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[CULT] Ghostbusters, dal cinema alla tv: una retrospettiva

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Chi chiamerai? Gli Acchiappafantasmi!
E io chi chiamerò, per parlarne? Riccardo de Il Bazar di Riky!
E lui chi chiamerà, per parlarne? Miki del Moz O'Clock!

E così, con questi due articoli in tandem, oggi io e Riccardo esploreremo il mondo dei Ghostbusters tra film, serie live action e serie animate.

Qui da me, Riky ci parla dei The Real Ghostbusters.
La retrospettiva continua da lui, dove vi parlo dei Filmation's Ghostbusters (QUI).

Lascio la parola all'ospite, dunque: enjoy!


Due film di successo, una serie animata con sette stagioni e un sequel, una terza pellicola "reboot", nonché action figures e videgiochi. Fenomeno di costume sopravvissuto nel tempo agli anni '80, i mitici Ghostbusters arrivarono nelle sale cinematografiche nel 1984. Come noto, il cast era formato da alcuni protagonisti del Saturday Night Live.


È meno noto invece che la Columbia Pictures acquistò i diritti di sfruttamento della saga Ghost Bustersdalla Filmation, che aveva prodotto negli anni '70 un telefilm in cui gli acchiappafantasmi erano Kong, Spencer e lo scimmione Tracy.
La Filmation avrebbe poi lanciato i Filmation's Ghostbusters, un'altra celebre serie animata dei mitici anni '80, mentre la Columbia – assieme alla DiC Entertainment – potè fare la voce grossa con The Real Ghostbusters, perché ormai i diritti erano passati di mano, ah il vile denaro!


Torniamo però a Ghostbusters, un grande successo di pubblico, ma anche di critica: la storia di tre ricercatori universitari (Egon, Ray, Peter) il cui business è la caccia ai fantasmi che infestano la città di New York.
Cast ricco, diretto da Ivan Reitman: Dan Aykroyd, Bill Murray, Harold Ramis, ma anche Sigourney Weaver e Rick Moranis. Ritmi incalzanti, effetti speciali, mostri e fantasmi; fantascienza e horror sapientemente miscelati con le atmosfere della commedia americana anni '80.
E una theme song, divenuta un culto alla pari del film, che Ray Parker Jr. incise utilizzando come coristi la propria fidanzata e due amici, a causa dei tempi stretti che lo costrinsero a questa soluzione, per così dire, di ripiego. Riascoltiamola:


Due anni dopo arrivarono i The Real Ghostbusters in televisione, con la serie animata, vero e proprio seguito del film. Ritroviamo così tutti i nostri amati personaggi, al netto di un restyling grafico inevitabile, ma rispettoso delle controparti cinematografiche; con loro Janine la segretaria e Slimer, il fantasma verde comprimario nella pellicola, ma ora parte integrante delle storie dei Ghostbusters in questo “lungo sequel” animato che si è sviluppato in 7 stagioni, per 140 episodi complessivi.


Una serie ricchissima: Egon, Peter, Ray e Winston combatteranno fantasmi, l'uomo nero (il mitico babau!), vampiri e lupi mannari, zombie; avranno a che fare con il Necronomicon e con Cthulhu. Vivranno avventure dal sapore western, nello spazio, tra cartoni animati e fumetti. Ogni possibile scenario fantastico diventa tema di episodi, secondo la formula vincente del film: humor, azione e paranormale. Togliendo ovviamente le parolacce!


Le storie sono adatte a un pubblico di bambini ma anche di adulti, non mancano momenti di tensione e paura, nonché entità maligne particolarmente inquietanti. Da notare la valorizzazione di Winston, l'unico “non scienziato”, che ricopre in alcune puntate il ruolo di assoluto protagonista. Nota dolente, ahinoi, è il cambio di marcia dopo i 65 episodi delle prime due stagioni: i produttori ammiccarono a un pubblico sempre più giovane, trasformando la serie inSlimer and The Real Ghostbusters, con storie dalle atmosfere meno cupe, ma soprattutto il format a doppio episodio, con uno interamente dedicato a Slimer, dai toni più slap-stick e umoristici.
Solamente con l'arrivo nei cinema di Ghostbusters 2 (1989) anche il cartone animato cercò di tornare alle origini nella quinta stagione, ma la magia (e la fantasia degli sceneggiatori...) si era ormai persa. Peccato.

L'avventura continua con
FILMATION'S GHOSTBUSTERS, CLICCA PER LEGGERE!

[CULT] Ghostbusters, dal cinema alla tv: una retrospettiva

[EDICOLA] lo strano mondo delle buste sorpresa

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Edicola, un luogo mitologico.
Dentro ci si trovano sempre più cose, ormai: è diventata un bazar.
Ma da sempre vi è un articolo particolare, che ha anticipato di anni il trend attuale: le buste sorpresa.

Un mondo stranissimo, che si è evoluto nel tempo...

Le buste sorpresa rispondono allo stesso principio dei super-giochi pasquali tipo Uovissimo, Super Pasqualone e via cantando: smaltire fondi di magazzino.
In un'epoca dove una linea di giocattoli dura sempre meno stagioni, è chiaro che bisogna in qualche modo riciclare gli invenduti.
La stessa cosa succede con l'edicola e i suoi resi.
Pacchi di giornali, riviste, giornalini, albi e piccoli gadget che tornano indietro, salvati dalla muffa dell'esposizione-gogna che può durare anche anni.

una busta vintage - immagine web

Ma le buste sorpresa sono un terreno assurdo.
Qualcosa che sfugge a qualsivoglia tipo di catalogazione, specie in anni selvaggi come i '70 e gli '80. Ma anche nei '90.
Così, se oggi le buste sorpresa hanno perso quel fascino da poraccitudine, affrancandosi dagli acquisti occasionali o dei meno fortunati (il loro contenuto è sempre stato similare ai giocattoli-tarocco da bancarella tipica delle sagre) e diventando vere e proprie pubblicazioni editoriali mirate -con questo o quel titolo di richiamo-, un tempo la busta sorpresa era un lupanare di misticanza.

immagine web

Ho personalmente visto, in buste sorpresa rosa -destinate quindi alle bambine- un albo di Diabolik e un fumetto di He-Man tradotto alla meno peggio (il protagonista era chiamato col nome francese).
Nella metà degli anni '90 finivano, nelle buste sorpresa, anche riviste come Japan Magazine, Super Action (vedi), albi Marvel.
Non mancavano mai i disegni da colorare, i trasferelli, il pennarellone ad ammoniaca, bambole tipo sottosottosottosottosottomarche delle Barbie e gadgettini vari ed eventuali.


Il problema è che molte cose sono tarocche, sin dalla confezione. Guardate l'immagine di apertura: sulla busta è rappresentato quel che dovrebbe essere il primo Megazord dei Power Rangers.
Ma non è che una cinesata.
Cosa nascondono le buste sorpresa?
Se oggi -come già da tempo all'estero- si tratta contenitori di prodotti più o meno di qualità, a cui si aggiunge solamente il fattore sorpresa (appunto) che non deve essere visto in negativo (ossia il ritrovarsi solo inutili porcherie e cianfrusaglie), è pur vero che qualcosa non torna mai, visto che ti imbatti in notizie come questa:
Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto e della Compagnia di Martina Franca hanno individuato due attività commerciali, entrambe con sede nella cittadina della valle d’Itria, presso le quali sono stati rinvenuti e sequestrati 78mila articoli tra opuscoli, album da disegno e “buste sorpresa” riportanti personaggi di fumetti o di cartoni animati (Masha e Orso, Frozen, Minions, Batman, Winx Club, Pokemon) privi di licenza o autorizzazione da parte dei soggetti titolari di copyright. A seguito dell’esame della contabilità delle due società è stato accertato che le stesse hanno acquistato da grossisti complessivi 333mila pezzi, parte dei quali già venduti a diverse aziende aventi sede sul territorio nazionale.
fonte: http://www.trmtv.it/home/cronaca/2017_10_18/153054.html
un sequestro della GdF

Voi avete mai acquistato delle buste sorpresa?
Cosa (di strambo) ci avete trovato dentro?

[BLOG] Moz O'Clock: più grande, più ricco, addirittura doppio! - scopri le novità

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Ci siamo! Buona estate, Clockers!
Ebbene, come avete visto, qui qualcosa è cambiato: ve lo avevo annunciato qualche tempo fa.
Il Moz O'Clockè diventato più grande, più ricco e addirittura doppio!

In che senso? Seguitemi, vi mostrerò le novità del vostro blog di fiducia!

Da tempo sentivo bisogno di avere più spazio: sia figurato sia reale.
Sulla base di ciò, e puntando su modifiche più comunicative, nascono le novità del Moz O'Clock che ho voluto coincidessero proprio con l'inizio dell'estate.

LUNGHEZZA

Il blog si è ingrandito: ha guadagnato maggiore larghezza per permettere una migliore leggibilità a chi naviga da computer.

