caska;
Gennon: un ricco proprietario terriero che conobbe Griffith e se ne innamorò. Ora è un governatore di Tuder, viene ucciso dal comandante dei Falchi;
Boscon: generale di Tuder, austero e potente. Si scontrerà con Guts mettendolo in difficoltà: solo l'intervento a sorpresa di Zodd ribalterà le sorti del duello;
Raban e Owen: due generali di Midland di larghe vedute, hanno compreso il valore di Griffith e lo appoggiano apertamente;
Elise: figlia di Foss, viene fatta rapire da Griffith come contromossa all'attentato ordito dal ministro e dalla regina.


LUOGHI E SCENARI PRESENTI
Regno di Midland: un antichissimo regno che vanta una storia millenaria, fortemente connessa alle vicende di Berserk;
Wyndham: capitale delle Midland, è una grande città fortificata che contiene numerosi palazzi e scenari di vicende fondamentali;
Campi di battaglia: numerosi sono i campi di battaglia mostrati, solitamente ampie radure;
Fortificazioni: altrettanto numerosi i piccoli castelli, bastioni e quartieri generali delle truppe. Val la pena di ricordare quello di Tuder presieduto da Zodd;
Palazzo Plumrose: struttura all'interno del Castello di Wyndham dove si tengono feste e banchetti;
Doldrey: una roccaforte un tempo appartenuta a Midland e da cento anni caduta in mano dell'Impero Tuder, è il simbolo stesso della Guerra dei Cento Anni, che avrà fine quando i Falchi riconquisteranno il castello per Midland.

EVENTI E TEMATICHE INTRODOTTI
Guerra dei Cento Anni: scoppiata con l'invasione di Midland da parte di Tuder, che prende l'inespugnabile fortezza di Doldrey;
Riconquista di Doldrey: grazie alla Squadra dei Falchi, il castello di Doldrey ritorna in mano al regno di Midland;
Titolo Bianco: è l'onorificenza più alta all'interno delle gerarchie militari di Midland. La Squadra dei Falchi diviene Ordine della Fenice Bianca.

ARMI E OGGETTI INTRODOTTI
Behelit Cremisi: è il Behelit rosso che Griffith acquistò da una vecchia zingara. È indossato da chi dovrà dominare il mondo (a costo di enormi sacrifici) e vedendo questo ciondolo Zodd intuisce che Griffith sia destinato a diventare il quinto membro della Mano di Dio.

MITI E LEGGENDE INTRODOTTI
Zodd il Nosferatu: il mito dell'immortalità di Zodd viene tramandato da tantissimo tempo sui campi di battaglia.

POPOLI E GRUPPI INTRODOTTI
Squadra dei Falchi: gruppo mercenario guidato da Griffith, risultano imbattuti;
Popolo di Midland: abitanti del regno che fa da sfondo alle vicende della storia;
Armate di Midland: tra le altre, Tigre Bianca, Drago Bianco, Tumel e Arclow;
Truppa di Gambino: la squadra mercenaria dove è cresciuto Guts;
Armate di Tuder: Montoni Neri, Balena Blu e l'imbattuto Sacro Ordine dei Rinoceronti Viola.

TITOLI E APPELLATIVI INTRODOTTI
Ecatombe: combattendo da solo contro un centinaio di soldati, Guts sopravvive compiendo una strage divenendo una leggenda tra i mercenari. Il giovane Isidro (che apparirà nel terzo arco narrativo) citerà più volte questa vicenda.

COSMOLOGIA

Questa parte di saga si concentra molto più sul lato reale del mondo berserkiano, introducendo lo scenario principale dell'opera: il regno di Midland, che sarà il perno centrale della vicenda. Largo spazio anche al rivale impero di Tuder.
Sul lato fantastico viene fatto intuire che poche persone credono all'esistenza degli elfi o hanno avuto modo di imbattersi in una creatura così; la presenza di Zodd, la cui leggenda era già nota ma non comprovata, è di fatto la prima esperienza dei protagonisti con una creatura mostruosa appartenente al cosmo del male (Apostoli, Mano di Dio).

accampamenti, fiumi, boschi e castelli

GLI SCONTRI PRESENTI

La lista delle principali battaglie presenti nella saga:
Guts contro Bazuso;
Guts attaccato da Caska e altri Falchi;
Guts contro Griffith;
Guts contro il gen. dei Montoni Neri;
Guts e Griffith contro Zodd;
Guts contro Samson e cento soldati;
Guts contro Boscon;
Caska contro Adon;
Guts contro Griffith.

Griffith contro Guts

ERRORI E PARTICOLARITÀ

Non avendo ancora fissato tutti i canoni della sua opera, Miura continua a parlare di religione molto vagamente: si intravedono delle croci cristiane (al posto del simbolo sacro che verrà introdotto in seguito) e si hanno figure come il vescovo di Wyndham comunque improntate su base cattolica (che resterà il modello seguito, soprattutto per dare una base veritiera alla vicenda).

una croce cristiana

IN ANIMAZIONE

Questa saga ha avuto l'onore di essere animata per due volte: nel 1997 con la serie televisiva e dal 2012 con una serie di film. In entrambi i casi sono stati omessi alcuni dettagli o intere parti di storia.

FONTI DI ISPIRAZIONE E OMAGGI 

Il film L'amore e il sangueè citato in più di una occasione, anche e soprattutto per le atmosfere di vita mercenaria e avventurosa.
Il rapporto tra Guts e Griffith è ovviamente un atto d'amore di Miura verso l'opera di Go Nagai, nello specifico il fumetto Devilman.
Iniziando a costruire una geografia più solida e ambientazioni più concrete, l'autore prende come modello castelli, palazzi e opere d'arte europei, se non proprio italiani: viene proposta una statua che in realtà si trova al Parco dei Mostri di Bomarzo (location da cui si attingerà anche in futuro), Castel Sant'Angelo che diventa la parte superiore della fortezza di Doldrey, mutuata però dalle mura dello spagnolo Castello di Coca (nome utilizzato per un feudo presente nel primo arco narrativo).
La passione di Miura per Star Wars si nota nei piccoli omaggi alla saga di Lucas: alcuni soldati che fanno da sfondo sono disegnati con elmi che ricordano quelli degli Stormtroopers e simili.


