Tre ragazze bellissime, tre sorelle furbissime: di giorno proprietarie di un cafè, di notte impegnate a rubare opere d'arte.
Sono le sorelle Kisugi: Kelly, Sheila e Tati, a caccia di indizi che potrebbero portare a conoscere la verità sulla scomparsa del padre.
Arrivate in Italia nel settembre 1985, hanno tagliato un traguardo niente male: da oltre trent'anni sono infatti tra le protagoniste più amate dei cartoons, ancora ricordate e celebrate da continue repliche televisive (come quella che parte da stasera su Italia 2, in edizione rimasterizzata e priva di censure).
Ecco i successi italiani di Occhi di Gatto, tra fumetti "particolari" e persino leggende metropolitane...
CAT'S EYE
L'edizione italiana ha modificato tutti i nomi dei protagonisti, sebbene non cancelli mai l'ambientazione giapponese ma trasforma tutti i nomi originali in altri simil-inglesi.
Hitomi, Rui e Ai Kisugi diventano Kelly, Sheila e Tati Tashikel.
Il detective che dà loro la caccia, Toshio Utsumi, fu rinominato Matthew Hisman; la sua collega Mitsuko Asatani invece è ribattezzata Alice Mitsuko.
OCCHI DI GATTO: L'ARRIVO IN ITALIA
Domenica 15 settembre 1985: è questa la data del debutto di Occhi di Gatto, che diventa un appuntamento settimanale e preserale di Italia 1 (QUI il palinsesto cartoon dell'epoca).
Ogni domenica infatti, alle 20.30, si dipanava la storia delle tre gattine in cerca dell'artista Heinz.
Le avventure proseguirono ovviamente anche nel 1986, quando Occhi di Gatto era ancora in onda ed ancora un programma di punta di Italia 1, venendo trasmesso tre volte a settimana:
CAT'S EYE: EDIZIONE ITALIANA
Qualche piccola censura (spesso brevi fermo-immagine) a coprire magari i momenti ritenuti più inadatti, è l'unico leggero stravolgimento all'opera originale, oltre che il già citato cambiamento di nomi.
Le parti omesse dall'edizione italiana erano quasi sempre scene con un leggero tocco malizioso.
Dopo i primi passaggi in TV, le repliche hanno attraversato tutti gli anni '90 e anche 2000, e non solo su reti dichiaratamente mediasettiane: perché se è vero che Occhi di Gatto si è visto anche su Canale 5 e Rete 4, questa serie animata è finita anche su Nickelodeon, Frisbee e Man-Ga!.
Durante le ultimissime repliche, l'ultima passata su Itlia 1 tra il 2019 e il 2020, le sequenze censure sono state ripristinate.
LA TRAMA
Kelly, Sheila e Tati sono tre sorelle alla ricerca del padre, l'artista Michael Heinz, sparito senza lasciare traccia... o forse no: ricomponendo la collezione di opere d'arte realizzate dall'uomo, ora sparse in vari musei e raccolte private, le tre ragazze potrebbero trovare preziosi indizi per capire dove lui sia.
Per questo hanno formato la banda Occhi di Gatto, dal nome fin troppo spregiudicato (Cat's Eye è anche il nome del bar che gestiscono...).
Grazie alla relazione sentimentale che Sheila ha con il poliziotto Matthew, Occhi di Gatto riesce sempre ad avere informazioni di prima mano e -anche se sempre più difficilmente- a scampare all'arresto.
IL FINALE
L'anime si compone di due stagioni, ma solo la prima ricalca in modo più o meno fedele quanto può essere letto nel manga scritto e disegnato da Tsukasa Hojo.
Difatti, se la seconda serie anime (chiamata in Italia "Il ritorno di Occhi di Gatto") termina con un finale aperto e inconcludente, il fumetto proseguì con una chiusura definitiva e molto più elaborata (la vedemmo QUI).
Eppure, negli anni si diffuse una certa notizia riguardo il finale della serie animata...
OCCHI DI GATTO, L'EPISODIO FINALE INEDITO: LEGGENDA O REALTÀ?
Esatto: circolava una voce, tra i fan e i forum, riguardo una vicenda che sarebbe avvenuta poco dopo la metà degli anni '80.
Data la storia non conclusiva del cartoon trasmesso con successo da Italia 1, si dice che la Fininvest avesse commissionato alla TMS (casa di produzione giapponese dell'anime) la realizzazione di una o due puntate realmente conclusive, almeno per il pubblico italiano.
Episodio (o episodi) mai visti, forse bloccati per una questione di diritti, o forse una semplice leggenda metropolitana.
Se esistono davvero, stazionerebbero nei magazzini Mediaset. Chissà.
L'ALBUM DI FIGURINE
La Panini, nel 1986, pubblicò con successo lo sticker album di Occhi di Gatto.
Anime di successo della Fininvest, era naturale avrebbe generato un po' di merchandising.
Lo stesso fece per la Francia, dove l'opera era intitolata Signé Cat's Eyes e arrivò nel 1986.
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dal blog Daft Bunziblogger di Chiara Zoli |
LA SIGLA ITALIANA
Celeberrima è la sigla italiana di Occhi di Gatto, tra le più famose di Cristina D'Avena: a dir la verità le videosigle italiane, montate sulla stessa canzone, sono diverse (le esplorammo tutte QUI).Vi interesserà sapere che la Fininvest, in Francia, ha usato la base della sigla italiana di Occhi di Gatto come opening di Hello Sandybell:
IL MANGA PIRATA
Nel 1993 anche i fan italiani possono gustarsi il manga di Tsukasa Hojo (autore anche del successivo City Hunter: QUI la storia completa): ma si tratta di un'edizione pirata, acquisita illegalmente e che inventa a caso testi e storie.
Cliccate sull'immagine qui sotto per scoprire tutto su questo caso editoriale:
IL MANGA UFFICIALE
Per avere il fumetto originale e rispettoso del lavoro del suo autore, bisognerà attendere l'aprile del 1999.
La casa editrice Shueisha e i suoi autori (tra cui lo stesso Hojo ma anche il celeberrimo Toriyama) avevano posto il veto sul "ribaltamento" delle proprie tavole, ossia la pratica che permetteva di poter leggere in senso occidentale un manga (che va letto "al contrario" rispetto alle nostre abitudini).
Solo con l'arrivo in Italia di Dragon Ball, il primo con la lettura "alla giapponese", i lettori italiani cominciarono ad abituarsi: così la Star Comics poté pubblicare sia City Hunter che Cat's Eye.
HOMEVIDEO
È invece dei tardivi anni 2000 l'edizione in videocassetta di Occhi di Gatto: la Dynamic Italia confezionò due memorial box di sei VHS ciascuno, raccogliendo gli episodi di entrambe le stagioni animate della serie.Fu però la Yamato Video, acquisendo poi i diritti dell'opera, a proporla in versione DVD, anche in edicola abbinata al Corriere dello Sport e TuttoSport.
CITY HUNTER E OCCHI DI GATTO
L'ultima volta che abbiamo visto in Italia, in versione inedita, le tre sorelle Kisugi, è stato all'interno del film City Hunter Private Eyes del 2019 (QUI la recensione).Un cameo fanservice che riporta le tre gattine a Tokyo e sancisce definitivamente l'appartenenza delle due opere allo stesso universo narrativo.
In questa occasione acquistano nuove doppiatrici italiane e mantengono i loro nomi originali.
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