HEADER

Le head diventa più "minimale" e si allunga assieme al blog.
Gli argomenti principali sono ora scritti a lato, con nuove voci ancora più specifiche.
Dalla parte opposta, campeggia un "bollino", che sentivo necessario: indica da quanto tempo il Moz O'Clockè in attività; indica in quale "stagione" ci troviamo; ma soprattutto indica in che anno siamo, cosicché chiunque entri qui possa capire subito di trovarsi su un blog aggiornato, attuale.

MENU

In molti mi leggete da cellulare o dispositivi che navigano con la visualizzazione mobile-friendly.
Ebbene, con questa visualizzazione ci si perde ovviamente il layout e quindi le sidebar con widget e menu. L'unica cosa che resta visibile dai dispositivi mobili è la barra di voci sotto l'header.
E così ho cambiato tutto: ora, lì, ci trovate quelle che considero le specialità del Moz O'Clock, ossia quelle rubriche specifiche che rendono davvero unico il blog e che ritengo giusto valorizzare.


Oltre quindi alle voci MikiMoz e Il blog (il mio profilo, la storia del Moz O'Clock e i contatti), trovate fumetti e cartoons dimenticati, le riviste del passato, le classifiche, i videogiochi di una volta, i megariassunti, le interviste esclusive, le collezioni, i grandi speciali e così via. Cliccando sui vari pulsanti, avrete la lista dei post che rientrano in quella specifica categoria.
Così è come accedervi da cellulare:

COLONNA LATERALE

Sulla colonna di destra, per chi naviga da computer godendosi la visualizzazione completa, ho trasportato l'elenco dei macroargomenti (ossia tutto ciò di cui, in generale, si parla sul blog): basta cliccare sulla voce per vedere tutti i post che rientrano in quella etichetta.


Ho voluto valorizzare anche i contenuti fissi -o cardine- del Moz O'Clock, con un ulteriore elenco cliccabile, ma stavolta comprensivo di minibanner identificativo. E quindi qui potrete accedere ai post che riguardano gli anni '70, gli anni '80, gli anni '90, i 2000 e così via, passando per le rubriche Mikipedia e Mozinterviste, continuando con recensioni, sondaggi, ricordi del passato.

LA CAMERETTA: ECCO PERCHÉ
IL MOZ O'CLOCK È... DOPPIO!

Con l'ultimo pulsante nel menu orizzontale potrete accedere in uno spazio parallelo:La Cameretta del Moz O'Clock. Un'appendice del blog originale, aperta per rispondere a una necessità che sentivo sempre più forte, e che ha avuto appunto bisogno di un luogo tutto per sé.
Ne riparleremo domani, in modo più approfondito: intanto vi invito a visitareLa Cameretta ea seguirmi anche lì, aggiungendo il nuovo blog al vostro blogroll, se ne avete piacere.

https://mozoclock.blogspot.com/
clicca sull'immagine per entrare!
Insomma, queste novità arrivano proprio in estate e non è un caso: è il momento in cui il blogging rallenta, in cui le vacanze ci chiamano verso sane distrazioni e quindi io stesso posso sperimentare con leggerezza un nuovo piano editoriale, sempre comunque votato al divertirci tutti assieme.
Vi aspetto dunque domani, vi attendo anche nella Cameretta.
Cosa pensate delle novità?

Intanto, vi auguro ancora una buona estate!
Un rigraziamento speciale, come sempre a SandroArmy!

[BLOG] La Cameretta del Moz O'Clock: il social in formato blog

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Da ieri vi siete ritrovati in un Moz O'Clockpiù grande e rinnovato, e dalle vostre impressioni sembra che abbiate gradito il cambiamento.
Ma c'è un'altra grande novità, di cui vi ho accennato qualcosa e che oggi voglio presentarvi in modo ufficiale: La Cameretta del Moz O'Clock.
È in sostanza un altro blog, raggiungibile a questo link: https://mozoclock.blogspot.com.

Permettetemi due righe per spiegarvi di cosa si tratta nello specifico, sperando che La Cameretta possa interessarvi e che possiate seguirla con la stessa passione con cui sostenete da anni questo blog.

PERCHÉ CAMERETTA?

Dopo soffitte, antri, laboratori e sotterranei... è la volta della cameretta.
Un luogo che, come vi dicevo, è per me magico.
Ho sempre considerato il Moz O'Clock come l'estensione virtuale della mia cameretta. E ora questa estensione è diventata concreta, effettiva: esiste come appendice del blog.

SOCIAL O BLOG?

La velocità di un social, la garanzia di un blog.
In questo mondo virtuale che diventa sempre più frenetico -fatto di stati, storie, contenuti che spariscono dopo 24 ore o che vengono scritti entro pochi caratteri a disposizione- anche io sentivo la necessità di avere spazio per condivisioni veloci.
Un'immagine, magari un video, poco testo (conciso ma esauriente). Non è la prima volta che mi succede, e già in passato avevo una rubrica, qui, ideata per questo scopo.
Però alla lunga questi post avrebbero "rubato" spazio agli articoli canonici, quelli di sempre, più corposi. Insomma, ai post classici che leggete qui ogni giorno.
E allora ecco l'idea: espandere l'universo Moz O'Clock, non su una pagina social ma sempre in una piattaforma di blogging.

COS'È LA CAMERETTA?

La Cameretta del Moz O'ClockÈ il Moz O'Clock.
Ne costituisce un'appendice, un'entrata parallela, ma assolutamente interconnessa. Non voglio considerare le due cose come separate, anzi.
Un unico mondo, dove semplicemente c'è questa stanza in più: un contenitore di post superveloci (e inediti) tutti declinati al fattore retronostalgico della cultura pop anni '80 e '90.
In una cameretta trovate libri e materiale scolastico; trovate fumetti, trovate videogames, trovate fotografie. Ci si sente la musica, si guarda la tv, si guardano film. Ci si fa merenda.
E ho voluto portare all'interno del blog tutte queste cose, per riviverle assieme.

COME FUNZIONA

La Camerettaè una idea nata -in forme diverse- addirittura anni fa, che sto cercando di concretizzare al meglio da qualche mese.
Ho scelto di partire in estate, quando il blogging si fa più lento e calmo, proprio per aver tempo di calibrare bene il tutto.
Arrivando a "intersecare" al meglio i post del Moz O'Clock con quelli della sua appendice.

Sperando che questa espansione possa interessarvi, vi invito a seguireLa Cameretta e a salvarne il link nei vostri feed reader per non perderne nessun aggiornamento:
https://mozoclock.blogspot.com

Fatemi sapere cosa ne pensate, ovviamente!
Grazie a tutti!

[CARTOON] Sailor Moon e il Signore del Tempo (la sesta serie mai realizzata)

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In Italia non siamo nuovi nel rimettere mano a opere di successo per cercare di farne sequel o prodotti in grado di prolungare il ciclo di vitale delle stesse.
Lo abbiamo fatto con Dragon Ball, spezzettando vari film e specials oppure accorpando episodi di lotta; lo abbiamo fatto con Kiss me Licia, producendoci in proprio alcuni sequel sottoforma di telefilm.
Abbiamo provato a farlo con Sailor Moon, che negli anni '90 era un cartoon sulla cresta dell'onda.
E questa è la storia di Sailor Moon e il Signore del Tempo, serie scritta in quel di Mediaset che non è mai realmente nata...

Esatto: Sailor Moon e il Signore del Tempoè una serie italiana, che Nicola Bartolini Carrassi scrisse con Alessandra Valeri Manera (responsabile della fascia ragazzi della Mediaset) il cui script è persino finito in Giappone.
Già per la terza e quarta serie, al fine di allungare il minutaggio di ogni episodio (a Sailor Moon era stato riservato un intero programma in access prime time, Game Boat: questo dovrebbe farci capire quanti ascolti facesse!), erano state incluse scene delle stagioni precedenti.

la quarta serie era appena conclusa...
Ad esempio, in Sailor Moon e il Cristallo del Cuore, l'adattamento italiano per la trasmissione su Game Boat ha inserito -tramite flashback introdotti da una voce fuori campo- sequenze delle prime due serie.
Nella successiva Sailor Moon e il Mistero dei Sogni (qui la sigla!) invece, la Mediaset prese varie scene "quotidiane"della prima parte della seconda stagione e le appiccicò alle puntate, come fossero parte integrante delle medesime.
Ovviamente nulla combaciava, a partire dallo stile di disegno per finire a dettagli come oggetti indossati.

le due guerriere più amate

Ma torniamo a Sailor Moon e il Signore del Tempo.
È stato proprio Nicola Carrassi, in una intervista di anni fa, a spiegare cosa c'era dietro questo titolo mai realizzato.

avremmo rivisto anche questa mitica sequenza?

Per evitare che passasse troppo tempo in attesa della vera quinta serie di Sailor Moon (quella conclusiva), dopo la trasmissione della quarta e con il brand ancora all'apice del successo, la Mediaset pensò di operare in modalità taglia&cuci sulle stagioni precedenti, creando una nuova storia mix, supportata da un nuovo doppiaggio che raccontasse la nuova trama.

il tutto avrebbe avuto questo logo qui...