Doldrey e Coca

leggi anche
BERSERK - analisi della prima saga

[FILM] The Lost Boys: i ragazzi perduti di una Hollywood oscura?

$
0
0

Questa non è (solo) la recensione di un cultissimo degli anni '80.
Oggi allargherò un po' il discorso, mi farò un po' complottista: vi parlerò di rituali, satanismo, Illuminati. 
E di un lato oscuro di Hollywood che resta sempre sottotraccia, ma che in molti nominano attraverso allusioni. Un lato vampiresco, fatto di sacrifici e abusi.
Quello dei Ragazzi Perduti.


Ragazzi Perdutiè un film particolare, a metà tra film giovanile e horror glam.
È un film strano perché già a una prima occhiata sembra voler raccontare qualcos'altro.

Edgar e Allan Frog con Sam (al centro)

Una mamma e i suoi due figli si recano a casa del nonno, in una città costiera che pare San Junipero di Black Mirror. Tutta una festa, un luna park, una passeggiata; videoteche, spiagge, falò, gelati: non può essere qualcosa di reale.
E infatti, l'irreale mina la felicità di un posto così paradisiaco: i vampiri. Che rapiscono e uccidono gente affinché possano nutrirsi.
Micheal (Jason Patric) incappa in questi ragazzacci dark capitanati da David (Kiefer Southerland), qui ancora nel ruolo di stronzetto dopo Asso Merrill. Diciamo un Asso in moto e coi denti appuntiti.

i Lost Boys

Non vi svelo altro, dicendovi che comunque la storia procede sui binari dove viaggiano tutti i film anni '80 e l'esito può esservi noto, ma comunque molto divertente. È un bel film.
Joel Schumacherè sicuro dietro la macchina da presa, e dirige scene col mood tipico della sua produzione: misteri paranormali patinati come in Linea Mortale, e addirituttura belle corse in moto come in Batman e Robin. Tra vapori e scenografie che mixano sacro e profano.

C'è però che alcuni hanno visto in TheLost Boys una metafora su quel che da tempo avviene a Hollywood e coinvolge alcune giovanissime star, appunto i ragazzi perduti.
Innanzitutto notiamo un simbolo nella bacheca degli annunci (di persone scomparse). Una spirale con un triangolo. Questo è, secondo l'FBI, un segno di riconoscimento tra pedofili.


Andiamo avanti: la madre dei due ragazzi si chiama Lucy, e i suoi figli Sam e Michael.
Lucy-fer, Sam-ael: due demoni. Michael, l'arcangelo.
Mettiamoci anche che la ragazza protagonista si chiama Star.
E poi iniziazioni con beveroni iniziatici a base di sangue e l'onnipresente immagine di Jim Morrison, che era solito compiere rituali sciamanici e malefici.
Ma cosa nasconde Hollywood?
Sono in molti a parlare di un gruppo segretissimo di satanisti e pedofili, una vera e propria setta-lobby-mafia -denunciata tra gli altri da Elijah Wood- che si basa sugli scritti di Anton LaVey e Aleister Crowley.

Ora ci spostiamo nelle teorie del complotto: secondo alcuni, le morti di alcune giovani stelle sono dovute a questi rituali o a suicidi mascherati per evitare che le vittime potessero parlare.
C'è chi sostiene che la morte di River Phoenix, nel 1993, sia stata indotta da qualcuno che gli ha somministrato una bevanda contenente dosi di eroina e cocaina tali da uccidere otto persone. Ed era la notte di Halloween, al Viper Club di cui Johnny Depp era co-proprietario.
I complottisti asseriscono che la dipartita dello sfortunato Phoenix sia stato un rito satanico, compiuto in una data simbolica, per favorire l'ascesa di Depp nell'elite hollywoodiana.
E Johnny Depp, che ci scherzi sopra o meno, non perde occasione di fare strambi riferimenti a demoni e vampiri; a mostrare i suoi terribili tattoo da zingaro; a mostrarsi in pose equivoche che rimandano all'immaginario satano-massonico.

vedo, forse sento, ma non parlo

E torniamo alla realtà.
Phoenix non è il vero cognome di River, o del fratello Joaquim.
Phoenixè la Fenice che risorge dalle ceneri, le ceneri di una vita precedente, quella da hippie.
I genitori di River erano dei giramondo finiti presto tra le file del culto pseudocristiano I Bambini di Dio. Dove si reclutava gente attraverso il ricatto e la prostituzione. Dove River, racconterà lui stesso, ha perso la verginità a quattro anni e dove ha fatto sesso con altri bambini fino ai dieci anni. Dove anche sua madre aveva rapporti con giovanissimi e suo padre erareverendo dell'area latinoamericana. Fino a che non hanno detto basta, liberandosi da questa prigione malata.
River Phoenix era risorto, ma poco dopo ha trovato la morte. Come Alan Ladd, Bobby Driscoll, Judy Garland, Brad Renfro e tanti altri, prima e dopo di lui.
Tutti Ragazzi Perduti di quel mondo fatto di feste, spiagge, falò, luna park: Hollywood, Los Angeles. La città degli angeli-vampiri che ti succhia via tutto il sangue e dove è facile perdersi, al di là di fantomatiche (o forse no) lobby pedosataniste.

Fonti consultate
The Satanic Cult that murders children
Was River Phoenix murdered?
Joaquin on blood sacrifice of River Phoenix
Who killed River Phoenix?
Does The Lost Boys contain hidden message?

[LISTA] i vampiri più fighi tra cinema e fumetto

$
0
0

La figura del vampiroè ormai mitologica, trascende varie superstizioni, e da Vlad Tepes in poi si è fatta icona horror ma anche romantica e d'azione.
Spuntano come funghi serie tv e film con vampiri un po' queer e un po' patinati.
Il vampiro è metafora: sessuale in primis. Ma può parlare anche di altro, come abbiamo visto nel precedente articolo: droga, abusi, perdizione.

Questa lista, tralasciando le ultime trasposizioni fin troppo leccatine, si concentra sul cinema e sul fumetto, fino agli anni '90.
Per favore, non mordetevi sul collo.

CINEMA

DRACULA (BELA LUGOSI)
1931, è il Dracula più storico del cinema.
Sguardo ipnotico, portamento da vecchio nobile europeo, Lugosi arriva a Londra per sedurre due fanciulle.