La trama avrebbe visto il dottor Tomoe, capo dei nemici Death Busters (l'Esercito del Silenzio) della terza serie, risvegliare tutti i nemici precedenti costringendo le guerriere Sailor ad affrontare nuovamente questi esseri maligni.

le guerriere al gran completo

Anche in questo caso nulla avrebbe combaciato, tra poteri, spille, scettri e trasformazioni prese qua e là, sarebbe stata sicuramente una adorabile accozzaglia peggio dei primi episodi dei Power Rangers.
Però, comunque, la quinta vera serie di Sailor Moon arrivò quasi in contemporanea con il Giappone e Sailor Moon e il Signore del Tempo non vide mai la luce, nemmeno come sesta serie successiva...

Se ami i cartoon mai prodotti, leggi anche
SABAN MOON - l'opera americana su Sailor Moon

[SERIE TV] Mighty Morphin Alien Rangers

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Proseguiamo con le avventure dell'Era Zordon della serie Power Rangers.
Abbiamo già rivisto le prime tre mitiche stagioni, QUI, QUI e QUI.
Oggi tocca a una minisaga che non costituisce una stagione a sé ma fa da coda al terzo capitolo, realizzando un ponte con la serie successiva.
Ecco a voi Mighty Morphin Alien Rangers!

PRODUZIONE

Andata in onda nel febbraio del 1996, Mighty Morphin Alien Rangers consta di soli 10 episodi.
È un vero e proprio segmento della terza stagione, strutturato come miniserie a parte, che però continua le vicende lasciate in sospeso appena in precedenza.
Il footage utilizzato è quello della serie giapponese Ninja Sentai Kakuranger, stavolta utilizzato al meglio con i giusti protagonisti e i relativi robot.

KAKURANGERS

Parte delle sequenze di Ninja Sentai Kakuranger erano già state utilizzate in precedenza, mixate con scene americane che tenevano ancora conto dei vecchi costumi dei Power Rangers.
Ora invece la Saban utilizza anche le scene con i costumi dei Kakuranger, che qui diventano alleati di Zordon: gli Alien Rangers.


LA STORIA

Master Vile aveva fatto tornare bambini i Power Rangers, che sono impegnati in giro per il mondo alla ricerca del Cristallo Zeo.
Ora però la Terra è senza alcuna protezione, ma Zordon richiama gli Alien Rangers dal distante pianeta Aquitar.
Per un breve periodo saranno loro i supereroi che difenderanno la città dagli attacchi dei nemici.
Quando Lord Zedd riesce a mettere in difficoltà gli Alien Rangers, portando sulla Terra il loro nemico Hydro Hog, i piccoli Rangers terrestri recuperano il Cristallo Zeo e tornano adulti. Aisha resta in Africa e Tanya Sloan prende il suo posto.
A fine missione gli Alien Rangers tornano sul loro pianeta, ma quando tutto sembra risolto, Rito e Goldar riescono a far esplodere il Centro di Comando...

PERSONAGGI PRINCIPALI

DELPHINE
Lei è il White Alien Ranger e capo degli Alien Rangers.
AURICO
È il Red Alien Ranger.
CESTRO
È il Blue Alien Ranger.
TIDEUS
È lo Yellow Alien Ranger.
CORCUS
È il Black Alien Ranger.
HYDRO HOG
L'Imperatore delle Acque Oscure di Aquitar, è il nemico principale degli Alien Rangers e ha il potere di far evaporare tutta l'acqua di un pianeta.
TANYA SLOAN
Una ragazza africana che diventa amica di Aisha e ne prende il posto all'interno della squadra dei Power Rangers.

ANALISI

Mighty Morphin Alien Ranger rappresenta l'inizio del declino italiano del brand, dopo tre stagioni che macinarono successi e generarono enormi guadagni.
Relegati alle mattine del week-end su Italia 1, estromessi anche dalla raccolta dvd partita nel 2006, questi episodi non sono affatto noti tra gli appassionati d'Italia.
Gli episodi della minisaga si concentrano sia sulla ricerca dei frammenti del Cristallo Zeo da parte dei Rangers originali (divenuti ragazzini) sia sulle consuete lotte tra mostri e robot ingaggiate dagli Alien per difendere la Terra da Rita, Zedd e Master Vile.
La continuity di queste puntate è leggermente più serrata, sebbene vi siano diversi episodi autoconclusivi.

NOTE FINALI

  • Questa miniserie è stata ufficialmente catalogata come Stagione 3.5.
  • La sigla venne leggermente modificata, sostituendo la parola "Power" con "Alien".
  • Nell'ultimo episodio assistiamo all'ultima apparizione di Aisha Campbell.
  • Gli Alien Rangers torneranno anche nelle stagioni successive: si rivedranno in Zeo, in In Space, in Wild Force (solo Aurico) e in Super Megaforce.

    a Luglio sul Moz O'Clock: POWER RANGERS ZEO
    NUOVI POTERI! I CRISTALLI ZEO! IL PRIMO CAMBIO DI COSTUMI!

[PENSIERI] quando è finita la magia?

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Un discorso che affronto sempre con amici più o meno coetanei è quello della magia che abbiamo avuto la fortuna di vivere durante l'infanzia.
Ve ne avevo parlato anche analizzando il saggio Gli svegli dell'asilo - Perché i bambini brillanti degli anni '80 hanno fallito, ma è davvero un argomento che puntualmente esce fuori davanti a un caffè o per telefono.
Ok, le infanzie di tutti, a meno di gravi avvenimenti e/o sfortune, sono state bellissime: un periodo spensierato, felice, giocoso. Ma l'infanzia della mia generazione ha effettivamente quel quid in più. E oggi vi chiedo: quando è finito tutto questo?

La mia infanziaè stata bella, ricca (di affetto, in primis), fortunata.
La mia giovinezza idem: non è che andando avanti la magia si perse. No.
Non è che già rimpiangevo i prodotti di qualche anno prima.
Faccio un esempio base: pur amando da sempre e per sempre He-Man, quando la linea finì, avevo comunque altre figate (Turtles, Ghostbusters, e poi Power Rangers e via dicendo).
Era una parabola in costante crescita, un tenore molto alto.

Ma, come ogni parabola, anche quella poi è drasticamente calata.
Dicevo che l'infanzia della mia generazione ha un qualcosa in più, ed è innegabile: quegli anni sono stati l'inizio di un consumismo sfrenato, colorato e pop. Capitalistico e disimpegnato, assolutamente divertente.
Venivamo però da epoche "vintage" e molto di quegli anni precedenti c'era ancora e ci sarebbe stato: se noi abbiamo avuto i primi videogiochi, praticavamo ancora il nascondino; se potevamo giocare con le action figures di ogni cartoon passato in tv, il pomeriggio era ancora fatto di partite a pallone; se compravamo ogni futilità, tra gadget e cancelleria, c'erano anche lunghe corse in bici.

La magia investì anche i nostri genitori.
Un benessere localizzato che ci permise davvero di vivere in un mondo ideale, sapendo di viverlo.
Ed è quel mondo che ho voluto cristallizzare attraverso l'universo del Moz O'Clock, sia qui che sul blog gemello La Cameretta.

ma che ne sa Godzilla

IL PREZZO DA PAGARE

Ma c'era un prezzo da pagare, per vivere un incantesimo così.
E lo abbiamo pagato: oggi niente posto fisso, e se lo abbiamo è lontanissimo da ciò che ci si aspettava (lontanissimo anche geograficamente).
Lo yuppismo goffamente rampante è annegato nei cocktail trasformandosi nell'arroganza delle nuove generazioni.
Se facciamo figli è perché, nella maggioranza dei casi, siamo stronzi che non hanno usato precauzioni, ma non possiamo garantire alla nostra progenie la vita idilliaca che abbiamo avuto.

Insomma, è vero che abbiamo fallito. Per ora.
Perché, come dico sempre, stiamo solo riposando dopo il grande party del passato, in attesa del party che sta per iniziare.
Ne sono convinto: la mia generazione lo metterà in culo a tutti, ancora una volta.
Ci riprenderemo quello che è nostro, di diritto.

COME E QUANDO È FINITA

Ma, intanto, eccoci alla domanda.
Una domanda che pochi giorni fa mi ha posto un amico: quando è finito tutto?
Quandoe perché è terminata la magia di quegli anni, quando è che ci siamo svegliati, ebeti e poveri, da quell'incantesimo?

Ebbene, ognuno darà risposte diverse, in base al proprio vissuto e alle proprie esperienze.
Magari per me potrebbe essere il 1998. Per te il 1997 o il 1999.
Se proprio vogliamo citare una data.
Ma potrebbe trattarsi di un avvenimento, magari il trasloco con cui avete abbandonato la casa (e i ricordi) di quando eravate ragazzini.
Magari la morte di un nonno a cui eravate affezionati, e che rappresentava un simbolo di quegli anni.
Magari chissà cos'altro.