DRACULA (CHRISTOPHER LEE)
Dal 1958 al 1974 l'affascinante futuro Saruman interpreta il conte Dracula in una serie di ben sette film.


NOSFERATU
Sarebbe dovuto essere Dracula in tutto e per tutto, ma ci furono problemi coi diritti del romanzo di Bram Stoker. E così abbiamo l'orripilante conte Orlok. Murnau firma il caposaldo espressionista/horror del 1922.


SANTANICO PANDEMONIUM
Già ha un nome cadaverico, la bella Salma Hayek. Ma è bona, e così Tarantino e Rodriguez la rendono ballerina del Titty Twister, localaccio per camionisti. E lei sa come far bere tequila agli assetati. Il terzo film della saga Dal tramonto all'albaè dedicato tutto alla sua formazione vampiresca.


RAZOR CHARLIE & RAZOR EDDIE
Denny "Machete" Trejo interpreta i gemelli vampiri Charlie e Eddie. Pericolosissimi, sono i baristi del Titty Twister. Ma, per uno di loro, è in agguato Sex Machine...


DAVID
L'Asso Merrill un po' rockstar e un po' cotonato, è a capo di un gruppo di ragazzi tramutatisi in vampiri. Si gode la vita e cerca nuovi proseliti, in quel paradiso hollywoodiano chiamato Santa Carla.
Lo interpreta Kiefer Sutherland.


LESTAT DE LIONCOURT
Tom Cruise nei panni del decadente vampiro della celebre saga di Anne Rice.
Divide lo schermo con Slater, Dunst, Banderas e Pitt in Intervista col vampiro.


JOHN BLAYLOCK
Come poteva uno come Bowie, eterno trasformista edonistico, non essere anche un vampiro?
E così nel 1983 è il compagno in decomposizione della Deneuve in Miriam si sveglia a mezzanotte.


DRACULA (GARY OLDMAN)
Nel film tratto dal romanzo epistolare di Bram Stokerè il premio Oscar Gary Oldman a vestire i panni dell'affascinante conte rumeno. Siamo nel 1992 ed è un clamoroso successo.


KATRINA
Prostituta chiamata per festeggiare i successi di un gruppo ammazzavampiri del Vaticano, viene tramutata in vampiro e succederà il casino.
Vampires, 1998, dirige Carpenter. Katrina è Sheryl Lee, che conosciamo per vestire i panni di Laura Palmer nell'epopea di Twin Peaks.

FUMETTO

CASSIDY
Sboccato, infame, drogato, alcoolizzato. Ecco cosa succede a un vampiro irlandese quando arriva in America. Ma è anche il miglior amico che si possa desiderare, specie se tra una birra e l'altra devi spaccare la faccia a un paio di camionisti. Dalla serie Preacher, firma Garth Ennis.


DRACULA
La Marvel, che ci manca poco inserisca anche YHWH come personaggio nelle sue storie, ha ovviamente anche Dracula tra le fila di nemici affrontati -tra gli altri- da Spider-Man e Howard il papero.
Il design è basato sulla longilinea figura di Lee e ha i tratti dell'attore Jack Palance.


BATTAGLIA
Pietro Battaglia, dopo la disfatta di Caporetto, diventa un vampiro. Da allora si mette al servizio dei più potenti uomini italiani. E ha vampirizzato Padre Pio, conosciuto Pasolini, amato Moana. Firma Roberto Recchioni, che dal 2007 riporta alla luce un progetto di molti anni prima.


ERIC BROOKS (BLADE)
Il diurno Blade è un vampiro-ammazzavampiri Marvel. Spade affilate e pelle scura (è uno dei primi eroi afroamericani della Casa delle Idee) nasce nel 1973 e ha avuto l'onore di tre film con Wesley Snipes.


WURDALAK
Anagramma di W Drakula (anche se il wurdalac è un vampiro russo) è un nemico della nostra Satanik. Riuscirà a impossessarsi del talismano magico dell'antieroina creata da Magnus e Max Bunker.


ZORA
Deneuve, come abbiamo visto poco sopra, fu una vampira con Bowie. Ma anni prima, nel 1972, fu presa a modello per la bella Zora, creata da Renzo Barbieri. Avventure erotichorror in cerca di Dracula. Nel 2000 i Manetti Bros. firmano un film omonimo.


VAMPIRELLA
Barbarella + vampiro = Vampirella. Aliena del pianeta Drakulon (o forse no, chissà...), dal 1969 è costretta a nutrirsi di sangue umano (ma cerca di scegliersi vittime che meritano il tragico trattamento).


JACULA
Sempre Renzo Barbieri, ma siamo nel 1969. Tascabili erotici, con la bella bionda Jacula che succhia sangue e non solo quello. Una collana a fumetti dedicata alla libertà sessuale tra storia e storie.


DAMPYR
Fumetto Bonelli, inizialmente doveva essere solo uno spin-off di Zona X. Era la fine degli anni '90, il personaggio prometteva bene. E promette ancora: la serie regolare è in corso dal 2000.



SUKIA 
Somiglia a Ornella Muti che non si cuce la bocca per te, anzi la spalanca e ti impala perché Sukia Dragomic è la figlia del conte Dracula.
Risvegliata nella New York attuale, ha ancora sete. Accompagnata da un assistente gay, stava avanti.


[MIKIPEDIA] marzo 2018

$
0
0

Marzo, si sa, è pazzo.
E infatti a dispetto del sole che potete intuire nella foto di apertura, il mese è cominciatoin preda al burian.
Quindi neve e freddo, addirittura in doppia dose (verso metà mese il burian è tornato). Ma nulla è riuscito a fermarmi.
Avrete notato che in questi giorni sono assente: mi godo il caldo e le vacanze di Pasqua. Ma rompo il silenzio per il consueto... resoconto fotografico mensile!

CLICK! FOTODIARIO DEL MESE

Pace fatta con la neve: anche io esco a goderne la magia!

dai, stavolta è andata di lusso

Aperitivo invernale. Che ci sta sempre bene.

Moz, Manuel, Stefania, Gabriele

Una giornata in città, tra pioggia e freddo (e ritorni). Si inizia con un caffè, poi pranzo in trattoria e
quindi dolce in un bistrot. E poi flipper.

Moz, Fedecheng e Fedekun: city boys

E durante le elezioni, visto che ci siamo tutti, si torna a giocare a Lupus in Tabula!

Moz the gamemaster

Main Event 1: laurea di un amico: maxicena!

non posso elencarli tutti

Finalmente un po' di sushi all you can eat. Dopo tanto tempo, ne sentivo il bisogno.

Moz, Fedecheng e Ale

San Patrizio, si sboccia!

dietro: Emidio, Ale, Mattia, Fede
avanti: Moz, Lorenzo

Main Event 2: laurea di un altro amico.
Serata in un club dove ho *CENSURA* dato che era *CENSURA* poi sono *CENSURA* e ho fatto *CENSURA* e quindi l'ho *CENSURA*.
Una superserata aquilana tra cocktail, musica, amici, nuove conoscenze. Finiamo alle 5 mentre torna l'ora legale, si dorme fuori casa.

sono finito in canottiera, praticamente

E il giorno dopo, sempre a L'Aquila, noi sopravvissuti ci concediamo un pranzo giapponese coi controcazzi.

Moz, Stefano, Manuel, Emi, Fede, Ale

Quindi poco a poco torna il caldo, arriva la vera primavera. Passeggiate pomeridiane tra amici.

Michele, Moz, Luca: downtown boys

E iniziano le vacanze pasquali con la rappresentazione della Passione.
E io ho sempre avuto passioni imperiali.

l'ottavo re

Si prosegue con una cena notturna tra amici... ormai si sono aperte le porte dei festeggiamenti! Per vedere il seguito, però, dovrete attendere il prossimo Mikipedia...!

tavolata

BLOG! I POST DEL MESE

Gli articoli più letti e discussi di marzo
RAGAZZI PERDUTI: il messaggio nascosto nel film
AMIGA 500: il mio primo computer
SAILOR MOON: la versione americana
JUNIOR TV: i cartoon dimenticati della rete
BURGHY: il primo fastfood italiano

SHOPPING! ACQUISTI DEL MESE

Prosegue la mia raccolta di targhe metalliche con le cover dei fumetti Marvel; non ho ovviamente mancato l'appuntamento annuale con Berserk; ho provato il buonissimo gelato 4 o'Clock tra le novità Algida 2018; mi hanno regalato il bluray de La donna del lago.


MOOZIK! CANZONE DEL MESE

Ho scelto Billie Myers con la sua Kiss the rain. Perché non devo dimenticare che a marzo è piovuto tanto e baciando la pioggia si aprono vie di comunicazione. Ciao, puoi sentirmi? Credo proprio di sì.


WORD! PAROLA DEL MESE

La parola di marzo 2018 è RICONNESSIONE.
Può capitare di non capirsi, di non comprendere vita e esigenze degli altri, di non essere capiti.
È come un muro, ma poi magicamente questi mattoni possono essere sgretolati.

NEXT! AD APRILE SU QUESTO BLOG

Retrospettiva su Street Fighter II The Animated Movie e sulla seconda stagione dei Power Rangers!
Parliamo di blogging e social: quando il blog non basta più!
E ancora cinecomics, i giochi dei Masters of the Universe e tanto altro ancora!

Buon APRILE a tutti, ma soprattutto BUONA PASQUA e PASQUETTA!
Noi ci risentiamo martedì!

[TV] Mediaset lancia Italia Cult, rete generalista anni '80 e '90

$
0
0
Partirà lunedì 4 giugno 2018 (con un palinsesto estivo di prova) il canale Italia Cult, che andrà a sostituire Italia 2 al tasto 35 del telecomando.
L'azienda milanese, dopo aver lanciato il canale 20 (diretto concorrente di Rai 4) prova a contrastare anche le sempre più forti Tv8 e Nove.

L'idea è quella di una rete semi-generalista che guardi al passato, rivolgendosi a un pubblico nostalgico. Italia Cult vanterà un'offerta fortemente declinata agli anni '80 e '90, proponendo serie televisive e film diventati dei must per ogni appassionato.

L'offerta iniziale potrà contare su numerose repliche dagli archivi Mediaset, ma già da settembre arriveranno le novità: il ritorno di Uan con Bim Bum Bam, la finale del Festivalbar, il dietro le quinte del Gran Galà della Tv (i Telegatti, che tornano in ottobre su Canale 5). Previsti anche nuovi show, quiz e rubriche.
E tante prime tv, tra cartoons, telefilm e film, ma anche tanti titoli vintage che -assicurano a Mediaset- non si vedono in tv da tanto, troppo tempo.

Fonte: Digisat.it - Mediaset Italia Cult, nuovo canale da giugno

[TV] ITALIA CULT: il mio pesce d'aprile (con spunti di riflessione)

$
0
0

La combo Pasqua/1° Aprile era un'occasione imperdibile.
Ma ho cercato di realizzare uno scherzo che potesse portare a qualche riflessione: e così è stato.

Il canale Mediaset Italia Cult, che vi avevo annunciato due giorni fa, non esiste: me lo sono inventato io (con tanto di palinsesto) postando la notizia in un articolo retrodatato (qui la fake news).
Un articolo che ha fatto il giro del web ed è arrivato dove nemmeno potevo immaginare, entrando già nella top 10 dei post più letti di sempre di questo blog.

Ma torniamo seri perché Italia Cult vuole essere uno spunto di riflessione, oltre lo scherzo.

INTRODUZIONE

In realtà, come saprà chi mi legge da tempo, Italia Cult non nasce come pesce d'aprile ma come palinsesto ideale creato da me già tempo fa, per un canale che potessere accontentare i fan della retronostalgia (ma con un occhio sempre puntato alla contemporaneità). Trovate questa mia idea cliccando qui.

IL PRIMO APRILE

In occasione della giornata degli scherzi, ho pensato di "lanciare" sul web una finta news che mescolasse un po' le carte, giocando tra verità e probabilità.
Perché è vero che Uan torna (purtroppo, per ora, solo come brand e non in "carne e ossa"), è vero che tornano i Telegatti ed è altrettanto vero che si parla di una riproposizione del Festivalbar.
Dunque mi è bastato mettere insieme queste notizie reali, puntare sul fatto che -probabilmente- Italia 2 chiuderà e che domani parte il nuovo canale Mediaset 20. Aggiungendo il prezioso contributo del grafico Sandrino, che ha ideato un credibile logo del canale: era fatta.