E oggi rigiro la domanda a voi: quando è finita la vostra magia?

[BRIVIDI D'ESTATE] storie "vere" di fatti strani

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Il paranormale attira, a volte spaventa.
L'estate è sempre tempo per qualche storia strana, qualche fatto inspiegabile che -siamo pronti a giurare- ci è successo davvero

E se non a noi, è accaduto a nostro cugino, o al cugino del fratello della zia del nostro amico del mare.
Io ho qualche storia che, i diretti interessati, mi hanno raccontato di persona.

Di cose vissute in prima persona non proprio, o forse poi le ho considerate normali nella loro assurdità.
Ma voi? Avete sentito o vissuto per certo fatti paranormali?

Vi avevo raccontato la storia degli scout fantasma.
Due esploratori che aiutano un gruppetto di scout in pericolo, e quando questi ultimi rincasano dal campeggio scoprono -attraverso vecchie riviste- che quei due soccorritori erano morti anni prima proprio in quei boschi. Una storiella che si racconta ovunque, più leggenda urbana che verità.


Vi avevo anche illustrato la storia del folletto dispettoso.
Questa era stata raccontata a un mio parente dal diretto interessato: quando costui era bambino, viveva in una casa dove vedeva fluttuare un piccolo spettro. Ottenuta in eredità quell'abitazione -nel frattempo si era trasferito- la fece ristrutturare e i manovali trovarono, murato nella calce, qualcosa... si sospetta un feto.


E vi avevo raccontato anche la storia della chiazza di sangue.
Questa mi fu detta dai diretti interessati, praticamente. In una vecchia casa, ogni mattina, una signora ritrovava sotto al comodino, di fianco al letto, una chiazza di sangue.
Si scoprì che tempo prima, in quella abitazione, si verificò un delitto a suon di fucilate.


Altre storie raccontatemi personalmente vedevano una maestra di scuola che in casa avrebbe avuto degli angeli domestici (le sbrigavano faccende, beata lei), oppure qualcuno che registrava su cassetta dei cori angelici o di bambini, ovviamente in ambienti neutrali.
Conosco dei luoghi dove si dice escano fuori spiriti e creature; chiese che accoglierebbero le anime del Purgatorio e così via.

Immagino che anche nei posti dove vivete si narrano storie similari.
Dai, raccontatemene qualcuna, specie se "vera", vissuta da voi e comprovata!

[ME] viaggio multimodale dentro me stesso

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Non so se seguite il blog di Marco, Arcani: dovreste farlo.
Il nostro chimico/alchemico proprone sempre articoli molto interessanti, tra cui veri e propri cicli di post che si focalizzano su precisi argomenti.
Uno di questi riguardava i Viaggi Multimodali, culminato con il racconto di sé attraverso varie tipologie di arte.

Riprendo il discorso del professore per parlarvi di me attraverso alcune opere: non per forza le mie preferite, ma quelle che mi descrivono meglio. Ecco perché.

ARTE

Per descrivere me stesso con un quadro, scelgo un'opera di mister Dalì.
La tentazione di Sant'Antonio: la spoglio di ogni valore religioso (semmai ne avesse uno), non c'è nulla di più lontano da me in tal senso; ma questo dipinto mi rappresenta perché sono sempre stato attratto da realtà diverse, pur essendo assolutamente concreto, scettico, materiale/materialista.
È la mia controparte, forse pericolosa o forse libera(toria).

LETTERATURA

Come potrei non citare i saggi di Freud sull'interpretazione dei sogni? Il mondo onirico è qualcosa che mi affascina, un mondo di metafore e ricordi, di vissuto e di sensazioni che si assemblano magicamente in una logica oscura, che solo il sommo dio Morfeo può comprendere.
Ma, scavando dentro noi stessi, ecco che il mondo dei sogni ci appare chiaro: i suoi messaggi, le sue premonizioni (che non hanno nulla di paranormale), i suoi segni vengono a dirci chi siamo.

CINEMA

Stand by meè l'opera che più mi descrive.
Innanzitutto per l'età dei protagonisti, dodicenni. Dodici anni sono un tempo di mezzo, sospeso tra infanzia e adolescenza.
Poi per i protagonisti stessi, ho qualcosa di ognuno di loro, in parti più o meno accese.
Infine, per l'avventura, l'estate, l'amicizia. Ricordi di qualcosa che ho sempre amato e non mi abbandona mai.
Ne parlerò a fine stagione, come potete vedere:

MUSICA

Goccia a goccia, dei Litfiba.
Parla di me, parla di chi pensa di avere ancora molto da scoprire: ma non chissà dove, non sulla Luna. Qui, ora, nel mondo di tutti i giorni. Una magia costante che ho sempre voglia di mettere in moto, sperando di riuscirci.
"Parole e suoni, giocando col domani".
Riascoltiamola:


Ho aggiunto altre due voci:

FUMETTO

Potrei dirne tanti, tra amati o tra quelli che mi rappresentano, ma scelgo la rivista Bunny Band con i fumetti dei Looney Tunes (ma anche Tiny Toons, Tazmania, Animaniacs: insomma, il mondo Warner). Ho scelto questo titolo per un'unica ragione: rappresenta perfettamente una parte di me che è sempre alla ricerca di quella "piacevole e comoda differenza", come la chiamo io, rispetto al resto del mondo.
Il resto del mondo è, nello specifico caso, il magazine Topolino (che pure leggevo e leggo).
Ma ecco, Bunny Bandè il mio andare sempre alla ricerca di qualcosa di particolare, ma non per distinguermi né per provare chissà che brivido: è un qualcosa di confortevole, ma che mi pone sempre un po' scomposto.
Se vuoi saperne di più sulla rivista, clicca sull'immagine:

https://mikimoz.blogspot.com/2017/10/bunny-band-rivista-fumetti.html

CIBO

Pizza e piadina. Sì, perché ho un'anima fondamentalmente tradizionale, anche se magari non si direbbe. E invece sono proprio tipo da pranzo domenicale in famiglia, da feste comandate, da rituali.
La pizza, la piadina rappresentano per me sia tradizione, sia velocità da junkfood (e serate con divano e tv), sia fantasia: puoi usare ogni gusto che ti pare, puoi farcirle come vuoi.


Ovviamente, se volete raccontare voi stessi attraverso questo viaggio multimodale, siete i benvenuti nel proseguire il gioco di Marco!

[TAG] la prima volta non si scorda mai

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Eccomi qui ancora a parlarvi di me.
Riprendo il tag partito dal blog di Gordie, ripreso tra gli altri da da Riccardo: la prima volta.
Nulla di sconcio, nulla di sessuale, ma semplicemente una lista di tutte le nostre prime volte con qualcosa.

Ovviamente siete tutti invitati a riprendere il gioco per raccontare le vostre prime volte, nelle categorie che più vi aggradano!

IL MIO PRIMO LIBRO
Regalatomi al secondo compleanno, è Il gufo... e gli altri, della serie "libri coi buchi" de La Coccinella.
Eccovelo qui in foto, originale dell'epoca, assieme ad altri libri della stessa collana.

un po' malconcio ma c'è!

LA MIA PRIMA GITA SCOLASTICA
Terza elementare, Castel del Monte in Puglia, insomma subito una meta esoterica.
Prima di allora c'erano state gite semplici, magari a piedi per visitare un mulino, una campagna, le chiese e i monumenti della città...

IL MIO PRIMO CD
Credo qualcosa dei Litfiba che già avevo in musicassetta. Mentre per le musicassette, sicuramente una delle prime compilation Fivelandia.

LA PRIMA VOLTA AL CINEMA
La Carica dei 101. Mi ci portò mamma, ricordo che il film era iniziato, scostammo le tende rosse e mi ritrovai quello schermo gigante. Per inciso, è uno dei classici Disney che non mi fa impazzire.


LA PRIMA VOLTA AL CINEMA CON GLI AMICI
La Storia Infinita 2, con un amico. Ci accompagnò sua madre in auto, in quell'occasione persi anche diecimila lire. Che pirla.

LA PRIMA VOLTA IN AEREO
2004, per andare a Londra.

LA MIA PRIMA VHS
Topolino & Soci eUfomania. Con queste vhs iniziai la mia collezione Disney.


IL MIO PRIMO DVD
Credo sia stato La banda del gobbo con Tomas Milian.

LA MIA PRIMA VOLTA ALL'ESTERO
1988, Svizzera.
Andai in realtà coi miei a Sestriere, vicino Torino, per vedere le gare di atletica col mitico Ben Johnson.
Ma da lì scappammo anche in Svizzera. In questa foto sono a Grindelwald e per saperne di più vi rimando al post di oggi ne La Cameretta del Moz O'Clock!

Moz, Fabuland e bimbe giapponesi in Svizzera

LA MIA PRIMA VOLTA IN UN PARCO DIVERTIMENTI
Aprile 1989, Gardaland. All'epoca il parco era noto perché ci si filmavano le sigle d'apertura di Bim Bum Bam.

mood 80's

LA MIA PRIMA BIRRA
Non ricordo, forse una Stella Artois con pizza a casa mia, roba di seconda media.