RIFLESSIONI

In realtà lo scherzo poteva tranquillamente essere fine a se stesso. Ma a che pro?
Qua non trattiamo hamburger di cioccolato o tonno in lattina! Ho voluto portare avanti la mia idea del canale Italia Cult per un semplice motivo: vedere la reazione della gente.
E, ok, non tutti ci sono cascati; ok, qualcuno -credendoci- ha anche storto il muso o mostrato perplessità, ma tanti altri hanno reagito positivamente.
Cosa significa? Non so se come campione possa essere preso in esame, ma in molti apprezzerebbero una rete retronostalgica improntata su un mood anni '80 e '90.

REPLICHE? NO, GRAZIE

Per come lo avevo ideato io, Italia Cult non voleva essere l'ennesimo contenitore di repliche mediasettiane. Per quello esiste già Mediaset Extra.
Io avevo immaginato una tv che, simile alla Italia 1 del passato, proponesse gli show storici ma... con contenuti nuovi, inediti e attuali. Dunque non repliche, ma nuove versioni di programmi cult.
Mentre, sul comparto film/serie/animazione, ovviamente l'idea era quella di pescare (con criterio) nel calderone pop del passato. Ma senza tralasciare i must del presente, specie quando sono sequel di titoli gloriosi oppure spettacoli che guardano a un certo ambiente retro-vintage-geek.

ITALIA CULT: LO VOGLIAMO DAVVERO?

Avendo ricevuto mail (anche da addetti ai lavori), notifiche, domande... mi chiedo: un canale come Italia Cultpotrebbe esistere realmente?
Qualcosa di un po' più specifico rispetto a Italia 2, un progetto con un target semi-generalista che ama il passato ma punta al futuro.
Italia Cult, secondo voi, potrebbe funzionare?

[LISTA] tutte le serie animate a tematica calcistica

$
0
0

Che piaccia o meno, non si resta indifferenti di fronte al calcio.
Vera e propria religione, per molti ossessione, anche l'animazione ha dovuto fare i conti con lo sport più amato di sempre.
Questa lista raccoglie i titoli delle serie televisive legate alla tematica calcistica.
Palla al centro, via!

HOLLY E BENJI (CAPTAIN TSUBASA)
Il più noto e amato anime calcistico: diverse serie, diversi oav e un successo clamoroso che ha attecchito anche in Italia sin dagli anni '80. Nonostante un titolo che inganna un po' (Benji non è un protagonista, al contrario di Holly -infatti il titolo originale riporta solo Tsubasa-) e i nomi americanizzati, la Nazionale Giapponese continua a vincere tra nuove serie e remake.



LA SQUADRA DEL CUORE (HUNGRY HEART WILD STRIKER)
Dallo stesso autore di Holly e Benji, un fumetto da cui fu tratta una serie animata trasmessa anche da noi... visto che uno dei protagonisti gioca nel Milan!


UN URAGANO DI GOAL (HURRICANES)
Serie inglese prodotta dalla DiC Entertainment, è durata per quattro anni (dal 1993 al 1997) e ha visto la squadra degli Hurricanes sfidare soprattutto i Gorgons.
Tipiche animazioni americane.


LA COMPAGNIA DEI CELESTINI - STREET FOOTBALL
Liberamente ispirata al romanzo di Stefano Benni, è una serie in tre stagioni coprodotta dalla Rai e da studi francesi. Non proprio una storia sul calcio, ma di street football (il titolo, in seguito, sarà proprio questo).


PELEZINHO
Lo abbiamo visto anche noi a ridosso del 1999/2000 su Raidue. Un cartoon terribile, che vorrebbe raccontare le avventure di un giovane Pelè. Peccato che animazioni e tutto il resto siano degne proprio delle favelas. Vi lascio la sigla.


INAZUMA ELEVEN
Di provenienza videoludica (Nintendo DS), Inazuma Elevenè un marchio che ha dato origine a diverse stagioni televisive, diverse serie e pure film animati.
Tra calcio e fantascienza, predominano colori sgargianti e personaggi dalle acconciature assurde.


A TUTTO GOAL (TOP STRIKER)
Uno degli anime calcistici meno fortunati in Italia... eppure l'azione si svolgeva proprio da noi, a Genova.
In Francia è un cult (il protagonista lì è francese, da noi brasiliano e in Giappone è giapponese).
Vi lascio la sigla di Cristina D'Avena.



FORZA CAMPIONI
Coproduzione nippo-italiana, quando Mediaset aveva soldi e si faceva fare le serie animate ad hoc, consta di 52 episodi mandati in onda tra il 1993 e il 1994.
Replicata anche attualmente, Forza Campioni è una serie che ruota maggiormente sulla vita privata dei protagonisti.
Ecco la celeberrima sigla italiana:



ALÈ ALÈ ALÈ O-O
Un titolo italiano abbastanza assurdo per una serie del 1993 arrivata da noi qualche anno più tardi.
Episodi che si concentrano anche sulla vita sentimentale dei giovani calciatori, facendo di Aoki Densetsu Shoot! (questo il titolo originale) una serie molto realistica.
In Italia ha subito diverse piccole censure.


PALLA AL CENTRO PER RUDY
Fatto passere come spin-off di Holly e Benji, Ganbare! Kickers ha avuto anche nel nostro paese un certo successo. Lo ricordiamo soprattutto perché la squadra protagonista era scarsissima.
Qualche mese fa vi avevo mostrato il libro italiano di Rudy.


SPORT BILLY
Mascotte della FIFA, Sport Billy aveva già avuto una serie animata prodotta nel 1979 dalla Filmation.
Lui proviene dal pianeta Olimpo ed è un ragazzino sportivissimo. Lo sport più praticato? Il calcio, ovviamente. Da noi si è visto nel 1981 su Canale 5.


ARRIVANO I SUPERBOYS
In un Giappone che sta ricomponendosi, anche lo sport può essere una rivalsa. E allora ecco gli 11 grandissimi campioni dello stesso autore de L'Uomo Tigre. E difatti, allenamenti e partite non risparmiano mai dolore e sangue.
È in assoluto il primo cartone animato giapponese a tematica calcicstica, uscito nel 1970.


AREA NO KISHI
Tratto dall'omonimo manga in 57 volumi, il Cavaliere dell'area racconta una storia che ha base non dissimile da Prendi il mondo e vai, sostituendo il baseball col calcio: il protagonista continua il sogno sportivo del fratello deceduto.



DAYS
Serie in 24 episodi, trasmessa anche da noi in simulcast, vede protagonista il giovane Tsukushi che entra, un po' per caso, nella squadra di calcio del liceo. Ma è una schiappa.


VICTORY KICKOFF!! - SFIDE PER LA VITTORIA
Una serie di cui esiste anche un'edizione italiana, ma di cui abbiamo visto solo cinque episodi nel 2014, su Raidue. In realtà si compone di 39 episodi e racconta le storie di Sho, che con la sua amica Erika mette su un nuovo club calcistico scolastico.


I RAGAZZI DEL MUNDIAL - SOCCER FEVER
Coproduzione nippo-italiana ma stavolta da parte della Rai, è una serie ideata in Italia che ripercorre la storia del Mondiale dal 1930 fino a Italia '90.


LA COPPA DEI DRAGONI
Ne avevamo parlato di recente, citato tra i cartoons dimenticati di Jtv, e infatti di questo Dragon League si ricordano in pochi. In sostanza, un anime calcistico ma anche fantasy, ambientato in un mondo simil-medievale tra dinosauri e rettili antropomorfi.


GALACTIK FOOTBALL
Tre stagioni per questa serie francese di fantascienza sportiva. Sempre calcio, ma galattico: atleti alieni si sfideranno in un torneo spaziale. Classica serie da Solletico, se fossimo stati negli anni '90.
Eviterei.


SUPA STRIKAS
Terribile anche questa, proviene nientemeno che da un fumetto. Personaggi a metà tra l'americano e lo stile manga, è in onda da cinque stagioni (e non si sa perché).



SOCCERMANIA - PIPPO NEL PALLONE
Piccola nota finale, anche se non si tratta di una serie ma di un mediometraggio: una delle rare incursioni Disney nel mondo del calcio, nonché apparizione animata di Zio Paperone prima di DuckTales! Sport Goofy aiuta Qui, Quo e Qua a vincere un torneo calcistico dove in palio c'è un vero tesoro... che rischia di finire nelle mani dei Bassotti!


Leggi anche
SLIME - tutti i giocattoli che ne fanno uso
VAMPIRI - i migliori tra fumetto e cinema

[ICONE] 40 anni di Goldrake in Italia: ecco la sua eredità

$
0
0

Martedì 4 aprile 1978 andava in onda sul secondo canale Rai quel che noi conosciamo come Atlas UFO Robot Goldrake, e che in Giappone è noto come UFO Robot Grendizer.
Capitolo finale di una trilogia robotica firmata Go Nagai, fu importato dalla vicina Francia per sconvolgere pubblico e televisione italiani.
Oggi, dopo 40 anni, facciamo ancora i conti con la sua eredità: ecco perché.


18.45, la seconda rete trasmette il contenitore Buonasera con..., e quel martedì 4 aprile 1978 passa alla storia perché arriva sulla Rai un cartoon giapponese destinato a far parlare di sé per anni.
È una serie in 74 episodi, ma all'epoca se ne vedranno tre in meno (recuperati nelle trasmissioni recenti).
Atlas UFO Robot Goldrake irrompe come un fulmine.
È il terzo capitolo di una grande storia robotica, iniziata con Mazinga Z e Il Grande Mazinga, ma in Italia arriva prima proprio l'ultima parte, annullando innanzitutto una continuità di fondo.

IL NOME

Non si conosce la provenienza specifica del nome adattato.
Certo è che "Atlas" non dovrebbe far parte del titolo, ma semplicemente identificava i palinsesti francesi: la serie fu importata proprio dalla Francia, e l'adattamento italiano ipotizzò che la parola "atlas" facesse parte dell'opera ma così non era. Eppure è rimasta, specie nella memoria.
Fosse avvenuta un'acquisizione al contrario, oggi in Francia avrebbero, chessò, Telepiù UFO Robot Goldrake.
Ecco, Goldrake. Anche su questo nome si discute da anni. Ma l'Italia aveva già un suo Goldrake: fumetto nero/erotico di fine anni '60.

IMPATTO

L'Alabarda Spaziale ha colpito e affondato l'immaginario collettivo, per sempre.
Nonostante non fosse il primo cartoon giapponese ad arrivare in Italia, Goldrake viene spesso riconosciuto come tale. Sicuramente fu il primo anime robotico a giungere da noi: immaginate che impatto ha avuto sugli spettatori, abituati a ben altre storie, a ben altre regie, a ben altre animazioni.
Una rivoluzione. Esplose la Goldrake-Mania, che portò il robot a finire ovunque la sua figura potessere essere commercializzata. Si dice che professionisti e medici uscissero prima, dai loro studi, pur di sedersi davanti alla tv per godersi UFO Robot Goldrake.

ADATTAMENTO

Molti nomi rimasero come in francese, e purtroppo si è persa la continuity con le due opere precedenti, che vede in Koji Kabuto l'elemento di unione. Il personaggio è qui chiamato Alcor, ma anche in futuro faranno sì che il tutto si perda chiamandolo Ryo (ne Il Grande Mazinga).
La Rai divise la serie in tre blocchi, da mandare in onda in momenti diversi dell'anno.
E inoltre nei cinema arrivarono tre film di montaggio non ufficiali, che un po' polpettonescamente tentavano di raccontare qualche storia appiccicata alla meglio.

EREDITÀ E LEGGENDE

UFO Robot Goldrake è stata un'opera così forte che ha portato con sé una scia di dibattiti.
Questioni che hanno investito gli show animati giapponesi e di cui si è discusso per anni, e di cui forse ancora si discute.
La violenza negli anime, in primis: abituati a ben altri tipi di opere, trovarsi di fronte a qualcosa di simile fu sicuramente shockante. Arrivarono frotte di psicologi, scrittori, esperti. In accusa e in difesa. Qualcosa che abbiamo visto poi solo con Dragon Ball e Sailor Moon.