IL MIO PRIMO CONCERTO
Proprio non mi sovviene, perché da piccolo sicuramente mi sono imbattuto in molti show gratuiti.
Ma il primo vero concerto con gli amici è stato a Bari, il 24 maggio 1999, per l'Infinito Tour dei Litfiba.

il biglietto è ancora con me, da tanti anni...
IL MIO PRIMO SUSHI
Oggi ne mangio a profusione ma il primo vero sushi è stato un originale nipponico: un amico di famiglia sposò una soprano giapponese. Alla festa di matrimonio, i parenti della sposa prepararono in diretta ottimo sushi (e sashimi e tutto il resto).

LA MIA PRIMA VOLTA SUL WEB
Nel 1999 installammo internet a casa: ero sulla chat mIRC e visitavo quei pochi siti a disposizione.
Nel 2000 usai per la prima volta il nickname Mozgus, che -abbreviato- mi è rimasto appiccicato; nel gennaio 2002 ho scritto per la prima volta un articolo per un sito web.

LA MIA PRIMA VACANZA DA SOLO
Luglio 1997, primo campo scout, prima vera vacanza da solo.

la mia Promessa Scout
LA MIA PRIMA VOLTA AL MC DONALD'S
Questa è comica: metà anni '90, andai a Roma con un corteo di Rifondazione Comunista.
Vidi la M gialla e entrai a mangiare, mentre fuori sfilava gente con la bandiera rossa, per qualche battaglia sociale ovviamente naufragata. Lì incontrai il Crispy McBacon. Era la mia Rivoluzione.

IL MIO PRIMO GIORNO DI ASILO
Ottobre 1986, ma fu anche l'unico... almeno per quell'anno.
Ci riprovai l'anno dopo e andò un po' meglio, ma facevo come pareva a me tra ingressi e uscite senza orario.

non c'avevo voglia

IL MIO PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Settembre 1988, ricordo tutto alla perfezione: il portone enorme, il corridoio, un bambino con la cartella dei Masters, la mia aula (sez. H) che era la prima sulla destra e faceva angolo.
La maestra Rosa, il disegno che feci (nella mia mente, erano le vacanze appena trascorse: scrissi MARE BELLO e BAR).


Leggi anche:

[MIKIPEDIA] Un Post al Sole 2018 - giugno

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Primo appuntamento con Un Post al Sole, la versione estiva di Mikipedia.
Solo che di estivo c'è davvero poco, perché giugno 2018 passerà alla storia come uno dei più freddi inizi estate di sempre: vento, pioggia, gelo.
Ma ci siamo divertiti lo stesso, tra Abruzzo e una rapida -e non programmata- discesa nelle Puglie!
A voi!


CLICK! FOTORESOCONTO DEL MESE

Primo giugno, finalmente sembra estate... o quantomeno primavera!

Emidio, Stefano, Moz

MoZcow Mule!

in senso orario: Moz, Luca, Mik, Gius, Silvia, Pietro, Dr. AntiHdemico e Cristina

Cherry pie fatta in casa!

Fede, Moz e la cherry pie di Dale Cooper

La Cinaè vicina.

passeggiata serale con i fratelli Cheng
Brindisi all'aperto.

Moz, Luca, Fedecheng, Giobs

Matrimonio di due amici: nella foto, tre foggiani in Abruzzo!

Moz, Eleonora, Andrea

E poi... virus.
A letto due giorni, ossa rotte e tutto il resto.
Ma c'è Piero Pelù ad Avezzano, come si fa? Non mangio per un giorno (così evito di andare in bagno) e all'ultimo parto lo stesso per il concerto.


alla fine sono arrivato in terza fila!
Tu sei la mia tribù!

Giobs, Moz, Yuri
Colazione di fine primavera.

Moz, Gabriele, Kira

La notte tra il 20 e il 21 giugno: solstizio d'estate.
Improvviso invitando qualche amico, inaugurando la stagione della veranda, e tra un sigaro e un Borghetti, brindiamo all'arrivo dell'estate!

Moz, Rob, Emanuele, Luca, Stefano, Chiara, Martina, Mik

Proprio il 21 torno a casa in Puglia, per una decina di giorni.
Ho modo di rivedere gli amici di sempre.
Perdipiù, mi godo anche la festa patronale con tanto di Gerardina Trovato live, se non fosse che... sembra inverno!

Franz, Moz, Giovanni

Caffè nel freddo polare con vento che non accenna a placarsi. Mai.
I miei capelli in questa foto sono una prova.

Peppe, mio compagno di banco alle medie!

L'ultima sera in Puglia, rifugiati al caldo. Mangiando (giuro) Kinder natalizi.

Moz, Nicandro, Giuseppe e Sandrino

Torno in Abruzzo giusto in tempo per presentare l'annuale saggio di fine anno della palestra che frequentavo, con i cui istruttori sono rimasto sempre in buoni rapporti...

prove (quest'anno pure i tromboni!)
Moz, Mik e il divano di Friends

MOOZIK! CANZONE DEL MESE

Ebbene, questo è il mese di Pelù, che mi sono goduto live.
Ho scelto la sua Viaggio, incisa nel 2008.
Perché siamo tutti, sempre, in continuo spostamento.


INVIATEMI LA VOSTRA CARTOLINA!

Andate in vacanza?
Restate a casa?
In ogni caso, come lo scorso anno, aspetto la vostra cartolina estiva!
Qui per saperne di più: https://mikimoz.blogspot.com/2018/06/cartolina-estate-2018-blog.html

VISITATE LA CAMERETTA DEL MOZ O'CLOCK!

Il Moz O'Clockè cambiato, addirittura raddoppiato!
Avete già visitato la sua espansione, fatta di rubriche superveloci, pubblicità anni '80-'90, foto, video e musica?
Cliccate sull'immagine, vi aspetto!

https://mozoclock.blogspot.com/

HO APERTO IL CANALE TV INSTAGRAM!

Per chi è su Instagram, da qualche giorno è attivo il canale televisivo del Moz O'Clock!
Video inediti, tra contenuti del blog e vita privata!
Trovate, ad esempio, un dietro le quinte della presentazione del saggio (di cui avete visto, qui sopra, una foto)!


Dunque, buon luglio e buone ferie a tutti!
Io ne approfitto per salutarvi e darvi appuntamento a giovedì 5 luglio...
...stacco un po' e non avrò il computer.
Ma ugualmente tra Moz O'Clock, La Cameretta del Moz O'Clock e social (tra cui appunto l'IGTV) non sparirò del tutto!

[BLOG] Moz O'Clock Digest - n.2/2018

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Torna il Moz O'Clock in versione Digest, ossia il post-raccolta (con musica) che arriva sempre puntuale mentre io... sono assente!
In questi giorni di vacanza, vi lascio -oltre alla consueta dose di retrowave- una raccolta un po' diversa dal solito: con le ultime modifiche al blog, come sapete, ho potenziato quelle che sono le rubriche "particolari", ossia le voci che trovate sotto la head.
Ed è proprio il meglio di queste, oggi, che vi presento in questo post.
Convinto che possiate trovare qualche articolo di vostro interesse!

MUSICA
Cliccate play e godetevi questa compilation, prima di immergervi nel post!


FUMETTI DIMENTICATI
i titoli che, per qualche ragione, sono passati in sordina

CARTOONS DIMENTICATI
i titoli che appartenevano al passato, oggi scomparsi

LISTE E CLASSIFICHE
le charts del blog

RETROGAMING
riscoprendo i vecchi videogiochi

RIVISTE DEL PASSATO
magazine che non ci sono più

GIOCHI VINTAGE
board-game e giocattoli dal passato

COLLEZIONI
le nostre raccolte preferite

MEGARIASSUNTI
un'opera, la sua sintesi

20 CURIOSITÀ SU
quelle cose che forse non sai su un'opera

GUIDE E SPECIALI
approfondimenti e dossier

LUOGHI CULT
alla riscoperta di posti affascinanti

SIGLE MENO FAMOSE
non tutte le canzoni dei cartoon sono conosciute...

NUMERI 1
l'inizio delle nostre opere preferite

COME FINISCE
la conclusione delle nostre opere preferite

INTERVISTE ESCLUSIVE
quattro chiacchiere con personaggi famosi

CHI DIMENTICA È COMPLICE
per non dimenticare

RACCONTI
a volte... anche io scrivo!

Ricordate che aspetto le vostre cartoline dell'estate!


In questi giorni, trovate altri post inediti nella Cameretta del Moz O'Clock, raggiungibile qui:

 https://mozoclock.blogspot.com/

[MUSICA] Festivalbar, di Abobo (e le mie estati a Francavilla al Mare)

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Immagino vi sarà capitato di ascoltare canzoni che descrivevano più o meno perfettamente il vostro vissuto.
Ma quanti brani descrivono precisamente anche i luoghi che avete frequentato?
Festivalbardi Aboboè una canzone nuova, fresca seppur dal sound retronostalgico, vera nella sua metafora.