E assieme a queste polemiche, anche la nascita di un mito: quello degli anime realizzati al computer.
Nel 1975 (anno di produzione di UFO Robot Goldrake) i computer erano potenti come un Data Boy.
Non avevano nemmeno Paint, figuriamoci realizzare un cartoon lì sopra.
E poi, assurdo pensare che qualcosa fatta al computer potesse essere "cattiva", ma così era: almeno fino a che la Disney non arriverà con il suo Il Re Leone, che farà largo uso di scene computerizzate.
Ma prima la questione era diversa, e paradossalmente fu creata in Italia proprio per "stupire".
Sì: in modo fantasioso, confuso e furbetto, fu messo a credere che Goldrake veniva realizzato al computer. Sapete, i computer nipponici, calcolatori iperspaziali capaci di tutto, anche a metà anni '70.
Cose futuristiche che non potevano essere verificate, e da qui la leggenda: i giapponesi creano cartoons inserendo dati e disegni in un cervello elettronico che li elabora (dopo aver mangiato libri di cibernetica e insalate di matematica) dando origine a storie e personaggi, il tutto dosato alla perfezione.
E, credeteci, c'è chi lo pensa ancora oggi.
W Goldrake!

Leggi anche
MAZINGA - il libro a fumetti della Salani

[SOCIETÀ] cattivi maestri: tutte le accuse rivolte ai fumetti e ai cartoons

$
0
0

Nell'articolo di ieri vi parlavo dell'eredità lasciata da Goldrake in questi 40 anni trascorsi dalla sua prima apparizione in Italia.
Un'eredità che ha spianato la strada all'invasione di opere nipponiche, ma che ha anche innescato una serie di accuse rivolte a fumetti e cartoons di successo.
Accuse che esistevano, come vedremo, anche prima della comparsa di Goldrake.

In questo post ho raccolto le più eclatanti e deliranti, tra delinquenza, pansessualizzazione e violenza.
Eppure, tutto ciò è successo davvero...

COME IL CRIMINE...

Diabolik ha aperto le porte al cosiddetto fumetto nero, che spesso aveva una K nel nome.
Inutile dirvi che nel 1962 (anno in cui nell'America buonista usciva Spider-Man) successe un mezzo casino: accuse di istigazione a delinquere, al crimine... Addirittura sequestri da parte di certi questori. Il terzo episodio fu preso di mira, ma poi lasciato perdere perché in copertina si mostrava Diabolik in attesa di essere giustiziato: avevano creduto che il criminale pagasse per le sue malefatte, e non si preoccuparono di leggere la storia. A schierarsi contro Diabolik tantissimi benpensanti. Ma anche gente dello spettacolo.

THE NUMBER OF THE BEAST

Guida un maggiolone targato 666.
Sicuramente tanti capelloni disadattati metallari saranno stati tra i lettori di quest'opera.
Lui è il detective dell'occulto, lui è Dylan Dog. A volte capolavoro, a volte pedante ostentazione culturale, resta un fumetto storico per l'Italia ma che è stato tacciato di satanismo.
È vero che Dyd ha a che fare con mostri, demoni e orrore, ed è anche vero che trovai due o tre albi del suo fumetto in una stanza dove avevano fatto qualcosa di satanico (storia vera!), ma da qui a dire che istighi a officiare messe nere ce ne vuole. Eppure, lo hanno detto.

KEN SEI TU FANTASTICO LANCIASASSI

Ricordate la triste moda di lanciare sassi dal cavalcavia? Quando un paio di tizi, seconda metà degli anni '90, uccisero della gente con questa stronzata di colpire le auto... fu data la colpa a Ken il Guerriero. Uno che vive in un mondo dove non esistono nemmeno più strade, figuriamoci le automobili. Ad amplificare il caso, peraltro con enormi inesattezze e tante ridicolaggini, gente blasonata come Santoro e Lerner nei loro talk-show dell'epoca. Quando si dice il buon giornalismo. Uatà!

GAYLOR MOON

Nonostante gli adattatori italiani avevano avuto la premura di cancellare ogni riferimento omosessuale presente (facendo diventare due personaggi da maschi a femmine, e annacquando alla buona una relazione lesbica), Sailor Moonè stata al centro delle polemiche a metà anni '90. Non era tanto la presenza di omosessuali, quanto la figura di una donna forte, una eroina, che avrebbe disorientato i maschietti. Poi, aggiungiamoci anche che nella quinta stagione ci sono tre ragazzi che cambiano sesso, e la frittata era fatta. Mediaset corre ai ripari censurando al volto quest'ultimo passaggio (tramutando i trans in tre "sorelle gemelle"), ma ormai era chiaro che Sailor Moon faceva diventare gay. La paura gender ante litteram.

VOLARE, O-OH

Possono un cartone o un fumetto spingere all'involontario suicidio?
Sì, se i protagonisti... volano. E sì se, bambini con evidenti problemi (tra i quali quello di genitori poco presenti anche e soprattutto educativamente) pensano di poter imitare i loro beniamini.
E così non stupiamoci se hanno accusato Superman e i robottoni giapponesi quando qualche bambino ha provato a volare dal balcone. Giù giù e via!

WHAT'S MY DESTINY, PEDOBALL

È successo anche questo: nonostante nei passaggi tv su Rai e Mediaset fosse censurata, nei fumetti la scena incriminata era rimasta.
Assurdamente, Bulma che mostra le mutandine al pervertito Mestro Muten (lei non sa di non averle addosso) scatenò un putiferio tale che dovettero modificare (leggi: censurare) anche la vignetta originale disegnata da Akira Toriyama.
Prima allungando la veste della ragazza (in modo che non le si vedesse il culo), poi colorando di nero l'intero disegno.
Oggi, che la questione si è sgonfiata, la vignetta è tornata al suo posto, come potete vedere nell'ultima edizione disponibile di Dragon Ball.

ANIMALISTI E LUDOPATICI

I Pokémon (oltre a contenere non meglio precisati simboli occulti e/o satanici) spingono i ragazzini a vedere gli animali come oggetti da collezione, se non da combattimento. In sostanza, chiunque ha vedeva (e giocava con) i Pokémon, oggi è uno zingaro che organizza incontri clandestini tra cani.
E Yu-gi-oh!? Beh, anche qui simboli esoterici a gogo, ma poi anche ludopatia e istigazione al gioco di carte/d'azzardo. Non bastava vedere i nonni giocare a briscola al bar, visto che anche loro evocano divinità come Yugi.