E posso garantirverlo: io ho vissuto a Francavilla al Mare, sebbene Festival parli di ogni luogo, ogni estate, ogni persona.

LA CANZONE

Intanto vi invito ad ascoltare il brano, un pop estivo stile primissimi anni '80 che si concede due piani di significato, intrecciati tra le note minimal: il passato che non ritorna e un amore inespresso, scanditi dal presente che ha modificato tutto.


Ho sentito per voi l'interprete, Abobo: lui è un compositore retrowave e alcuni suoi pezzi sono finiti in compilation internazionali, ma con Festivalbar ha battuto una nuova strada.

INTERVISTA

Miki - Da quanto ti occupi di questo genere? Come mai questa passione? Da dove nasce?
Abobo - Ho sempre fatto musica, ma compongo brani retrowave dal 2010. 
All'inizio era come un bisogno, rievocare in musica un decennio magico... lo facevo per me, ma non sapevo neanche cosa fare delle mie composizioni, o che nome dargli. Infatti la mia prima pubblicazione ufficialeè del 2016. 
Avevo scoperto da un po' la scena synthwave tramite i canali YouTubeNewRetroWave e Neros77, avevo capito che non ero l'unico folle a camporre quel genere, così mi sono buttato nella mischia. 

Addictions, il primo EP di Abobo

Miki - Festivalbar ha un sound diverso: è una vera e propria canzone (con la tua voce!) che rimanda al passato. È un nuovo genere che sta nascendo?
Abobo - Festivalbar strizza l'occhio ad una deriva dell'indie italiano che alcuni chiamano ItPop. Tuttavia rimane retro, ci sono rimandi alla musica degli Stadio o al Battisti anni 80, alla poetica di Luca Carboni. 
È pop nell'accezione vera del termine, tutti possono riconoscersi da un lato o l'altro della storia raccontata in Festivalbar. Racconta quanto le cose siano cambiate negli ultimi vent'anni, in chiave ironico-nostalgica. La nostalgiaè sempre stato il tema centrale della mia musica: credo che riprenderò presto il percorso iniziato con Festivalbar, ma nel frattempo sto lavorando ad altro materiale più "internazionale". 

Abobo che gioca a fare il cantante, già negli anni '80
Miki - Hai raccontato la tua cittadina. Cosa ami di Francavilla, e oggi cosa non ritrovi più?
Abobo - Amo Francavilla al Mare perché è una cittadina a misura d'uomo. Torno a casa e trovo parcheggio, ma con 5 minuti sono in centro a Pescara. Scendo sotto casa, faccio 30 metri e sono al mare. Nella piazza vicino casa c'è un mercato di agricoltori del posto ed un banchetto del pesce. 
C'è ancora un senso di comunità
Quello che non ritrovo più oggi è la spensieratezza, i bambini ed i ragazzi per strada, le sale giochi, la musica, ascoltare le televisioni dalle finestre aperte delle case. Ma non è Francavilla il problema: con la mia musica mi impegno per mantenere vivo lo spirito scanzonato degli anni '80, per regalare -a chi sa cosa vuol dire aver vissuto quel decennio- qualche minuto di piacevole evasione.

Abobo arcade: lido Nautilus, 10 luglio 1992

FRANCAVILLA AL MARE

Verissimo: molte delle cose descritte nella canzone e nella risposta di Abobo sono sparite, lasciando spazio a un mondo diverso.
Ne parliamo molto spesso, qui.
E concordo su Francavilla: ci ho fatto villeggiature e ci ho vissuto per motivi di studio.
La mitica "sala giochi di Bruno" che è diventata un ristorante, come canta Festivalbar, era proprio nel palazzo dove vivevo. Ci abitavo sopra.


lì c'era la sala giochi di Bruno...

Ci ho passato gli anni '80 e '90, con il cavallo western esterno, i mini go-kart sulla pista di lato.
Col tabacchi di fianco, dove acquistavo i Masters. Che poi diventò una salumeria, e poi tanto altro.
E con la mostra di quadri, col negozio di vestiti, con la parrucchiera.


Moz al lido La Tramontana, 1991

 Le estati non sono più le stesse. Non passano più i piccoli aerei con gli striscioni pubblicitari (o i messaggi d'amore); nei lidi non ci sono più le file per giocare ai cabinati; gli aquiloni sono sempre meno, in pochi fan piste per le biglie.

17 agosto 1991: ottavo Mozcompleanno. Ne ho festeggiati tantissimi proprio a Francavilla!

Ma Francavilla è ancora lì: con quel mondo che sembra una quarta dimensione, nomi epici o dannunziani tra vie e piazze, case dalle forme strane, luci lontane sul mare, piante viola e night club.

Seguite Abobo sulla sua PAGINA FACEBOOK UFFICIALE (CLICK!)
Ascoltate ladiscografia completa di Abobo, CLICCANDO QUI

[EXIT POOL] quale icona nerd vorreste vedere -in versione Lego- dopo Voltron?

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Ormai lo sanno pure i muri: Lego ha creato il mitico Voltron in formato mattoncini.
Se questo mi fa sempre più accendere le speranze per veder qualcosa targato Masters of the Universe (sia Voltron che She-Ra sono attualmente serie remake by Netflix), è anche vero che abbiamo già visto tantissime icone nerdin formato Lego, in questo ultimo periodo.
Penso ai playset del Doctor Who ma soprattutto alla base dei Ghostbusters con tanto di Ectomobile, oppure alla splendida casa dei Simpson.
Per non parlare della Batcaverna tratta dalla serie tv anni '60 di Batman, e di tutti quei gioielli in bricks sulla saga di Star Wars.

E oggi vi chiedo: quale icona nerd vorreste vedere in versione Lego?
Io, senza dubbio, rispondo: il Castello di Grayskull.
E voi?

[CINEMA] addio a Carlo Vanzina, re dei cinepanettoni e cinecocomeri (quelli belli, però)

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Ci lascia Carlo Vanzina, che col fratello Enrico ha proseguito -dalla fine degli anni '70- il corso della commedia all'italiana.
Figlio d'arte (suo padre, Steno, è colui che avrebbe dato il via al genere poliziottesco, anni prima), ha lavorato con tutti i più grandi attori italiani.
Sceneggiatore, regista, produttore: lo si ricorda soprattutto per aver creato il famigerato genere dei cinepanettoni, poi effettivamente scaduto -però in mano di altri- verso il trash.

Spesso Vanzina è stato preso come modello di un certo cinema facilone e sguaiato, ma se in realtà si va a scavare nella sua filmografia notiamo come la maggiorparte dei suoi film siano semplici e pure commedie, addirittura arrivate a essere cult.
Siamo lontani, quindi, dai Natali a/sul/nel, ma si sa: è sempre più facile fare di tutta l'erba un fascio.

due cultissimi, per fortuna già rivalutati da tempo

I fichissimi, Eccezzziunale... veramente (primo e secondo capitolo), Viuuulentemente mia,Il ras el quartiere.
Sapore di Mare, Vacanze di Natale, Vacanze in America: titoli che hanno rinverdito il filone "vacanziero" già di moda in passato.
Vari generi con Sotto il vestito niente (e il sequel del 2011), Yuppies, I miei primi 40 anni.
E poi il ritorno alla commedia negli anni '90, con I Mitici - Colpo gobbo a Milano, Selvaggi, S.P.Q.R., A spasso nel tempo.
Si permette di riprendere il marchio Vacanze di Natale nel 2000, di dare un sequel a Febbre da Cavallo (firmato da suo padre), di omaggiare un genere con Il ritorno del Monnezza.

Gli ultimi anni sono caratterizzati da una produzione che viaggia sempre sul classico, tra cineombrelloni e richiami (2061 - Un anno eccezionale, Le barzellette, Mai stati uniti).
Dunque, ciao Carlo.
Ultimo vero baluardo della genuina commedia all'italiana, quella vecchio stile.
E ora mi chiedo quanti radical chic, improvvisamente, riscopriranno questo personaggio e la sua sterminata produzione. Che a ben guardare ha davvero poco di trash.

[LIFE] il mio percorso con i fumetti, dagli anni '80 ad oggi

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Vi siete mai chiesti se una persona può essere raccontata anche dai fumetti che ha letto nell'arco della sua vita?
Credo di sì: per questo, ho voluto fissare nero su bianco la mia storia d'amore con questa arte.
Alle porte dei miei 35 anni, ecco il mio percorso coi fumetti, fino ad ora.

1985: PIÙ E IL SUO GIOCO

Compratomi da mio padre, ricordo che iniziai a imparare a leggere proprio con un numero di questa rivista. Poi, mio padre stesso scriveva delle parole in stampatello -tra gli spazi bianchi delle pagine- e me le faceva leggere.
-Qui trovi uno speciale su Più e il suo gioco!


1986: MINICOMICS MASTERS

Uscivano in allegato alle action figures dei Masters of the Universe: albetti con brevi storie in più lingue. Mi piaceva comparare i vari linguaggi, per vedere come si dicesse una certa cosa in un'altra lingua.
-Qui trovi uno speciale sui minicomics Masters

il mio primissimo minicomic Masters

1987: DOPPIO PIÙ / MAXI PIÙ / TOPOLINO

Più (anche e soprattutto nei formati raccolta di Doppio e Maxi) divenne una lettura fissa perché volevo leggere le storie dei miei amati Fabuland (ormai He-Man non era quasi più presente).
Saltuariamente leggevo anche Topolino, di cui spesso recuperavo quattro numeri alla volta grazie alla Raccolta.

io che cazzeggio in soggiorno: sul divano potete notare un Maxi Più

1988: CORRIERE DEI PICCOLI

Probabilmente già letto in passato, ma fu durante un'estate che divenne un acquisto fisso. Amavo la rubrica Il Mattamondo, i fumetti de I Cuccioli e La Stefy.

una delle rare immagini disponibili de I Cuccioli

1990: DIABOLIK

Sempre in estate, libreria di alcuni cugini di mio padre: Diabolik, un fumetto che mi folgorò.
Ho consumato quegli albi, che mi facevo prestare ripetutamente.

un albo per me fondamentale

1991: TOPOLINO

Dal luglio di quell'anno cominciai la collezione vera e propria di Topolino, che tra l'altro iniziò a regalare stupendi gadget estivi: Topobinocolo, Topokit, Topowalkie e via dicendo...

1993: DIABOLIK / DYLAN DOG

È dell'agosto 1993 il primo Diabolik che presi, al di là dei numeri che continuamente rileggevo tramite i miei parenti: Terrore per Eva, con un pazzo armato di fucile che ferisce pericolosamente la compagna del protagonista.
Poi, entra a casa mia il libro Tutti gli incubi di Dylan Dog, che mi fa finalmente leggere le storie dell'Indagatore dell'Incubo (tra cui l'inarrivabile Memorie dall'invisibile).
-Qui trovi uno speciale sul libro di Dylan Dog!

1994: IL GIORNALINO / BUNNY BAND

Quando anche le riviste di Santa Madre Chiesa han qualcosa di figo: da quell'anno, c'erano i fumetti delle Ninja Turtles!
Dall'estate, folgorato da una copertina verde con Wile E. Coyote costretto a un pranzo vegan, mi innamoro di Bunny Band, di cui recupero anche gli arretrati.
-Qui trovi uno speciale sulla rivista Bunny Band!

1995: POWER RANGERS MAGAZINE / SUPER ACTION / BATMAN

Nuova passione, i Power Rangers: e quindi ne leggevo le storie a fumetti sul loro magazine, by Marvel.
Contemporaneamente amavo la rivista Super Action con le storie di Judge Dredd e altri fumetti violenti/tamarri.
Inoltre, leggevo qualche numero di Batman, riportato in pista dalla Play Press con la mitica saga Prodigal (quella che segue Knightfall con Bane, per intenderci).
-Riscopri la rivista Super Action! 

1996: DIABOLIK, BERSERK, VENGA IL TUO REGNO

Anno di grazia: inizio ufficialmente la mia collezione di Diabolik, che continua ancora oggi.
L'albo è Cento Guerrieri d'Oro, preso nei primi giorni di giugno in attesa di iniziare gli esami di terza media.
Agosto dello stesso anno: Berserk. Salti mortali per portare la copia a casa, per un fumetto che mi affascinava ma che non potevo comprendere ancora.
Contemporaneamente, lessi anche quel gioiello di Kingdom Come della DC.

1997: L'UOMO RAGNO, MAN-GA!, KAPPA MAGAZINE

Colleziono L'Uomo Ragno con qualche altro albo Marvel, di cui avevo solo numeri sparsi presi nel passato.
E poi la rivista Man-ga! della Planet, con Drakuun e in seguito Crayon Shin-chan.
Contemporaneamente ricomincio anche con Kappa Magazine, del quale possedevo già copie sparse comprate negli anni precedenti.
Era iniziato il mio periodo giapponese.
-Qui trovi uno speciale sulla rivista Man-Ga!

1998: MANGA E CLASSICI

Oltre ai manga che via via recuperavo (Dragon Ball e altri), da quest'anno continuavano le altre collezioni e riscoprivo molti classici per gli anni a venire (Pratt, Crepax, Ennis e via dicendo).

2005: BATMAN MAGAZINE

Ci riprovano con Batman, e nel 2005 colleziono il suo magazine. Non dura molto.

2007: AMERICA

Nuovo mensile per Batman, che inizio e riprendo due volte (stoppandomi con il Guanto Nero e dopo la cazzata-reboot New 52) . Qui inizio ad acquistare i fumetti americani un po' più fighi (Preacher, Sandman...) e ormai ho abbandonato quasi del tutto le produzioni giapponesi, in cui (perlomeno nei titoli da edicola) non trovo più nulla di valido.

OGGI: LEGGO ANCORA

Se pensiamo che comunque ho poi sempre letto tantissime altre cose, dai volumi a sé a collane di cui prendevo numeri sparsi, potete immaginare quanto io ami il fumetto e il suo mondo.

[CLASSIFICA] i canti scout più belli

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Luglio, estate, tempo di campeggi. E in campeggio ci sono due elementi fissi: un fuoco e una chitarra.
Luglio, estate, tempo di campi scout. E anche qui la regola non cambia: fuoco e chitarra.

E le canzoni sono tantissime, da brani originali ad altri religiosi.
Questa personale classifica vuole farvi rivivere le gioie musicali di un canto attorno al fuoco.

Con una doppia sorpresa finale (nomi famosi!) sia al primo posto, sia nella voce extra.


10° POSTO - SIGNOR FRA LE TENDE SCHIERATI
Iniziamo da un classicone vintagissimo, da cantare prima della nanna.
I cultori potranno ascoltare il brano anche nell'ottimo horror Cub - Piccole prede.


9° POSTO - CAMMINERÒ
Canto di chiesa, probabilmente adottato dagli scout perché si fa riferimento a strade su cui camminare.
Un classico, anche questo.




8° POSTO - SU ALI D'AQUILA
Altro brano liturgico non si sa come adottato dagli scout cattolici.
Melodia da spot anni '70, resta un cult.


7° POSTO - TERRA DI BETULLA
Adattata da un testo poetico, è un canto popolare canadese... e in effetti è un brano che racconta luoghi diversi dai nostri.
Racconta i luoghi di Twin Peaks, praticamente.


6° POSTO - STRADE E PENSIERI PER DOMANI
Canto composto per un raduno del 1997, dal testo molto bello.



5° POSTO - TERRA, ACQUA E CIELO
Canto che inizia sotto l'egida del Dio creatore; in molti lo conoscono col titolo In principio.
Poi la religione lascia spazio alla Natura.


4° POSTO - IN UN MONDO DI MASCHERE (CANTO DELL'AMICIZIA)
Brano di produzione moderna, è diventato prestissimo popolare e dalla metà degli anni '90 è immancabile nel canzoniere.


Ok, eccoci giunti sul podio.
Beccatevi questo tris finale + un extra, e davvero ci saranno delle sorprese!

3° POSTO - CAVALIERE IO SARÒ
Bellissima, evocativa, davvero cavalleresca.
Cosa significa, dopotutto, essere cavaliere? Lo spiega la canzone.



2° POSTO - CENERENTOLA
Divertente, ritmata. Ma in effetti è stata composta nel 1986 come "colonna sonora" di un raduno nazionale.
Ma oltre al divertimento, oltre al ritmo... c'è un messaggio che dovrebbe essere stampato nelle teste e nei cuori di tutti: giocare la propria parte.


1° POSTO - IL FALCO
Top del top.
Dunque, questa canzone è opera di un giovane Franco Battiato

Non si sa come, non si sa perché... è diventata simbolo dello scoutismo italiano.
Io vi lascio la versione originale del gruppo Osage Tribe, dal titolo Un falco nel cielo.

Una metafora sulla vita descritta dal punto di vista di un indiano, ma potrebbe parlare di qualunque tribù, qualunque famiglia, piccola o grande che sia.


EXTRA - LACIO DROM (BUON VIAGGIO)
Già, non ci crederete mai, ma nel mio canzoniere scout appariva ufficialmente questo famoso brano dei Litfiba. Sarà che era beneaugurante, sarà che un "buon viaggio" lo si intraprende sempre volentieri... ma davvero Lacio Drom divenne un cult, seppur locale (parlo del Reparto di cui facevo parte).
Non vi posto la canzone, che conoscete sicuramente, ma la foto dell'opuscolo scout con il testo di Lacio Drom, a dimostrazione di quel che vi ho raccontato:

libretto del Campo Estivo 1999, Gruppo Scout San Giovanni Rotondo 1
Vedi anche
SCOUT - il mio fazzolettone

[GIOCHI] la lunga epopea del Super Liquidator

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Negli anni '90, ad un certo punto, le guerre a suon di gavettoni non furono più le stesse.
Niente più bombe d'acqua in formato palloncino, ma pistole a spruzzo.
Ok, direte voi, queste sono sempre esistite (e pure regalate con gelati e chewing-gum).
Eh, ma le pistole di cui vi parlo oggi erano vere e proprie armi.