VIULEEEENZA!

Poi, il calderone che prendi tutti: la violenza.
Kenshiro, Goldrake, Dragon Ball (con multe salatissime a Italia 1 che ha mandato in onda la puntata dove Crilin esplode: passata indenne per anni, oggi dev'essere saltata).
L'accusa di violenza non ha risparmiato nemmeno cartoni animati a target maggiormente femminile, per non parlare de I Cavalieri dello Zodiaco, L'Uomo Tigre e via dicendo.
Resta che un tempo nessuno pareva badarci, oggi tutti sono pronti a restare shockati di fronte a certe opere.
Siamo tutti diventati delle mammolette: colpa sicuramente di Sailor Moon.



se ti interessa l'argomento, leggi anche
ANIME - ecco i più censurati di sempre
CENSURE - uno sguardo al passato

[BLOGGING] quando il blog non basta più: l'importanza dei social

$
0
0

Recentemente ho vissuto (e sto vivendo) un fenomeno particolare che lega questo blog ai social: parliamo di commenti, di interazioni e dibattiti.

Se da un lato sappiamo che per avere commenti sul proprio blog bisogna farsi le ossa, facendosi conoscere su altri blog (si spera in modo sincero e non per un mero do ut des) possibilmente similari come tematica; ma anche essere attivi, rispondere, partecipare e frequentare altri spazi (fare, cioè, rete)..., è anche vero che oggi non possiamo più ignorare i social.
Uno strumento che permette ai nostri articoli di viaggiare ancora più lontano, e di intercettare fan specifici di un dato argomento.
Con cui cominciare a fare rete e divertirsi.

Esatto: lo scopo del blog per me è comunque quello di instaurare rapporti. Partecipare attivamente, anche in modo "laterale": nascono interconnessioni che portano a scambi di mail, telefonate, chattate (anche multi). Ed è così che deve essere.
Frequento sempre meno i blog dove sistematicamente non ricevo mai risposta, o dove sistematicamente una risposta arriva dopo giorni (che, nel veloce web, equivale a mesi, anni).
Il blogging non è divismo da puttanelle (fashion e non solo); il blogging è vera partecipazione.
E posso giurarvelo: non sapete quanto è bello aver fatto nascere il progetto Geek League, ad esempio.

la pagina Facebook del Moz O'Clock (qui)

ARTICOLI SPECIFICI, IN SERIE

Ma torniamo a noi.
Ultimamente ho pubblicato (e sto pubblicando) articoli molto specifici.
Parlo delle analisi sulle saghe di Berserk; parlo delle retrospettive sulle stagioni dei Power Rangers, o ancora He-Man del 2002 e i riassunti puntata per puntata di Twin Peaks.
Sappiamo che i blog hanno un macroargomento e che coprono una nicchia, rivolgendosi a un dato tipo di pubblico.
Se dovessi definire il macroargomento e la nicchia del Moz O'Clock direi che si tratta di cultura pop e, più nello specifico, di retronostalgia tra passato e futuro.
Ma oltre questo c'è qualcosa di ancora più specifico: e questa "nicchia della nicchia" riescono a coprirla solo i social.

il profilo Twitter del Moz O'Clock (qui)

UNA "NICCHIA NELLA NICCHIA"

Con gli esempi che vi ho fatto, capite anche voi che per quanto siamo fan di cultura pop, non possiamo essere così fan di un preciso prodotto. Che se ne parliamo una volta ci sta, ma quando i post diventano in serie, giustamente il 90% del pubblico (eterogeneo) non sa più come interessarsene.
Lo stesso vale per me su altri blog, eh.
Però, lanciando quell'articolo in posti specifici (gruppi e pagine FB a tema, o su Twitter/Instagram utilizzando precisi hashtag) si intercetta un pubblico diverso, più "dentro", maggiormente attento a un dato argomento circoscritto.
Anche il mio pesce d'aprile di quest'anno, nato da un'idea sviluppata proprio qui sul blog, ha avuto però un'impensabile risonanza proprio sui social.

il profilo Instagram del Moz O'Clock (qui)

Ovviamente, se ciò dovesse portare a dibattiti e commenti, questi resterebbero lì, su quelle altre piattaforme. Ma, oltre a costringerci (con piacere, almeno per me) alla gestione della cosa su più fronti, si incrociano nuovi possibili contatti che da lettori possono diventare amici.
Il blog resta il tronco principale, mentre i social sono piacevoli diramazioni.
E qui torniamo a come vedo io il blogging: fare rete. Esserci. Rispondere.
Tanto, il contrario non funziona. Mai.

[EXIT POOL] come siete diventati Clockers

$
0
0

Innanzitutto: cos'è unClocker?
Un Clocker, al 99%, sei proprio tu che stai leggendo -ora- questo post.
Ma anche se rientri nell'1% che ho escluso, perché magari sei qui per la prima volta, hai modo di diventare un Clocker: ossia uno dei fan (meglio fun) del Moz O'Clock: non occorrono follow o like, perché è implicita l'appartenenza stessa alla community di questo blog. Che vanta le provenienze più varie, e proprio questo è l'oggetto del sondaggio di oggi.
Magari siete dei followers del blog stesso, attraverso il widget qui accanto; widget che ha lo stesso nome del gruppo Facebook: Clockers Club.
Ve lo raccontavo nel post precedente: alcuni di voi provengono proprio da Facebook, perché magari hanno visto lì un mio post e da allora han deciso di seguirmi.

O magari provenite da Google Plus. O da Twitter. O mi avete scoperto su Instagram.
Ovviamente è molto più probabile che siate qui perché mi avete intravisto su altri blog, o perché io stesso sono passato dai vostri spazi. O ancora, perché ci conosciamo di persona, oppure perché qualcuno vi ha linkato/consigliato questo blog.
O perché avete cercato qualcosa in rete e vi è apparso magicamente il Moz O'Clock.

E le domande sono: come siete diventati Clockers?
Quando? Con quale post avete detto "sì, il blog di MikiMoz mi piace, voglio seguirlo!"?
Come mi avete conosciuto? Come siete arrivati fin qui?
E perché? Cosa vi aspetta(va)te di trovare qui sopra?

Dunque, aspetto le vostre storie e i vostri retroscena, Clockers!
Viewing all 2676 articles
Browse latest View live