E provenivano dall'America.
E proprio ai palloncini sono tornate, come ogni parabola che chiude il cerchio.
Questa è la storia del brand Super Liquidator. Wetter is better.

1982, AMERICA

Lonnie Johnson, inventore e ingegnere, crea una pistola ad acqua a getto potente, realizzata come prototipo (con una bottiglietta vuota di plastica!).

1990/91, AMERICA

L'azienda Larami mette in commercio il Power Drencher, che l'anno successivo viene rinominato Super Soaker. Diventa un giocattolo vendutissimo, tanto che il nome stesso si fa brand e presto assume il significato generico di "pistola ad acqua".

IN ITALIA

Il Super Soakerarriva nel 1992, giusto in tempo per l'estate. Ribattezzato Super Liquidator, è importato da Gig, che per anni ne deterrà il marchio.
Gli spot dell'epoca erano focalizzati sul modello 50, quello "medio" e più venduto in America (divenuto presto una icona anche da noi).
Ecco uno spot dell'epoca, apparso su rivista:

https://mozoclock.blogspot.com/2018/06/super-liquidator-50.html

Ed ecco uno spot apparso in televisione:


IL SUCCESSO

Il Super Liquidator 50 era ovviamente solo uno dei modelli disponibili.
Ce n'erano diversi, che estate dopo estate aumentavano. E con loro, aumentava la potenza.

https://mozoclock.blogspot.com/2018/06/super-liquidator-50.html

GADGET

Come si evince dalla foto qui sopra, non ci si limitava alle sole pistole o i soli fucili. Venne realizzato un Mister Liquidator, robottino che spruzzava acqua fino a 10 metri, e vennero prodotti anche portachiavi che riproducevano le fattezze di queste famose waterguns... e anche questi sparavano acqua!

NUOVI MODELLI

Inutile dire che si arrivò a veri e propri sifoni; fucili con tracolle, serbatoi enormi, ricariche pronte da agganciare, maniglioni da azionare. Manco Rambo.
Ovviamente, i nomi cambiavano...il numero finale. E in pratica i numeri finali simboleggiano i piedi, l'unità di misura a cui arriva il getto. In Italia, ovviamente, la questione si perde...
Il sistema metrico... abbiamo un cervellone, Vincent!

GLI ANNI 2000

Mentre in America la Larami era già stata acquistata dalla Hasbro (che prende anche il brand Super Soaker), in Italia è sempre Gig a tenere i diritti di commercializzazione del prodotto... tanto che lo mixa pure coi Gormiti, marchio di un'altra linea di giocattoli.
Escono quindi i Super Liquidator dei Gormiti.


GIOCHI PREZIOSI, OGGI

Per diversi anni non si sente più parlare di Super Liquidator; i fucili ad acqua sopravvivono in versione tarocca da bancarella, nelle edizioni che comunque fiorirono già subito dagli anni '90.
Eppure ecco che dal 2016 il marchio Super Liquidator torna nei negozi (anche edicole e autogrill). Stavolta è Giochi Preziosi, ma non si tratta più di pistole ad acqua: si torna al passato, si torna ai vecchi gavettoni.
Esatto: oggi i Super Liquidator sono palloncini da gonfiare con l'acqua (con un sistema che ne riempie a decine tutti in una volta)!
Ma ciò avviene solo in Italia, dove i Bunch o Ballons di Zuru vengono commercializzati con questo nome.

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Da quelle classiche a quelle più moderne, le attrazioni da luna park sono l'elemento immancabile di ogni sagra o festa paesana.
Nomadi come coloro che le montano e smontano in giro per il mondo, le giostre viaggiano dentro camion e container che spesso diventano basi per le medesime.
Attirano bambini, attirano ragazzi, sanno essere punto di incontro ma anche zone pericolose.
Questo è un viaggio tra i giochi più belli presenti nei luna park itineranti!

PER BAMBINI PICCOLI


MERRY-GO-ROUND, la giostra che gira. Scegli dove sedere (dai classici cavalli fino ad autovetture o forme che richiamano taroccamente noti personaggi di film e cartoons) e tra luci, suoni e piccoli movimenti, compi qualche giro a 360° gradi.

foto web


IL BRUCO, l'ottovolante per i bambini. Ovviamente evita i capovolgimenti, ma regala divertimento grazie a diverse altezze, una grande salita e una ripida discesa, e anche il tunnel buio (una grande mela) in cui i carrelli entrano veloci. Ogni tanto si legge in giro che qualche bambino resta decapitato per incidenti vari, proprio su questa attrazione.

PER RAGAZZINI E OLTRE

CALCINCULO, i sedili che girano. Vi sono due versioni di questa attrazione (una per bambini piccoli e una per gente più grande, anche adulta), come vi sono due modi di godersi il divertimento. Sì, perché il calcinculo può essere vissuto come semplice giro vorticoso, ma anche e soprattutto -e da qui il nome- come sfida tra i partecipanti: infatti, chi riesce a prendere il pennacchio che pende in alto (grazie alla spinta della giostra, alla spinta propria e a quella di un amico che ti guida) è possibile vincere giri gratuiti.

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TIRO A SEGNO, un classicone vintage. Ve ne sono di diversi tipi, dalle palle da lanciare contro i barattoli fino alle pistole o fucili ad aria compressa. Un tempo vincevi direttamente quello che colpivi (solitamente confezioni di wafer scaduti, ammaccate dal colpo); oggi si spara alle lattine e poi si sceglie l'eventuale premio (un peluche per la vostra dolce metà, se siete romantici).
Io ho beccato uno stand che usa i personaggi di Romanzo Criminale.


LA PIOVRA, e non è una celebre serie tv.
È l'Octopus, a più braccia, con gli abitacoli (solitamente a forma di astronave da cartoon giapponese del dopoguerra) che si sollevano da terra e viaggiano in aria, girando oltre che alzandosi e abbassandosi.

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RAGAZZI

SKATE DANCE, ma esiste anche con altri nomi.
Si tratta di una serie orizzontale di posti a sedere che, poco a poco, prendono velocità oscillando.

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AUTOSCONTRO, immancabile nelle estati di ogni ragazzo.
Lividi alle gambe garantiti; colpi della strega in agguato se si veniva infrociati da qualche bastardo che giungeva a tradimento da dietro; una marea di risate e, solitamente, tanta musica dance/cafona.
Non di rado tale attrazione era l'anticamera di risse, perché era usata come innesco di piccoli regolamenti di conti tra giovanissimi (magari per questioni di cuore).

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TAMARRATE

PUNCH-BALL, nota anche come Pungiball, The King o Superman. Non sapete che cos'è?
La frase "c'è tra di voi qualche superman?" dovrebbe farvi venire in mente l'attrazione più ignorante tra tutte. Una sorta di punching-ball a scatto che bisogna colpire con quanta più forza. La macchina poi calcola la potenza dei giocatori, data in realtà dall'impulso nel contatto con la palla.

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TAGADÀ, altra zingarata coi fiocchi.
I più esperti vogliono stare in piedi e ballare su questa giostra circolare, che in sostanza sfrutta la forza centrifuga: tanti divanetti posti attorno, la piattaforma si inclina e sobbalza a ritmo di musica (ovviamente tamarra).

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Solitamente sono i giostrai o i figli degli stessi che danno spettacolo alzanodosi e ballando al centro della pista.
Vi lascio una canzone che celebra il tagadà, con leggiadre liriche in dialetto terrone:


PER TUTTI

RUOTA PANORAMICA, da godersi in tranquillità. Con famiglia, con un amico ma soprattutto per qualche minuto romantico.
Il tuo carrello arriva in cima e ti mostra quanto è brutta la tua città, anche dall'alto. Se sei fortunato, comunque, a fine serata risolvi ugualmente.

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PERCORRIBILI

LA CASA DEI FANTASMI, che stava tutta in un conteiner. Molto faceva la scenografia, vista da fuori, simile a quelle di Cinecittà. Ci si siede in due su un carrello, e parte il giro su doppio piano.
Funziona tutto a pistoni, le porte si spalancano e all'interno c'è quel tipico odore dolciastro.
Non fa paura per davvero. Prima dell'uscita, solitamente si passa sotto una piccola sgocciolata d'acqua. L'ho replicata in casa decine di volte.

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AMERICAN SHOW, la mia attrazione preferita.
Il concetto è analogo alla Casa degli Orrori, ma si percorre a piedi e al posto degli elementi horror ci sono giochi divertenti: scale che si muovono, piattaforme rotanti, labirinto di specchi, scivoli, cuniculi bui illuminati solo da laser rossi e così via.
Anche questa giostra, come la precedente, era replicatissima a casa mia con quel che si aveva a disposizione.

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